Fin da piccolina John Lennon e i Beatles sono stati i miei idoli. I lori cd, i loro poster, i loro videofilm e le magliette riempivano la mia cameretta e la mia testa di canzoni e poesie. Con il crescere la passione è rimasta e la collezione di cd e libri è cresciuta insieme a me. Così ogni qual volta nel mondo ho modo di visitare e omaggiare un luogo a loro dedicato, non manco mai di esserci.
Dal Strawberry Fields Memorial di New York, a luoghi iconici di Londra, all’immancabile ultima visita al John Lennon Wall di Praga. Un muro dedicato al grande cantante e poeta, un eroe moderno che si è dedicato alla pace nel mondo. E piccola curiosità: John Lennon non ha mai visitato Praga.
Come nasce il muro di John Lennon a Praga
Il muro si trova esattamente a Velkopřevorské náměstí, piazza del Gran Priorato, nella zona di Malá Strana, sulla sponda sinistra del fiume Moldava.
Ma questo muro a Praga non è sempre stato dedicato a John Lennon. Ha una storia che fa parte della triste e difficile crescita che la città di Praga ha attraversato nel corso dei secoli.
Il muro di John Lennon a Praga, a partire dal 1980 è diventato un’immensa stratificazione di disegni, scritte di pace, testi di canzoni e dediche d’amore che nei decenni hanno costantemente cambiato la facciata del muro. Ogni volta che verrete qui nulla sarà come prima. Un nuovo murales di John Lennon vi darà il benvenuto e nuovi slogan di pace e fratellanza ricopriranno di speranza quello che ormai è il simbolo indiscusso di una generazione che ha fatto della musica e di una grande eroe il mezzo con cui poter strillare il proprio dissenso a tutte le atrocità che purtroppo continuano a riempire i nostri giornali e che colpiscono ancora un numero troppo grande di anime.
Questo muro a partire dagli anni ’60 è diventato un angolo i propaganda pacifista e di dissenso verso il regime comunista che continuava a limitare e oltraggiare la libertà di molti giovani praghesi che volevano solo omologarsi al resto del mondo e chiedevano a gran voce indipendenza e realizzazione dei proprio sogni.
Veniva continuamente rimbiancato e riempito di striscioni propagandistici comunisti che costantemente venivano sostituiti da striscioni inneggianti alla libertà individuale e dell’intero popolo ceco.
Il giorno dopo la morte di John Lennon, l’8 Dicembre 1980, su questo muro di Praga compare il primo murales a lui dedicato. Si dice per opera di un giovane studente messicano.
Solo quando i Cavalieri di Malta ne presero le difese, autorizzandone la libera espressione, essendo il muro di loro proprietà, il regime comunista smise di rimbiancarlo.
Nel 2014 una mattina il muro viene ritrovato totalmente imbiancato con una sola grande scritta: “The Wall is Over”. Opera di un gruppo di Street Artist che hanno voluto richiamare con questa scritta alla storia del muro di Berlino. Scritta che è stata subito cambiata in “War is Over” tornando così ad omaggiare John Lennon e non spezzando la catena di questo simbolo di libertà che in pochi giorni ha ripreso nuovamente colore e anima.
Come arrivare al muro
Noi ci siamo fatti una bella passeggiata partendo dalla Piazza della Città Vecchia, superando Ponte Carlo e scendendo subito alla sua sinistra passando per la piccola isoletta di Kampa.
Siamo passati davanti al Pub ” The Wall Pub” e appena girato l’angolo ci siamo trovati sul piccolo ponticello del Mulino del Gran Priorato. Affacciatevi a salutare Vodník. Questo piccolo e pauroso essere è “L’uomo dell’acqua”. C’è chi dice che può portare grande fortuna ma può essere anche presagio di sciagure. E c’è chi narra sia in attesa del passaggio delle anime degli annegati. In ogni caso limitatevi a osservarlo da lontano portandogli rispetto e passando oltre. Qui alla vostra destra vedrete il grande muro e il via vai di turisti e giovani fan del cantante e dei Beatles.
L’indirizzo preciso per arrivare al muro di John Lennon a Praga è Velkopřevorské Namesti, che sta per Piazza del Grande Maestro, ad indicare il Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri di Malta.
A pochi minuti di cammino dal muro dal 2021 in Prokopská 296/8, trovate il Museo del Muro di John Lennon dove sono raccolte tante testimonianze storiche della nascita e dei tanti cambiamenti che questo muro, simbolo di pace, ha subito nel corso dei decenni.
