Skip to main content

Autore: vabbeiovado@hotmail.com

Dove mangiare e dormire a Bangkok

Ormai ci conoscete e sapete che la prima cosa che abbiamo cercato a Bangkok è stata proprio: dove mangiare (e cosa) e dove dormire. Bangkok è una città dalle mille sfaccettature: locali con musica altissima, templi dorati dove rifugiarsi, Pad Thai squisiti da gustare accanto a un gattino.

Mettiamo subito in chiaro una cosa: in Thailandia e nello specifico a Bangkok, non rimarrete delusi da quello che mangerete. Ovviamente, sarà essenziale trovare anche un posto tranquillo dove rilassarsi e ricaricarsi. In questo viaggio in Thailandia, il nostro itinerario è stato un po’ itinerante. Se volete conoscere tutte le nostre tappe, potete leggere l’articolo dedicato.

Attenzione inoltre alle nuove norme di accesso al Paese: dal 1° maggio è obbligatorio compilare un nuovo modulo online. Vi spieghiamo tutto passo passo qui: Thailandia: consigli prima della partenza.

Se anche tu stai per organizzare il tuo viaggio in Thailandia, puoi seguire i nostri consigli prima della partenza.
Se invece preferisci affidarti a mani esperte, puoi contattare Stefania, Travel Designer certificata, per organizzare un viaggio su misura pensato per ogni tua richiesta. Scrivimi per un preventivo gratuito: realizzerò il viaggio dei tuoi sogni!

Siamo arrivati e ripartiti da Bangkok, soggiornando in due diverse strutture, e abbiamo provato vari locali dove mangiare e bere un drink. Come sempre, siamo felici di condividere tutto con voi, quindi iniziamo subito a segnare tutti i posticini dove mangiare a Bangkok.

Sui nostri social trovate già tanti contenuti e se ancora non ci seguite… beh, è ora di farlo!

Dove mangiare e bere a Bangkok

Siamo partiti da Roma con una gran voglia di Pad Thai. Che sia stato proprio questo lo scopo del nostro viaggio? Quello che è sicuro è che ne abbiamo davvero abusato. Ma non è l’unico piatto che farà esplodere le vostre papille gustative.

Come sempre, vi consigliamo di fare una cura di fermenti lattici prima della partenza e durante il viaggio, di non bere acqua dal rubinetto (evitando anche il ghiaccio) e di fare attenzione allo street food, controllando sempre che sia tutto ben cotto. Ma, cosa importantissima, partite sempre con una copertura sanitaria che vi garantisca tranquillità. Da anni noi ci affidiamo a Heymondo e, grazie a noi, potete avere uno sconto del 10%. Approfittatene cliccando sul banner qui sotto.

Sconto Heymondo 10%

Ma tornando al dove mangiare (e cosa) a Bangkok, vi lasciamo la nostra lista di locali dove gustare le specialità della Thailandia, accompagnati da una bella Chang fresca.

Madame Musur Bar & Restaurant

Abbiamo mangiato qui per ben due sere, data la vicinanza al nostro primo pernottamento. Si trova nei pressi della famosa Khaosan Road, ma rimane in una zona molto più tranquilla. Il locale è arredato in pieno stile, con lanterne e fiori. I piatti sono quelli tradizionali della cucina thailandese.
Nello specifico abbiamo preso: il Pad Thai. Se ancora non sapete che piatto sia, ve lo spieghiamo: si tratta di noodles di riso saltati con uovo, verdure, germogli di soia, arachidi, salsa di pesce e a scelta, gamberi, pollo o tofu. Io li ho provati in tutti i modi e confermo la bontà di questo piatto.

Altro piatto provato qui: il Green Curry thailandese, Gang Kiew Wan. Squisita zuppa di carne con verdure che, per il mio palato, è risultata molto delicata e non piccante.

Khao Pad: riso saltato con carne a scelta, verdure, latte di cocco, curry e baby corn.

Ottimo anche il Mango Sticky Rice, il dolce thailandese per eccellenza (e forse uno dei più buoni al mondo): riso glutinoso, latte di cocco e mango fresco. Non potete non mangiarlo in un viaggio in Thailandia!

Powered by GetYourGuide

Pad Thai Kratong Thong by Ama

In realtà, se parliamo di Pad Thai, il podio è riservato a questo piccolo e super accogliente locale situato proprio davanti al Wat Pho. Perfetto per rilassarsi e ricaricarsi dopo la visita al Wat Pho e al Wat Arun. Essendo piccolino potreste dover aspettare un po’ per avere posto, ma fidatevi: ne vale la pena.
Il Pad Thai qui viene servito all’interno di una cialda di uovo, che poi mangerete a fine piatto. Voto a questo Pad Thai: dieci. Potete accompagnarlo con un Butterfly Blue Tea, una tisana di fiori di pisello che dà questo colore blu. Scoprite cosa succede aggiungendo qualche goccia di lime alla bevanda!
Non vengono serviti alcolici. Attenzione: pagamento solo in contanti.

Nai Ek Roll Noodles

Siamo capitati qui per caso. Stavamo passeggiando lungo Yaowarat, la strada principale di Chinatown, quando ci siamo imbattuti in questo locale lungo la strada con la fila. Dove c’è fila, di solito c’è cibo buono… e infatti!
Abbiamo atteso circa 20 minuti e abbiamo scelto: crispy pork e costolette con verdure, accompagnati da un piatto di riso. Il maiale croccante è qualcosa di favoloso, cotto alla perfezione e delizioso. Il piatto forte qui, in realtà, è la zuppa di noodles con maiale croccante, che gli ha fatto guadagnare un posto nella guida Michelin nel 2018 e 2019.

Yaowarat Toasted Bread

Poco dopo Nai Ek abbiamo notato un’altra lunga fila davanti a uno stand… e quindi, chi siamo noi per non accodarci? Preparatevi a una bella dose di glicemia!
Qui vengono serviti dei piccoli bun grigliati e riempiti con una crema a vostra scelta: latte, mango, durian (sì, proprio lui, il frutto più puzzolente del mondo), cioccolato, fragola, ananas, e poi i due gusti scelti da noi: burro d’arachidi e tuorlo d’uovo marinato. Indescrivibile! Dovete solo prendere un aereo e volare a Bangkok per assaggiarli.

Amorosa Bar

Qui ci siamo concessi un aperitivo con vista spettacolare sul Wat Arun. Si tratta di un locale distribuito su diversi piani di un palazzo affacciato proprio sul fiume Chao Phraya. È un residence con pernottamento, caffè al piano terra, ristorante e sala drink all’ultimo piano. Perfetto al tramonto o per una serata romantica.
Noi abbiamo optato per l’aperitivo: due cocktail (tra cui il Bangkok Sling, dolce e fruttato), accompagnati da un piatto di spring roll. Un rooftop bar dalla vista spettacolare e dai prezzi nella media.

Consigli random per mangiare a Bangkok

Abbiamo provato anche altri posticini lungo le strade, di cui però non abbiamo i nomi: piccoli ristorantini nascosti, che a prima vista non sembrano nemmeno locali. Il nostro consiglio è di fare sicuramente una lista dei locali più gettonati dove mangiare a Bangkok, ma tenete presente che in molti di quelli “instagrammabili” le file possono durare anche ore. Per noi, perdere così tanto tempo in viaggio è un po’ troppo, anche perché si trovano piatti buoni e tradizionali un po’ ovunque in città – alcuni anche migliori!
Passeggiate per i mercati e assaggiate, sempre prestando attenzione all’igiene.

Per i tanti rooftop bar, purtroppo, serve la prenotazione, e in molti di quelli famosi (come lo Sky Bar), oltre al dress code, c’è da calcolare una spesa elevata anche solo per un drink. Malgrado spesso ci concediamo lo sfizio di un drink fighetto, abbiamo preferito vivere Bangkok in modo più tranquillo.

Alcuni localetti dove rilassarsi e bere una birra con musica live li trovate lungo Ram Buttri Alley.
Khaosan Road è la via della perdizione: locali con musica altissima, night club a luci rosse e stand con spiedini di coccodrillo e insetti. Noi non siamo quel tipo di locale. Infatti, troverete cartelli con scritto “10 baht per fare la foto con gli spiedini di scorpioni o cavallette”. Questo vi dovrebbe far riflettere.
Quindi, evitate di mangiare queste cose.

Un’altra stradina dove trovare locali carini, tranquilli e con musica come piace a noi è Sam Sen Road: qui una pausa da Adhere The 13th Blues Bar, Musashi Bar BKK e Murmur.

Dove dormire a Bangkok

Per le prime due notti a Bangkok abbiamo scelto una delle zone più vivaci della città: in prossimità di Khao San Road, ma lontano dal suo caos.
Rambuttri Village Plaza è un hotel/residence situato lungo una delle parallele di Khao San Road, quindi qui non avrete problemi con la musica alta dei locali… almeno noi non ne abbiamo avuti, anche grazie alle camere ben insonorizzate.

Dalla strada principale si entra accanto al Thai Garden, trovandosi subito immersi in un angolo di tranquillità con un giardinetto e una fontana. La struttura è pulita e dotata di piscina e servizi vari. Le camere sono spaziose il giusto e il bagno in camera era pulito. Per noi, un’ottima soluzione.

 

Il pernottamento della seconda parte del viaggio è stato invece alla Sawatdee Guesthouse, gestita da madre e figlio. Si trova all’interno di un vicolo ricco di piante, in una zona molto più tranquilla. La camera era spaziosa, con un bagno molto essenziale e la classica doccia “all’asiatica”: apri il doccino e bagni tutto.

In entrambe le strutture ci siamo trovati molto bene per rapporto qualità-prezzo. Ovviamente dipende dalla zona che preferite. Ci siamo mossi tranquillamente in entrambe le occasioni, a piedi oppure chiamando un Grab.

Insomma, anche oggi vi abbiamo dato i nostri preziosi consigli di viaggio… ma soprattutto, ora sapete dove mangiare e dormire per il vostro prossimo viaggio a Bangkok!

Mi raccomando: non fatevi rapire troppo da questa città… e al vostro rientro raccontateci com’è andata!

Santuario degli elefanti etico a Phuket

Una delle esperienze che più mi hanno messo ansia durante questo viaggio in Thailandia è stata la necessità di essere davvero sicura di aver scelto un santuario degli elefanti etico a Phuket.

Se anche tu stai per organizzare il tuo viaggio in Thailandia, puoi seguire i nostri consigli prima della partenza.
Se invece preferisci affidarti a mani esperte, puoi contattare Stefania, Travel Designer certificata, per organizzare un viaggio su misura pensato per ogni tua richiesta. Scrivimi per un preventivo gratuito: realizzerò il viaggio dei tuoi sogni!

Prima di partire, ho passato notti insonni a guardare video su YouTube, leggere contenuti sui social, blog e siti web, confrontando ogni singolo santuario presente sull’isola. Ho esaminato attentamente il modo in cui questi giganti silenziosi vengono ospitati nelle riserve.

Purtroppo, ho scoperto che dietro questo tema si nascondono tantissime storie di sfruttamento, inganno e crudeltà. L’uomo, pur di guadagnare, è spesso disposto a tutto: a mentire, a ingannare… non solo sé stesso, ma anche questi esseri indifesi. Ammetto che, dopo tante lacrime — sì, perché ho visto e letto di situazioni davvero strazianti — sono riuscita a creare una lista di santuari degli elefanti veramente etici in Thailandia e, in particolare, a Phuket.

Se ci seguite sui nostri social, avrete già visto qualche scorcio della nostra fantastica avventura in Thailandia e delle meraviglie che questa terra sa regalare… incluso un piccolo spoiler della nostra visita presso Hidden Forest. Quindi, se ancora non lo fate, correte a seguirci!

Come scegliere il santuario giusto

Partiamo subito da una domanda fondamentale: cosa significa davvero “etico”?
Cavalcare un elefante non è etico. Fare il bagno con un elefante fa male sia a lui che a noi. La sua pelle è molto delicata, e strofinarlo con spazzole o fango può causargli seri problemi. Per noi, immergerci in una pozza con loro significa esporsi a una grande quantità di germi e batteri, compresi quelli contenuti negli escrementi degli elefanti. Schifoso vero?

Accarezzarli, toccarli, salire sulla loro proboscide per scattare foto o video non li mette affatto a loro agio. Non dimentichiamolo: stiamo parlando di animali selvatici.

In natura, gli elefanti vivono in gruppi, le mandrie, e in totale libertà senza alcun contatto con gli esseri umani. Sappiamo bene che questo purtroppo non accade in molte zone del nostro pianeta, e l’Asia è uno dei continenti più duramente colpiti dallo sfruttamento e maltrattamento turistico di queste creature.

Quindi, qualsiasi “santuario” che vi prometta bagni, cavalcate, foto o spettacoli con gli elefanti… non è un vero santuario.

