Dopo aver tanto camminato, come sempre arriva il momento di ricaricarsi e anche a Manchester non mancano i posticini dove mangiare e bere. Dalla colazione all’inglese ai tortini di carne, fino a una bella pinta di cask beer, ecco alcuni consigli per vivere al meglio Manchester. Qui trovi cosa fare in un giorno in città e il tour musicale nella patria degli Oasis. Pronti a prendere appunti? Si inizia!
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Iniziamo dalla colazione, e se siamo nel Regno Unito non possiamo che scegliere una full English breakfast. A Manchester non c’è locale migliore dove mangiarla: si trova nel Northern Quarter, il cuore creativo e alternativo della città, il che lo rende anche un ottimo punto di partenza per proseguire la giornata. Ha un po’ l’atmosfera di un diner, ma con un menù decisamente english. Noi siamo andati sul classico: colazione completa e un bel tè. Occhio di riguardo anche per la musica di sottofondo, perfetta per iniziare la giornata col piede giusto. Sicuramente da mettere nella tua lista dei posti dove mangiare a Manchester.
The Old Wellington
Uno dei pub più fotografati della città, con quella sua struttura a graticcio che sembra uscita da un’altra epoca. In realtà, è uno dei pub più antichi di Manchester, e si trova proprio nel cuore del centro, vicino alla Cattedrale. Qui ci siamo rifugiati per una pausa birra nel tardo pomeriggio, quando la città cominciava a illuminarsi con le luci natalizie e l’atmosfera diventava magica. Riccardo si è lanciato su una bitter locale, io su una ale leggera, e abbiamo condiviso un piatto di fish and chips da manuale. Un luogo perfetto per sentirsi dentro la storia della città.
Mr Thomas’s Chop House
Se amate i locali tradizionali, con tanto legno scuro, piastrelle vittoriane e atmosfera da vera Inghilterra d’altri tempi, questo posto fa per voi. Noi ci siamo venuti per cena e, inutile dirlo, ci siamo andati giù di comfort food: tortino di carne, purè cremosissimo e gravy a volontà. Il tutto accompagnato da una pinta che, dopo tutta la giornata in giro, ci stava benissimo. È il genere di posto dove immagineresti i Joy Division scrivere testi su un tovagliolo, tra una pinta e l’altra. Immancabile tra i posti dove mangiare e bere a Manchester.
Ape and Apple Pub
Altro pub storico, con un’ottima selezione di birre artigianali e cask ale. Meno turistico, più da gente del posto, ed è proprio questo che lo rende speciale. Qui ci siamo ritrovati circondati da voci locali, chiacchiere di fine giornata e partite in tv, eppure… l’atmosfera era così accogliente che sembrava di essere amici di tutti. Ottimo anche per uno spuntino veloce o un panino da pub che non delude.
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Peveril of the Peak
Uno dei pub più iconici della città, con la facciata verde smeraldo che si nota da lontano. All’interno sembra fermo nel tempo, con pareti ricoperte di fotografie, specchi antichi e un bancone che racconta storie. Qui il tempo rallenta, e ci siamo goduti una pausa al caldo con un bicchiere di vino rosso, mentre fuori iniziava a nevicare leggermente. Se amate i pub “veri”, quelli con carattere e zero fronzoli, questo è da segnare subito.
Musica dal vivo & locali storici
Siamo pur sempre a Manchester, città che ha visto nascere alcune delle band più importanti della storia: gli Oasis, i Joy Division, i The Smiths, gli Stone Roses. E un viaggio qui non è completo senza passare da almeno uno dei templi della musica live. Soprattutto dopo aver finito di mangiare un pò di buona musica a Manchester è obbligatoria.
Band on the Wall
Uno dei locali storici più importanti. Negli anni ’80 e ’90 è stato un punto di riferimento per la scena punk e post-punk, e oggi continua a ospitare concerti di artisti emergenti e non solo. Lì dentro si respira ancora l’energia grezza di una città che ha sempre fatto musica con l’anima.
The Castle Hotel
Nel Northern Quarter, questo pub apparentemente normale ospita una saletta per concerti minuscola, ma leggendaria. Pare che anche gli Elbow abbiano mosso i primi passi qui. Noi ci siamo capitati per caso, attirati dalla musica che usciva dalla porta sul retro, e ci siamo ritrovati a cantare insieme a una band locale sconosciuta, ma piena di grinta. Esperienze così ti restano.
The Deaf Institute
Una sala concerti, bar e club tutto in uno. È uno dei posti più cool della città, sia per l’acustica che per l’atmosfera un po’ retro, con poltroncine vintage e tappezzerie che sembrano uscite da un film indie. Anche se non avete in programma un concerto, dateci un’occhiata: c’è quasi sempre qualcosa in programma.
Manchester è fatta di musica, di piatti che scaldano il cuore, di pub che raccontano storie e di serate che iniziano con una pinta e finiscono cantando sotto la pioggia una strofa degli Oasis. Ora sapete anche dove mangiare bere a Manchester prima di ascoltare un pò di buona musica. Con Riccardo ci siamo promessi di tornare in estate, magari per un festival o semplicemente per rivedere questi angoli di città che sanno essere così autentici. Visto che ormai ci siamo persi la grande reunion… Intanto, ci portiamo a casa un weekend pieno di musica, birre buone e colazioni da campioni.
Dove mangiare e dormire in Cornovaglia è tra i consigli che non vedevamo l’ora di condividere con voi. E il motivo è semplice: abbiamo dormito in luoghi incantati, tra cottage d’altri tempi e glamping immersi nella natura. Abbiamo gustato Cornish pasties appena sfornate in cittadine ricche di leggende e storie magiche. Tutto in Cornovaglia ci ha stregati (letteralmente), regalandoci momenti di spensieratezza in una delle regioni del Regno Unito che, almeno fino ad oggi, ci ha davvero rapito il cuore.
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Ma torniamo alla Cornovaglia: oggi condividiamo con te proprio i migliori luoghi dove dormire e mangiare, così da facilitarti la ricerca e aiutarti a organizzare il viaggio in modo più tranquillo e sereno.
E se preferisci toglierti ogni pensiero, sappi che Stefania, in qualità di Travel Designer certificata, può occuparsi dell’intera organizzazione del tuo viaggio: dai voli ai pernottamenti, dalle esperienze personalizzate fino alla creazione di un itinerario su misura. Il tutto non solo grazie all’esperienza diretta, ma anche alla formazione professionale come Brit Agent Pro, ottenuta con VisitBritain. Insomma, sei in ottime mani. Contattami o scopri di più nella pagina dedicata!
Scopriamo dove dormire e mangiare in Cornovaglia e se vuoi qualche consiglio sull’itinerario, puoi leggere: itinerario in Cornovaglia.
Dove dormire in Cornovaglia
Amiamo i paesaggi della campagna inglese. Il suo verde, le pecorelle… e poi la Cornovaglia, con le sue scogliere spettacolari, arricchisce il tutto. Non potevamo quindi, in questo viaggio, non prediligere strutture che valorizzassero questi aspetti. E allora: cosa c’è di meglio di un glamping nel bosco?
Penhallow House
Ecco il Penhallow House, nella contea di Newquay, che offre pernottamenti in pod e tende super attrezzate. Si arriva in fondo a una stradina, davanti a voi due cottage: quello grande è l’abitazione dei proprietari, mentre quello sulla sinistra ospita la sala colazioni, l’area comune e i bagni. Le tende e le pod sono sparse nel resto del campo.
Noi abbiamo dormito in una delle pod, arredata in stile country, calda e pulita. Non c’è il bagno interno, ma accanto c’è un bagno compostabile, oppure si può utilizzare quello nel cottage. Abbiamo dormito sotto un cielo immenso, nel silenzio più totale.
Svegliarsi la mattina con tacchini, galline, uccellini intorno e gli animali della piccola fattoria è stato impagabile. Un’esperienza di glamping riuscitissima! Molto carini anche gli spazi comuni, dove abbiamo cenato con dei Cornish pasties e una birretta, godendoci la serata in completo relax.
Admiral’s Table, Bridgwater by Marston’s Inns
Altra tipologia di pernottamento che non può mancare in un viaggio nel Regno Unito sono gli Inn.
Gli Inn sono i tradizionali pub inglesi che offrono anche alloggio. Hanno origini antichissime: già nel Medioevo fungevano da tappa per viaggiatori, mercanti e pellegrini che attraversavano il paese. Offrivano un pasto caldo, un letto semplice e naturalmente birra! Oggi molti Inn mantengono il loro fascino storico, con camini accesi, travi in legno e atmosfera rustica, ma sono stati rinnovati per offrire comfort moderni. In pratica, sono un perfetto mix tra ospitalità, cucina tipica e storia locale.
L’Admiral’s è uno di quelli: dopo una lunga giornata potete gustarvi una birra e fatti due scalini buttarvi direttamente a letto. Camere spaziose, pulite, con bagno privato e, tra l’altro, pet friendly!
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Dove mangiare in Cornovaglia
Assaggiare le specialità locali ovunque nel mondo per noi è una missione. Lo sappiamo, il Regno Unito non è certo famoso per la sua cucina, ma siamo comunque riusciti ad assaggiare alcuni dei suoi piatti tipici e a sorseggiare birre locali davanti a un bel tramonto. Condividiamo con voi la nostra lista di posticini preferiti dove mangiare in Cornovaglia.
Farmer Luxtons
Abbiamo trovato questa fattoria lungo la strada e ci siamo fermati per fare colazione con scones appena sfornati e una bella fetta di torta. Vendono i loro prodotti locali, tra cui carne, uova e verdure: perfetto per fare una spesa genuina o assaggiare qualcosa di cucinato da loro, come i pasties, i dolci e il resto delle specialità da forno.
È stata una piacevole ricarica con vista sulla campagna circostante e tante pecorelle al pascolo. Molto English, direi!
Il piatto tradizionale da mangiare assolutamente in Cornovaglia non può che essere il Cornish Pasty. Si tratta di un fagottino di pasta sfoglia o brisée, ripieno di carne di manzo, patate, cipolle e rapa (swede), chiuso a mezzaluna con una tipica piega laterale.
Nato come pasto da portare al lavoro per i minatori cornici, è diventato un vero simbolo della cucina locale. E appena arrivati nel paesino di Tintagel, abbiamo scoperto che questo luogo non è famoso solo per il suo castello, ma anche per due dei più rinomati forni di pasties della zona. Uno è proprio Pengenna. Da anni sforna pasties che potete prendere e gustare sulle scogliere, guardando le rovine del vecchio castello, oppure nella spiaggetta davanti alla grotta di Mago Merlino. Deliziosi: ne abbiamo presi un paio in più da mangiare la sera e vi possiamo assicurare che, anche freddi, erano ancora croccanti fuori e saporiti all’interno.
Proprio di fronte a Pengenna si trova The Cornish Bakery: difficile dire quale sia il migliore… nel dubbio, assaggiateli entrambi anche voi!
Se dovessi scegliere un posto dove trascorrere la vecchiaia, sicuramente sarebbe Port Isaac. E questo pub, il mio porto tranquillo da cui osservare il mare. Attraversate questo villaggio di pescatori fino a trovarvi, sulla destra, la piccola entrata di questo storico pub. Entrate salendo qualche scalino, ordinate una pinta di birra al bancone dal simpatico oste e poi uscite sulla piccola terrazza con vista. Ora ditemi se non è uno dei posti più belli del mondo.
Ho adorato questo luogo e ancora adesso mi si illuminano gli occhi al ricordo: uno di quei momenti che porto nel cuore. La tranquillità del villaggio, i cani che giocavano spensierati con i loro padroni, la cornice del piccolo porto su cui si affacciano il pub e la chiesetta… Una birretta al tramonto qui è semplicemente obbligatoria. E cosa carinissima: c’è anche un menu per i cani!