Dove mangiare dopo aver visto il Muro di John Lennon
Arrivando dalle indicazioni che vi abbiamo dato sopra passerete davanti allo storico pub “The Wall Pub” un tempo conosciuto con il nome di “John Lennon Pub”. Ci siamo recati qui per pranzo, approfittando della selezione locale di birre e portandoci a casa come souvenir una bottiglia, di birra local, che ritrae proprio Il grande John. Il menù è composto da classici piatti da pub inglese con alcune specialità Ceche.
L’ambiente è molto informale e arredato perfettamente con molti cimeli dei Beatles. E se cercate il bagno dovete entrare nella cabina telefonica londinese che trovate a sinistra!
Il luogo perfetto dove ricaricarsi prima di tornare alla scoperta di Praga. Soprattutto se siete in visita nella capitale ceca per i suoi mercatini di Natale!
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Eccoci qui, a pochissimi giorni dal rientro dal nostro viaggio in Islanda, a darvi i primi consigli su come organizzare al meglio l’avventura nella terra del ghiaccio e del fuoco!
È stato uno di quei viaggi che è andato di gran lunga oltre le nostre aspettative. Sia per gli incredibili paesaggi che ci siamo trovati davanti ma anche per la fantastica compagnia che abbiamo avuto in questa avventura.
L’Islanda è sicuramente un viaggio che richiede un’attenta organizzazione, che dipende molto anche dal periodo in cui decidete di partire. Nulla che non possiate comunque organizzare in autonomia, grazie anche ad alcuni preziosi consigli che cercheremo di darvi in questo articolo.
Quali documenti servono
Iniziamo dalle basi. Per accedere in Islanda serve: carta d’ identità valida per l’espatrio o passaporto entrambi in corso di validità.
Non ci sono vaccini obbligatori ne consigliati e nessuna problematica a livello sanitario. L’acqua del rubinetto è tra le più pure e buone del mondo quindi potete tranquillamente riempie la vostra borraccia.
Il grande consiglio che vi diamo ad ogni viaggio è quello di stipulare un’assicurazione sanitaria e viaggio. Noi ormai ci affidiamo a Heymondo. Vi spieghiamo dettagliatamente tutte le sue coperture e le sue clausole qui. E cosa importantissima grazie a noi potete avere uno sconto del 10% sulla vostra prossima assicurazione viaggio!
In questi giorni ancora è attivo l’allarme eruzione vulcanica nella penisola di Reykjanes. L’eruzione, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe causare problemi alla viabilità aerea. Perchè non tutelarsi per tempo?
Quando organizzare un viaggio in Islanda?
La risposta a questa domanda dipende molto da cosa volete vedere durante il vostro viaggio e il periodo in cui decidete di partire per l’Islanda. Le differenze tra estate e inverno sono molte, così come sono tanti i gradi di differenza tra le due stagioni.
L’Islanda ha un clima di tipo subartico, in quanto si trova subito sotto il circolo Polare Artico. Le correnti provenienti dal Golfo mitigano molto le temperature. In inverno si scende sotto lo 0 anche di 10 – 15 gradi. Questo potrebbe rendere impraticabili alcune tratte della Ring Road e quasi sicuramente troverete le strade interne chiuse a causa di ghiaccio e neve. Inoltre le ore di luce soprattutto tra fine novembre e febbraio sono molto poche. Avrete circa 4-5 ore di luce.
Noi siamo partiti il 7 novembre e rientrati il 14. La mattina il sole sorgeva alle 8.30, ma non era mai alto. Anche a mezzogiorno sembrava sempre quasi l’ora del tramonto. Alle 17:30 era quasi completamente buoi. Questo è buono se dovete andare a caccia dell’aurora boreale! Ma vorrà anche dire avere poche ore a disposizione per esplorare l’isola, che comunque con una buona organizzazione si può fare tranquillamente. Tra l’altro c’è quasi tutto il giorno una luce perfetta per le foto.
In estate le temperature non superano mai, in casi eccezionali e sulla costa, i 20 gradi. La particolarità in questa stagione è il sole di mezzanotte. Il 21 giugno, solstizio d’estate, il sole non tramonterà mai, nei restanti giorni dei mesi di giugno e luglio il sole sorgerà intorno alle 3:00 per tramontare un paio di ore verso la mezzanotte. Questo vuole dire quasi l’intera giornata per poter fare qualsiasi tipo di escursione e vedere anche alcuni posti in totale riservatezza. Sempre se siete capaci di reggere così tanto senza sonno.
Per quanto riguarda le precipitazioni ci affidiamo al detto islandese che ci ha portato fortuna per tutto il viaggio: “se non ti piace il tempo aspetta 5 minuti che probabilmente peggiorerà”. Nel nostro caso molte volte è migliorato.