Quello che può essere accettato in un santuario etico è osservarli da una distanza di protezione, fondamentale anche per la nostra sicurezza. Basti pensare a quanto accaduto mesi fa a una ragazza spagnola, proprio in Thailandia.

La maggior parte dei santuari consente solo pochi minuti in cui offrire della frutta agli elefanti, sempre senza allungare la mano o toccarli. Solitamente, si prosegue poi con una camminata nella foresta, seguendoli in totale silenzio e rispettando i loro spazi.

La nostra esperienza a Hidden Forest Elephant Reserve

Ammetto che, prima di arrivare qui (e anche durante), ho provato tanta ansia. Mi chiedevo se avessi davvero scelto uno dei santuari degli elefanti etici e rispettosi di Phuket. La risposta l’ho scoperta solo vivendo questa esperienza… e posso già anticiparvi: sì, siamo in un vero santuario per elefanti.

Il biglietto per la mezza giornata (mattinata) include il prelievo direttamente dal vostro hotel, nella fascia oraria 8:00–8:30. L’arrivo al santuario è previsto per le 9:00. Una volta arrivati, ci hanno fatto accomodare in una sala all’aperto, dove una delle volontarie ci ha raccontato di più su queste meravigliose creature. Gli elefanti si distinguono tra asiatici (quelli che vedrete qui) e africani. Sono molto diversi tra loro per dimensioni, adattamento climatico e alimentazione. Purtroppo, ci è stata raccontata anche la dura realtà dello sfruttamento che questi animali hanno subito e ancora oggi subiscono. Tra circhi, spettacoli, lavori nei campi e turismo irresponsabile sono piaghe ancora presenti, soprattutto in Thailandia.
Negli ultimi anni si sta lavorando tanto per sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi, ma la strada è ancora lunga.

Vi ricordiamo di non partire mai senza una valida assicurazione di viaggio. Da anni ci affidiamo a HeyMondo e, grazie a noi, potete ottenere uno sconto del 10% sulla vostra prossima assicurazione. Vi basterà cliccare sul banner qui sotto!

Sconto Heymondo 10%

Dopo una conoscenza approfondita su questi giganti buoni, ci siamo divisi in due gruppi (famiglie con bambini e adulti) e siamo stati accompagnati in uno dei punti di osservazione.
Ci siamo lavati le mani e, per circa 15 minuti, abbiamo potuto offrire delle banane agli elefanti presenti in quell’area. Era assolutamente vietato accarezzarli, e anche se forse si potrebbe evitare anche questo piccolo contatto, devo dire che tutto è stato attentamente supervisionato, nel pieno rispetto delle distanze e del benessere degli animali.

Dopo la merenda, loro si sono avviati nella foresta, e anche noi abbiamo iniziato il nostro percorso.
Durante la passeggiata ci siamo fermati ad osservarli mentre mangiavano e li abbiamo ascoltati comunicare tra loro. Un’emozione unica, vedere come trascorrono in modo tranquillo il loro tempo e come interagiscono tra di loro. I sette elefanti ospitati in questo santuario provengono tutti da situazioni diverse. I volontari li seguono attentamente, osservando ogni loro movimento per capirne lo stato fisico ed emotivo. Ad esempio, la più anziana ha 60 anni e preferisce restare in solitaria, mentre tre “amichette” poco dopo si sono tuffate nel laghetto: vi assicuro che il loro entusiasmo era percepibile.

Nel frattempo, noi siamo arrivati alla postazione pranzo e, gustandoci un Pad Thai (uno dei più buoni di tutto il viaggio), ci siamo goduti la vista di alcuni elefanti che si tuffavano nel lago.
Intorno alle 12:30 si è conclusa la nostra esperienza qui. Abbiamo salutato e ringraziato i volontari, tra cui Louise e Russell, e siamo stati riaccompagnati al nostro alloggio.

Sono uscita da questo luogo davvero felice. Ho visto la passione e l’amore autentico dei volontari, ho percepito il loro impegno concreto nell’aiutare questi animali e nel voler sensibilizzare chiunque entri in contatto con questa realtà al rispetto profondo verso queste meravigliose creature. L’unica interazione diretta con gli elefanti è stata quel quarto d’ora iniziale in cui abbiamo potuto offrire loro della frutta, mantenendo la giusta distanza e senza toccarli. Dopo di che, gli animali sono stati totalmente liberi di muoversi nella riserva, e noi felici di poterli osservare da lontano, liberi, nel loro habitat.

Costo dell’esperienza circa 78,00€.

Come prenotare in un vero santuario degli elefanti a Phuket

Questa è una di quelle rare situazioni in cui vi sconsiglio di prenotare tramite Get Your Guide.
Lasciate questa applicazione per le tante altre attività che potete fare qui sull’isola di Phuket o nel resto della Thailandia. Perché vi dico questo?
Purtroppo, definirsi “etici” è diventata una moda che attira quella parte di turismo consapevole che vuole fare del bene, ma che magari non ha il tempo o le risorse per informarsi a fondo. E così cosa succede? Prenotate la vostra esperienza in un santuario X… e vi ritrovate nel santuario Y, dove gli elefanti vengono ancora cavalcati o usati per fare il bagno insieme ai turisti.

Powered by GetYourGuide

Ho scoperto che spesso vengono usati nomi molto simili per confondere, ad esempio: prenotate per il Phuket Elephant Sanctuary ma alla fine vi ritrovate con una prenotazione per Elephant Phuket Sanctuary – e non sono la stessa cosa. Quindi scegliete con attenzione il santuario che più rispecchia i vostri valori e le vostre aspettative, e prenotate sempre tramite il sito ufficiale. Noi, ad esempio, abbiamo fatto così per l’Hidden Forest.

Lista dei santuari degli elefanti etici in Thailandia e Phuket

Qui di seguito vi lascio una lista dei santuari degli elefanti che, secondo le mie ricerche, sono realmente etici, sia a Phuket che nel resto della Thailandia.
Ringrazio chi ha confermato con la propria esperienza la validità di questi nomi. E se anche voi ne conoscete altri da consigliare o da aggiungere alla lista, vi aspettiamo nei commenti!

La nostra conclusione è che esistono davvero luoghi etici, dove si pensa al bene degli elefanti e non solo al loro utilizzo a scopo turistico. Sta però a noi porre la giusta attenzione su quali realtà supportare e fare in modo di sensibilizzare il più possibile su questo tema.
Non vi racconto cosa ho visto poco dopo essere uscita dalla nostra esperienza all’Hidden Forest. Vi posso solo dire che, purtroppo, ho visto con i miei occhi la faccia più crudele di questo sistema di maltrattamento e sfruttamento.

Camminando per le strade di Phuket, potreste imbattervi anche voi in queste situazioni.
Cosa potete fare: non alimentarle, affinché il mancato guadagno porti, piano piano, alla loro scomparsa.
Spero di avervi dato un po’ di fiducia nel prendere parte a una di queste esperienze in uno dei santuari consigliati, e di aver contribuito a sensibilizzare chi ancora non conosce queste realtà, aiutandolo a capire che ogni nostro gesto su questa Terra è importante, sia per noi che per le splendide creature che la abitano.


Vi aspettiamo per la prossima avventura!

Thailandia: consigli prima della partenza

Ed eccoci qui rientrati da poche ore che come sempre non vedo l’ora di sedermi alla mia postazione e condividere i mie consigli di viaggio su questa nuova destinazione: la Thailandia. Questo viaggio è stato organizzato in sole tre settimane e sinceramente non era assolutamente previsto. Ma si sa: ci sono viaggi, destinazioni ed esperienze che arrivano da sole, nel momento giusto. E così è stato per la Thailandia.

Anche se con poco anticipo, partire preparati è essenziale per evitare brutte sorprese durante il viaggio. Questo itinerario non ha richiesto grandi difficoltà da gestire, ma con i nostri consigli sulla Thailandia riuscirete anche voi a vivere un’esperienza da sogno.

E se non avete tempo o praticità con il fai-da-te, ricordate che Stefania, in qualità di Travel Designer Certificata, è qui per aiutarvi a organizzare e prenotare ogni singolo aspetto del vostro viaggio. Con un itinerario su misura, studiato in base alle vostre esigenze e aspettative. Contattami per email o visita la mia pagina dedicata: PRENOTA IL TUO VIAGGIO.

Quindi, iniziamo subito a scoprire la Terra del sorriso!

Documenti e visto

Ad oggi, 16 aprile 2025, per entrare in Thailandia è necessario essere in possesso di un passaporto con validità residua di almeno 6 mesi dalla data di partenza.

A partire dal 1° maggio 2025, sarà inoltre obbligatorio compilare online la Thailand Digital Arrival Card (TDAC). Questo nuovo modulo digitale andrà a sostituire i moduli cartacei TM.6, rendendo la procedura di controllo alla dogana molto più veloce e snella. La TDAC dovrà essere compilata entro 3 giorni dalla partenza. La procedura è semplicissima: basterà recarsi sul sito ufficiale del governo thailandese (link qui) e compilare il modulo “Arrival Card”.

Sto facendo una simulazione proprio in questo momento: una volta aperta la pagina, vi verranno richiesti i dati personali, incluso il numero di passaporto. Successivamente si passerà ai dati di viaggio, dove bisognerà inserire il numero del volo, la data di arrivo e partenza, e le informazioni relative al primo pernottamento. Una volta completata la compilazione e inviata la richiesta, in pochi minuti riceverete la schermata del vostro TDAC, che potrete salvare sul telefono o stampare. Davvero niente di complicato!

L’unica cosa importante da ricordare è che questo nuovo modulo elettronico sarà obbligatorio a partire dal 1° maggio 2025. Per tutti gli altri tipi di visto, vi invitiamo a contattare direttamente l’Ambasciata thailandese.

Assicurazione viaggio

Non smetteremo mai di dirvelo: a prescindere dalla destinazione, una delle cose che non deve mai mancare in valigia è una buona e valida assicurazione di viaggio e sanitaria.

Tra i consigli fondamentali per vivere un viaggio in totale tranquillità in Thailandia, stipulare una copertura assicurativa completa è davvero essenziale: vi proteggerà da ogni tipo di imprevisto.

La sanità in Thailandia è di buon livello, ma può essere molto costosa. Basta una semplice distorsione alla caviglia per far lievitare i costi… figuriamoci in caso di intossicazioni alimentari o cadute in motorino, magari durante un’avventura a Phuket! Con HeyMondo, potete viaggiare sereni grazie alla sua comoda app e a un servizio di assistenza 24 ore su 24 in italiano. E, last but not least, grazie a noi potete ottenere uno sconto del 10% sulla vostra prossima assicurazione! Approfittatene e partite sereni!

Sconto Heymondo banner lungo

Quando andare

Come sempre, per nostra esperienza, non è più così prevedibile trovare il “periodo perfetto” per viaggiare in un determinato paese. Tuttavia, ci sono comunque dei momenti dell’anno che è meglio evitare. La Thailandia ha un clima tropicale monsonico, quindi è soggetta a un periodo di monsoni e piogge intense, tipico di molti paesi del Sud-Est Asiatico. Se volete aumentare le probabilità di vivere un viaggio piacevole, il periodo migliore per visitare la Thailandia va da novembre ad aprile. In questi mesi, le temperature sono un po’ più sopportabili (tra i 20 e i 30 gradi) e le piogge sono meno frequenti. I mesi ideali sono gennaio, febbraio e marzo, che coincidono ovviamente con l’alta stagione turistica.

La nostra esperienza a inizio aprile è stata un po’ borderline: abbiamo trovato temperature già molto alte, con picchi di 35 gradi durante il giorno, giornate per lo più soleggiate ma con piogge occasionali.
Soprattutto a Phuket, abbiamo avuto un’intera giornata di pioggia e acquazzoni. Da aprile a ottobre, infatti, inizia la stagione delle piogge, con un aumento delle temperature, dell’umidità e, naturalmente, delle precipitazioni.

Ovviamente, molto dipende dalla tipologia di viaggio e dalle zone che decidete di visitare, poiché la situazione tra il nord e il sud del Paese può variare leggermente.
Ma se il vostro obiettivo è una vacanza al mare, i consigli per un viaggio in Thailandia sono quelli di puntare sulla stagione secca, cioè durante il nostro inverno. Noi, tutto sommato, ci riteniamo soddisfatti della scelta del periodo: a parte il caldo, qualche pioggia occasionale ci ha persino dato un po’ di tregua e rinfrescato l’aria!

Ricordate che la Thailandia ha 6 ore di differenza con l’Italia durante l’ora solare e 5 ore durante l’ora legale.

Applicazioni da avere

Lo sappiamo: ormai viviamo con il cellulare sempre in mano, ed è diventato essenziale avere le app giuste per organizzare tutto con un semplice click. Non possono quindi mancare i nostri consigli sulle applicazioni da scaricare prima di partire per la Thailandia! Dagli spostamenti al cibo, ecco la lista delle app indispensabili da avere sul telefono per vivere al meglio il tuo viaggio.