Vi sembrerà strano, ma la Cornovaglia è famosa per il surf, e la cittadina di Newquay è la meta preferita di ogni surfista del Regno Unito. Simpatica e colorata, affaccia su una bellissima spiaggia da cui si può ammirare anche il suggestivo isolotto Island on Towan Beach. Proprio su questa spiaggia si trova il Blue Reef Aquarium, e risalendo un po’ vi imbatterete in un grande locale con vista panoramica.
In pieno stile surfista californiano, questo posto organizza anche eventi di musica live e trasmette le partite. Noi ci siamo concessi un piatto dei loro nachos con mac & cheese e una birretta da gustare sulla terrazza, con una vista spettacolare sulla spiaggia. questo posticino promette benissimo anche con i suoi hamburger!
Avevo segnato questo storico pubbetto in un piccolissimo villaggio di pescatori perché è il più famoso per assaggiare lo Stargazy Pie, una delle specialità da mangiare in Cornovaglia. Si tratta di una torta salata di pesce, tipica proprio del villaggio di Mousehole. La sua particolarità? Le teste di sardine (o altri pesci) sporgono dal bordo della torta, rivolte verso l’alto, come se stessero “guardando le stelle” da qui il nome Stargazy, cioè “che guarda le stelle”.
Il piatto nasce da una leggenda legata a Tom Bawcock, un pescatore che, secondo la tradizione, salvò il villaggio da una carestia, sfidando il mare in tempesta e tornando con un carico pieno di pesci. Per celebrarlo, ogni 23 dicembre si tiene ancora oggi il Tom Bawcock’s Eve, durante il quale viene cucinato questo piatto così particolare… e ahimè, solo ed esclusivamente in quella data!
Mi sono consolata con un freschissimo fish & chips e una birra locale. L’atmosfera qui è davvero autentica e accogliente, e anche gli amici a quattro zampe sono i benvenuti: all’ingresso trovate ciotole a disposizione e persino un piccolo menu dedicato ai cani.
Eh sì, la Cornovaglia è un vero paradiso pet-friendly. A dire la verità, tutto il Regno Unito è molto attento e affezionato ai suoi amici pelosi. Chissà che la prossima volta non torneremo con la nostra Nanà
Sicuramente tra le cose da mangiare in Cornovaglia vi abbiamo segnalato le più irresistibili anche grazie ai posticini unici che vi abbiamo raccontato. Questo viaggio per noi ha confermato ancora una volta che il Regno Unito è uno dei nostri paesi preferiti, e non è un caso se da anni cerchiamo di tornarci almeno una volta l’anno, esplorando una regione dopo l’altra. E attenzione… ne manca ancora una, chissà che non la recuperiamo a breve!
Quindi non vi resta che seguirci e farci sapere se siete riusciti a mangiare lo Stargazy Pie il 23 dicembre. Dai, che parte la sfida!
Ho pensato di scrivere questo articolo la sera stessa della reunion degli Oasis perché mi sono chiesta: che cosa potranno fare i fortunati che tra qualche giorno saranno a Manchester, oltre ad assistere al concerto? Lo ammetto, ho passato la serata con occhio invidioso a guardare video, stories e i primissimi reel sulla prima data del mega concerto di reunion degli Oasis a Cardiff.
Se ancora non ci seguite vi consiglio di recuperare in fretta. Non si sa mai che… in ogni caso per non perdere le prossime avventure! Poi chissà che non ci siano di mezzo gli Oasis o Cardiff…lo scoprirete solo seguendoci.
Manchester non poteva che essere nella mia wishlist delle città inglesi da visitare. Mi auguro che per molti di voi il richiamo di Madchester faccia subito pensare a Oasis, The Smiths, Stone Roses e Joy Division. Vado avanti o mi fermo qui? La domanda che sicuramente vi starete facendo è: ok, ma cosa vedere e fare a Manchester, magari proprio nella giornata del concerto‑reunion degli Oasis? Tranquilli, qui vi elencherò cosa fare, cosa vedere e soprattutto dove bere per ripercorrere la storia rock della città.
Il mio ricordo di Manchester è fatto di storici pub, musica rock di sottofondo, mercatini di Natale (siamo partiti a inizio dicembre), stadi e museo del calcio, tra negozietti di musica e librerie storiche un po’ alla Harry Potter. Manchester potrebbe non avere tutto quello che vi aspettate da una vacanza classica, ma è sicuramente una tappa imperdibile per gli amanti del British rock. È anche una città profondamente devota al calcio, che porta avanti due delle grandi squadre della Premier League: il Manchester City e il Manchester United.
The National Football Museum
Iniziamo subito a scoprire cosa fare a Manchester partendo da questo museo che Riccardo non vedeva l’ora di visitare. Devo ammetterlo: non seguo il calcio inglese (al contrario di Ricc), ma è stato comunque molto divertente e interessante, anche perché si tratta di un museo interattivo. È stato simpatico provare a fare gol, sfidarsi alla FA Cup e vedere la Hall of Fame del calcio. Foto con la coppa d’obbligo, alla fine abbiamo passato quasi due ore qui dentro, tra cimeli calcistici e storia del calcio inglese.
Aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 17:00 Biglietti: residenti: gratuito, adulti online: £15 / in loco: £17, bambini online: £9 / in loco: £11. (Controlla sempre il sito ufficiale per eventuali variazioni.)
The John Rylands Library
Eccoci invece in un posto decisamente più adatto a me. Forse perché ricorda qualcosa di vagamente harrypotteriano e con quella scalinata gotica non è difficile immaginarci un giovane mago con la bacchetta in mano. La John Rylands Library è un vero gioiello architettonico: la sua atmosfera fuori dal tempo merita la visita anche solo per respirare un po’ di magia. Ospita collezioni rare e preziose, come una copia dei Racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer, ma anche manoscritti antichissimi. Fa parte dell’Università di Manchester e sì: è visitabile gratuitamente, il che la rende ancora più imperdibile.
Orari di apertura: da mercoledì a sabato, dalle 10:00 alle 17:00. L’ingresso è libero, ma se vuoi fare una visita guidata ti consiglio di prenotare sul sito ufficiale.
Cattedrale di Manchester
Ricordo una grigia mattinata in cui la visita a questa cattedrale ci ha dato la giusta scusa per ripararci dalla pioggia e allo stesso tempo scoprire un luogo storico e iconico nel cuore di Manchester.
La Manchester Cathedral, dedicata a St Mary, St Denys e St George, è uno degli edifici religiosi più antichi della città. Le sue origini risalgono al XV secolo, anche se la struttura ha subito diversi restauri nel corso del tempo, soprattutto dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e un attacco terroristico negli anni ’90.
L’interno è intimo e ricco di dettagli gotici: vetrate colorate, stalli del coro finemente scolpiti e un’atmosfera silenziosa che invita alla riflessione. È il tipo di posto che ti fa rallentare, abbassare la voce, e magari accendere una candela per qualche pensiero personale.
Ingresso gratuito, aperta tutti i giorni, controlla però gli orari sul sito ufficiale, perché potrebbero variare in base agli eventi religiosi o culturali.
Mi raccomando: dal 2 aprile, per entrare nel Regno Unito è necessario il passaporto e l’ETA. Ti spiego bene come compilarla e richiederla in questo articolo dedicato. Inoltre, non partire mai senza assicurazione sanitaria, sì, anche se viaggi in Europa. Noi ci affidiamo da anni aHeyMondo, e grazie a noi puoi avere uno sconto del 10% sulla tua prossima copertura assicurativa di viaggio. Approfittane!
Old Trafford
Della serie “un po’ per uno”, torniamo a parlare di calcio. E come non ritrovarsi davanti all’iconico stadio del Manchester United? Lo ammetto: anche se non sono un’appassionata di calcio, questo stadio è uno di quei luoghi che ti fanno dire “wow” appena ci arrivi davanti.
Si tratta del secondo stadio più grande del Regno Unito (dopo Wembley) e uno dei più premiati: ha ricevuto anche le famose 5 stelle UEFA. Un vero tempio per gli amanti del pallone.
Anche se quel giorno purtroppo non era possibile visitare gli spogliatoi o affacciarsi sugli spalti, la visita è stata comunque super interessante grazie al museo e allo shop dedicato. Avevo anche provato a prendere i biglietti per la partita della sera prima, ma durante la Premier League è praticamente impossibile acquistarli se non si è abbonati.
So che i Gallagher tifano per il City, ma credetemi: anche solo per l’imponenza dell’edificio e l’atmosfera, valeva assolutamente la pena visitare lo stadio del Manchester United.
Old Trafford Stadium, Sir Matt Busby Way. Tour dello stadio e ingresso al museo: da circa £28. Consiglio di prenotare online per avere più opzioni.
Se vuoi affidarti ai dei tour specializzati o prenotare in anticipo e con cancellazione gratuita le tue esperienze allora puoi scaricare l’app di Get Your Guide e fare tutto in un semplice click. Scorpi di più qui.
Tra i luoghi che mi hanno sorpresa a Manchester ci sono sicuramente i Victoria Baths. Un tempo erano terme pubbliche in pieno stile edoardiano, oggi sono uno di quei posti un po’ decadenti ma pieni di fascino, che sembrano sospesi nel tempo. Io li ho visitati durante una delle aperture straordinarie del weekend (controllate bene il sito prima di andarci!) e mi sono ritrovata a camminare tra vecchie piastrelle colorate, vasche vuote, vetrate liberty e spogliatoi d’epoca, immaginando com’era questo posto nel suo periodo d’oro. Se vi piacciono i luoghi un po’ insoliti, con una storia da raccontare, questo è un gioiellino nascosto da non perdere.
Victoria Baths, Hathersage Road, Manchester M13 0FE. Ingresso generale gratuito ogni martedì (8 aprile–30 settembre), dalle 11:00–15:00 (ultimo ingresso ore 14:30). Tour guidato (Discover Victoria Baths) ogni martedì alle 13:00, durata circa 1 h 15 min, £9 a persona, gratuito per under 16. Open days (seconda domenica del mese, aprile–novembre) ingresso libero, eventuali tour o eventi a biglietto separato (~£4)
Northern Quarter
Se Manchester avesse un cuore un po’ ribelle, creativo e pieno di carattere, sarebbe sicuramente il Northern Quarter. È uno di quei quartieri dove basta fare due passi per ritrovarsi circondati da murales, locali indipendenti, negozi vintage e caffetterie piene di personalità. Qui tutto profuma di creatività, dalle gallerie d’arte ai dischi in vinile che spuntano dalle vetrine di negozi minuscoli, ma pieni di tesori.
Io me ne sono innamorata quasi subito: sarà che ogni angolo sembra dire “fermati un attimo, guarda meglio”. È il quartiere perfetto per perdersi senza meta, per trovare quel pub con i divani sdruciti e le luci soffuse, o quella libreria nascosta dove ti ritrovi a sfogliare una fanzine degli anni ’90. Se sei appassionato di musica, arte, fotografia o semplicemente ami le atmosfere autentiche e un po’ alternative, il Northern Quarter è la tua tappa obbligata.
E sì, spoiler: è anche il posto dove si dice che i fratelli Gallagher venissero a bere quando erano ancora “solo” Liam e Noel.