Sicuramente il periodo migliore per organizzare un viaggio in Islanda è tra fine agosto e ottobre, quando il clima è ancora mite, le giornate si allungano e si ha la possibilità di vedere anche l’aurora boreale. E soprattutto si passa alla bassa stagione e i prezzi diminuiscono notevolmente.
Come vedere l’aurora boreale
Tenendo presente che più ore di luce abbiamo, più le possibilità di ammirare questo raro evento si alzano, i mesi consigliati vanno da fine settembre a circa metà aprile.
Ma vedere la regina del cielo non è affatto cosa facile! Noi siamo partiti pieni di aspettative: “ti pare che non la vediamo su 7 sere?” In realtà malgrado tutto siamo stati fortunati nel vederla lieve per ben due sere.
Ci sono molti fattori che devono essere allineati affinché si possa riuscire a vedere l’aurora boreale. Come il periodo, le luci urbane dei centri abitati, le nuvole e anche la luna!
Un modo sicuramente quasi sicuro meno impegnativo di vedere l’aurora boreale potrebbe essere partecipare ad un tour organizzato. Noi abbiamo partecipato a questa attività grazie all’invito diGrey Line Iceland. , la più antica e fidata compagnia di tour islandese che offre diversi servizi tra: navette private da e per l’aeroporto, tour giornalieri per le maggiori attrazioni naturali e turistiche e per i tour alla ricerca dell’aurora boreale.
Si parte da Reykjavik e si viene prelevati a partire dalle ore 20:00 presso il proprio hotel. Noi abbiamo fatto l’attività di gruppo ma potrete optare anche per un tour privato. In ogni caso comprende una preparatissima guida che, durante il percorso verso la miglior location per quella sera, vi spiegherà tante particolarità e curiosità su questo fenomeno e sul territorio islandese. È stato molto interessate approfondire con un’esperta la conoscenza di questo fenomeno. Ci siamo diretti per la serata nella cittadina di Borganes, a nord di Reykjavik.
Purtroppo come spiegato in precedenza l’aurora non sempre si fa vedere. E la nostra serata è stata una di quelle no. In questi casi viene rilasciato un voucher con la durata di due anni utilizzabile già dalla serata successiva. Il nostro consigli, infatti, è quello di prenotare per le prime sere in modo di avere possibilità di recuperarla nel corso dello stesso viaggio. Trovate tutte le informazioni necessarie per prenotare sul loro sito. L’aurora boreale è davvero imprevedibile e tante volte è tutta questione di…fortuna!
Noleggio auto in Islanda
Quando iniziate a organizzare un viaggio in Islanda tra le prime cose da gestire c’è il noleggio auto. È praticamente impensabile fare un viaggio qui senza l’auto. Potrete abbattere il costo un pò più alto rispetto alla media partendo con un piccolo gruppo con cui dividere le spese. Noi in 4 abbiamo ammortizzato molto le spese totali di noleggio, assicurazione completa e guidatore aggiuntivo.
Per noleggiare l’auto in Islanda vi basta una patente valida e una carta di credito. In qualsiasi stagione decidiate di partire valutate una 4X4, potrete guidare anche in strade non asfaltate nel caso in cui decidiate di allontanarvi dalla N 1, cioè la Ring Road, la strada che percorre tutta l’isola ad anello. Le strade sono tutte quasi in ottime condizioni, a meno che non decidiate di uscire fuori da quelle principali o vi troviate costretti a fare strade alternative per chiusure legate a neve, ghiaccio o vulcani.
A tal proposito potete scaricare alcune applicazioni dedicate come: Veður o Road.is.
Mantenete sempre l’attenzione sulla velocità! Rispettate tutte le regole automobilistiche e di sicurezza stradale. E mi raccomando attenzione alle portiere della macchina. Quando tira vento forte, rischiate di vederla volare e le assicurazioni non coprono danni causati dal vento.
Controllate sempre i parcheggi! Molti sono a pagamento anche se l’attrazione è gratuita. Vale così per quasi tutti i parchi naturali. Vi consigliamo di scaricare subito l’applicazione Parka, utile anche per i camping.
Come organizzare un viaggio low cost in Islanda
La moneta locale islandese è la Krona, corona islandese. La troverete abbreviata KR. Una KR sono 0,0065€. Cosa ci fate? Assolutamente nulla.
E se e ve lo state chiedendo sì, l’Islanda è molto cara. Ma molto più di quello che ci aspettavamo. La media di un hamburger in un pub è sui 20€ quindi circa 2 950 KR.