  • Grab e Bolt. Sono l’equivalente del nostro Uber, due applicazioni indispensabili per spostarsi nelle città o su distanze medio-brevi. Grab consente anche di prenotare corse in motorino a Bangkok, utilissime se il traffico rischia di farvi perdere tempo prezioso. In questo caso, però, fate sempre attenzione a indossare il casco! Proprio come Uber, Grab offre anche il servizio di food delivery: comodissimo se siete troppo stanchi per uscire dalla vostra stanza d’hotel. Bolt, invece, lo abbiamo trovato molto più economico rispetto a Grab. Il nostro consiglio? Confrontate sempre i prezzi su entrambe le app e scegliete la corsa più conveniente. Potete inoltre scegliere se pagare tramite carta direttamente dall’app, oppure in contanti al driver.
  • GetYourGuide. Un’applicazione essenziale per prenotare esperienze e tour ovunque nel mondo. Grazie a GetYourGuide abbiamo organizzato facilmente l’escursione alle Phi Phi Islands da Phuket. Il tour in giornata da Bangkok ai templi di Ayutthaya. È comoda, affidabile, e permette di cancellare la prenotazione fino a 24 ore prima con rimborso completo. Qui potete trovare tantissime attività con cui completare la vostra esperienza di viaggio in Thailandia.
Powered by GetYourGuide
  • AirAsia MOVE. È un po’ l’equivalente del nostro Skyscanner, ma dedicato soprattutto al Sud-Est Asiatico. Tramite l’app potete prenotare voli, hotel ed eventi. Noi, ad esempio, abbiamo prenotato qui i nostri voli interni da Bangkok a Phuket, confrontando le varie offerte per scegliere quella più adatta alle nostre esigenze.
  • App della tua compagnia aerea. Non dimenticare di scaricarla e attivare le notifiche, così resterai aggiornato su: eventuali ritardi, orari consigliati per l’arrivo in aeroporto, Check-in e imbarco…e sì, anche per ricordarti del volo di rientro a casa, purtroppo.
  • Tripadvisor e TheFork. Due app che non possono mancare sul tuo telefono, soprattutto quando si tratta di scegliere dove mangiare o vivere un’esperienza gastronomica autentica. Con Tripadvisor puoi trovare facilmente i migliori ristoranti, leggere le recensioni e scoprire chicche nascoste come il miglior Pad Thai o un rooftop bar perfetto per il tramonto a Bangkok. TheFork è comoda per prenotare direttamente dall’app, soprattutto se l’inglese non è il tuo forte: niente telefonate, tutto in pochi click. Attenzione però: non tutti i locali in Thailandia usano TheFork. Ma vale la pena provarci, anche perché si trovano spesso offerte e sconti esclusivi.

Spostamenti interni e in città

Arrivare in Thailandia dall’Italia è molto semplice, anche perché si trovano spesso ottime offerte sui voli.
Già a partire da 500€ si può considerare un buon prezzo per un volo intercontinentale. Noi abbiamo approfittato di un’offerta con Oman Air, prenotata solo tre settimane prima della partenza: volo Roma–Bangkok con scalo a Muscat. Una volta arrivati a destinazione, qualunque sia il vostro aeroporto di arrivo in Thailandia, sarà facilissimo spostarsi — via terra o mare — per raggiungere anche i luoghi più incontaminati del Paese.

Spostamenti interni. Per i grandi spostamenti interni, il nostro consiglio è di optare per i voli domestici.
Su AirAsia o portali come Trip.com, si trovano spesso ottime offerte. Noi, ad esempio, abbiamo volato da Bangkok a Phuket con Thai Lion Air, partendo dal secondo aeroporto di Bangkok (Don Mueang): volo puntuale, compagnia affidabile e prezzo super conveniente. In alternativa potete considerare i bus, come abbiamo fatto noi durante il nostro viaggio in Malesia (ve ne parliamo qui).
Tuttavia, viaggiare via terra non è sempre la scelta migliore. Ritardi causati da traffico o incidenti sono piuttosto comuni e rischiate di dover rivedere i vostri piani. Valutate attentamente. Una buona opzione alternativa potrebbero essere i treni, anche se noi non abbiamo esperienza diretta.

Attenzione al noleggio motorini. Per poter guidare in Thailandia — motorino compreso — è obbligatorio avere la patente internazionale. Anche se spesso la compagnia di noleggio non ve la chiederà, in caso di incidente o controllo da parte delle autorità rischiate una multa salata e non sarete coperti dall’assicurazione (né per danni fisici né materiali).

Inoltre, guidate solo se siete davvero esperti. Sull’isola di Phuket abbiamo visto molti incidenti in diretta: ragazzi inesperti, magari alla prima esperienza su due ruote, che si sono ritrovati in mezzo al caos del traffico thailandese e sono finiti a terra davanti ai nostri occhi. Perché rovinarsi la vacanza quando con pochi baht si può prendere un Grab in tutta comodità e sicurezza? Almeno questo è tra i consigli che sentiamo di darvi per il vostro viaggio in Thailandia. Pensateci bene prima di fare questa scelta. E se decidete di guidare, ricordate sempre: patente internazionale, casco e buon senso.

Pagamenti, consigli per la Thailandia

Come sempre, anche prima della partenza per la Thailandia, il nostro consiglio è quello di verificare che la vostra carta di credito o debito sia abilitata ai pagamenti internazionali. In Thailandia è generalmente possibile pagare con carte, ma non sempre vengono accettate. In molti luoghi, soprattutto nei mercati locali o nei piccoli ristoranti, troverete il classico cartello con scritto “Only Cash!”.

Per questo motivo vi suggeriamo di ritirare un po’ di contanti già all’aeroporto, così da affrontare comodamente almeno la prima parte del viaggio. Nel nostro caso, per una settimana abbiamo ritirato 10.000 Baht, circa 270,00 €, che abbiamo utilizzato per pagare nei mercati, nei chioschi street food e nei locali più semplici, dove le carte non sono accettate.

Per darvi un’idea dei costi: un Pad Thai costa in media tra i 100 e i 120 Baht. Sì, avete capito bene: abbiamo usato il Pad Thai come “unità di misura” per valutare i prezzi durante il viaggio. È stato un modo semplice e divertente per stimare le spese quotidiane! Ma come prelevare i Baht? Noi preferiamo prelevare direttamente agli ATM, piuttosto che cambiare euro in contanti: di solito il tasso è più conveniente, anche se va considerata una commissione fissa di 220 Baht per ogni prelievo (circa 5,90 €).
Per questo motivo, vi consigliamo di prelevare il più possibile in un’unica operazione e poi gestire al meglio i pagamenti tra contanti e carte.

Abbiamo inoltre notato che in alcuni luoghi è attivo il pagamento tramite Alipay, l’app che avevamo già utilizzato in Cina e che consente di pagare tramite QR code. I nostri consigli di viaggio sulla Cina sono tutti qui.
Purtroppo, avevamo disinstallato l’app e non siamo riusciti a testarla direttamente in Thailandia, ma se qualcuno di voi l’ha provata, fatecelo sapere nei commenti! Un’altra cosa da tenere a mente: purtroppo, pagando con la carta, in alcuni casi ci è stata addebitata una commissione extra del 3% o 5%.
Ci è capitato soprattutto in piccoli negozi o ristoranti locali. È una cifra contenuta, ma rappresenta comunque una spesa aggiuntiva sul totale, quindi meglio saperlo in anticipo!

La parte divertente dei pagamenti in Thailandia? Contrattare! È una regola base nei mercati e nei piccoli negozi, dove spesso i prezzi non sono fissi. Ovviamente, non ha senso contrattare dove i prezzi sono chiaramente esposti e già stabiliti. Ma ad esempio, per una corsa in taxi o tuk tuk, potete negoziare fino all’ultimo Baht!
A loro spesso diverte, e anche per voi sarà un’esperienza simpatica e tipicamente locale.

Connessione

Per questo viaggio ci siamo affidati alla eSIM di Airalo. L’avevamo già utilizzata in passato per altri viaggi con buoni risultati, quindi abbiamo deciso di sceglierla anche per la Thailandia, attivando un piano da 20 GB con validità 30 giorni. Purtroppo, questa volta non ha funzionato come speravamo: in diverse occasioni ci siamo ritrovati completamente senza connessione, tanto che in una settimana abbiamo consumato solo 5 GB. Vi consigliamo quindi di valutare attentamente se scegliere Airalo oppure Holafly che invece avevamo usato in Cina e che aveva funzionato perfettamente ovunque.

La prossima volta probabilmente opteremo anche per l’acquisto di una SIM locale, per poter testare meglio la qualità del servizio offerto direttamente dagli operatori thailandesi. In ogni caso, siamo riusciti ad anticiparvi un po’ del nostro viaggio e, seguendoci sui nostri social, potrete vedere con i vostri occhi alcune delle meraviglie di questo paese. E soprattutto… scoprire le nostre prossime avventure!

I nostri consigli sulla Thailandia

Siamo certi che rimarrete affascinati e innamorati della bellezza della Thailandia e del suo popolo.
Per vivere al meglio la vostra esperienza in Thailandia in totale tranquillità ci sono alcuni piccoli consigli da tenere a mente. La Thailandia è un paese a maggioranza buddista, quindi è importante portare rispetto, soprattutto quando si visitano i templi: mantenete il silenzio, siate discreti nel fare foto o video (solo quando è consentito), e ricordate sempre di togliervi le scarpe all’ingresso di templi, case o negozi, se richiesto. Una figura centrale per il popolo thailandese è il re: evitate qualsiasi commento offensivo o atteggiamento irrispettoso. Anche azioni apparentemente innocue, come strappare una banconota (che raffigura il volto del re) o trattare male la bandiera, possono essere considerate gravi offese.

Fate attenzione a ciò che mangiate e bevete. Come in molti altri paesi del Sud-Est Asiatico, è consigliato iniziare una cura di fermenti lattici prima e durante il viaggio, per proteggere l’intestino.
Evitate di bere acqua dal rubinetto e fate attenzione a frutta, carne e ghiaccio.
Inoltre, non fatevi tentare dagli insetti fritti venduti per strada: non fanno parte della cucina tradizionale, sono spesso solo attrazioni per turisti.

Anche se la marijuana è legale in Thailandia, ci sono regole ben precise su dove può essere consumata. È vietato fumare all’interno di locali, spiagge, luoghi religiosi e spazi pubblici non autorizzati. Vale lo stesso per le sigarette: si può fumare solo in aree designate o per strada, sempre chiedendo prima se è permesso. Infine, non alimentate il turismo legato allo sfruttamento animale. Evitate: di cavalcare elefanti, scattare foto con scimmie, indossare serpenti intorno al collo per “fare scena”. Sono pratiche che nascondono sofferenza e maltrattamenti. Vi parlerò più approfonditamente di queste tematiche in un articolo dedicato.

Siamo giunti alla fine di questo articolo dedicato ai nostri consigli pre-partenza per la Thailandia.
Adesso non vi resta che organizzare il vostro viaggio… e farci sapere se anche per voi la Thailandia è stato amore al primo Pad Thai!

Wadi Rum: come organizzare il tuo tour nel deserto

Di posti che ci hanno tolto il fiato ne abbiamo visti tanti ma mai come il deserto del Wadi Rum. Le aspettative come sempre erano alte, soprattutto dopo aver ammirato finalmente la bellezza di Petra. Il deserto del Wadi Rum resterà sempre nel nostro cuore per le grandi emozioni che è riuscito a farci vivere. E non solo per i suoi paesaggi, le sue dune di sabbia e l’avventura vissuta come un vero beduino, ma per i magici momenti di condivisione che ci ha regalato. In uno dei luoghi più isolati del mondo, noi siamo riusciti a vivere una delle esperienze di gruppo più belle di sempre. Creando una perfetta sintonia ed empatia malgrado le differenze culturali e linguistiche degli altri componenti del nostro gruppo. E mai come in questa occasione siamo stati grati di avere la possibilità di viaggiare ed esplorare il nostro meraviglioso mondo.

Ma partiamo dall’inizio spiegandovi come organizzare un’escursione nel deserto del Wadi Rum e vivere una delle esperienze più entusiasmanti della vostra vita.

Dove si trova e cos’è il deserto del Wadi Rum

Wadi Rum conosciuto dai locali come “Valle della Luna” è diventato famoso a noi grazie ai tanti film che lo hanno avuto come sfondo. Tra gli ultimi grandi film ritroviamo questi paesaggi in “Dune”. Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco dal 2011 è un’area protetta di 721 Km2. Si trova nella parte meridionale della Giordania a circa 60 km dalla città di Aqaba, che affaccia sul Mar Rosso, e Wadi Musa a 100 km che nasconde Petra. Grazie alle sue tante fonti d’acqua è abitato sin dall’epoca preistorica, oggi ancora abitato dai beduini che conoscono ogni singolo granello di sabbia di queste terre rosse.