Alcuni dei luoghi importanti da segnare:
Piccadilly Records Un’istituzione a Manchester sin dagli anni ’70. È uno di quei negozi che ti fa venire voglia di comprare un giradischi solo per avere una scusa per riempirti casa di vinili. Hanno una selezione vastissima di generi: dal rock classico al punk, dall’indie al soul, elettronica e colonne sonore. Lo staff è super preparato e ogni disco ha una piccola recensione scritta a mano: dettagli che fanno la differenza. 53 Oldham Street. Aperto tutti i giorni (10:00–18:00 lun-sab, 11:00–17:00 domenica)
Vinyl Exchange Perfetto se cerchi vinili usati, edizioni rare o anche CD e DVD musicali. Hanno due piani pieni zeppi di musica da rovistare, ed è il posto giusto per chi ama “cacciare” tra le pile e fare scoperte. Frequentato da veri nerd del vinile e anche da molti musicisti locali. 18 Oldham Street. Aperto tutti i giorni (10:00–18:00 lun-sab, 12:00–17:00 domenica)
Eastern Bloc Records Per chi ama l’elettronica, la techno, l’ambient o i remix di qualità: questo è un tempio. È più di un negozio di dischi: è anche un caffè/bar e uno spazio eventi, con DJ set live nei weekend. È frequentatissimo dagli addetti ai lavori, e anche se non è il tuo genere, una visita ti fa capire quanto la scena musicale qui sia viva. 5A Stevenson Square. Aperto mar-sab (12:00–19:00), chiuso domenica e lunedì
Northern Quarter, tra Oldham Street, Newton Street e Lever Street Sempre accessibile i locali, i negozi e i caffè seguono orari diversi, ma la zona vive soprattutto tra metà mattina e tarda serata. Gratuito (ma difficile uscire senza aver comprato almeno una maglietta vintage o un vinile degli Smiths)
Manchester Town Hall
Sarà anche in restauro da anni, ma la Town Hall di Manchester rimane uno degli edifici più iconici della città. Ricordo bene quando mi ci sono trovata davanti per la prima volta: la sua imponenza gotica mi ha fatto sentire in una scena di un film. Qualcuno direbbe Harry Potter, qualcun altro Il Nome della Rosa. Peccato non si possa ancora entrare del tutto (almeno fino al 2026!), ma vale comunque la pena passarci, anche solo per ammirarla da fuori, girare attorno alla statua di Albert nel mezzo della piazza e farsi un’idea dell’anima vittoriana di Manchester. E se hai fortuna, potrebbero esserci tour guidati in programma proprio durante la tua visita.
Manchester Town Hall, Albert Square, Manchester M60 2LA. Orari attuali (area esterna e spazio pubblico): lun–sab 10:00–17:00, chiuso la domenica. Ingresso gratuito all’edificio (solo aree accessibili). Tour guidati (quando disponibili): da circa £9–£16 – verifica online le date e prenota in anticipo.
I luoghi del brit rock a Manchester
Se sei un vero fan del brit rock, Manchester (e dintorni) ha alcuni luoghi imperdibili che ti faranno sentire dentro una copertina d’album. Il primo è senza dubbio Afflecks Palace, il tempio dell’alternative: tra vinili, poster vintage, magliette delle band e negozietti underground, è un tuffo nel cuore pulsante della musica indipendente. Se invece il tuo cuore batte per i Joy Division, potresti spingerti fino al cimitero di Macclesfield, dove riposa Ian Curtis. Sulla sua lapide c’è inciso “Love Will Tear Us Apart” ed è impossibile non provare un brivido di emozione.
Per gli innamorati degli Smiths, tappa obbligata al leggendario Salford Lads’ Club, reso immortale dalla copertina di The Queen Is Dead. Se ti va, puoi fare anche un salto alla ferrovia “Iron Bridge” o al Southern Cemetery, entrambi luoghi citati da Morrissey in Cemetry Gates. E se nel tuo cuore ci sono anche gli Stone Roses, allora saprai che Spike Island, a Widnes, è stato teatro di un concerto storico nel 1990, diventato un simbolo della scena Madchester.
Ma se vuoi approfondire questa parte non ti rimane che leggere l’articolo dedicato ai luoghi del Brit rock a Manchester.
Tour dei pub storici
Quando si parla di città inglesi, non si può non parlare di pub e birra. Come dice sempre Noel Gallagher, a Manchester piove sempre e le uniche cose che rimangono da fare sono scrivere canzoni e bere una pinta. Sulla prima ci limitiamo ad ascoltarle… ma sulla seconda possiamo decisamente impegnarci un po’ di più.
Manchester è piena di pub storici, dove ancora oggi si spillano cask beer, si ascolta musica live, e si guardano partite di calcio e rugby. L’atmosfera è quella autentica, fatta di legno scuro, moquette vissuta e chiacchiere da bancone.
Ma se volete scoprire davvero dove bere e mangiare a Manchester, allora non vi resta che leggere l’articolo dedicato, dove vi svelo anche il nome del pub preferito dai fratelli Gallagher.
Lo so, Manchester non sarà mai tra le prime scelte per tutti e lo capisco. Ma se sei arrivato fin qui a leggere, allora significa che anche tu sei un amante del brit rock, e che hai puntato questa città non solo per visitare un posto nuovo… ma per qualcosa di più. Sei qui perché vuoi scoprire i luoghi che hanno ispirato leggende, vedere il cielo che ha fatto da tetto ai tuoi album preferiti e magari bagnarti con quella pioggerellina leggera che rende tutto un po’ più magico.
Le cose da fare a Manchester, in realtà, non sono affatto poche, e se sarai tra i fortunati che nei prossimi giorni ascolteranno gli Oasis dal vivo, ora sai anche come rendere questo viaggio ancora più iconico. E se vuoi farmi rosicare un po’, raccontami nei commenti com’è stato sentire quell’iconico “Hello Manchester”… proprio a Manchester.
Quando penso a Edimburgo, inevitabilmente mi parte la canzoncina di Harry Potter in testa! Eh sì, Edimburgo è proprio così: magica, malinconica e ti rimane nel cuore, legandosi ai ricordi più belli che hai di quei giorni passati lì. E, nonostante le sue giornate grigie, ci sarà sempre qualcosa di colorato ad arricchire i tuoi ricordi.
Siamo arrivati a Edimburgo in un pomeriggio di pioggia (come volevasi dimostrare) e abbiamo subito iniziato la nostra visita, passeggiando per le sue strette stradine medievali e rifugiandoci nei suoi pub infestati, a scoprire le storie misteriose che avvolgono le loro mura. Il Castello di Edimburgo svetta in alto su tutta la città, con una vista che spazia fino alla costa, lasciando intravedere il mare nelle belle giornate.
Il Castello di Edimburgo da The VennelI paesaggi della Scozia oltre Edimburgo
Le cose da fare in città sono tantissime e ci sono tante esperienze particolari che possono rendere unica la visita. Come ad esempio il tour dei sotterranei della città, un ghost tour che, purtroppo, non ho avuto il coraggio di fare, ma che spero un giorno di avere la forza di recuperare.
Edimburgo ha concluso il nostro viaggio in Scozia ed è stata proprio la tappa finale del nostro on the road, iniziato qualche giorno prima con tappa iniziale a Inverness. Ma trovate l’itinerario completo nel nostro articolo dedicato. Siamo riusciti a visitare i luoghi più iconici di Edimburgo in 3 giorni e a rilassarci nei suoi pub.
Vi lasciamo qui i luoghi che, secondo noi, sono imperdibili e le cose da fare se siete a Edimburgo.
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Castello di Edimburgo
È impossibile visitare Edimburgo senza fermarsi ad ammirarla dall’alto delle mura di uno dei suoi simboli più imponenti e suggestivi: il Castello di Edimburgo.
La sua storia ha inizio nel VII secolo, mentre le costruzioni che possiamo visitare oggi risalgono principalmente al XVI secolo. Questo lo rende l’edificio più antico e meglio conservato di Edimburgo, oltre a essere una delle strutture più antiche di tutto il Regno Unito.
Vi accorgerete subito della sua posizione dominante rispetto al resto della città, percorrendo Castle Hill fino a raggiungere il grande piazzale del castello, l’Esplanade. Da qui, la vista su Edimburgo è semplicemente mozzafiato.
Entrando nel castello, avrete modo di scoprire tutto ciò che si cela dietro le sue alte mura di protezione. Tra le prime cose, potrete camminare sull’ultimo ponte levatoio costruito in Scozia e, se vi trovate qui alle 13:00, assistere allo sparo del celebre One O’Clock Gun, uno dei tanti cannoni visibili nella Mill’s Mount Battery.
All’interno del castello potrete visitare:
Il Museo Nazionale della Guerra
La St. Margaret’s Chapel
La Piazza della Corona
Il Palazzo Reale
Le prigioni e il carcere
Da non perdere la Camera della Corona, dove sono custoditi i Gioielli della Corona Scozzese e la leggendaria Stone of Destiny.
Un consiglio: visitate il castello all’orario di apertura per evitare la folla. Alcuni spazi sono più piccoli di quanto ci si aspetti, come ad esempio le prigioni. Considerate almeno 2-3 ore per la visita e prenotate i biglietti online per evitare lunghe attese in biglietteria, dove comunque vi verrà chiesto di acquistarli tramite il sito. Non sappiamo se si trattasse di un problema momentaneo, ma per sicurezza vi consigliamo di assicurarvi il biglietto d’ingresso direttamente dal sito ufficiale.
Costo del biglietto standard:
19,50£ adulti
11,40£ bambini
Gratuito sotto i 7 anni
Potete anche valutare l’acquisto dell’Explorer Pass Visit, che offre sconti su pub e altri luoghi di interesse.
Orari di apertura: variano a seconda della stagione, generalmente tra le 09:30/11:00 e la chiusura alle 17:00/18:00.
Victoria Street
Continuando a canticchiare la melodia di John Williams, ci dirigiamo verso uno dei luoghi imperdibili di Edimburgo. Perché, diciamocelo: come si può visitare questa città senza passeggiare lungo Victoria Street?
Immaginate di camminare per Diagon Alley, alla ricerca della bacchetta giusta, o di ritrovarvi nel negozio di scherzi dei gemelli Weasley. Beh, non è proprio un sogno, ma le vetrine piene di oggetti curiosi e le facciate colorate riescono davvero a farvelo vivere!
All’inizio della strada, una targa racconta il legame tra il mondo magico e quello dei babbani e, ovviamente, non mancano i negozi a tema. Attenzione: sarà impossibile resistere al richiamo dei souvenir!
Il negozio da non perdere?Museum Context UK! Fate attenzione, perché qui si nasconde… la Camera dei Segreti! Ricco di cimeli e oggetti unici, vi farà letteralmente saltare il portafoglio!
Passeggiare per questa strada vi farà dimenticare di essere in un mondo di babbani. E il bello è che, arrivati alla fine, vi ritroverete in Grassmarket: l’antica piazza del mercato dove, un tempo, avvenivano le esecuzioni capitali. Oggi, invece, è il luogo perfetto per sorseggiare una pinta di birra scozzese in uno dei suoi storici pub.
Molti di questi locali custodiscono racconti di fantasmi e anime che ancora oggi si dice vaghino tra i vicoli della città. Se volete mettervi alla prova, fermatevi al Maggie Dickson’s e fateci sapere se almeno voi siete riusciti a vedere il fantasma della sua antica proprietaria… ma senza esagerare con birra o whisky!
Vi ricordiamo che potete seguire tutte le nostre avventure anche sulle nostre pagine social, per rimanere aggiornati sulle prossime tappe!
La magia a Edimburgo non finisce mai, neanche quando non c’entra nulla Harry Potter! Esiste un piccolo villaggio incantato che vi farà fare un viaggio nel tempo di qualche secolo. Situato fuori dal centro città, questo borgo è stato per circa 800 anni un vivace crocevia di commercio e vita quotidiana.
Come spesso accade, ha vissuto periodi di abbandono e deterioramento, tanto da rischiare di essere dimenticato. Fortunatamente, gli abitanti di Edimburgo hanno preso in mano la situazione, riqualificando la zona e trasformandola in una perla nascosta, ancora poco conosciuta dai turisti. Qui il fiume Leith scorre placidamente tra le case affacciate sulle sue sponde. Un piccolo ponte collega le due rive, proprio come un tempo fungeva da crocevia per chi entrava in città. Oggi, questo angolo pittoresco è diventato uno dei punti più fotogenici e “instagrammabili” di Edimburgo.
Noi lo abbiamo raggiunto dopo la visita al Castello di Edimburgo, passeggiando a piedi. Al ritorno, abbiamo costeggiato il fiume, godendoci la tranquillità di questo luogo nascosto, rilassandoci e realizzando quanto questa città, poco a poco, ci abbia rapito il cuore.