Quindi andare a mangiare fuori sarà una cosa veramente difficile. Vi consigliamo nell’organizzare un viaggio in Islanda di scegliere strutture con cucina o appartamenti in cui poter fare la spesa e alleggerire un pò il costo del cibo che sarà comunque elevato rispetto alla nostra media. Se volete bervi una meritata birra a fine giornata, tenete presente che nei supermercati troverete solo birra analcolica o con basso grado alcolico: 2,25 gradi. Potete optare per comprare qualcosa di serio nei liquor shop o recandovi in birrifici di produzione propria.
Noi non abbiamo mai ritirato soldi in contanti perchè abbiamo pagato ovunque con le carte. Attenzione alle commissioni. Uno dei pochi paesi in cui ci sono state addebbiate sulla nostra carta di credito.
Dividere le spese di viaggio con altri compagni vi aiuterà molto. Le spese che restano invariate sono quelle personali e il costo di eventuali escursioni e souvenir.
Cosa mettere in valigia per un viaggio in Islanda
Partite ben equipaggiati è essenziale in un paese dove il clima cambia spesso e in modo a volte molto drastico. E in cui un gran problema è il fortissimo vento.
In realtà noi ci riteniamo molto fortunati. A metà Novembre abbiamo trovato temperature medie sui 3 gradi. Solo una sera siamo scesi a -3. Ma è stato essenziale avere il giusto vestiario.
Sempre maglietta e pantaloni termici, in inverno valutate anche l’intimo.Quelli basic di Decatlhon hanno fatto il loro gran lavoro. Maglione o felpa e pantaloni da neve. Calzettoni di lana e scarpe comode, impermeabili e adatte anche a eventuali escursioni. Magari aggiungendo anche dei ramponcini per il ghiaccio/neve. Cappello, sciarpa o scalda collo, guanti e per finire un cappotto adatto alle basse temperature e impermeabile. L’ideale sarebbe optare per vestirsi a cipolla, potendo così togliere eventuali strati che ci appesantiscono troppo. O rimetterli! Tenete sempre con voi: burro cacao, crema per le mani e viso. Una giacca antivento da tenere sempre nello zaino soprattutto in estate. Il vento è un nemico peggiore del freddo!
E non dimenticate di mettere un costume da bagno nel vostro zaino per rilassarvi in una delle tante piscine geotermiche.
Ora che la valigia è pronta non rimane che prenotare un biglietto aereo e organizzare il vostro viaggio in Islanda!
Noi abbiamo trovato un’offerta con la Wizz Air pagando 200€ a persona. Quindi tenetela sotto controllo!
Se volete conoscere meglio le nostre avventure vi consigliamo di sbirciare anche i nostri social dove trovate anche tante divertenti retroscena di questo viaggio.
Siamo partiti carichi di tantissime aspettative sulla riuscita della nostra grande impresa in Islanda:vedere l’aurora boreale! Ci siamo riusciti? Si, ma non è andata proprio come ce l’aspettavamo.
Riuscire e vedere le grandi luci del nord non è una cosa facile. Ci sono molti, troppi, fattori che devono esaudirsi per riuscire a vivere questa grande emozione.
L’aurora boreale spiegata in piccole parole è il risultato dello scontro tra le particelle elettriche del Sole, elettroni e protoni, con l’atmosfera della Terra. Si crea una forte energia che da vita a questi fasci di luce che si chiamano fasci aurorari. Questa energia viene attirata dal campo magnetico della terra che si trova ai due poli. Polo Nord e Polo Sud. In realtà sarebbe corretto chiamarla genericamente aurora polare, specificando l’aurora boreale per l’emisfero nord e quella australe per l’emisfero sud. Ecco perchè possiamo vederla solo in prossimità dei due poli.
I colori che la distinguono variano in base alla presenza dei gas presenti nell’atmosfera. Il verde si crea grazie alla presenza dell’ossigeno, e altri gas riescono a creare sfumature di viola, rosa, rosso. Tutto dipende anche dall’altitudine in cui avviene la collisione tra gli elementi. Ma l’intensità di questa magia dipende essenzialmente dall’intensità dell’attività solare. Quindi la nostra gande stella ha un ruolo fondamentale in tutto questo. Ma sono tantissimi i fattori che determinano la nascita di questa meravigliosa danza del cielo.
Ci sono paesi in cui riuscire a vederla è più semplice, grazie a determinati fattori geografici e ambientali. Le mete più gettonate per un viaggio a caccia dell’aurora boreale sono: Norvegia, Finlandia, Isole Faroe, Alaska, Canada, Groenlandia, Russia e ovviamente Islanda. Anche se in particolari situazione è possibile vederla anche a latitudini più basse. Un mese fa è stata avvistata anche in alcune regioni italiane, grazie a una forte tempesta solare.