Importante fu la presenza del leggendario Thomas Edward Lawrence, il cui nome vi verrà ripetuto più volte durante la vostra escursione. Conosciuto meglio come Lawrence d’Arabia fu uno dei capi della rivolta araba pur essendo un archeologo e ufficiale militare inglese. A lui sono legati molti nomi di diverse punti che sicuramente visiterete. Se volete approfondire la sua figura potete vedere il film “Lawrence d’Arabia” e leggere il suo libro “I sette pilastri della saggezza”.

I territori del Wadi Rum sono immensi, incontaminati e ostili anche per i beduini che lo abitano da secoli. Tra queste rocce e dune di sabbia abitano animali quali: volpi, lupi, lepri e l’ormai sempre più raro orice d’Arabia. Grazie alle molte sorgenti è facile durante i trekking sentire profumo di menta, trovare piante di fichi ed altre erbe medicinali che i beduini ancora oggi raccolgono.

Come visitare il deserto del Wadi Rum

Le alternative sono tante: da tour giornalieri con pernottamento, tour che vanno dalle 2 alle 8 ore, a soli pernottamenti nei campi tendati. Potete optare anche per fare l’escursione a bordo di un cammello. Quello che sicuramente vi consigliamo è di affidarvi ad una guida locale che sappia perfettamente dove portarvi. L’opzione visitare il Wadi Rum in solitaria secondo noi è da escludere. Avrete bisogno di un 4X4, di un GPS e di una certa conoscenza dei tanti rischi che il deserto presenta. Perché rischiare di rovinarsi l’esperienza quando invece potete rilassarvi e godervi questi scenari da film?

Noi abbiamo scelto di prenotare un tour giornaliero con pernottamento in tenda con Get Your Guide. Qui trovi la nostra escursione che ti consigliamo ti scegliere per il tuo viaggio in Giordania.

Powered by GetYourGuide

Siamo partiti la mattina presto da Wadi Musa, circa 2 ore e mezza di auto. Ci siamo fermati al Wadi Rum Visitor Center, verrete fermati dalle guardie in caso proseguiate, perchè qui dovrete mostrare il vostro Jordan Pass o pagare la tassa di entrata alla riserva che ha un costo di 5 JOD. Nel caso non abbiate già una guida potete organizzare qui la vostra escursione. Noi da qui ci siamo diretti al punto di incontro segnato. Un parcheggio con servizi e ristorante poco dopo il Visitor Centre dove finisce la strada asfaltata.

Qui ci aspettava la nostra guida, Salem, un giovane beduino che ha arricchito la nostra esperienza raccontandoci tanto della sua terra e delle sue tradizioni. Insieme a lui ci aspettava il resto del gruppo. Abbiamo condiviso questa avventura con ragazze provenienti da Corea del Sud, Inghilterra e Repubblica Ceca. Abbiamo avuto la grande fortuna di entrare da subito tutti in sintonia, trascorrendo la giornata tra risate e scambi culturali.

Siamo saliti sul nostro mezzo che ci ha scarrozzato per tutto il deserto del Wadi Rum: un pick-up 4X4 aperto!

Cosa vedere e fare nel deserto

Partiti dal punto di incontro abbiamo iniziato il nostro tour da uno dei percorsi più impegnativi: raggiungere le sorgenti di Lawrence. Bene preparatevi ad arrampicarvi letteralmente sulle rocce. Questa apparentemente piccola sorgente è una delle fonti di acqua più importanti del Wadi Rum. La fatica vi ripagherà con una vista super su tutta la valle. Non vi elenchiamo tutti i vari punti del nostro tour ma tra i più belli ci sono i due ponti di roccia: il Burdah e il più piccolo Rakhabat Al Wadak.

Dovrete scalare le rosse dune di sabbia al Jebel Umm Alaydya per avere una vista dall’alto sulla valle.

Attraverserete canyon come il Siq Khazali dove potrete ammirare le antiche incisioni rupestri, come la rappresentazione della donna che ha dato alla luce suo figlio proprio in quella fessura. Noi l’abbiamo trovato pieno di acqua quindi è stato difficile attraversarlo. Calcolando che la sottoscritta è uscita con le scarpe zuppe! La vostra guida saprà indicarvi tutti i punti di maggior interesse e le sue rocce dalle conformazioni e dai nomi più improbabili. Ad esempio vi ritroverete davanti ad un fungo!

un fungo nel deserto

Il deserto mette fame, si sa. Quindi arrivata l’ora del pranzo, se compreso nella vostro pacchetto, vi accamperete. Salem ci ha preparato una squisita zuppa di verdure con formaggio locale che ha preparato accendendo un piccolo fuoco tra le rocce. Finita la siesta il tour è continuato fino al tramonto, quando increduli ci siamo ritrovati davanti uno dei scenari più emozionanti tra i tanti che abbiamo avuto fortuna di vedere.

Ma oltre ai panorami abbiamo condiviso i nostri sogni, desideri e pensieri in compagnia dei nostri nuovi amici. Abbiamo sorseggiato un te al cardamomo e ci siamo emozionati mentre il sole calava mostrandoci le prime stelle. Ormai al buoi ci siamo diretti verso il nostro accampamento.

Dove dormire nel deserto del Wadi Rum

Il campo prenotato con Get Your Guide in questa occasione era il Wadi Rum Fire Camp. Abbiamo dormito in semplici e spartane tende, composte da un solo letto. I servizi igienici in comune si trovano adiacenti alla struttura che ospita la sala dove consumerete i pasti. I nostri zaini, che avevamo lasciato in un altro mezzo la mattina, ci sono stati fatti trovare nella sala principale. Dopo una doccia ci siamo ritrovati tutti davanti a un piccolo cumulo di sabbia dove abbiamo scoperto stava cuocendo la nostra cena. Sarà divertente scoprire come è fatto il forno nel deserto. Non vi spoileriamo altro!

Affamati come eravamo poco dopo ci siamo ritrovati intorno al grande fuoco a raccontare aneddoti divertenti e barzellette e come sempre hanno fatto un gran successo i taralli che metto in zaino ad ogni viaggio! Con le poche forze che ci sono rimaste ci siamo sdraiati sotto le stelle. Beh qui davvero non so come descrivervi quel letto immenso di puntini luminosi che avevamo sopra la testa. Le innumerevoli stelle cadenti che hanno portato via con se i nostri desideri. Un cielo così lo abbiamo visto solo alle Hawaii. Vi metterà paura per la sua immensità. Ci siamo addormentati così.

La mattina seguente ci è stata preparata la colazione e per le 8.30 siamo ripartiti per il parcheggio dove abbiamo lasciato le nostre auto.

Vi ricordiamo di non partire mai senza una valida assicurazione di viaggio. Da anni ci affidiamo a HeyMondo e, grazie a noi, potete ottenere uno sconto del 10% sulla vostra prossima assicurazione. Vi basterà cliccare sul banner qui sotto!

Cosa mettere nello zaino

Tra le cose che vi serviranno durante la giornata al primo posto vi consigliamo:

  • Cappello e kefiah con occhiali da sole
  • Protezione solare alta e crema dopo sole
  • Scarpe comode e se possibile da trekking
  • Felpa o giacca antivento
  • Pantaloni e maglietta termica per la notte se andate in inverno

L’acqua e il cibo per i pasti vi verrà servito dalla compagnia con cui prenotate l’escursione. Portatevi qualche snack per i spuntini.

Dove dormire e mangiare

Se come noi decidete di pernottare in un campo dovete prepararvi un po’. Le tende in cui dormirete sono veramente molto spartane e piene di spifferi. Tanto che vi verranno date doppie coperte. Malgrado questo noi siamo stati i primi di marzo e ben coperti con vestiti termici e due coperte siamo stai benissimo. I bagni in comune sono divisi uomo donna. Lacqua calda arriva dai pannelli solari, ma la pressione potrebbe essere al minimo. Preparatevi quindi a una doccia veloce e con poca acqua. La carta non va mai buttata nel WC, attenzione che dovrete avere in tutta la Giordania. Se siete persone che si sanno adattare e che vogliono vivere una vera esperienza a contatto il più possibile con questi territori, sicuramente questa è l’occasione giusta.

Per i meno temerari le opzioni di pernottamento sono molte, comprese le lussuose Bubble Room che trovate sbirciando un po’ qui.

Il cibo che vi viene servito è tutto cibo locale, cucinato come da tradizione. Avrete modo comunque di avere piatti vegetariani, ma in caso di allergie o altri problemi segnalatelo per tempo al vostro campo.

Come prenotare la vostra escursione nel deserto del Wadi Rum

Noi ci siamo affidati a Get Your Guide che ormai da anni è il nostro alleato per escursioni e avventure in giro per il mondo. Sul loro sito trovate tantissime alternative per tour combinati che partono anche da Amman o Petra. Il nostro tour nello specifico lo potete prenotare cliccando sul link in affiliazione che vi lasciamo qui.

In alternativa potete arrivare al Visitor Center e organizzare in loco la vostra escursione prenotando a parte il pernottamento. O prenotare tramite Booking.com e richiedere alla struttura dove dormirete un preventivo per il tour. Sempre se non scegliete di rivolgervi a un Tour Operator o un’agenzia.

 

Vi ricordo che io, Stefania, in qualità di Travel Designer certificata, posso aiutarvi nella prenotazione e organizzazione del vostro viaggio, offrendovi la giusta assistenza per realizzare l’esperienza dei vostri sogni. Scoprite di più nell’area riservata ai miei servizi!

I prezzi sono mediamente gli stessi. Per escursione con guida, cena e pernottamento si aggirano intorno agli 80€. Si va dai 30 ai 45€ per le escursioni giornaliere dalle 2 alle 5 ore con pranzo.

Ricordatevi di organizzarvi con la vostra struttura per tempo sul trasporto da e per in Visitor Center. E accertatevi di poter pagare con carta o di prelevare prima di raggiungere il Wadi Rum.

foto ricordo di gruppo

Ad oggi per noi rimane una delle avventure che non scorderemo mai e che vi consigliamo vivamente di vivere in compagnia. Vi rimandiamo al nostro articolo su come organizzare al meglio il vostro viaggio in Giordania. Trovate alcuni contenuti sui nostri social, dove vi consigliamo di seguirci per rimanere sempre aggiornati sulle nostre prossime avventure!

E se vi va non mancate di condividere con noi i vostri miglior momenti in viaggio.

5 cose da fare a Edimburgo

Quando penso a Edimburgo, inevitabilmente mi parte la canzoncina di Harry Potter in testa! Eh sì, Edimburgo è proprio così: magica, malinconica e ti rimane nel cuore, legandosi ai ricordi più belli che hai di quei giorni passati lì. E, nonostante le sue giornate grigie, ci sarà sempre qualcosa di colorato ad arricchire i tuoi ricordi.

Siamo arrivati a Edimburgo in un pomeriggio di pioggia (come volevasi dimostrare) e abbiamo subito iniziato la nostra visita, passeggiando per le sue strette stradine medievali e rifugiandoci nei suoi pub infestati, a scoprire le storie misteriose che avvolgono le loro mura. Il Castello di Edimburgo svetta in alto su tutta la città, con una vista che spazia fino alla costa, lasciando intravedere il mare nelle belle giornate.

Le cose da fare in città sono tantissime e ci sono tante esperienze particolari che possono rendere unica la visita. Come ad esempio il tour dei sotterranei della città, un ghost tour che, purtroppo, non ho avuto il coraggio di fare, ma che spero un giorno di avere la forza di recuperare.

Edimburgo ha concluso il nostro viaggio in Scozia ed è stata proprio la tappa finale del nostro on the road, iniziato qualche giorno prima con tappa iniziale a Inverness. Ma trovate l’itinerario completo nel nostro articolo dedicato. Siamo riusciti a visitare i luoghi più iconici di Edimburgo in 3 giorni e a rilassarci nei suoi pub.

Vi lasciamo qui i luoghi che, secondo noi, sono imperdibili e le cose da fare se siete a Edimburgo.

Ti ricordiamo di partire sempre con un’assicurazione viaggio che renda la tua avventura senza pensieri. Noi ci affidiamo da anni a HeyMondo e grazie a noi, puoi avere uno sconto del 10% sulla tua prossima copertura viaggio. Approfittane!

Castello di Edimburgo

È impossibile visitare Edimburgo senza fermarsi ad ammirarla dall’alto delle mura di uno dei suoi simboli più imponenti e suggestivi: il Castello di Edimburgo.

La sua storia ha inizio nel VII secolo, mentre le costruzioni che possiamo visitare oggi risalgono principalmente al XVI secolo. Questo lo rende l’edificio più antico e meglio conservato di Edimburgo, oltre a essere una delle strutture più antiche di tutto il Regno Unito.

Vi accorgerete subito della sua posizione dominante rispetto al resto della città, percorrendo Castle Hill fino a raggiungere il grande piazzale del castello, l’Esplanade. Da qui, la vista su Edimburgo è semplicemente mozzafiato.