Greyfriars Kirkyard Cemetery
Ormai lo sapete: ho una grande passione per i cimiteri, soprattutto quando custodiscono storie affascinanti tutte da scoprire.
Il Greyfriars Kirkyard ha una storia che risale addirittura al 1550, quando ancora la chiesa non esisteva. Fu fondato dai Frati Grigi (da cui il nome Greyfriars) ed è oggi il cimitero più antico della città.
Entrare qui è come varcare la soglia di un’altra dimensione. I suoni della città si affievoliscono, lasciando spazio a un silenzio suggestivo. Le lapidi ricoperte di muschio e edera sembrano raccontare come, oltre la morte, la vita continui in qualche modo. Ci si sente avvolti da un’aura di mistero e magia…
Forse la stessa sensazione provata da J.K. Rowling mentre passeggiava tra queste tombe, trovando ispirazione per i nomi di alcuni personaggi del maghetto più famoso del mondo.
Ma prima di parlare del legame di questo cimitero con il famoso maghetto, non possiamo non citare la storia di amicizia che ha legato per sempre Greyfriars Bobby al suo padrone, John Gray.
Per ben 14 anni, il piccolo Bobby, uno Skye Terrier, è rimasto accanto alla tomba del suo amato amico umano, diventando il simbolo di questo luogo. Oggi, all’ingresso del cimitero, proprio davanti al pub Greyfriars Bobby (ovviamente pet-friendly), troverete una statua in suo onore. Un posto perfetto dove sorseggiare una pinta in compagnia del vostro amico a quattro zampe.
Entrando nel cimitero, troverete anche la tomba di Bobby, purtroppo distante da quella di John Gray. Mi chiedo perché non siano stati sepolti vicini… Ma la cosa più bella di questa storia è che Bobby è ancora vivo nel cuore di Edimburgo. Ogni anno, il 14 gennaio, la città celebra il Greyfriars Bobby Day, una giornata dedicata alla sua memoria e alla sua grande devozione e fedeltà.
Se vuoi partecipare a tour guidati e tematici nella misteriosa città di Edimburgo, ti consigliamo di scegliere uno dei tour proposti da GetYourGuide. Con cancellazione gratuita fino a 24 ore prima, è il modo migliore per organizzare le tue esperienze di viaggio.
Tantissime altre storie e leggende di fantasmi echeggiano tra queste lapidi. Ma tornando al legame con il maghetto più famoso del mondo, non vi resta che addentrarvi nel cimitero alla ricerca di nomi che suonano familiari…
Thomas Riddell ricorda fin troppo Tom Riddle Orvoloson – “Tu-sai-chi”. Sì, anche io evito di pronunciare il suo vero nome!
La lapide di Mrs. Elizabeth Moodie ci riporta alla mente un certo Alastor “Malocchio” Moody.
William McGonagall, noto come uno dei peggiori poeti scozzesi, ha ispirato J.K. Rowling nella scelta del nome per Minerva McGonagall, che invece nei romanzi è una potente strega.
Passeggiando tra queste tombe, capirete perché la Rowling abbia trovato qui tanta ispirazione per creare quello che, per molti Potterhead, non è solo una saga, ma una realtà parallela… in attesa che arrivi la lettera per Hogwarts!
L’accesso al cimitero è gratuito e aperto 24 ore su 24, tutti i giorni. Si organizzano visite guidate e, con 5£, potete noleggiare un’audioguida. Inoltre, durante l’anno si svolgono eventi a tema: vi consiglio di consultare il sito ufficiale per maggiori informazioni e per approfondire la storia del luogo prima della visita.
Cocktail magico al Department of Magic
Sempre perché non esiste Edimburgo senza Harry Potter e viceversa, non potevo esimermi dall’inserire nel nostro itinerario una lezione di pozioni. Tra le cose da fare a Edimburgo, questa è sicuramente da segnare subito!
Ci troviamo in un piccolo locale sotterraneo nel cuore di questa misteriosa città. Un luogo all’apparenza qualunque, ma in realtà una escape room con annesso cocktail bar, perfetto per rilassarsi dopo aver risolto enigmi e lanciato incantesimi. Il Department of Magic è gestito da un gruppo di giovani appassionati, che vi accoglieranno facendovi sentire tutt’altro che babbani.
Che vogliate partecipare a una delle due escape room, gustare una merenda pomeridiana con il tè delle cinque o sorseggiare una Pozione Polisucco, è fondamentale prenotare in anticipo, il prima possibile! Noi ci siamo recati qui dopo cena per un cocktail magico. Ho preparato un bel filtro Amortentia per Riccardo, mentre lui era alle prese con la sua pozione. Meno male che non c’era Piton a darci i voti!
Avrete la possibilità di scegliere la vostra pozione e realizzarla da soli, seguendo le istruzioni del vostro folletto e utilizzando con attenzione gli ingredienti indicati sulla pergamena degli appunti. Ogni creazione è altamente scenografica e disponibile anche in varianti analcoliche.
Ci siamo divertiti e rilassati dopo tanto camminare nella piovosa Edimburgo. L’esperienza dura circa 75 minuti. I costi variano: 25£ per l’escape room e 18£ per i cocktail. Un’alternativa valida e meno costosa rispetto al più famoso The Cauldron.
Che dire? Siamo arrivati alla fine di questo articolo su cosa vedere a Edimburgo, sperando che, come sempre, possa esservi di ispirazione e aiuto per la vostra prossima avventura.
Se avete bisogno di qualcuno che si occupi della realizzazione di un itinerario su misura o dell’organizzazione del vostro viaggio, ricordate che io, Stefania, in qualità di Travel Designer Certificata, posso trasformare il vostro sogno in realtà!
Contattami via email, sulla mia pagina Instagram dedicata o compilando il modulo apposito. Potrai avere anche tu una guida personalizzata per accompagnarti nelle tue avventure! A presto!
Londra è una città bellissima, da qualsiasi prospettiva la si guardi, ma dà il suo meglio vista dall’alto. E tra i suoi punti panoramici ce ne sono molti gratuiti. Quale modo migliore, quindi, di vedere Londra dall’alto e addirittura gratis? Tra i punti panoramici gratuiti, i più gettonati sono sicuramente lo Sky Garden e il The Garden at 120. Iniziamo subito a mettere a confronto questi due punti panoramici che ho avuto modo di visitare durante i miei ultimi due viaggi nella capitale inglese.
NB: Dal 5 marzo, per entrare nel Regno Unito, oltre al passaporto sarà necessaria anche l’autorizzazione elettronica ETA. Trovi tutte le informazioni in questo articolo dedicato.
Londra dall’alto e gratis
Sky Garden
Si tratta del giardino pubblico più alto di Londra, a ben 160 metri di altezza, ed è situato all’ultimo piano del grattacielo chiamato Walkie Talkie. L’idea con cui nasce questo roof garden è proprio quella di poter ammirare non solo Londra dall’alto, ma anche di vivere un’esperienza immersi nella natura, in un contesto cittadino. Da qui avrete una vista a 360 gradi su tutta la zona circostante della City, fino ad arrivare alla Tower of London, al Tower Bridge e ammirare, dall’alto, il The Shard lungo il Tamigi.
Purtroppo, come sempre, ho portato con me la mia nuvoletta di Fantozzi e ho scelto proprio la giornata più nuvolosa per ammirare Londra dallo Sky Garden. Risultato: le nubi coprivano tutto, tanto da non far vedere nemmeno la punta del The Shard. E forse è proprio questo che non mi ha permesso di essere del tutto entusiasta di questo punto panoramico e del suo roof garden. Nel complesso, trattandosi anche di un’entrata gratuita, consiglio vivamente di visitarlo.
Per accedere allo Sky Garden, dovrete prenotare un biglietto gratuito online sul sito ufficiale, da esibire all’ingresso. Vi consiglio di prenotare con largo anticipo, vista l’affluenza. Se non trovate posto, potete optare per prenotare un tavolo in uno dei suoi ristoranti. L’indirizzo per lo Sky Garden è il 20 di Fenchurch Street e la metro più vicina è Monument. Vedrete la fila già all’angolo della strada, quindi non sarà difficile individuare l’ingresso giusto. L’ascensore in pochi secondi vi porterà al trentesimo piano. Oltre alla grande terrazza giardino, sono presenti lo Sky Garden Bar e due ristoranti che danno accesso al roof garden anche a prenotazione completa: il Darwin Brasserie, il Fenchurch Restaurant e il Larch Restaurant.
Ti ricordiamo di partire sempre con un’assicurazione viaggio che renda la tua avventura senza pensieri. Grazie a noi, puoi avere uno sconto del 10% sulla tua prossima copertura viaggio Heymondo. Approfittane!
The Garden at 120
Premessa: ho visitato il The Garden at 120 in una soleggiata e mite mattina di gennaio. Il sole, leggero ma caldo, ci ha accompagnato durante tutto il tempo trascorso su questa terrazza. Questo per dirvi che l’esperienza è stata sicuramente più esaltante rispetto a quella allo Sky Garden.
Il The Garden at 120 si trova poco distante dallo Sky Garden, al 120 di Fenchurch Street, che è ben visibile proprio da qui. La metro più vicina, anche in questo caso, è Monument o Bank. Quello che ho apprezzato di questo roof garden è che, pur non essendo molto alto (siamo a 135 metri), ha una vista bellissima. Questo giardino pensile è davvero un’oasi di verde, attraversata da alcune piscine che ricoprono parte del percorso. Inoltre, è interamente aperto, il che lo rende perfetto in estate. È vero, un po’ meno in inverno o nelle giornate di pioggia. Non so, forse è stato proprio l’insolito sole londinese a entusiasmarmi molto di più per la visita al The Garden at 120.
L’accesso è ovviamente gratuito e non è necessaria alcuna prenotazione online, ma potrebbe voler dire trovare un po’ di fila nelle ore o nei giorni di punta, come al tramonto in estate. Per me, rimane la vista gratuita più suggestiva di Londra.
Tenete presente che in entrambi i punti panoramici, all’ingresso dovrete passare attraverso i controlli con metal detector e non è possibile portare con voi zaini di grandi dimensioni o trolley/valigie.
Vi elenco qui altri punti panoramici da cui vedere Londra dall’alto che purtroppo non sono riuscita a visitare perché li ho trovati con le prenotazioni al completo. Fatemi sapere se siete riusciti voi a visitarli!
Horizon 22
The Lookout
One New Change
The Post Building
Mi chiedete sempre dove poter soggiornare a Londra. È una domanda difficile, perché trovare un buon hotel in questa città non è facile. Nel mio ultimo viaggio ho soggiornato all’Hotel DC, situato a Stratford. Ero lì per la WTM London e mi è sembrato un buon compromesso, sia per la vicinanza alla fiera che per la possibilità di visitare il resto della città. Lo consiglio soprattutto per la pulizia, la colazione inclusa e la comodità di spostarsi con i mezzi pubblici. Puoi prenotare qui il tuo prossimo soggiorno.
Se invece avete bisogno di aiuto per prenotare il vostro viaggio senza stress e per la realizzazione del vostro itinerario, ricordatevi che sono qui anche per questo. In qualità di Travel Designer, posso occuparmi della pianificazione e prenotazione del viaggio dei vostri sogni. Clicca quiper scoprire i miei servizi e come prenotare con me il tuo prossimo viaggio. PS: sempre incluso il diario di viaggio e la guida.
Ora che vi ho lasciato con questa grande e sconvolgente notizia sul tanto osannato Sky Garden, sono curiosa di scoprire la vostra opinione. Come sempre, vi consiglio di seguirci sui nostri social per non perdervi le prossime avventure. E chissà, forse presto saremo di nuovo a Londra ad osservarla dall’alto di un nuovo roof garden.