Come vedere l’aurora boreale in Islanda.
In Islanda così come ovunque nel mondo ci sono alcune precise condizioni che favoriscono l’avvistamento di questo fenomeno.
Totale mancanza di luce, abbiamo bisogno di un cielo buio e limpido. Totale assenza di luna e di luci cittadine che possono oscurare l’aurora boreale. Dobbiamo allontanarci il più possibile da ogni tipo di inquinamento luminoso. Quindi potremmo vederla dopo il tramonto e durante la notte, quando il cielo è totalmente nero. Gli orari migliori in cui si manifesta l’aurora di solito sono tra le 20:00 e le 2:00. Possiamo confermare questo orario, dopo il quale il cielo si è spento di tutto per il resto della notte. Ma non è mai così preciso. Potreste vedere le luci del nord anche alle 4:00!
Cielo limpido, manifestandosi al di sopra dell’atmosfera terrestre, l’aurora boreale potrebbe essere coperta dalle nuvole. Quindi un cielo totalmente limpido è l’ideale. Anche se con leggere nuvole o cielo non totalmente nuvoloso potremmo comunque riuscire a vederla tra gli spazi delle nuvole.
Periodo giusto. Questo si ricollega alla luminosità del cielo. Avendo bisogno di totale assenza di luce abbiamo anche necessità di un arco di tempo tale che ci dia un numero di ore sufficienti di buio. Quindi non potremmo mai vedere l’aurora in estate in Islanda, quando le ore di luce si limitano a 3, se non in totale assenza di notte durante i mesi di luglio e giugno in prossimità del sole di mezzanotte. In Islanda il periodo giusto per andare a caccia di aurora boreale va da settembre a fine aprile.
L’Aurora Boreale sopra la nostra casetta.
Una buona applicazione per le previsioni. Per quanto l’aurora sia imprevedibile, possiamo comunque fare delle previsioni a breve termine. E ci sono alcune applicazioni che dobbiamo avere nel nostro telefono se vogliamo riuscire nella “caccia”. Essenziale è My Aurora Forecast. Ci da la mappa degli spostamenti aggiornati a livello mondiale dell’aurora, le migliori posizioni dove vederla e le webcam in tempo reale. Oltre alla percentuale di possibilità di vederla nella nostra zona, dobbiamo tenere presente anche l’indice del KP. il KP è l’indice dell’attività geomagnetica della terra. Il suo valore va dallo 0, che indica assenza di attività a 9 che ne in dica il suo massimo.
Partecipare a un tour organizzato. Uno dei modi più semplici e meno complicati per riuscire a vedere l’aurora boreale in Islanda, è sicuramente quello di affidarsi ad un tour. Noi abbiamo scelto Gray Line Iceland. Potete scegliere il tour più adatto a voi, di gruppo o privato. In entrambi i casi sarete prelevati a partire dalle 20:00 presso la struttura in cui alloggiate. Sarete portati nelle zone dove è segnalata un’alta probabilità di vedere l’aurora. Con voi ci sarà una guida esperta che con grande simpatia e allegria sarà darvi tante informazioni sull’aurora, il territorio e vi racconterà anche tante leggende legate a questo magico evento. Sarete così sicuri di arrivare in zone con poca luce e spazi aperti. Durante il viaggio ci sarà una pausa per il bagno e snacks. Una volta arrivati a destinazione seguite tutte le indicazioni della vostra guida. Compreso il non allontanarsi e tenere sempre a mente il numero del vostro bus. Importantissimo non accendere torce e abbassare la luce del vostro cellulare. In ogni caso durante il viaggio vi verrà spiegato come impostare le vostre macchinette fotografiche o cellulari. I tour sono in lingua inglese e la durata totale è di 4 ore. Altra cosa da avere bene a mente è che in questo lasso di tempo sarete sempre all’aperto in attesa dell’aurora, quindi assicuratevi di avere addosso la giusta attrezzatura termica. In caso di malessere potete risalire sul bus. Ma mi raccomando non rovinatevi l’avventura. Vi consigliamo i giusti indumenti nel nostro articolo dedicato. Noi ci siamo diretti verso la penisola di Snaefellsnes a nord di Reykjavik. Abbiamo cambiato diversi spot ma purtroppo la fortuna non ci ha assistito. Cosa succede quindi in questo caso? Avrete modo di riprenotare un’altra uscita o avere un voucher utilizzabile entro due anni. Il nostro consiglio è quello di fare l’escursione con tour i primi giorni di viaggio in modo di avere occasione di recuperarlo. Costo dell’esperienza dai 50€ ai 120€. Potete prenotare direttamente sul loro sito. Purtroppo l’aurora è così: imprevedibile e capricciosa! Ma diciamo anche che siamo stati estremamente sfigati noi!