Entrando nel castello, avrete modo di scoprire tutto ciò che si cela dietro le sue alte mura di protezione. Tra le prime cose, potrete camminare sull’ultimo ponte levatoio costruito in Scozia e, se vi trovate qui alle 13:00, assistere allo sparo del celebre One O’Clock Gun, uno dei tanti cannoni visibili nella Mill’s Mount Battery.

All’interno del castello potrete visitare:

  • Il Museo Nazionale della Guerra
  • La St. Margaret’s Chapel
  • La Piazza della Corona
  • Il Palazzo Reale
  • Le prigioni e il carcere

Da non perdere la Camera della Corona, dove sono custoditi i Gioielli della Corona Scozzese e la leggendaria Stone of Destiny.

Un consiglio: visitate il castello all’orario di apertura per evitare la folla. Alcuni spazi sono più piccoli di quanto ci si aspetti, come ad esempio le prigioni. Considerate almeno 2-3 ore per la visita e prenotate i biglietti online per evitare lunghe attese in biglietteria, dove comunque vi verrà chiesto di acquistarli tramite il sito. Non sappiamo se si trattasse di un problema momentaneo, ma per sicurezza vi consigliamo di assicurarvi il biglietto d’ingresso direttamente dal sito ufficiale.

Costo del biglietto standard:

  • 19,50£ adulti
  • 11,40£ bambini
  • Gratuito sotto i 7 anni

Potete anche valutare l’acquisto dell’Explorer Pass Visit, che offre sconti su pub e altri luoghi di interesse.

Orari di apertura: variano a seconda della stagione, generalmente tra le 09:30/11:00 e la chiusura alle 17:00/18:00.

Victoria Street

Continuando a canticchiare la melodia di John Williams, ci dirigiamo verso uno dei luoghi imperdibili di Edimburgo. Perché, diciamocelo: come si può visitare questa città senza passeggiare lungo Victoria Street?

Immaginate di camminare per Diagon Alley, alla ricerca della bacchetta giusta, o di ritrovarvi nel negozio di scherzi dei gemelli Weasley. Beh, non è proprio un sogno, ma le vetrine piene di oggetti curiosi e le facciate colorate riescono davvero a farvelo vivere!

All’inizio della strada, una targa racconta il legame tra il mondo magico e quello dei babbani e, ovviamente, non mancano i negozi a tema. Attenzione: sarà impossibile resistere al richiamo dei souvenir!

Il negozio da non perdere? Museum Context UK! Fate attenzione, perché qui si nasconde… la Camera dei Segreti! Ricco di cimeli e oggetti unici, vi farà letteralmente saltare il portafoglio!

Passeggiare per questa strada vi farà dimenticare di essere in un mondo di babbani. E il bello è che, arrivati alla fine, vi ritroverete in Grassmarket: l’antica piazza del mercato dove, un tempo, avvenivano le esecuzioni capitali. Oggi, invece, è il luogo perfetto per sorseggiare una pinta di birra scozzese in uno dei suoi storici pub.

Molti di questi locali custodiscono racconti di fantasmi e anime che ancora oggi si dice vaghino tra i vicoli della città. Se volete mettervi alla prova, fermatevi al Maggie Dickson’s e fateci sapere se almeno voi siete riusciti a vedere il fantasma della sua antica proprietaria… ma senza esagerare con birra o whisky!

Vi ricordiamo che potete seguire tutte le nostre avventure anche sulle nostre pagine social, per rimanere aggiornati sulle prossime tappe!

Dean Village

La magia a Edimburgo non finisce mai, neanche quando non c’entra nulla Harry Potter! Esiste un piccolo villaggio incantato che vi farà fare un viaggio nel tempo di qualche secolo. Situato fuori dal centro città, questo borgo è stato per circa 800 anni un vivace crocevia di commercio e vita quotidiana.

Come spesso accade, ha vissuto periodi di abbandono e deterioramento, tanto da rischiare di essere dimenticato. Fortunatamente, gli abitanti di Edimburgo hanno preso in mano la situazione, riqualificando la zona e trasformandola in una perla nascosta, ancora poco conosciuta dai turisti. Qui il fiume Leith scorre placidamente tra le case affacciate sulle sue sponde. Un piccolo ponte collega le due rive, proprio come un tempo fungeva da crocevia per chi entrava in città. Oggi, questo angolo pittoresco è diventato uno dei punti più fotogenici e “instagrammabili” di Edimburgo.

Noi lo abbiamo raggiunto dopo la visita al Castello di Edimburgo, passeggiando a piedi. Al ritorno, abbiamo costeggiato il fiume, godendoci la tranquillità di questo luogo nascosto, rilassandoci e realizzando quanto questa città, poco a poco, ci abbia rapito il cuore.

Greyfriars Kirkyard Cemetery

Ormai lo sapete: ho una grande passione per i cimiteri, soprattutto quando custodiscono storie affascinanti tutte da scoprire.

Il Greyfriars Kirkyard ha una storia che risale addirittura al 1550, quando ancora la chiesa non esisteva. Fu fondato dai Frati Grigi (da cui il nome Greyfriars) ed è oggi il cimitero più antico della città.

Entrare qui è come varcare la soglia di un’altra dimensione. I suoni della città si affievoliscono, lasciando spazio a un silenzio suggestivo. Le lapidi ricoperte di muschio e edera sembrano raccontare come, oltre la morte, la vita continui in qualche modo. Ci si sente avvolti da un’aura di mistero e magia…

Forse la stessa sensazione provata da J.K. Rowling mentre passeggiava tra queste tombe, trovando ispirazione per i nomi di alcuni personaggi del maghetto più famoso del mondo.

Ma prima di parlare del legame di questo cimitero con il famoso maghetto, non possiamo non citare la storia di amicizia che ha legato per sempre Greyfriars Bobby al suo padrone, John Gray.

Per ben 14 anni, il piccolo Bobby, uno Skye Terrier, è rimasto accanto alla tomba del suo amato amico umano, diventando il simbolo di questo luogo. Oggi, all’ingresso del cimitero, proprio davanti al pub Greyfriars Bobby (ovviamente pet-friendly), troverete una statua in suo onore. Un posto perfetto dove sorseggiare una pinta in compagnia del vostro amico a quattro zampe.

Entrando nel cimitero, troverete anche la tomba di Bobby, purtroppo distante da quella di John Gray. Mi chiedo perché non siano stati sepolti vicini… Ma la cosa più bella di questa storia è che Bobby è ancora vivo nel cuore di Edimburgo. Ogni anno, il 14 gennaio, la città celebra il Greyfriars Bobby Day, una giornata dedicata alla sua memoria e alla sua grande devozione e fedeltà.

Se vuoi partecipare a tour guidati e tematici nella misteriosa città di Edimburgo, ti consigliamo di scegliere uno dei tour proposti da GetYourGuide. Con cancellazione gratuita fino a 24 ore prima, è il modo migliore per organizzare le tue esperienze di viaggio.

Powered by GetYourGuide

Tantissime altre storie e leggende di fantasmi echeggiano tra queste lapidi. Ma tornando al legame con il maghetto più famoso del mondo, non vi resta che addentrarvi nel cimitero alla ricerca di nomi che suonano familiari…

  • Thomas Riddell ricorda fin troppo Tom Riddle Orvoloson – “Tu-sai-chi”. Sì, anche io evito di pronunciare il suo vero nome!
  • La lapide di Mrs. Elizabeth Moodie ci riporta alla mente un certo Alastor “Malocchio” Moody.
  • William McGonagall, noto come uno dei peggiori poeti scozzesi, ha ispirato J.K. Rowling nella scelta del nome per Minerva McGonagall, che invece nei romanzi è una potente strega.

Passeggiando tra queste tombe, capirete perché la Rowling abbia trovato qui tanta ispirazione per creare quello che, per molti Potterhead, non è solo una saga, ma una realtà parallela… in attesa che arrivi la lettera per Hogwarts!

L’accesso al cimitero è gratuito e aperto 24 ore su 24, tutti i giorni. Si organizzano visite guidate e, con 5£, potete noleggiare un’audioguida. Inoltre, durante l’anno si svolgono eventi a tema: vi consiglio di consultare il sito ufficiale per maggiori informazioni e per approfondire la storia del luogo prima della visita.

Cocktail magico al Department of Magic

Sempre perché non esiste Edimburgo senza Harry Potter e viceversa, non potevo esimermi dall’inserire nel nostro itinerario una lezione di pozioni. Tra le cose da fare a Edimburgo, questa è sicuramente da segnare subito!

Ci troviamo in un piccolo locale sotterraneo nel cuore di questa misteriosa città. Un luogo all’apparenza qualunque, ma in realtà una escape room con annesso cocktail bar, perfetto per rilassarsi dopo aver risolto enigmi e lanciato incantesimi. Il Department of Magic è gestito da un gruppo di giovani appassionati, che vi accoglieranno facendovi sentire tutt’altro che babbani.

Che vogliate partecipare a una delle due escape room, gustare una merenda pomeridiana con il tè delle cinque o sorseggiare una Pozione Polisucco, è fondamentale prenotare in anticipo, il prima possibile! Noi ci siamo recati qui dopo cena per un cocktail magico. Ho preparato un bel filtro Amortentia per Riccardo, mentre lui era alle prese con la sua pozione. Meno male che non c’era Piton a darci i voti!

Avrete la possibilità di scegliere la vostra pozione e realizzarla da soli, seguendo le istruzioni del vostro folletto e utilizzando con attenzione gli ingredienti indicati sulla pergamena degli appunti. Ogni creazione è altamente scenografica e disponibile anche in varianti analcoliche.

Ci siamo divertiti e rilassati dopo tanto camminare nella piovosa Edimburgo. L’esperienza dura circa 75 minuti. I costi variano: 25£ per l’escape room e 18£ per i cocktail. Un’alternativa valida e meno costosa rispetto al più famoso The Cauldron.

Che dire? Siamo arrivati alla fine di questo articolo su cosa vedere a Edimburgo, sperando che, come sempre, possa esservi di ispirazione e aiuto per la vostra prossima avventura.

Se avete bisogno di qualcuno che si occupi della realizzazione di un itinerario su misura o dell’organizzazione del vostro viaggio, ricordate che io, Stefania, in qualità di Travel Designer Certificata, posso trasformare il vostro sogno in realtà!

Contattami via email, sulla mia pagina Instagram dedicata o compilando il modulo apposito. Potrai avere anche tu una guida personalizzata per accompagnarti nelle tue avventure! A presto!

Londra dall’alto gratis: Sky Garden vs The Garden at 120

Londra è una città bellissima, da qualsiasi prospettiva la si guardi, ma dà il suo meglio vista dall’alto. E tra i suoi punti panoramici ce ne sono molti gratuiti. Quale modo migliore, quindi, di vedere Londra dall’alto e addirittura gratis? Tra i punti panoramici gratuiti, i più gettonati sono sicuramente lo Sky Garden e il The Garden at 120. Iniziamo subito a mettere a confronto questi due punti panoramici che ho avuto modo di visitare durante i miei ultimi due viaggi nella capitale inglese.

NB: Dal 5 marzo, per entrare nel Regno Unito, oltre al passaporto sarà necessaria anche l’autorizzazione elettronica ETA. Trovi tutte le informazioni in questo articolo dedicato.

Londra dall’alto e gratis

Sky Garden

Si tratta del giardino pubblico più alto di Londra, a ben 160 metri di altezza, ed è situato all’ultimo piano del grattacielo chiamato Walkie Talkie. L’idea con cui nasce questo roof garden è proprio quella di poter ammirare non solo Londra dall’alto, ma anche di vivere un’esperienza immersi nella natura, in un contesto cittadino. Da qui avrete una vista a 360 gradi su tutta la zona circostante della City, fino ad arrivare alla Tower of London, al Tower Bridge e ammirare, dall’alto, il The Shard lungo il Tamigi.


Purtroppo, come sempre, ho portato con me la mia nuvoletta di Fantozzi e ho scelto proprio la giornata più nuvolosa per ammirare Londra dallo Sky Garden. Risultato: le nubi coprivano tutto, tanto da non far vedere nemmeno la punta del The Shard. E forse è proprio questo che non mi ha permesso di essere del tutto entusiasta di questo punto panoramico e del suo roof garden. Nel complesso, trattandosi anche di un’entrata gratuita, consiglio vivamente di visitarlo.

Per accedere allo Sky Garden, dovrete prenotare un biglietto gratuito online sul sito ufficiale, da esibire all’ingresso. Vi consiglio di prenotare con largo anticipo, vista l’affluenza. Se non trovate posto, potete optare per prenotare un tavolo in uno dei suoi ristoranti.
L’indirizzo per lo Sky Garden è il 20 di Fenchurch Street e la metro più vicina è Monument. Vedrete la fila già all’angolo della strada, quindi non sarà difficile individuare l’ingresso giusto. L’ascensore in pochi secondi vi porterà al trentesimo piano. Oltre alla grande terrazza giardino, sono presenti lo Sky Garden Bar e due ristoranti che danno accesso al roof garden anche a prenotazione completa: il Darwin Brasserie, il Fenchurch Restaurant e il Larch Restaurant.