L’Irlanda del Nord era una di quelle destinazioni che ci incuriosiva già da tempo. Erano anni che rimandavamo, ma quest’anno, approfittando di una buona offerta per Dublino, abbiamo deciso di esplorare il nord di una delle terre che più amiamo. Precisiamo subito che, parlando di Irlanda del Nord, parliamo del Regno Unito. Pertanto, a partire dal 2 aprile 2025, per entrare nel Paese sarà necessario anche l’ETA. Se ancora non sapete di cosa si tratta, trovateun articolo con tutte le informazioni necessarie. Ti anticipiamo che, come sempre, per il noleggio auto ci siamo affidati a Discover Cars, che garantisce un’ottima assistenza e prezzi davvero competitivi. Puoi dare un’occhiata cliccando sul banner qui!
Tornando alle verdi terre di questa isola nell’oceano Atlantico, le cose da fare e vedere sono davvero tante. Da Giant’s Causeway, con le sue scogliere da cui si scorgere addirittura la Scozia, ai vivaci pub dove ascoltare canti popolari, fino alla storia tragica che ancora oggi viene ricordata per le sue strade. L’Irlanda del Nord ti avvolge: ti fa ballare e ti fa piangere, ti fa capire la grandezza della natura e la piccolezza dell’uomo, troppo spesso ancora prigioniero dell’odio.
Non vi nascondiamo che è stato un viaggio ricco di emozioni. Un viaggio che ci ha portato a visitare luoghi che avevamo sentito raccontare nelle canzoni delle nostre playlist da anni. Capire il vero significato di “Sunday Bloody Sunday” ci ha spezzato il cuore, ma vedere la gioia nei pub ci ha rincuorato nel pensare che l’amore vince sempre, o almeno noi ci speriamo.
Vi racconteremo meglio la storia dell’Irlanda del Nord in articoli dedicati, ma oggi vogliamo condividere con voi il nostro itinerario, indicandovi i luoghi da non perdere, i consigli sui pernottamenti e, sì, una lista dei pub imperdibili. Pronti a prendere appunti?
Belfast
Vi abbiamo detto di essere atterrati a Dublino, ma perché? Semplicemente perché, purtroppo, non ci sono voli diretti da Roma a Belfast. Dall’Italia, gli unici aeroporti con voli diretti per l’Irlanda del Nord sono Milano Bergamo (BGY) e Torino (TRN), entrambi serviti da voli Ryanair. Quindi, da Roma, la soluzione più comoda ed economica è prendere un volo per Dublino. Molto spesso si riescono a trovare buone offerte; noi abbiamo speso 50€ a testa A/R. Da lì, potete noleggiare un’auto e arrivare a Belfast in circa 2 ore. Per il noleggio auto vi diamo tanti consigli in questo articolo dedicato. Vi ricordiamo che, per questa tratta, dovrete pagare una tassa per il superamento della frontiera tra la Repubblica d’Irlanda e il Regno Unito. Noi abbiamo pagato una tassa di 35€ per l’intera durata del noleggio.
Arrivati a Belfast, le cose da vedere e fare sono tante. Noi, essendo arrivati di sera, abbiamo iniziato con un giro nel centro città, immergendoci nell’atmosfera vivace dei suoi pub. Tra canti e birre, abbiamo subito percepito l’anima festosa di questa città, per poi dedicarci alla sua tragica storia il mattino seguente. Vi lasciamo alcune delle tappe imperdibili in città, con un articolo dedicato che seguirà.
Titanic Belfast e una passeggiata nella zona portuale
The Big Fish
Belfast City Hall
Cathedral Quarter
Botanic Gardens
The Crown Liquor Saloon
Kelly’s Cellars
Duke of York
Sunflower Pub
The Dirty Onion
The Dark Hedges
Iniziando a spostarci verso l’Irlanda del Nord, la nostra prima tappa è stata questa iconica location, non a caso una delle ambientazioni di Game of Thrones. Si tratta di una strada, Bregagh Road, e per accedervi dovrete lasciare l’auto in un parcheggio privato che costa 5£ a macchina e fare quei pochi metri a piedi per raggiungere l’inizio della strada pedonale.
Ne vale la pena? Beh, il luogo è effettivamente molto suggestivo e misterioso, soprattutto se, come nel nostro caso, capitate in una giornata nebbiosa e grigia. Vi porterà via sicuramente un po’ di tempo, perché è una deviazione non molto pratica, ma se siete amanti della saga, sicuramente non potete perdere questo luogo. E siamo certi che tra di voi ci sono tantissimi fan! E attenti alla dama in grigio: il fantasma che si crede vaghi lungo questa strada. Fate attenzione soprattutto la notte di Halloween, quando ritorna insieme alle anime tormentate di queste terre.
NB: Da Belfast partono tantissimi tour organizzati che in giornata vi portano a scoprire tutte le location, e qui in Irlanda del Nord ce ne sono tantissime della saga. Potete vedere le varie opzioni su Get Your Guide, compreso il Game of Thrones Studio Tours.
Se invece volete organizzare un viaggio in autonomia ma non avete tempo di approfondire così tanto il vostro itinerario, potete rivolgervi a me. In qualità di Travel Designer, sarò più che felice di realizzare il vostro itinerario dei sogni e, se lo desiderate, organizzare l’intero viaggio. Guardate i miei servizi QUI e non esitate a contattarmi.
Kinbane Castle
Arrivati qui, dall’alto della scogliera, vedrete sulla vostra sinistra i resti di questo castello costruito nel 1547, che purtroppo fu distrutto dagli assedi degli inglesi. Successivamente ricostruito, fu abitato almeno fino al 1700. Il castello, situato sul promontorio sotto di voi, è raggiungibile tramite un percorso di circa mezz’ora. Noi, purtroppo, abbiamo iniziato la discesa, ma ci siamo resi conto subito che la pioggia, nonostante le giuste scarpe da trekking, rendeva il terreno molto scivoloso. Ci siamo quindi goduti il paesaggio dall’alto, ammirando in lontananza la Scozia. Sì, proprio la Scozia!
L’accesso all’area è gratuito, così come il parcheggio. Ci sono anche delle toilettes nel parcheggio.
Carrick-a-Rede, il ponte di corda in Irlanda del Nord
Come sempre, anche in questo viaggio ci sono state molte cose che Riccardo ha scoperto solo una volta sul posto, e questo ponte di corda sospeso sull’oceano, a 30 metri d’altezza, è stata una di queste sorprese. Anche se alla fine non è così terrificante come sembra. Ci troviamo vicino al villaggio di Ballintoy, in questa suggestiva scogliera, Carrick, protetta e abitata da specie vegetali e animali caratteristiche di questa zona. Il ponte sospeso è parte di un percorso di 1 chilometro che vi porterà in uno dei punti storicamente più importanti per la pesca al salmone. Infatti, questo luogo nasce come grande punto di pesca del salmone, che attraversa le correnti in questo punto, rendendo la pesca facile. Attraversando il ponte, vi ritroverete sotto di voi la casa del pescatore, oggi disabitata ma aperta in alcune occasioni.
Quello che dovete sapere è che il ponte non è sempre aperto. Si tratta di un ponte di corda sospeso a 30 metri sopra il mare, che separa la terraferma da quella che in realtà è una roccia di basalto, proveniente dal vulcano ormai spento su cui state camminando. Ma vi raccontiamo meglio la storia e molto altro nell’articolo dedicato: Carrick-a-Rede: il ponte di corda sull’oceano.
Ingresso all’area gratuito, ma si pagano 10£ a macchina per il parcheggio. Se avete davvero il coraggio di attraversare il ponte, dovete aggiungere altri 14£ a persona. Il parcheggio è gratuito se avete già il biglietto per il ponte. Vi consigliamo di prenotare con largo anticipo, in quanto in alta stagione le disponibilità sono molto limitate. Controllate orari e giorni di apertura sul sito ufficiale.
Giant’s Causeway
Conoscete sicuramente questo luogo: è il più iconico e turistico sito dell’Irlanda del Nord. Dal 1986 è patrimonio mondiale dell’UNESCO e un’area di grande valore geologico, nonché centro di tante leggende e storie di giganti. Infatti, partendo dal suo nome, possiamo subito intuire che i giganti hanno sicuramente un ruolo importante in questa storia. Iniziamo con la sua formazione geologica.
Questa formazione di basalto, costituita da circa 40.000 colonne di basalto esagonali alte anche 12 metri, si è formata circa 60 milioni di anni fa. Durante una spaccatura tra le placche nordamericana ed europea, ci fu un’eruzione di basalto fuso che, raffreddandosi, creò questa meraviglia naturale, quasi un’architettura a grande scala.
Ma la leggenda vuole che queste pietre siano la creazione di un gigante, Fionn Mc Cumhaill, che costruì questa strada per raggiungere e combattere il suo rivale in Scozia. Alcuni raccontano anche che si tratti di un sentiero d’amore, creato dal gigante per poter raggiungere la sua amata. Che ci crediate o meno, sull’isola di Staffa, in Scozia, ci sono le stesse identiche formazioni di basalto. E guardando davanti a voi, riuscirete a scorgere ad occhio nudo proprio le coste della Scozia. Siamo rimasti stupiti da quanto effettivamente i due paesi siano vicinissimi!
Giants Causeway, Irlanda del Nord
Terminato il tour con la nostra guida, ci siamo goduti il panorama e il forte vento, che ci ha fatto capire quanta energia questo luogo trasmette. La fresca brezza dell’oceano che ci ha baciato il viso ci ha mostrato uno dei luoghi più magici dell’Irlanda del Nord.
Per conoscere meglio la storia che si nasconde dietro questo luogo, vi consigliamo di fare il percorso con una guida, che parte dal Visitor Centre. L’accesso all’area è gratuito, mentre il Visitor Centre, con parcheggio e guida, è a pagamento. Noi l’abbiamo trovata davvero interessante e vi consigliamo di spendere le 14£, che comprendono anche il parcheggio.
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Downhill Beach e Mussenden Temple
Un altro luogo iconico per gli appassionati di Game of Thrones. E ora dobbiamo farvi una confessione: non abbiamo mai visto Game of Thrones. Ci dispiace darvi questa delusione, ma promettiamo di recuperarlo presto. Partiamo dalla grande spiaggia di Downhill, famosa anche tra i surfisti. Da qui, sull’alta scogliera, si erge il Tempio di Mussenden. L’abbiamo visitato in una soleggiata mattina di dicembre, che ci ha permesso di fare una camminata sulla grande spiaggia, resa ancora più affascinante dal gioco della marea. Il tempio che vedete da qui in basso fa parte della tenuta di Downhill, che potete visitare percorrendo a piedi il sentiero che intravedete dal parcheggio o riprendendo l’auto e attraversando l’arco con i due leoni. Il parcheggio qui è di 8£.
La tenuta apparteneva a Frederick Augustus Hervey, che fece costruire il tempio nel 1785, e fa parte della tenuta che comprende anche la dimora, ormai in abbandono dopo un grande incendio. Non mancano anche qui le leggende, ma quello che è certo è che il tempio offre una vista unica su questa scogliera dell’Irlanda del Nord.
Ci troviamo vicino al centro abitato di Castlerock, dove potrete sorseggiare una birra in uno dei suoi pub e recarvi in un luogo speciale per passare la notte: Burrenmore Nest. Abbiamo avuto modo di rilassarci in questa struttura immersa nel bosco. Un luogo a dir poco magico. Si tratta di piccole casette di legno dotate tutte di mini cucinino, bagno, una grande vetrata per ammirare il panorama e una hot tub privata tra le foglie di aceri. Abbiamo amato questo posto e ve lo consigliamo se cercate un’esperienza unica e romantica. PS: è anche pet-friendly. Chissà, magari un giorno torneremo con Nanà.
Derry/Londonderry in Irlanda del Nord
Siamo arrivati in serata in questa cittadina nota per il suo doppio nome e la sua storia travagliata. Derry o Londonderry ha vissuto uno dei momenti più dolorosi di questo paese, conseguenza dei grandi Troubles. In molti conosceranno la canzone Sunday Bloody Sunday degli U2, un canto di speranza e pace che parte proprio da qui, da quella mattina del 30 gennaio 1972, in cui 14 persone persero la vita a causa di una sparatoria da parte delle forze dell’ordine britanniche. Ma non saremo noi a raccontarvi tutta la storia, perché avrete modo di approfondirla visitando la contea di Bogside a Derry.
