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  >  Italia   >  San Severino Lucano: una passeggiata nel Bosco Magnano
Murales a San Severino Lucano in Basilicata

Bosco Magnano e San Severino Lucano, due nomi e due luoghi che, prima della mia esperienza in questo fantastico Educational Tour, mi erano totalmente sconosciuti. Ma si sa, è proprio grazie ai viaggi che riusciamo ad arricchire la nostra mente e la nostra anima di nuovi saperi e ricordi. Ricordi fatti di sapori, di persone e di tramonti, cullati dalla giostra più lenta del mondo. L’Educational Tour Basilicata si presenta con l’obiettivo di far conoscere una Basilicata più autentica, fatta di tradizioni e antichi mestieri che ancora oggi vengono tramandati di generazione in generazione. È stato un viaggio nella natura, alla scoperta del Parco Nazionale del Pollino, dove abbiamo ammirato paesaggi mozzafiato durante il trekking lungo la Serra di Crispo.

San Severino Lucano è stato il nostro punto di riferimento, il luogo da cui partire e a cui tornare. La nostra giornata è iniziata esplorando le bellezze naturali del Parco Nazionale del Pollino con una fantastica passeggiata nel Bosco di Magnano, per poi concludersi, dopo la visita a San Severino Lucano, con un tramonto spettacolare al belvedere Timpa della Guardia. Vi farò scoprire, tappa dopo tappa, le caratteristiche di questi luoghi.

Bosco Magnano

Non c’è modo migliore di iniziare la giornata se non con una bella passeggiata nella natura. Nel Bosco Magnano il telefono non prende, e questo è un bene, perché si riesce davvero a staccare dal resto del mondo. Ci si inoltra nel verde, si ascoltano i movimenti delle foglie di faggio e l’acqua che scorre nei torrenti Frido e Peschiera, che confluiscono poi nel Mar Ionio. Un sussurro soave che fa pensare a un mondo fatato. E chissà che qualche piccolo folletto non fosse davvero lì ad osservarci. Abbiamo avuto modo di conoscere meglio la flora e la fauna di questo bosco grazie alla nostra guida, Leonardo, che si è preso cura di noi.

Abbiamo iniziato il percorso dal mulino, passando sotto antichi ponti in disuso e arrivando alle acque del fiume Peschiera, abitato da granchi e trote. Caratteristiche le formazioni delle marmitte fluviali, che rendono unico il letto del fiume. Tra un alternarsi di piccole e grandi cascate, abbiamo seguito il percorso che si snoda lungo le rive del torrente Peschiera.

Tra alberi di faggio, pioppi e ontani, ogni tanto spuntava qualche fungo. Ed è qui che bisogna fare molta attenzione: i funghi vanno raccolti solo se si ha una conoscenza accurata e si possiede un patentino. Ho potuto constatare con i miei occhi quanto due funghi, apparentemente simili, possano distinguersi per piccolissimi particolari, che possono indurre in errore e portare a consumare quello velenoso. Grazie a Leonardo, ora so che i funghi che presentano macchie sul cappello, o meglio pileo, sono velenosi. In ogni caso, mi limiterò sempre solo a osservarli e a mangiarli quando cucinati da mani esperte.

Addentrandoci nella fitta natura del Bosco di Magnano, abbiamo iniziato a incontrare alcuni dei suoi abitanti. Da piccoli a grandi insetti, fino ai serpenti come la natrice dal collare. Essendo rimasta un po’ indietro rispetto al gruppo, ho avuto modo di osservare questo serpente, totalmente innocuo, sbucare dal lato del sentiero. Mi ha lasciata ammirata per la sua eleganza e bellezza, che sono riuscita a condividere con il gruppo grazie alla rapidità della nostra guida, che è riuscita a fermarlo per farcelo ammirare. Ovviamente, evitate di prendere in mano serpenti o altri animali del bosco.

Dopo chilometri di passeggiata e relax nella natura, era giusto ricaricarci. E quale miglior modo se non con un pranzo ricco di prelibatezze locali da Rist’Oro Pollino? Piatti tradizionali e regionali come il peperone crusco, salumi e formaggi locali, e primi piatti che ci hanno dato fin troppe energie rispetto a quelle bruciate durante la camminata. Il tutto in un contesto che accoglie e coccola. Non oso immaginare come sia in inverno, con il camino acceso! Con il pancino pieno ci avviamo verso San Severino Lucano.

San Severino Lucano

Questo piccolo borgo in provincia di Potenza è avvolto dalla natura rigogliosa e incontaminata del Parco Nazionale del Pollino. San Severino Lucano ha una storia relativamente giovane, che si sviluppa in modo sostanziale a partire dal 1800. Tra briganti e apparizioni di santi, oggi il comune ospita circa 1.400 abitanti, e le sue strade sono animate da vivaci murales. Ad accoglierci sono state le ragazze della Pro Loco, che durante una passeggiata alla scoperta delle caratteristiche architettoniche del paese ci hanno raccontato ogni suo segreto.

Siamo partiti dalla Chiesa di San Vincenzo, dedicata al secondo patrono del paese. Questa chiesa viene utilizzata durante i periodi estivi, poiché la chiesa madre è quella di Maria Santissima degli Angeli, che risale al 1500 e che è stata ricostruita più volte, anche a causa di un terremoto che la portò a essere chiusa per ben 33 anni. Questa chiesa è dedicata alla Madonna degli Angeli, apparsa sul Monte Pollino a un contadino. Infatti, la Madonna, la prima domenica di giugno, viene accompagnata in processione e deposta nel santuario Maria Santissima del Pollino, di cui vi parlo nell’articolo dedicato a Serra di Crispo.

Il borgo è ricco di murales che raccontano la sua storia e le sue tradizioni. Con una passeggiata, potrete scoprirli e scattare qualche foto ricordo, approfittando magari di qualche souvenir culinario da riportare a casa.

Il tramonto a San Severino Lucano va vissuto dal Belvedere Timpa della Guardia. Per arrivare, avrete bisogno dell’auto. Una volta lì, vi attende l’opera di Carsten Höller: RB Ride. Questa grande giostra rotante, dietro il suo aspetto giocoso, nasconde un concetto molto più profondo. Abituati a vivere la giostra come un momento di euforia e adrenalina, ci ritroviamo invece a girare lentamente. A osservare in modo inusuale il paesaggio intorno a noi. A prenderci, con lentezza, quel momento di riflessione che spesso trascuriamo. Dodici navicelle colorate che volano lentamente a 10 metri di altezza su uno scenario che ci ricorda quanto sia importante il contatto con la natura.

Ci siamo ritrovati a correre, saltare, scattare foto e giocare con le luci di una giornata che ci salutava. Una giornata che ci ha riempito il cuore di colori, profumi, storie e che ha racchiuso in uno scatto la bellezza di questo momento. La Basilicata si è fatta conoscere aprendosi piano piano, così come i partecipanti a questo bellissimo Educational Tour.

Spero di avervi, anche questa volta, invogliato a partire alla scoperta di San Severino Lucano, del Parco Nazionale del Pollino e di questa regione che mi ha stupito come non mai. Vi invito, come sempre, a seguirci sui nostri social per non perdere le prossime avventure.

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