Ti ricordiamo di partire sempre con un’assicurazione viaggio che renda la tua avventura senza pensieri. Grazie a noi, puoi avere uno sconto del 10% sulla tua prossima copertura viaggio Heymondo. Approfittane!

Sconto Heymondo 10%

The Garden at 120

Premessa: ho visitato il The Garden at 120 in una soleggiata e mite mattina di gennaio. Il sole, leggero ma caldo, ci ha accompagnato durante tutto il tempo trascorso su questa terrazza. Questo per dirvi che l’esperienza è stata sicuramente più esaltante rispetto a quella allo Sky Garden.


Il The Garden at 120 si trova poco distante dallo Sky Garden, al 120 di Fenchurch Street, che è ben visibile proprio da qui. La metro più vicina, anche in questo caso, è Monument o Bank.
Quello che ho apprezzato di questo roof garden è che, pur non essendo molto alto (siamo a 135 metri), ha una vista bellissima. Questo giardino pensile è davvero un’oasi di verde, attraversata da alcune piscine che ricoprono parte del percorso. Inoltre, è interamente aperto, il che lo rende perfetto in estate. È vero, un po’ meno in inverno o nelle giornate di pioggia. Non so, forse è stato proprio l’insolito sole londinese a entusiasmarmi molto di più per la visita al The Garden at 120.

Londra vista dall'alto: The Garden at 120


L’accesso è ovviamente gratuito e non è necessaria alcuna prenotazione online, ma potrebbe voler dire trovare un po’ di fila nelle ore o nei giorni di punta, come al tramonto in estate. Per me, rimane la vista gratuita più suggestiva di Londra.

Tenete presente che in entrambi i punti panoramici, all’ingresso dovrete passare attraverso i controlli con metal detector e non è possibile portare con voi zaini di grandi dimensioni o trolley/valigie.

Vi elenco qui altri punti panoramici da cui vedere Londra dall’alto che purtroppo non sono riuscita a visitare perché li ho trovati con le prenotazioni al completo. Fatemi sapere se siete riusciti voi a visitarli!

  • Horizon 22
  • The Lookout
  • One New Change
  • The Post Building

Mi chiedete sempre dove poter soggiornare a Londra. È una domanda difficile, perché trovare un buon hotel in questa città non è facile. Nel mio ultimo viaggio ho soggiornato all’Hotel DC, situato a Stratford. Ero lì per la WTM London e mi è sembrato un buon compromesso, sia per la vicinanza alla fiera che per la possibilità di visitare il resto della città. Lo consiglio soprattutto per la pulizia, la colazione inclusa e la comodità di spostarsi con i mezzi pubblici. Puoi prenotare qui il tuo prossimo soggiorno.

Se invece avete bisogno di aiuto per prenotare il vostro viaggio senza stress e per la realizzazione del vostro itinerario, ricordatevi che sono qui anche per questo. In qualità di Travel Designer, posso occuparmi della pianificazione e prenotazione del viaggio dei vostri sogni. Clicca qui per scoprire i miei servizi e come prenotare con me il tuo prossimo viaggio. PS: sempre incluso il diario di viaggio e la guida.

 
La mia guida di viaggio su Londra

Ora che vi ho lasciato con questa grande e sconvolgente notizia sul tanto osannato Sky Garden, sono curiosa di scoprire la vostra opinione. Come sempre, vi consiglio di seguirci sui nostri social per non perdervi le prossime avventure. E chissà, forse presto saremo di nuovo a Londra ad osservarla dall’alto di un nuovo roof garden.

Dove e cosa mangiare a Cracovia: i nostri preferiti

Una delle cose che non vedevamo l’ora di fare appena arrivati a Cracovia era mangiare tutte le sue specialità polacche. Erano anni che sentivamo parlare di pierogi, zurek e obwarzanek. E se ormai ci conoscete, sapete quanto per noi sia essenziale scoprire le tradizioni e la cultura di un paese proprio dai suoi piatti. Possiamo confermare subito che a Cracovia abbiamo mangiato benissimo e che la cucina polacca ha soddisfatto tutte le nostre aspettative. Se, dopo aver mangiato, volete perdere qualche caloria, potete leggere il nostro articolo cosa vedere a Cracovia in un weekend. Partiamo quindi alla scoperta delle specialità culinarie di questo paese e dei luoghi da segnare dove mangiare a Cracovia.

Crea il tuo viaggio dei sogni con un’esperta Travel Designer!

Se sogni un viaggio personalizzato e indimenticabile, sono qui per aiutarti a trasformare i tuoi desideri in realtà. In qualità di travel designer certificata, mi occupo di progettare itinerari su misura, curando ogni dettaglio e prenotando tutto il necessario per il tuo viaggio. Grazie alla collaborazione con un tour operator esperto, ti offro un’assistenza completa durante tutto il percorso, garantendoti un’esperienza senza stress. Inoltre, riceverai la tua guida di viaggio personalizzata, sia in formato cartaceo che in PDF, per avere sempre tutte le informazioni a portata di mano.

Contattami per prenotare una consulenza gratuita e iniziare a pianificare insieme il tuo prossimo viaggio!

Dove mangiare a Cracovia

Morskie Oko

Abbiamo adorato subito questo locale. In una fredda e nevosa serata, siamo stati accolti dal personale molto gentile. Il locale è davvero caratteristico, arredato in stile tradizionale, il che rende l’atmosfera ancora più accogliente e unica. Soprattutto la sala sotterranea, dove c’è addirittura un laghetto e in alcuni giorni della settimana si può ascoltare musica live. Entrare qui dopo una lunga giornata passata sotto la neve ci ha scaldato fino al cuore. Ma arriviamo a ciò che davvero ci interessa: il cibo. Un ottimo menù con prelibatezze locali. Tra cui abbiamo scelto: immancabili pierogi, zurek (la tradizionale zuppa con salsicce polacche e uova, servita all’interno di una pagnotta di pane). Abbiamo diviso un piatto di carne e preso anche il dolce, una squisita torta di mele tradizionale. Ottima scelta di birre locali e un sottofondo musicale perfetto per gustarsi la cena in completo relax e chiacchierare al termine della giornata.

Restautant Ogniem i Mieczem

Ci ricordiamo di questo locale con grande gioia perché è stata la nostra prima cena appena arrivati. La neve aveva iniziato a scendere leggera, ma nel tempo di gustarci la cena, quando siamo usciti dalla baita di legno, abbiamo trovato quasi 50 centimetri di neve. Questo locale è forse leggermente decentrato, ma in realtà ci siamo arrivati facilmente con una linea di tram dal centro. L’unica attenzione: controllate bene gli orari e i giorni di apertura.

Spesso organizzano serate evento, quindi è preferibile prenotare. Vi troverete in una baita di montagna tutta in legno e decorata in stile medievale. Il menù è semplice, ma offre tutto ciò che la cucina tradizionale polacca propone con orgoglio. Tra le cose più buone abbiamo mangiato uno stinco di maiale cotto in modo favoloso. Semplice ma molto caratteristico, offre anche spazi all’aperto, perfetti per le giornate estive. Il personale è gentile e davvero merita di essere segnato nella vostra lista dei luoghi dove mangiare a Cracovia.

Ricordati di mettere sempre in valigia la tua assicurazione viaggio! Sì, anche in Europa! Viaggia tranquillo e approfitta del 10% di sconto sulla tua prossima polizza con HeyMondo.

Banner Heymondo NY

Karczma Halit

Un altro locale molto accogliente, in stile tradizionale, si trova proprio di fronte all’ingresso della miniera di Wieliczka, scopri qui come visitarla. Perfetto quindi da abbinare alla visita di questo luogo. Appena entrati, siamo stati accolti dal calore dell’ambiente, semplice e conviviale, e dal personale in abiti tipici. Ne abbiamo approfittato per scaldarci con un’ottima zuppa del giorno e del pane fresco. Non ci siamo concessi troppo, a parte un dolce. Essendo lontano dal centro, vi consigliamo di segnare questo posto solo se intendete visitare la miniera di sale.

Pierogi Mr Vincent

Diventato virale sui social, non potevamo perderci questo posto che serve solo ed esclusivamente pierogi. I pierogi sono dei ravioloni tipici della cucina tradizionale polacca, fatti con una pasta sottile che avvolge un ripieno, solitamente a base di carne, funghi e patate. Le porzioni sono veramente abbondanti, tanto che noi, in due, abbiamo diviso solo due piatti. Abbiamo preso quelli al salmone con panna acida e i classici con patate e formaggio. Buonissimi! Accompagnati da una bella birra locale. Il posto è piccolo, arredato a tema, e gestito da una ragazza molto gentile. Siamo stati di lunedì e eravamo solo noi e una coppia, ma se intendete andarci la sera, è meglio prenotare. Per noi è stata la pausa perfetta dopo aver esplorato tutto il quartiere ebraico. Il nome che si è fatto è sicuramente all’altezza delle aspettative. Vorrei proprio un bel piatto di pierogi fumanti anche adesso!

Jazz Rock Caffe

Se, come noi, siete degli appassionati di rock e cercate un posticino dove ascoltare musica a tutto volume e scatenarvi un po’, questo storico locale è il posto più rock di tutta Cracovia. Organizzano serate a tema e concerti che, a volte, richiedono un biglietto d’ingresso. Noi siamo arrivati dopo il concerto e ci siamo goduti un drink con la giusta musica di sottofondo. Uno di quei posticini per veri rockers.

Dove dormire a Cracovia

Noi abbiamo trovato molto comodo e con un ottimo rapporto qualità-prezzo questo ostello che affaccia sul castello di Wawel: Atlantis Hostel. C’è un bar con sala comune al piano di sotto, dove viene servita anche la colazione. Le camere sono spaziose, con bagno privato e, nel nostro caso, anche un letto matrimoniale, oltre a sistemazioni in camerata, se volete risparmiare e siete con amici. Ci siamo sempre spostati a piedi e da qui abbiamo raggiunto tutti i luoghi di Cracovia senza prendere mai mezzi, tranne per la miniera di Wieliczka. Vicina la stazione della metro che vi porta direttamente in aeroporto.

 
ravioli Pierogi a Cracovia

Ora che sapete dove mangiare a Cracovia e cosa vedere durante la vostra visita in questa città, non vi rimane che prenotare e seguirci sui social per non perdervi le prossime avventure.

Irlanda del Nord: itinerario on the road

L’Irlanda del Nord era una di quelle destinazioni che ci incuriosiva già da tempo. Erano anni che rimandavamo, ma quest’anno, approfittando di una buona offerta per Dublino, abbiamo deciso di esplorare il nord di una delle terre che più amiamo. Precisiamo subito che, parlando di Irlanda del Nord, parliamo del Regno Unito. Pertanto, a partire dal 2 aprile 2025, per entrare nel Paese sarà necessario anche l’ETA. Se ancora non sapete di cosa si tratta, trovate un articolo con tutte le informazioni necessarie. Ti anticipiamo che, come sempre, per il noleggio auto ci siamo affidati a Discover Cars, che garantisce un’ottima assistenza e prezzi davvero competitivi. Puoi dare un’occhiata cliccando sul banner qui!

Tornando alle verdi terre di questa isola nell’oceano Atlantico, le cose da fare e vedere sono davvero tante. Da Giant’s Causeway, con le sue scogliere da cui si scorgere addirittura la Scozia, ai vivaci pub dove ascoltare canti popolari, fino alla storia tragica che ancora oggi viene ricordata per le sue strade. L’Irlanda del Nord ti avvolge: ti fa ballare e ti fa piangere, ti fa capire la grandezza della natura e la piccolezza dell’uomo, troppo spesso ancora prigioniero dell’odio.

Non vi nascondiamo che è stato un viaggio ricco di emozioni. Un viaggio che ci ha portato a visitare luoghi che avevamo sentito raccontare nelle canzoni delle nostre playlist da anni. Capire il vero significato di “Sunday Bloody Sunday” ci ha spezzato il cuore, ma vedere la gioia nei pub ci ha rincuorato nel pensare che l’amore vince sempre, o almeno noi ci speriamo.

Vi racconteremo meglio la storia dell’Irlanda del Nord in articoli dedicati, ma oggi vogliamo condividere con voi il nostro itinerario, indicandovi i luoghi da non perdere, i consigli sui pernottamenti e, sì, una lista dei pub imperdibili. Pronti a prendere appunti?