“You Are Now Entering Free Derry” è il primo dei murales che catturerà la vostra attenzione e che vi farà subito rendere conto di essere in uno dei luoghi in cui la storia ancora oggi combatte per la pace. Potete approfondire tutta la storia dell’Irlanda del Nord e della sua occupazione nel Museum of Free Derry. Preparatevi a qualcosa di veramente toccante che lascerà il segno in questo viaggio. Per noi, aver compreso in pieno le parole di una semplice canzone, trovandoci proprio qui, ci ha rattristato ma anche fatto capire quanto il viaggiare sia conoscenza: non sempre e solo di cose belle, ma anche di fatti che difficilmente potremmo capire senza averli davanti ai nostri occhi.
Ma Derry, la Walled City, non è solo questo. È una delle città irlandesi che meglio conserva le sue mura medievali, con i suoi negozietti e i suoi pub storici dove la musica e i canti continuano a portare gioia e sorrisi, e dove le bandiere della Union Jack lasciano spazio a quelle della Repubblica Irlandese, ormai in una silenziosa pace.
Abbiamo lasciato Derry con il cuore più pesante e l’animo più ricco di sapere, consapevoli che anche questa avventura ci farà tornare a casa con le valigie cariche di emozioni e ricordi. L’Irlanda del Nord lascia il segno: ti soffia in volto con il suo freddo vento che arriva dall’oceano, ti regala sorrisi e melodie antiche che l’atmosfera dei suoi pub sa ancora bene tramandare. Ti riempie gli occhi con un verde intenso e unico al mondo. Ci vorrebbe una cartella Pantone tutta dedicata a quello che potremmo chiamare “Verde Irlanda”.
Abbiamo fatto rientro a Dublino e riconsegnato la nostra auto, pronti a proseguire questa piccola avventura irlandese proprio qui. Se volete scoprire cosa abbiamo combinato, vi consigliamo di seguirci sui nostri social per non perdervi nulla.
Carrick-a-Rede: un ponte a 30 metri di altezza sull’oceano. Così semplicemente vi spieghiamo cosa abbiamo combinato in questi ultimi giorni on the road lungo una delle strade scenografiche più belle dell’Irlanda del Nord. Ma soprattutto perché ci siamo meritati una bella Guinness dopo questa esperienza. Vogliamo sapere se anche voi avreste avuto lo stesso coraggio.
Ma partiamo dall’inizio: in Irlanda del Nord, a circa un’ora e mezza da Belfast, si trova questo ponte di corda che vi farà vivere pochi ma intensi momenti di adrenalina. Intorno a voi, uno dei paesaggi naturalistici più belli e suggestivi del mondo, dove dominano antiche leggende di giganti e folletti. E se guardate bene davanti a voi, potete scorgere le coste della Scozia. E sì, proprio di fronte a voi, quelle coste laggiù sono quelle della Scozia, che dista solo 60 km.
Nel prossimo articolo su un’altra delle meraviglie di questa terra, il Giant’s Causeway, vi racconteremo meglio la sua storia. Per il momento, scopriamo insieme come arrivare su questo isolotto, sconfiggendo la paura dell’altezza.
La storia di questo ponte
Questo ponte di corda è qui da circa 250 anni, dal 1755, quando un gruppo di pescatori costruì il primo ponte per facilitare il loro lavoro di pesca al salmone. Questo punto, infatti, era ricco di pesce e soprattutto di salmoni, perché proprio qui passavano per risalire i corsi dei fiumi Bann e Bush. La sua prima costruzione, addirittura, prevedeva una sola corda a cui aggrapparsi per attraversarlo. Immaginate di doverlo percorrere più volte al giorno. Il ponte, però, era in uso soltanto durante il periodo estivo, quello della pesca. Le acque qui intorno sono così limpide che era il luogo di avvistamento migliore per i banchi di pesci, tra cui appunto i salmoni. Durante l’inverno veniva ritirato. Il ponte che attraversiamo oggi, in totale sicurezza, è stato costruito nel 2008 e, ancora oggi, durante il periodo invernale e nelle giornate di forte vento, viene chiuso.
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Una volta passato il ponte, alla vostra destra troverete il vecchio cottage dei pescatori, che è visitabile nelle belle giornate. Ormai in disuso, poiché la pesca in questo punto, diventato luogo naturalistico, è fermata dal 2002. Quello che ancora non vi abbiamo detto è che questo ponte non vi collega a un semplice isolotto. State per mettere piede sulla bocca di un vecchio vulcano. Infatti, guardandovi intorno, scoprirete le scure rocce di basalto che caratterizzano queste scogliere. La lava che creò, circa 60 milioni di anni fa, l’isolotto di Carrick, oggi ormai il famoso Carrick-a-Rede.
Come arrivare a Carrick-a-Rede
Per arrivare a Carrick-a-Rede avrete sicuramente bisogno di una macchina che potete noleggiare all’aeroporto di Belfast o a quello di Dublino, come nel nostro caso. Da Belfast sono circa un’ora e mezza di auto, qualcosa in più se decidete di percorrere la scenografica Causeway Coastal Route. La cittadina di riferimento è Ballycastle, a pochissimi chilometri di distanza. Se non avete coraggio di guidare a destra, vi spieghiamo meglio come noleggiare un’auto e a chi affidarvi nel nostro articolo dedicato. In alternativa, potete optare per uno dei bus. Per il noleggio auto puoi affidarti a Discover Cars, ottimi prezzi e assistenza sempre molto efficiente.
Tra le linee che arrivano qui ci sono: Ulsterbus 172 da Coleraine, Ulsterbus 252 e 256 da Belfast, e il Servizio 402 Causeway Rambler. Visitate il sito web di Translink, la compagnia di bus locali, per informazioni dettagliate. Durante la bella stagione, potete percorrere uno dei trekking lungo la costa, come ad esempio quello che parte da Giant’s Causeway sulla North Antrim Coastal Path.
Se non avete intenzione di stare troppo tempo e, per particolari esigenze, avete bisogno di una sistemazione più comoda, potete valutare uno dei tour giornalieri che partono da Belfast e prenotare tramite la comoda applicazione di Get Your Guide.
Come riportato sopra, in particolari condizioni climatiche che non garantiscono la totale sicurezza di questo luogo, il ponte viene chiuso. Controllate sempre le date di chiusura ed eventuali aggiornamenti sul sito ufficiale. Vi consigliamo anche di prenotare in anticipo il vostro biglietto, soprattutto se intendete visitare questo luogo durante il periodo di alta stagione: primavera e estate. Abbiamo sentito parlare anche di un’ora di attesa per attraversare il ponte Carrick-a-Rede, perché è accessibile a sole 8 persone per volta. Nel caso in cui non ve la sentiate di attraversarlo, potete tranquillamente percorrere i sentieri che vi porteranno a scoprire i panorami mozzafiato di queste scogliere. Quello che vi possiamo dire che è molto più tranquillo di quello che ci aspettavamo e anche Riccardo che soffre di vertigini è riuscito a passarlo in totale tranquillità. Poi ogni tanto nei viaggi ci sta sempre bene una piccola dose di adrenalina.
Nel caso in cui non acquistiate il biglietto per il ponte, dovrete pagare il parcheggio (10£ a macchina), mentre l’accesso a tutto il percorso è gratuito. Il biglietto per il ponte costa 14£ a persona e comprende il parcheggio. Al Visitor Centre trovate un piccolo bar con servizi igienici. Potete visitare questo luogo anche con il vostro amico a 4 zampe al guinzaglio, ma sappiate che non può attraversare il ponte. Tra l’altro, abbiamo scoperto che la National Trust ha creato un passaporto dove collezionare tutti i luoghi da visitare con il proprio cane, il Pooch Passport. Chissà che non ci torni utile per Nanà prossimamente.
Questa è solo la prima avventura che vi raccontiamo di questa verde e vivace terra: l’Irlanda.Seguiteci sui nostri social per non perdervi tutte le prossime avventure.
Presto vi porteremo a scoprire i luoghi che più abbiamo amato dell’Irlanda del Nord. Per il momento vi possiamo solo consigliare di visitare questi territori spettacolari, soprattutto se siete fan della serie Game of Thrones, perché ancora non ve l’abbiamo detto, ma molti di questi luoghi suggestivi sono stati proprio sfondo di questa serie. Chissà se riusciremo a scoprirli tutti. Ma intanto la domanda è: chi è così coraggioso da attraversare il Carrick-a-Rede Bridge?
Ormai sapete che adoro tornare dai miei viaggi e raccontarvi subito le mie esperienze, quindi eccomi qui a condividere il modo originale in cui ho scoperto Londra: l’Uber Boat. Partiamo dall’inizio: sono stata a Londra per 3 giorni per la WTM, che si tiene da anni a Excel. Il mio lavoro di Travel Designer(se non sapete cosa faccio, potete leggere qui) mi ha portato a questa grande fiera del turismo. Ma fortunatamente sono riuscita a ritagliarmi un po’ di tempo per esplorare la città e scoprire alcuni angoli nascosti che, stranamente, non avevo ancora visitato.
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Qualche giorno prima di partire, mi è capitato di vedere un video sui social e non potevo non provare anch’io l‘Uber Boat per navigare il Tamigi. In questo articolo vi spiego come e da dove prendere il battello di Uber Boat, quali tappe fare e cosa vedere anche solo dalle rive del fiume londinese. Vi anticipo che, se decidete di farlo al tramonto o di sera, sarà sicuramente una delle esperienze più romantiche che possiate fare a Londra, il tutto a soli 10£. Per maggiori dettagli, troverete tutto nei miei due itinerari di Londra.
Dove prendere Uber Boat a Londra
I moli da cui parte l’Uber Boat di Londra sono più di 20. Partendo da est, il primo molo è quello di Banking Riverside, situato nella zona periferica di Londra. Il capolinea a ovest è invece quello di Putney. Quindi, prima di salire a bordo, ricordate di controllare la direzione del traghetto. Tutti i moli sono accessibili con carrozzine e passeggini, tranne quelli di Cadogan, London Bridge City e Wandsworth Riverside Quarter. Potete salire a bordo anche con la vostra bicicletta. Tra l’altro, l’intera linea è pet-friendly, ma si ricorda di tenere il cane al guinzaglio.
Mi raccomando: non partite mai senza un’assicurazione viaggio! Anche in Europa è fondamentale avere una copertura sanitaria adeguata, oltre a una polizza per l’annullamento del viaggio. Noi da anni ci affidiamo a HeyMondo e abbiamo un regalo per voi: cliccate sul banner qui sotto per scoprirlo!
Non tutte le linee e i moli sono aperti tutti i giorni, quindi vi consigliamo sempre di controllare la vostra tratta e gli orari sul sito ufficiale. Gli orari di partenza sono dalle 05:00 e terminano verso le 23:00.
Una delle cose più importanti da tenere a mente — e che potrebbe salvare la vita! — è che i battelli Uber Boat non sono soggetti agli scioperi dei mezzi di trasporto. Questo significa che rimangono un valido e sicuro mezzo di trasporto, anche nelle giornate di sciopero, che potrebbero creare disagi, soprattutto durante i viaggi.
Tutti i battelli sono dotati di posti al chiuso e all’aperto, ma solo nella parte posteriore. A bordo troverete anche i bagni e un piccolo servizio bar.
Dove acquistare i biglietti
Per prendere l’Uber Boat di Londra, potete acquistare il biglietto direttamente alle macchinette poste ai moli, ma la tariffa in questo caso sarà di circa due sterline più alta. In alternativa, potete utilizzare la vostra tessera Oyster, proprio come fate in metropolitana, passandola sia in entrata che in uscita (ovviamente solo se è provvista di saldo). Lo stesso vale per il pagamento Contactless con la vostra carta di debito o credito, come accade sui mezzi pubblici di Londra.