Come fotografare le luci del Nord.
Ovviamente, parlando di un evento atmosferico che si verifica in determinati periodi dell’anno, a seconda del tipo di attrezzatura, ci comporteremo di conseguenza.
Analizzeremo insieme a voi e cercheremo di aiutarvi nel migliore dei modi, nel far si che lo scatto o gli scatti che farete, risultino abbastanza buoni già in prima fase. E di portare a casa il perfetto scatto dell’aurora boreale come souvenir dall’Islanda.
Ah quasi dimenticavamo di dirvi che: l’aurora boreale ad occhio nudo non è come la vedete in foto!
Cosa vede la macchinetta fotografica o lo smartphone.Cosa vede l’occhio umano.
Ebbene si! Il nostro occhio umano non riesce a captare bene i colori dell’aurora, anche perchè si deve abituare al buio. E poi molto dipende anche dall’intensità. Sicuramente però non avrà questo problema il vostro smartphone o la vostra camera. Vi basterà puntarla per avere davanti a voi coloratissimi fasci di luce. Che magari ad occhio nudo vedete di un bianco chiaro.
Si purtroppo tutte le foto che vedete non sono veritiere di quello che i vostro occhi vedranno.
Ormai gli smartphone hanno delle fotocamere e dei software molto avanzati che vi daranno gran belle soddisfazioni. Sia che si tratti di foto, video o timelapse riuscirete, nei casi in cui l’aurora boreale lo permetta, a portare a casa risultati molto soddisfacenti. Inutile dire che un oggetto indispensabile per scatti notturni è il treppiede\tripod. Ovviamente se avete con voi una reflex, il risultato nella maggior parte dei casi sarà migliore. Ma vediamo adesso come fotografare al meglio la Regina della notte, sia con smartphone che con reflex.
Fotografarla con lo smartphone
Ovviamente, più la fotocamera dello smartphone è avanzata più lo scatto sarà entusiasmante. Noi abbiamo un IPhone 14 Pro, di conseguenza fotocamera e software faranno il loro lavoro egregiamente. Per prima cosa ancoriamo lo smartphone al nostro treppiede, ovviamente puntando la fotocamera verso l’oscurità del cielo. Ora non dovete far altro che impostare il tempo di scatto a 5 secondi oppure 10 in caso di assenza totale di luci nelle vicinanze. Noi consigliamo sempre di scattare con l’autoscatto, in modo da evitare qualsiasi tremolio dello smartphone, dovuto alla pressione del dito sullo schermo. Il segreto e il bello di questo tipo di fotografia è l’attesa e la pazienza. Fidatevi, il tempo impiegato vi darà grandi risultati.
Fotografarla con la reflex
Partendo dal presupposto che i corpi macchina Reflex APSC, ancor più full frame, hanno sensori più grandi rispetto ad uno smartphone, se avete con voi un obiettivo grandangolare luminoso siete a cavallo. Sia che si tratti di fotografia notturna, cielo stellato o, per l’appunto, aurora boreale, un obiettivo grandangolare abbastanza luminoso è essenziale per la riuscita dello scatto. Noi abbiamo sempre con noi una reflex Canon EOS 200D. Ha un corpo macchina leggero e ci ha dato sempre gran belle soddisfazioni. Appena presa abbiamo sostituito l’obiettivo standard,18-55 F 3.5-5.6, con un Sigma 17-50 F 2.8, ben più performante. Ma passiamo adesso allo scatto.
io e la mia immancabile Canon 200D
Posizioniamo per prima cosa la nostra reflex sul nostro treppiedi e orientiamo l’obiettivo sulla parte di cielo che più ci sembra adatta. Di solito le reflex hanno una ghiera che ci fa scegliere il tipo di scatto più adatto alle circostanze. Settiamolo su modalità manuale. La maggior parte degli obiettivi sono stabilizzati e ci danno la possibilità di scegliere il tipo di messa a fuoco, manuale o automatica. Impostiamo la messa a fuoco manuale e cerchiamo sulla ghiera del nostro obiettivo l’infinito. La ricerca e la messa a fuoco sull’infinito non è difficile. Sulla ghiera del nostro obiettivo ci sono diversi simboli, tra i quali quello, appunto, dell’infinito. Una volta settato questo, vediamo insieme come in modalità manuale eseguire lo scatto.