Belfast

Vi abbiamo detto di essere atterrati a Dublino, ma perché? Semplicemente perché, purtroppo, non ci sono voli diretti da Roma a Belfast. Dall’Italia, gli unici aeroporti con voli diretti per l’Irlanda del Nord sono Milano Bergamo (BGY) e Torino (TRN), entrambi serviti da voli Ryanair. Quindi, da Roma, la soluzione più comoda ed economica è prendere un volo per Dublino. Molto spesso si riescono a trovare buone offerte; noi abbiamo speso 50€ a testa A/R. Da lì, potete noleggiare un’auto e arrivare a Belfast in circa 2 ore. Per il noleggio auto vi diamo tanti consigli in questo articolo dedicato. Vi ricordiamo che, per questa tratta, dovrete pagare una tassa per il superamento della frontiera tra la Repubblica d’Irlanda e il Regno Unito. Noi abbiamo pagato una tassa di 35€ per l’intera durata del noleggio.

Arrivati a Belfast, le cose da vedere e fare sono tante. Noi, essendo arrivati di sera, abbiamo iniziato con un giro nel centro città, immergendoci nell’atmosfera vivace dei suoi pub. Tra canti e birre, abbiamo subito percepito l’anima festosa di questa città, per poi dedicarci alla sua tragica storia il mattino seguente. Vi lasciamo alcune delle tappe imperdibili in città, con un articolo dedicato che seguirà.

  • Titanic Belfast e una passeggiata nella zona portuale
  • The Big Fish
  • Belfast City Hall
  • Cathedral Quarter
  • Botanic Gardens
  • The Crown Liquor Saloon
  • Kelly’s Cellars
  • Duke of York
  • Sunflower Pub
  • The Dirty Onion

The Dark Hedges

Iniziando a spostarci verso l’Irlanda del Nord, la nostra prima tappa è stata questa iconica location, non a caso una delle ambientazioni di Game of Thrones. Si tratta di una strada, Bregagh Road, e per accedervi dovrete lasciare l’auto in un parcheggio privato che costa 5£ a macchina e fare quei pochi metri a piedi per raggiungere l’inizio della strada pedonale.

Ne vale la pena? Beh, il luogo è effettivamente molto suggestivo e misterioso, soprattutto se, come nel nostro caso, capitate in una giornata nebbiosa e grigia. Vi porterà via sicuramente un po’ di tempo, perché è una deviazione non molto pratica, ma se siete amanti della saga, sicuramente non potete perdere questo luogo. E siamo certi che tra di voi ci sono tantissimi fan! E attenti alla dama in grigio: il fantasma che si crede vaghi lungo questa strada. Fate attenzione soprattutto la notte di Halloween, quando ritorna insieme alle anime tormentate di queste terre.

NB: Da Belfast partono tantissimi tour organizzati che in giornata vi portano a scoprire tutte le location, e qui in Irlanda del Nord ce ne sono tantissime della saga. Potete vedere le varie opzioni su Get Your Guide, compreso il Game of Thrones Studio Tours.

The Dark Hedges, Irlanda del Nord
Powered by GetYourGuide

Se invece volete organizzare un viaggio in autonomia ma non avete tempo di approfondire così tanto il vostro itinerario, potete rivolgervi a me. In qualità di Travel Designer, sarò più che felice di realizzare il vostro itinerario dei sogni e, se lo desiderate, organizzare l’intero viaggio. Guardate i miei servizi QUI e non esitate a contattarmi.

Kinbane Castle

Arrivati qui, dall’alto della scogliera, vedrete sulla vostra sinistra i resti di questo castello costruito nel 1547, che purtroppo fu distrutto dagli assedi degli inglesi. Successivamente ricostruito, fu abitato almeno fino al 1700. Il castello, situato sul promontorio sotto di voi, è raggiungibile tramite un percorso di circa mezz’ora. Noi, purtroppo, abbiamo iniziato la discesa, ma ci siamo resi conto subito che la pioggia, nonostante le giuste scarpe da trekking, rendeva il terreno molto scivoloso. Ci siamo quindi goduti il paesaggio dall’alto, ammirando in lontananza la Scozia. Sì, proprio la Scozia!

L’accesso all’area è gratuito, così come il parcheggio. Ci sono anche delle toilettes nel parcheggio.

Carrick-a-Rede, il ponte di corda in Irlanda del Nord

Come sempre, anche in questo viaggio ci sono state molte cose che Riccardo ha scoperto solo una volta sul posto, e questo ponte di corda sospeso sull’oceano, a 30 metri d’altezza, è stata una di queste sorprese. Anche se alla fine non è così terrificante come sembra. Ci troviamo vicino al villaggio di Ballintoy, in questa suggestiva scogliera, Carrick, protetta e abitata da specie vegetali e animali caratteristiche di questa zona. Il ponte sospeso è parte di un percorso di 1 chilometro che vi porterà in uno dei punti storicamente più importanti per la pesca al salmone. Infatti, questo luogo nasce come grande punto di pesca del salmone, che attraversa le correnti in questo punto, rendendo la pesca facile. Attraversando il ponte, vi ritroverete sotto di voi la casa del pescatore, oggi disabitata ma aperta in alcune occasioni.

Quello che dovete sapere è che il ponte non è sempre aperto. Si tratta di un ponte di corda sospeso a 30 metri sopra il mare, che separa la terraferma da quella che in realtà è una roccia di basalto, proveniente dal vulcano ormai spento su cui state camminando. Ma vi raccontiamo meglio la storia e molto altro nell’articolo dedicato: Carrick-a-Rede: il ponte di corda sull’oceano.

Ingresso all’area gratuito, ma si pagano 10£ a macchina per il parcheggio. Se avete davvero il coraggio di attraversare il ponte, dovete aggiungere altri 14£ a persona. Il parcheggio è gratuito se avete già il biglietto per il ponte. Vi consigliamo di prenotare con largo anticipo, in quanto in alta stagione le disponibilità sono molto limitate. Controllate orari e giorni di apertura sul sito ufficiale.

Giant’s Causeway

Conoscete sicuramente questo luogo: è il più iconico e turistico sito dell’Irlanda del Nord. Dal 1986 è patrimonio mondiale dell’UNESCO e un’area di grande valore geologico, nonché centro di tante leggende e storie di giganti. Infatti, partendo dal suo nome, possiamo subito intuire che i giganti hanno sicuramente un ruolo importante in questa storia. Iniziamo con la sua formazione geologica.

Questa formazione di basalto, costituita da circa 40.000 colonne di basalto esagonali alte anche 12 metri, si è formata circa 60 milioni di anni fa. Durante una spaccatura tra le placche nordamericana ed europea, ci fu un’eruzione di basalto fuso che, raffreddandosi, creò questa meraviglia naturale, quasi un’architettura a grande scala.

Ma la leggenda vuole che queste pietre siano la creazione di un gigante, Fionn Mc Cumhaill, che costruì questa strada per raggiungere e combattere il suo rivale in Scozia. Alcuni raccontano anche che si tratti di un sentiero d’amore, creato dal gigante per poter raggiungere la sua amata. Che ci crediate o meno, sull’isola di Staffa, in Scozia, ci sono le stesse identiche formazioni di basalto. E guardando davanti a voi, riuscirete a scorgere ad occhio nudo proprio le coste della Scozia. Siamo rimasti stupiti da quanto effettivamente i due paesi siano vicinissimi!

Terminato il tour con la nostra guida, ci siamo goduti il panorama e il forte vento, che ci ha fatto capire quanta energia questo luogo trasmette. La fresca brezza dell’oceano che ci ha baciato il viso ci ha mostrato uno dei luoghi più magici dell’Irlanda del Nord.

Per conoscere meglio la storia che si nasconde dietro questo luogo, vi consigliamo di fare il percorso con una guida, che parte dal Visitor Centre. L’accesso all’area è gratuito, mentre il Visitor Centre, con parcheggio e guida, è a pagamento. Noi l’abbiamo trovata davvero interessante e vi consigliamo di spendere le 14£, che comprendono anche il parcheggio.

Ti ricordiamo di partire sempre con un’assicurazione viaggio che renda la tua avventura senza pensieri. Grazie a noi, puoi avere uno sconto del 10% sulla tua prossima copertura viaggio Heymondo. Approfittane!

Sconto Heymondo 10%

Downhill Beach e Mussenden Temple

Un altro luogo iconico per gli appassionati di Game of Thrones. E ora dobbiamo farvi una confessione: non abbiamo mai visto Game of Thrones. Ci dispiace darvi questa delusione, ma promettiamo di recuperarlo presto. Partiamo dalla grande spiaggia di Downhill, famosa anche tra i surfisti. Da qui, sull’alta scogliera, si erge il Tempio di Mussenden. L’abbiamo visitato in una soleggiata mattina di dicembre, che ci ha permesso di fare una camminata sulla grande spiaggia, resa ancora più affascinante dal gioco della marea. Il tempio che vedete da qui in basso fa parte della tenuta di Downhill, che potete visitare percorrendo a piedi il sentiero che intravedete dal parcheggio o riprendendo l’auto e attraversando l’arco con i due leoni. Il parcheggio qui è di 8£.

La tenuta apparteneva a Frederick Augustus Hervey, che fece costruire il tempio nel 1785, e fa parte della tenuta che comprende anche la dimora, ormai in abbandono dopo un grande incendio. Non mancano anche qui le leggende, ma quello che è certo è che il tempio offre una vista unica su questa scogliera dell’Irlanda del Nord.

Ci troviamo vicino al centro abitato di Castlerock, dove potrete sorseggiare una birra in uno dei suoi pub e recarvi in un luogo speciale per passare la notte: Burrenmore Nest. Abbiamo avuto modo di rilassarci in questa struttura immersa nel bosco. Un luogo a dir poco magico. Si tratta di piccole casette di legno dotate tutte di mini cucinino, bagno, una grande vetrata per ammirare il panorama e una hot tub privata tra le foglie di aceri. Abbiamo amato questo posto e ve lo consigliamo se cercate un’esperienza unica e romantica. PS: è anche pet-friendly. Chissà, magari un giorno torneremo con Nanà.

 

Derry/Londonderry in Irlanda del Nord

Siamo arrivati in serata in questa cittadina nota per il suo doppio nome e la sua storia travagliata. Derry o Londonderry ha vissuto uno dei momenti più dolorosi di questo paese, conseguenza dei grandi Troubles. In molti conosceranno la canzone Sunday Bloody Sunday degli U2, un canto di speranza e pace che parte proprio da qui, da quella mattina del 30 gennaio 1972, in cui 14 persone persero la vita a causa di una sparatoria da parte delle forze dell’ordine britanniche. Ma non saremo noi a raccontarvi tutta la storia, perché avrete modo di approfondirla visitando la contea di Bogside a Derry.

“You Are Now Entering Free Derry” è il primo dei murales che catturerà la vostra attenzione e che vi farà subito rendere conto di essere in uno dei luoghi in cui la storia ancora oggi combatte per la pace. Potete approfondire tutta la storia dell’Irlanda del Nord e della sua occupazione nel Museum of Free Derry. Preparatevi a qualcosa di veramente toccante che lascerà il segno in questo viaggio. Per noi, aver compreso in pieno le parole di una semplice canzone, trovandoci proprio qui, ci ha rattristato ma anche fatto capire quanto il viaggiare sia conoscenza: non sempre e solo di cose belle, ma anche di fatti che difficilmente potremmo capire senza averli davanti ai nostri occhi.

murales a Derry/Londonderry, Irlanda

Ma Derry, la Walled City, non è solo questo. È una delle città irlandesi che meglio conserva le sue mura medievali, con i suoi negozietti e i suoi pub storici dove la musica e i canti continuano a portare gioia e sorrisi, e dove le bandiere della Union Jack lasciano spazio a quelle della Repubblica Irlandese, ormai in una silenziosa pace.

Abbiamo lasciato Derry con il cuore più pesante e l’animo più ricco di sapere, consapevoli che anche questa avventura ci farà tornare a casa con le valigie cariche di emozioni e ricordi. L’Irlanda del Nord lascia il segno: ti soffia in volto con il suo freddo vento che arriva dall’oceano, ti regala sorrisi e melodie antiche che l’atmosfera dei suoi pub sa ancora bene tramandare. Ti riempie gli occhi con un verde intenso e unico al mondo. Ci vorrebbe una cartella Pantone tutta dedicata a quello che potremmo chiamare “Verde Irlanda”.

Abbiamo fatto rientro a Dublino e riconsegnato la nostra auto, pronti a proseguire questa piccola avventura irlandese proprio qui. Se volete scoprire cosa abbiamo combinato, vi consigliamo di seguirci sui nostri social per non perdervi nulla.

Mercatini di Natale a Bruges: cosa vedere

Il Belgio è senza dubbio uno dei nostri paesi preferiti, che ci ha sorpreso ancora una volta sotto Natale con i suoi meravigliosi mercatini di Bruges. Abbiamo avuto la fortuna di visitarlo più volte, grazie anche alla presenza di numerosi voli low cost che partono frequentemente da Roma. La prima volta che siamo stati a Bruxelles è stato amore a prima vista… e, ovviamente, a prima birra! Sì, perché il Belgio è la patria mondiale della birra! Che lo vogliate o meno, vi ritroverete in un pub belga a sorseggiare una tripel dopo una lunga giornata, probabilmente trascorsa a passeggiare sotto la pioggia. Nel nostro ultimo soggiorno, abbiamo scelto di visitare la ‘piccola Venezia del nord’, Bruges, per immergerci nella magia dei mercatini di Natale!