Il modo più veloce e pratico, almeno secondo la mia esperienza, è scaricare l’applicazione Uber Boat Thames Clipperse acquistare il biglietto direttamente dall’app. Scegliete la tratta e pagate: il biglietto sarà valido solo nel momento in cui lo attivate, quindi vi consiglio di farlo quando siete arrivati al molo e pronti a salire sul battello. È vero che questo servizio non ha grandi problematiche, ma la nostra corsa ha subito un ritardo di quasi mezz’ora (preciso che si trattava di una corsa notturna alle 20:00). Noi siamo partite da North Greenwich, la fermata a noi più vicina, e siamo scese a Westminster. Abbiamo speso solo 10£ per vivere uno spettacolo unico su una Londra illuminata.
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In alternativa, potete acquistare un biglietto Hop-on Hop-off giornaliero al prezzo di 22£ per adulto. Con questo tipo di biglietto, potete spostarvi liberamente tra le principali stazioni del Tamigi. Mentre potrete spostarvi da una sponda all’altra del Tamigi tramite queste stazioni:
Un dettaglio importante da tenere a mente è che la prenotazione del biglietto è soggetta alla disponibilità di posti a bordo. Vi consiglio quindi di arrivare qualche minuto in anticipo per essere tra i primi in fila.
La mia esperienza
Convincere la mia compagna di viaggio a prendere il traghetto per raggiungere il centro di Londra è stato molto più facile di quanto mi aspettassi. I tanti video virali che girano sul web hanno sicuramente contribuito a rendere questa esperienza ancora più eccitante e curiosa.
Anche se i battelli sono attivi sul Tamigi dal 1999, grazie al servizio Uber negli ultimi anni hanno raggiunto un livello di efficienza tale da essere diventati un mezzo di trasporto valido e molto comodo in città.
Siamo passate sotto il Tower Bridge, salutato la corona della regina, visto la grande cupola di St. Paul’s Cathedral e il Millennium Bridge illuminare le acque del Tamigi. Ci siamo divertite, anche se il freddo ci scombussolava i capelli e alle 20:30 di una notte di novembre, il gelo si è fatto sentire. Ma per lo spettacolo di luci che ci ha accolte appena arrivate davanti alla London Eye, ne è valsa davvero la pena. E sulla destra è apparso il Big Ben. In 45 minuti ci siamo godute uno spettacolo unico, vedendo Londra da una prospettiva tutta nuova. Se volete fare una sorpresa low-budget al vostro cuore, non vi resta che portarlo a fare un giro sull’Uber Boat di Londra.
Le novità su Londra non sono finite, quindi vi consiglio, come sempre, di seguirci sui nostri social per non perdere le prossime avventure!
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In queste giornate autunnali di pioggia mi tornano in mente alcuni ricordi di viaggio, primo fra tutti il nostro itinerario in Scozia. La pioggia, il vento, le foglie arancioni che decorano gli alberi e una calda tazza di tè sono sicuramente tra gli scenari che meglio ispirano e invogliano a partire per questa destinazione. La Scozia ci ha regalato paesaggi incontaminati, caldi e accoglienti pub, a volte abitati da fantasmi e leggende che ancora incutono un po’ di suggestione. Abbiamo visitato i resti di antichi castelli, assaporato whisky e scoperto come viene prodotto ancora oggi il nettare scozzese.
Siamo partiti dalla città di Edimburgo, tenendola però come tappa finale di questo itinerario in Scozia che siamo felici di condividere con voi in questo articolo. Purtroppo, il tempo a disposizione era poco e abbiamo dovuto tralasciare alcune meraviglie che vi consigliamo di recuperare, tra cui l’isola di Skye. Il nostro itinerario in Scozia prevede ovviamente l’utilizzo di un’auto. Vi abbiamo lasciato alcuni consigli sul noleggio e sull’organizzazione del viaggio nel nostro articolo dedicato. Una volta che avrete tutte le informazioni essenziali, non resta che lavorare sull’itinerario.
Castello di Stalker
Come detto, siamo arrivati con un volo diretto a Edimburgo, città da cui siamo poi ripartiti. Edimburgo è sicuramente la scelta migliore e la più comoda per andare alla scoperta della Scozia. Qui di seguito vi lasciamo una mappa del nostro on the road, con alcuni suggerimenti sui luoghi dove assaporare le migliori prelibatezze culinarie di questa terra.
Pronti a prendere appunti?
Prima tappa dell’itinerario in Scozia: Inverness
Siamo arrivati nella capitale delle Highlands che era già buio. Ci siamo rifugiati nel nostro ostello, il Bazpackers, in una posizione ottima per parcheggiare l’auto e visitare la cittadina a piedi. Subito ci siamo diretti ad assaggiare il primo e indiscusso piatto scozzese per eccellenza: l’haggis. Molti di voi preferirebbero forse non sapere come viene preparato questo piatto tradizionale, che oggi ha numerose varianti, tra cui anche quelle vegane. Vi lasciamo il piacere di scoprirlo da soli! Sicuramente dovete provarlo in uno dei migliori ristoranti scozzesi: Urquhart’s Restaurant. Vi consigliamo di prenotare e di assaggiare anche il salmone. Per un dopocena con un primo assaggio di whisky scozzese, vi segnaliamo: The Castle Tavern.
La mattina seguente abbiamo avuto modo di conoscere meglio Inverness, non prima di aver gustato uno scone appena sfornato con marmellata artigianale in un luogo molto particolare: VelocityCafé & Bicycle Workshop. Con la pancia piena, ci siamo diretti alla scoperta di alcune delle tappe imperdibili di questa cittadina.
Colazione da VelocityCafé & Bicycle WorkshopPaesaggi scozzesi lungo la strada
Passeggiando per le sue stradine, tra case con porte colorate ed edifici in pietra, non potete mancare di visitare:
Castello di Inverness, risalente al 1800, è sicuramente tra i più recenti della zona. Sebbene non sia aperto al pubblico, offre una vista panoramica spettacolare sulla città e sul fiume Ness. È attualmente utilizzato come sede giudiziaria, ma ci sono progetti per trasformarlo in una destinazione turistica nei prossimi anni.
Old High Church, la chiesa più antica della città, risale al XII secolo. Si trova in una posizione suggestiva lungo il fiume Ness ed è un luogo di grande importanza storica. Durante il periodo giacobita, veniva usata come prigione e luogo di esecuzione.
Victorian Market, il famoso mercato coperto, è un angolo di storia e tradizione nel cuore di Inverness. Costruito alla fine del XIX secolo, ospita una varietà di negozi locali, tra cui artigianato, gioielli, caffetterie e negozi di souvenir, perfetti per chi cerca un’esperienza autentica.
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Haggis da Urquhart’s Restaurant
Inverness Museum and Art Gallery è il luogo ideale per gli amanti dell’arte e della storia. Qui potrete esplorare la storia delle Highlands, dalle epoche preistoriche fino all’era moderna, e ammirare una collezione d’arte che include opere di artisti locali.
Moray Firth è il punto di partenza ideale per un’escursione in barca, dove potrete sperare di avvistare delfini, foche e persino squali elefante, che vivono in questo affascinante fiordo. Le acque del Moray Firth sono note per essere uno dei migliori luoghi del Regno Unito per l’osservazione dei delfini tursiopi.
Da Inverness parte il Great Glen Way, un percorso lungo 124 km che vi condurrà fino a Fort William, seguendo la costa atlantica. Questo cammino attraversa alcune delle aree più spettacolari delle Highlands, costeggiando laghi famosi come il Loch Ness e passando attraverso foreste, colline e piccoli villaggi. È un’ottima opzione per chi ama il trekking, con percorsi adatti sia agli escursionisti esperti che ai principianti. Noi abbiamo percorso la strada parallela lungo la A82, ma speriamo un giorno di poter affrontare questo cammino con la giusta tranquillità.
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Castello di Urquhart
Sicuramente uno dei paesaggi più suggestivi che abbiamo incontrato lungo il nostro itinerario in Scozia. Si trova nei pressi della cittadina di Drumnadrochit. In realtà, non aspettatevi un castello intatto, ma solo delle rovine. Forse è proprio questo fascino decadente e misterioso a rendere il luogo unico. Conoscendone la storia, capirete perché, purtroppo, le sue condizioni sono così compromesse.
Arrivati al visitor centre, sarete accolti in una sala video, dove grazie a un piccolo documentario potrete comprendere meglio la storia del castello e le sue leggende. Come ogni castello scozzese che si rispetti, anche Urquhart ha il suo fantasma! Il paesaggio, che in autunno si tinge di arancio, è tra i più belli visti in questo viaggio on the road, anche perché il lago di Loch Ness aggiunge un tocco di mistero a tutto.
Biglietto d’ingresso: £13. Aperto dalle 9:30 alle 16:30. Controllate sempre gli orari sul sito ufficiale per eventuali chiusure o variazioni di programma.
Castello di Urquhart
Fort Augustus
Lungo la strada ci sono molti punti panoramici dove fermarsi per ammirare il paesaggio e tentare di avvistare il famoso mostro che si dice abiti il lago di Loch Ness: Nessie. Si narra che il primo avvistamento di questa misteriosa creatura risalga al 566 d.C., quando avrebbe divorato un pescatore, di cui furono ritrovati solo alcuni resti. In tempi più recenti, l’ultimo avvistamento documentato risale al 1933, anno in cui Robert Kenneth Wilson scattò una famosa fotografia, anche se la veridicità di quelle immagini è ancora molto discussa. Noi non siamo riusciti a vedere nulla, ma chissà, forse qualcuno di voi sarà il prossimo a scorgere il misterioso mostro! Se siete interessati a scoprire meglio la sua storia e le leggende legate a questa creatura, inserite una tappa al Loch Ness Centre and Exhibition.
Fort Augustus è il luogo perfetto per fare una sosta, mangiare qualcosa e rilassarsi sulle rive del lago, prima di riprendere il cammino o il viaggio in auto. Un momento suggestivo è stato quando un ragazzo in kilt ha arricchito lo scenario suonando la cornamusa, creando un’atmosfera magica che ha incarnato perfettamente la mia idea di Scozia. Potete trovare un video di questo momento sulla nostra pagina Instagram, dove vi suggeriamo di seguirci per non perdere le nostre prossime avventure.
Quando si parla di Scozia, è inevitabile nominare uno degli iconici personaggi del Regno Unito: Harry Potter. Molti dei luoghi che hanno ispirato J.K. Rowling e che poi hanno fatto da scenografia ai film sono sparsi proprio tra le Highlands scozzesi. E io, da brava Potterhead, non potevo non segnarne e visitarne alcuni.
Il Viadotto di Glenfinnan è famoso per l’iconica scena in cui il treno per Hogwarts passa sbuffando fumo. Il treno esiste davvero e si chiama Jacobite Steam Train. È possibile salire a bordo e percorrere il suggestivo tragitto panoramico che da Fort William vi porta fino a Mallaig. Purtroppo, le corse non sono attive tutto l’anno: durante il periodo invernale, infatti, il treno non circola, perché le corse vengono sospese. Indovinate un po’ chi è capitata proprio in questo periodo? E perché proprio Stefania? Come sempre, cerco di prenderla con filosofia e penso che tornerò presto, pronta a salire anche io sul mio Hogwarts Express.
Viadotto di Glenfinnan
Controllate le date di partenza e fine delle corse sul sito ufficiale, dove potete anche acquistare i biglietti. Il consiglio è quello di fare il viaggio in treno e poi tornare qui per vedere il passaggio del treno sul viadotto, rendendo l’esperienza ancora più magica. Dato il periodo e la mancanza del treno, non abbiamo trovato nessuno. Preparatevi, però, a incontrare tanti fan del piccolo mago durante la stagione di attività del treno.