Per prima cosa Impostiamo l’apertura del diaframma al minimo, nel nostro caso 2.8. Il valore ISO deve essere tra 1600-4000. Ora il tempo di posa è il valore che influenzerà il nostro scatto e deve essere massimo di 8 secondi. Come per lo smartphone, noi consigliamo di eseguire lo scatto con autoscatto oppure con app esterne , appunto per smartphone, che vi faranno controllare da remoto la vostra reflex. Vi consigliamo vivamente, dato il periodo freddo, di portare con voi delle batterie di ricambio, in quanto proprio il freddo ridurrà l’autonomia delle stesse. Inutile dire che trattandosi di un evento atmosferico, le circostanze cambieranno luce e riuscita dello scatto ma è proprio questo il bello.
Provare e riprovare. Come ha detto la nostra guida durante il tour: andare a caccia dell’aurora boreale è come andare a pesca, bisogna avere tanta pazienza.
Il Belgio è sicuramente uno dei nostri paesi preferiti che ci ha colpito sotto Natale con i mercatini di Bruges. È uno dei paesi che abbiamo largamente visitato grazie soprattutto ai tanti voli low cost che si trovano molto spesso in partenza da Roma. Quello che è certo che già dalla prima volta a Bruxelles è stato amore e prima birra! E si il Belgio è la patria mondiale della birra! Che vogliate o no vi ritroverete in un pub belga a sorseggiare una birra tripel dopo una lunga giornata, probabilmente passata a passeggiare sotto la pioggia.
Nel nostro ultimo soggiorno in Belgio abbiamo deciso di visitare la piccola Venezia del nord: Bruges per i mercatini di Natale!
Il romanticismo di Bruges è unico, soprattutto con la pioggia che rende ancora più magica questa piccola perla belga. Certo, con il sole è tutta un’altra passeggiata, ma è cosa da veri fortunati!
Cosa fare a Bruges e i suoi mercatini di Natale.
Le cose da fare e vedere a Bruges sono tante malgrado i suoi 138 Km2. Vi elenchiamo alcune delle principali attrazioni da cui iniziare a scoprire la piccola Venezia del nord.
Iniziate la visita di Bruges dal Minnewaterpark. È un grazioso parco dove i sui tanti cigni nuotano nelle acque di questo romantico laghetto non a caso il suo nome significa “lago dell’amore”.
Proseguite ed entrate poi nel Beghinaggio. È una piccola oasi di pace religiosa dove un tempo abitavano le beghine (suore laiche), ora invece queste circa 30 casette bianche e la sua chiesa sono dimora delle suore benedettine, tra l’altro patrimonio dell’Unesco.
Da qui inizierete a passeggiare per le strette stradine di Bruges passando da un ponticello all’altro. Incontrerete la chiesa di Nostra Signora con il suo campanile in mattoni. È il più alto del mondo e conserva al suo interno La madonna con il Bambino di Michelangelo.
Pochi passi più avanti e arriverete in uno dei luoghi più fotografati di Bruges: la Torre Civica. Un angolo di canale che regala una romantica vista sulla Rozenhoedkaai. E da qui perchè non iniziare un giro in battello lungo i canali?!
Piazza del Burg con la sua maestosa architettura è dominata dal Municipio risalente al XIV secolo e dalla basilica del Sacro Cuore. Raggiungiamo a pochi metri di distanza la piazza principale di Bruges: Marktplatz dominata dalle sue casette colorate. In questa piazza dall’ultima settimana di novembre alla prima di gennaio si tiene uno dei mercatini di Natale.
Camminando in quel periodo per la città troverete mercatini e stand dove sorseggiare un Vin Brulè ovunque.
L’apertura dei mercatini di Natale di Bruges 2023 è dal 24 novembre al 7 gennaio. Sono aperti dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 22:00 e nel weekend, venerdì e sabato, dalle 10:30 alle 23:00.
Troveete stand sparsi ovunque nella cittadina ma il più grande mercatino di natale di Bruges è quello a Markt.
Per essere informati in tempo reale su orari e aperture di musei e mercati vi consigliamo di consultare il sito Visit Bruges.
Uno degli scorci più suggestivi è il ponte Bonifacio. Incastonato perfettamente tra le piccole casette di mattoni dai tetti a gradini e dai canali in cui l’acqua scorre lenta, il tempo sembra fermarsi per darci ancora di più la sensazione di tornare indietro di qualche secolo e assaporare la vera anima di questo luogo magico.
Se avete tempo una delle cose che purtroppo non siamo riusciti a vedere sono gli ultimi quattro mulini a vento di Bruges che si trovano lungo il canale est.