Per arrivare qui, vi conviene parcheggiare l’auto nel parcheggio vicino alla stazione e percorrere il sentiero segnalato. Fate attenzione, perché se, come noi, capitate durante la pioggia, il terreno può essere molto scivoloso. Una volta arrivati in cima, godetevi il paesaggio e aspettatevi di salutare i prossimi studenti in partenza per Hogwarts!
Fort William
Siamo arrivati in questa cittadina, che segna la tappa finale della Great Glen Way, a metà circa del nostro itinerario in Scozia. Per recuperare le energie, ci siamo immersi nei suoi storici pub, vivendo l’allegria e l’atmosfera festosa della gente del posto. Primo fra tutti, il The Crofter, dove abbiamo cenato e assaporato piatti tradizionali. Per gustare alcune delle birre artigianali locali, non potete perdervi una visita al Black Isle Bar. Vi troverete di fronte a una chiesa… sì, siete nel posto giusto! Una volta varcata la soglia, sarete avvolti dal calore di questo luogo caratteristico, animato da musica dal vivo che rende le serate davvero speciali.
La mattina seguente abbiamo passeggiato per le pittoresche stradine, visitando la splendida Cattedrale di St. Andrew e il West Highland Museum, ricco di storia e curiosità sulle Highlands. Dopo una piacevole visita, eravamo pronti a ripartire per una nuova giornata sotto la pioggia scozzese, che ormai accompagnava fedelmente il nostro viaggio.
Qui abbiamo soggiornato alBerkeleyHouse, con parcheggio privato e in pieno centro.
Vi ricordiamo di mettere sempre in valigia una buona polizza viaggio che copra qualsiasi imprevisto di salute o eventuali cancellazioni del viaggio. Noi ci affidiamo a HeyMondo e abbiamo per voi uno sconto del 15%. Approfittatene e viaggiate in sicurezza e tranquillità anche voi.
Oban
Sicuramente il nome di questa cittadina affacciata sulla costa atlantica vi farà pensare a uno dei whisky scozzesi più famosi. Infatti, non a caso abbiamo approfittato per visitare la celebre distilleria di Oban. La cittadina è nota anche per essere un punto di partenza ideale per esplorare le isole scozzesi. Dopo una passeggiata per il porto, ci siamo diretti alla Oban Distillery. Abbiamo acquistato i biglietti sul posto, £24, che includevano la degustazione di tre diversi whisky. Ricordate che, se guidate, non dovete bere! Potete chiedere che il vostro assaggio venga imbottigliato, così da poterlo gustare a casa in totale tranquillità.
La visita guidata dura circa un’ora, durante la quale potrete esplorare tutte le sale della distilleria e seguire, passo dopo passo, il processo che trasforma il malto in whisky. È stata un’esperienza molto interessante, persino per me che non capisco nulla di whisky, né sono una grande bevitrice. Riccardo, invece, ne è rimasto entusiasta!
Dopo la visita, ci siamo concessi un pasto veloce con l’immancabile fish and chips diNories, un famoso locale che serve questo piatto tipico ogni giorno fino alle 21:30.
Glasgow
Eravamo abbastanza incerti se inserire Glasgow nel nostro itinerario in Scozia, ma è diventato inevitabile quando abbiamo scoperto che qui avrebbe suonato uno dei nostri gruppi preferiti: i Fontaines D.C.
Siamo arrivati in serata, giusto in tempo per il concerto alla O2 Academy Glasgow, una famosa sala concerti. Glasgow non ha la migliore reputazione in termini di sicurezza, infatti è spesso tra le città con il più alto tasso di criminalità del Regno Unito. Soprattutto di sera, è meglio sapere dove e come spostarsi. Uber può essere una buona alternativa al camminare a piedi. Dopo il concerto, ci siamo concessi una birra nel pub più infestato della città, The Scotia Bar. Tra musica dal vivo e chiacchiere con i suoi abitanti, ci siamo imbattuti in un simpatico cagnolino che, direttamente al bancone, beveva dalla sua ciotola. Abbiamo notato, durante i nostri numerosi viaggi nel Regno Unito, che si tratta di un paese molto pet-friendly, tanto che non vediamo l’ora di portare qui anche Nanà.
Fish and chips da NoriesNecropoli di GlasgowStreet art di Glasgow
La mattina seguente abbiamo fatto un piccolo tour dei murales più belli di Glasgow, sparsi in tutta la città, autentiche opere di street art. Potete trovare una mappa completa dei murales online. Una delle cose più insolite da non perdere a Glasgow è il cimitero monumentale The Necropolis, da cui si può godere di una vista panoramica sulla città. È un luogo in cui famiglie e giovani si recano quotidianamente per passeggiare e trascorrere del tempo, come fosse un normale parco cittadino. Amando già di mio la tranquillità e la bellezza dei cimiteri, non potevo perdermi questo. L’ingresso è gratuito.
Tra le altre cose da vedere per scoprire le bellezze di questa città, vi consigliamo: la Cattedrale di Glasgow, situata proprio di fronte all’ingresso della Necropoli, una passeggiata nella famosa via dello shopping, Buchanan Street, una visita alla Burrell Collection, ai Glasgow Botanic Gardens, alla Kelvingrove Art Gallery and Museum, e non dimenticate una vista panoramica dall’alto del The Lighthouse.
Siamo curiosi di conoscere la vostra opinione su questa città, che, tutto sommato, non ci ha poi così tanto delusi. Abbiamo soggiornato al Glades House, comodo per posizione e parcheggio e camere arredate in pieno stile scozzese.
Falkirk
Tuttavia, una sosta che non dovrebbe mancare nel vostro viaggio in Scozia è quella dedicata alle iconiche sculture dei Kelpies. Queste due imponenti teste di cavallo, realizzate dall’artista Andy Scott e inaugurate nel 2013, sono alte circa 30 metri e rappresentano una delle opere d’arte contemporanee più famose del paese.
I Kelpies si trovano all’interno del The Helix Park, un’area verde che abbiamo avuto la fortuna di visitare durante un raro momento di sole che la Scozia ci ha regalato in quei giorni. Questo parco è perfetto per passeggiate, giri in bicicletta e attività all’aperto, offrendo una cornice ideale per ammirare queste monumentali sculture.
Le sculture non sono solo impressionanti per le loro dimensioni, ma anche per il loro significato simbolico: rappresentano la forza e il lavoro dei cavalli che un tempo erano essenziali nella vita agricola e industriale scozzese. Oltre a questo richiamo storico, le Kelpies incarnano anche la mitologia scozzese, ispirandosi alle leggendarie creature acquatiche che abitavano fiumi e laghi.
Vale sicuramente la pena fermarsi qui, anche solo per scattare una foto ricordo con quest’opera d’arte che è ormai diventata uno dei simboli moderni della Scozia.
The KelpiesVista dal Castello di Edimburgo
Edimburgo
Tappa finale del nostro itinerario in Scozia, Edimburgo merita di essere esplorata con calma. Vi racconteremo nel dettaglio tutte le cose da fare e da non perdere nella capitale scozzese in un articolo dedicato. Per ora, vi anticipiamo solo che sarà un’esperienza davvero magica.
Come sempre, speriamo di avervi ispirato e aiutato nell’organizzazione del vostro prossimo itinerario in Scozia. Ci sono molte cose da vedere e fare, ma tutto dipende dal tempo a disposizione. Per questo motivo, vi consigliamo di concedervi almeno una settimana piena per scoprire i suoi paesaggi iconici, immergervi nelle sue leggende e assaporare le sue specialità culinarie, lasciando da parte i pregiudizi e gustando l’essenza di questo paese… magari con un goccio di whisky!
L’autunno in Scozia ci ha regalato colori spettacolari, e siamo davvero felici del nostro itinerario. Speriamo però, la prossima volta, di visitarla con qualche raggio di sole in più e, chissà, magari di avvistare anche qualche unicorno che salta tra le verdi pianure. Per chi non lo sapesse, l’unicorno è l’animale simbolo della Scozia, un paese che continua a sorprenderci e a farci vivere momenti magici.
Ci siamo: è arrivato il momento di richiedere il visto elettronico per entrare nel Regno Unito, il cosiddetto ETA. Chi ci segue da un po’ sa quanto amiamo questo paese. Almeno una volta all’anno dobbiamo prendere un aereo e andare a esplorare un nuovo angolo di questa terra. Il nostro ultimo viaggio, infatti, è stato in Cornovaglia lo scorso maggio. Trovi informazioni e itinerari dei nostri viaggi nella sezione Regno Unito del nostro blog. Abbiamo confermato ancora una volta la bellezza dei paesaggi, la storia e le leggende che il Regno Unito sa offrirci.
Ma veniamo al punto cruciale: a partire dal 2 aprile 2025, per entrare nel Regno Unito e in Irlanda del Nord dovremo richiedere l’autorizzazione elettronica ETA. Funzionerà un po’ come l’ESTA, il visto elettronico per gli Stati Uniti, quindi chi ha già avuto esperienza con quest’ultimo non avrà problemi con questo nuovo sistema.
Cos’è l’ETA per il Regno Unito
ETA: Electronic Travel Authorization è un’autorizzazione elettronica di viaggio. Non è propriamente un visto, anche se purtroppo verrà comunemente chiamato così. Infatti, chi dovrà viaggiare nel Regno Unito per lavoro o altri motivi dovrà richiedere un visto seguendo le procedure indicate dall’ambasciata. L’ETA sarà richiesta a tutti i cittadini europei, italiani compresi, per soggiorni turistici, inclusi scali di poche ore.
Questa misura è chiaramente una conseguenza della Brexit, e secondo il governo britannico serve per monitorare l’afflusso turistico e affrontare i problemi legati all’immigrazione. Lo so, sarà una piccola scocciatura in più, ma richiederà davvero pochi minuti.
Non è obbligatoria ai fini del viaggio, ma come sempre vi consigliamo di mettere in valigia una buona assicurazione medica e di viaggio. Noi ci affidiamo da tempo a HeyMondo, che con la sua pratica applicazione offre assistenza 24 ore su 24 ovunque nel mondo. Inoltre, grazie a noi, puoi ottenere uno sconto del 10% sulla tua prossima polizza. Viaggia tranquillo anche tu!
Come richiedere l’ETA
Per entrare nel Regno Unito già dal 2021, i cittadini italiani e europei devono possedere un passaporto con una validità residua per tutta la durata della permanenza. A partire dal 2 aprile 2025, si aggiungerà l’ETA, che potrà essere richiesta a partire dal 5 marzo 2025. La data si anticipa all’8 gennaio per i residenti non UE.
La richiesta dell’ETA dovrà essere effettuata tramite il sito ufficiale del Governo britannico o tramite l’applicazione UK ETA. Avrà un costo di 10£ (circa 11,85€ al 12 settembre 2024). L’ETA sarà valida per due anni e permetterà ingressi multipli nel paese per soggiorni continuativi fino a 6 mesi. Ricordiamo che è valida anche per scali di poche ore.
Per fare la richiesta, avrete bisogno del vostro passaporto da cui estrarre i dati e una foto della prima pagina da caricare sul dispositivo con cui effettuerete la richiesta. Dovrete anche caricare una vostra foto e rispondere ad alcune domande personali. Successivamente, potrete procedere al pagamento tramite carta di credito o debito. La richiesta potrebbe richiedere fino a 3 giorni lavorativi, quindi è consigliabile fare la domanda con anticipo. Una volta ricevuta l’autorizzazione, sarete pronti per partire.
Big Ben visto da The Queen’s Walk.
Se la vostra richiesta non dovesse andare a buon fine, purtroppo non sarà possibile ripetere la procedura online e sarà necessario contattare l’ambasciata per ottenere un visto.
Abbiamo atteso questa notizia per un po’ e le vostre continue domande ci hanno fatto capire che non siamo i soli ad aspettarla. Soprattutto perché si vocifera di un prossimo viaggio on the road qui. Spoiler: potremmo non essere soli, ogni riferimento a Nanà è puramente casual. Quindi, ricordatevi di salvare le date di richiesta dell’ETA per il Regno Unito e seguiteci sui nostri social per non perdere le prossime avventure.