Come arrivare a Bruges.
Non ha un suo aeroporto quindi il modo più semplice ed economico è arrivare da Bruxelles in treno. Gli aeroporti di arrivo per Bruxelles sono due. Zaventem: l’aeroporto principale che dista 11 Km ed è collegato benissimo da una rete ferroviaria che vi consentirà di raggiungere la capitale e non solo, in 25 minuti con circa 5€.
Il secondo aeroporto gestito principalmente dalle compagnie Low Cost è Charleroi. Dista 61 Km da Bruxelles il che vuol dire un maggior tempo di percorrenza e anche di spesa economica perchè il miglior modo per raggiungere la capitale è tramite la navetta che ha un costo di 15€ a tratta a persona. Quindi il nostro consiglio è sempre di valutare se vale la pena spendere meno in biglietto aereo per poi rimetterci soldi in navetta. Ovviamente c’è sempre l’opzione taxi che valuterei solo in caso di viaggio di gruppo.
Da entrambi gli aeroporti di arrivo vi ritroverete alla stazione di Bruxelles Midi. Da qui nel caso vi vogliate poi dirigere in altre città potete tranquillamente cambiare il treno ed arrivare anche ad Amsterdam. Scegliete sempre l’opzione biglietto Standard che vi darà la possibilità di avere un biglietto aperto da utilizzare per quella tratta senza orario. Se avete tempo un buon modo per sfruttare questa cosa sarebbe di partire da Bruxelles fermarsi per una visita a Gand e proseguire poi per Bruges, perchè sono sulla stessa tratta e il biglietto vi da modo di poter poi continuare la corsa.
Dove dormire a Bruges.
I prezzi per il pernottamento nel centro cittadino ovviamente sono più alti ma potete optare tranquillamente per qualcosa poco fuori e arrivare al centro con il bus cittadino. Vi consigliamo nel weekend di controllare prima le corse gratuite, perchè in determinati periodi, come ad esempio i weekend di dicembre alcune corse sono gratuite. Altrimenti se siete veri camminatori di certo non vi faranno paura i pochi chilometri da percorrere.
Noi ci siamo trovati benissimo i questo piccolo B&B a circa due km dal centro: Ambrosius. Pulito, accogliente e con colazione servita anche in camera. Perfetto per risparmiare e avere comunque i giusti comfort. Noi ci siamo mossi sempre da e per il centro a piedi prendendo solo la sera un bus.
Dove mangiare e bere a Bruges durante i mercatini di Natale.
Passiamo ora a una delle nostre parti preferite: consigli su cibo e locali!
Stiamo parlando di uno dei paesi patria della birra quindi iniziamo con un birrificio:
Bourgogne des Flandes: oltre alla visita al birrificio è molto carina la terrazza che affaccia sul canale ma anche i caldi interni!
Se amate le birre belghe avrete sicuramente presente il giullare della Brugse Zot Blond. Stiamo quindi parlando del birrificio Brouwerij De Halve Maan.
Nascosto in una vietta sotto un arco coperto di edera si trova il De Garre. Piccolissimo ma su due piani è il riparo perfetto dalla pioggia e il freddo e per sorseggiare un bicchiere della loro la Tripel van De Garre.
Se fino ad ora siete stati indecisi su quale birra scegliere al ‘T Brugs Beertje impazzirete: in questo caratteristico locale avrete da scegliere tra più di 300 birre!
Per una cenetta tipica potete recarvi da Bierbasserie Cambrinus, il nome del re della Birra la cui storia potrete leggere all’interno del menù è uno dei posti straconsigliati! Qui ho assaggiato per la prima volta l’anatra!
Se dopo tanta birra vorrete assaggiare un cocktail ben fatto davanti un camino allora Cafe Rose Red far per voi, scoprirete guardando il soffitto il perchè del nome di questo cocktail bar.
Per un pasto veloce tipo un hamburger ben fatto c’è un posticino molto particolare: Bohemian Burger, provate ad indovinare a chi è ispirato il nome e l’ambientazione del locale?
Essendo in Belgio oltre alla birra non può mancare la cioccolata! Avete mai mangiato un kebab di cioccolato? Bhe qui potete: Art of Chocolate Bar.
Per godervi con calma Bruges e visitare tutti i suoi angoli vi consigliamo un soggiorno di almeno due giorni interi. Noi purtroppo, tra la pioggia che non ci ha mai dato pace il primo giorno e il poco tempo del secondo, ci siamo goduti poco questa piccola città medioevale che sicuramente ci rivedrà presto.