Il romanticismo di Bruges è unico, soprattutto con la pioggia che rende ancora più magica questa piccola perla belga. Certo, con il sole è tutta un’altra passeggiata, ma è cosa da veri fortunati!

Canali di Bruges

Cosa fare a Bruges e i suoi mercatini di Natale

Le cose da fare e vedere a Bruges sono tante, nonostante i suoi soli 138 km². Vi proponiamo alcune delle principali attrazioni da cui iniziare a scoprire la “piccola Venezia del nord” prima di scoprire i mercatini di Natale di Bruges.

Iniziate la vostra visita dal Minnewaterpark, un grazioso parco dove i numerosi cigni nuotano tranquilli nelle acque di un romantico laghetto. Non a caso, il suo nome significa proprio “lago dell’amore”.

Proseguite verso il Beghinaggio, una piccola oasi di pace religiosa che un tempo ospitava le beghine (suore laiche). Oggi, queste circa 30 casette bianche e la sua chiesa sono dimora delle suore benedettine. Questo luogo, patrimonio dell’Unesco, è un angolo di serenità nel cuore di Bruges.

Da qui, iniziate a passeggiare tra le strette stradine della città, attraversando i suoi numerosi ponticelli. Vi imbatterete nella Chiesa di Nostra Signora, famosa per il suo campanile in mattoni, il più alto del mondo. All’interno della chiesa si trova una delle opere più celebri di Michelangelo: la Madonna con il Bambino.

Proseguendo pochi passi più avanti, arriverete in uno dei luoghi più fotografati di Bruges: la Torre Civica, situata in un angolo del canale che offre una vista incantevole sulla Rozenhoedkaai. Da qui, perché non concludere la vostra passeggiata con un giro in battello lungo i canali, per ammirare la città da una prospettiva unica?

Piazza del Burg, con la sua maestosa architettura, è dominata dal Municipio, risalente al XIV secolo, e dalla Basilica del Sacro Cuore. A pochi passi di distanza si trova la piazza principale di Bruges, la Marktplatz, caratterizzata dalle sue coloratissime casette. In questa piazza, dall’ultima settimana di novembre alla prima di gennaio, si tiene uno dei mercatini di Natale più belli della città.

Durante il periodo natalizio, camminando per Bruges, troverete mercatini e stand che offrono vin brulé e altre specialità tipiche, creando un’atmosfera magica e accogliente.

I mercatini di Natale di Bruges 2024 sono aperti dal 22 novembre al 5 gennaio, dal martedì alla domenica, dalle 10:00 alle 22:00, e nel weekend, venerdì e sabato, dalle 10:30 alle 23:00.

Gli stand sono sparsi per tutta la città, ma il più grande mercato si trova proprio a Markt. Per rimanere aggiornati sugli orari e sulle aperture di musei e mercatini, vi consigliamo di consultare il sito ufficiale di Visit Bruges.

Uno degli scorci più suggestivi di Bruges è il ponte Bonifacio. Incorniciato tra le piccole casette di mattoni con tetti a gradini e i canali dove l’acqua scorre lentamente, questo angolo vi regalerà la sensazione di tornare indietro nel tempo e vivere la vera essenza di questo luogo magico. Se avete tempo, una delle attrazioni che purtroppo non siamo riusciti a visitare sono gli ultimi quattro mulini a vento di Bruges, che si trovano lungo il canale est.

Come arrivare a Bruges

Bruges non ha un suo aeroporto, quindi il modo più semplice ed economico per raggiungerla è arrivare a Bruxelles in treno. La capitale belga è servita da due aeroporti principali. Il primo è Zaventem, l’aeroporto principale, che dista solo 11 km da Bruxelles ed è ben collegato con la città tramite una rete ferroviaria che vi permetterà di raggiungere il centro in soli 25 minuti, con un costo di circa 5€.

Il secondo aeroporto è Charleroi, utilizzato principalmente dalle compagnie low cost. Dista 61 km da Bruxelles, il che implica un tempo di percorrenza maggiore e un costo superiore per il trasferimento. Il modo migliore per arrivare a Bruxelles è prendere la navetta, che ha un costo di 15€ a tratta per persona. Il nostro consiglio è di valutare se il risparmio sul biglietto aereo valga la pena, considerando la spesa aggiuntiva per la navetta. Naturalmente, esiste sempre l’opzione taxi, ma la consigliamo soprattutto per i viaggi di gruppo.

Una volta arrivati a Bruxelles, da entrambi gli aeroporti, raggiungerete la stazione di Bruxelles Midi, punto centrale per i collegamenti ferroviari. Se desiderate visitare altre città, da qui potete facilmente prendere un treno per destinazioni come Amsterdam. Vi consigliamo di acquistare sempre il biglietto Standard, che vi consente di viaggiare senza un orario specifico, rendendo il viaggio più flessibile. Se avete tempo, un ottimo modo per sfruttare questa opzione è partire da Bruxelles, fermarvi a Gand per una visita e poi proseguire per Bruges, poiché queste città sono sulla stessa tratta ferroviaria e il biglietto permette di continuare il viaggio senza problemi. Se decidete di dedicare qualche giorno a Bruxelles, ecco alcune idee su cosa non perdere e dove mangiare nella capitale belga.

Sconto Heymondo 10%

Dove dormire a Bruges

I prezzi per il pernottamento nel centro di Bruges sono ovviamente più alti, ma potete tranquillamente optare per sistemazioni poco fuori dal centro e raggiungere la città con il bus cittadino. Vi consigliamo di controllare sempre gli orari delle corse gratuite, soprattutto nel weekend, poiché durante determinati periodi, come i weekend di dicembre, alcune corse sono gratuite. Se invece siete amanti delle passeggiate, i pochi chilometri da percorrere non vi faranno paura!

Noi ci siamo trovati benissimo in un piccolo B&B a circa due km dal centro: Ambrosius. È un posto pulito, accogliente e offre la colazione anche in camera. Un’ottima scelta per risparmiare senza rinunciare ai comfort necessari. Durante il nostro soggiorno, ci siamo mossi sempre a piedi da e per il centro, prendendo solo la sera il bus per tornare.

 
i vicoli addobbati per natale in Belgio

Dove mangiare e bere a Bruges durante i mercatini di Natale

Passiamo ora a una delle nostre parti preferite: i consigli su cibo e locali! Bruges è uno dei paesi simbolo della birra, quindi iniziamo con un birrificio:

Bourgogne des Flandes: oltre alla visita al birrificio, vale la pena fermarsi sulla terrazza che affaccia sul canale, ma anche gli interni caldi e accoglienti sono un ottimo rifugio.

Se siete appassionati di birre belghe, avrete sicuramente riconosciuto il giullare della Brugse Zot Blond. Parliamo del birrificio Brouwerij De Halve Maan, un’istituzione in città per gli amanti della birra.

Un altro angolo speciale è De Garre, nascosto in una vietta sotto un arco coperto di edera. Questo piccolissimo locale, su due piani, è il rifugio perfetto dal freddo e dalla pioggia, dove potrete sorseggiare una birra della casa, la Tripel van De Garre.

Se fino a questo momento siete stati indecisi su quale birra scegliere, una visita al ‘T Brugs Beertje vi farà impazzire: questo locale caratteristico offre una selezione di oltre 300 birre tra cui scegliere!

Per una cena tipica, vi consigliamo di andare da Bierbasserie Cambrinus. Il nome del locale, ispirato al re della birra, riflette perfettamente la sua proposta gastronomica. All’interno del menù potrete leggere la storia di questo re della birra. È uno dei posti più raccomandati! Qui ho avuto il piacere di assaporare piatti deliziosi accompagnati da ottime birre. Se dopo tanta birra desiderate assaporare un cocktail ben fatto davanti a un caldo camino, allora Cafe Rose Red è il posto che fa per voi. Mentre sorseggiate la vostra bevanda, potrete anche scoprire guardando il soffitto il motivo del nome di questo affascinante cocktail bar.

Se siete in vena di un pasto veloce, magari un hamburger ben fatto, vi consigliamo un posticino molto particolare: Bohemian Burger. Provate a indovinare a chi è ispirato il nome e l’ambientazione del locale!

Essendo in Belgio, oltre alla birra non può mancare la cioccolata! Avete mai mangiato un kebab di cioccolato? Bene, qui potete farlo, da Art of Chocolate Bar, un luogo perfetto per gli amanti della dolcezza.

Per godervi con calma Bruges e visitare tutti i suoi angoli, vi consigliamo di pianificare un soggiorno di almeno due giorni interi. Noi, purtroppo, tra la pioggia che non ci ha dato tregua il primo giorno e il poco tempo del secondo, non abbiamo potuto esplorare a fondo questa incantevole città medievale. Ma siamo sicuri che Bruges ci rivedrà presto! Seguiteci sui nostri social per non perdere le prossime avventure e fateci sapere se anche voi avete amato l’atmosfera di Natale a Bruges.

Mercatini di Natale Arezzo 2024: date e orari

Abbiamo vissuto la magia dei mercatini di Natale di Arezzo per ben due anni consecutivi. Quest’anno, purtroppo, ancora non siamo riusciti ad andarci, ma abbiamo tempo fino al 6 gennaio per recuperare e vivere la magia del Natale in questa città, che in questo periodo si trasforma in un angolo incantato, dove luci, stelle e il profumo di strudel appena sfornato riempiono l’aria.

Nel cuore della Toscana, ogni anno, da nove anni, si tengono i mercatini di Natale di Arezzo, tra i più caratteristici d’Italia. E per noi raggiungerli da Roma, in macchina o in treno, è facile e comodo. Tanto che anche Nanà è sempre al nostro fianco, tra baite di montagna e stelle cadenti. Dall’artigianato locale alle prelibatezze tirolesi e austriache, non mancano le specialità del territorio e i ristoranti storici della città, che si vestono a tema natalizio. Vediamo insieme quale è il calendario dei mercatini di Natale di Arezzo 2024.

Villaggio Tirolese ai mercatini di Natale di Arezzo

Situato in Piazza Grande, il Villaggio Tirolese è il centro della festa. Quest’anno ha aperto il 16 novembre e chiuderà domenica 29 dicembre. Due grandi alberi di Natale arricchiscono la piazza e, ogni ora, dalle 17:00 alle 21:00, lo spettacolo di luci Big Lights Show, realizzato dalla Fondazione Arezzo Intour, illumina e colora la piazza accompagnato da musica di sottofondo. Gli spettacoli si tengono dal giovedì alla domenica, e potete visualizzare orari e giorni sul sito ufficiale. Ovviamente, l’ingresso è libero e gratuito. Le casette del buon gusto ospitano squisitezze tirolesi come strudel di mele, canederli, stinco di maiale e birre. E tra un assaggio e l’altro, potrete dedicarvi a un po’ di shopping tra le baite che vendono prodotti di artigianato, un’idea perfetta per un souvenir o un regalo di Natale. Il Villaggio Tirolese è aperto dal giovedì alla domenica, dalle 10:00 alle 21:00.

Casa di Babbo Natale

Passeggiando tra le vie illuminate e decorate di Arezzo, potrete salire fino alla Fortezza Medicea per incontrare Babbo Natale e i suoi amici Elfi. Un’esperienza perfetta per i più piccoli. All’interno della fortificazione medievale si terranno giochi, installazioni e persino un planetario. Potrete scrivere la vostra letterina e consegnarla personalmente a Babbo Natale, che sarà qui dal 16 novembre 2024 al 24 dicembre. Ovviamente, dopo dovrà correre a portare i regali in tutto il mondo. Fino al 6 gennaio, potrete partecipare a tutti gli altri eventi in programma nel Villaggio di Natale. Gli orari della Casa di Babbo Natale sono dalle 11:00 alle 20:00 il giovedì e dalle 14:00 alle 20:00 venerdì, sabato e domenica. L’ingresso prevede un biglietto di 10€. Per quest’anno è obbligatoria la prenotazione online.

Altro da non perdere ai mercatini di Natale di Arezzo

Al parco Prato delle Meraviglie, una grande ruota panoramica domina la piazza, circondata dalle luci del bosco illuminato e dalle tante baite del gusto e dell’artigianato. E per non farci mancare nulla, la pista di pattinaggio vi darà modo di bruciare qualche caloria. Da lunedì a giovedì e domenica, l’orario è dalle 15:00 alle 24:00, mentre venerdì e sabato dalle 10:00 all’1:00, con un biglietto di 9€ per mezz’ora. Sempre qui troverete la Piazzetta del Vischio, dove poter lasciare il vostro messaggio o desiderio di Natale. Anche in questo caso, le aperture vanno da giovedì alla domenica, con orario variabile dalle 10:00 alle 21:00, dal 16 novembre al 6 gennaio. Inoltre, per i più piccoli, c’è la giostra dei cavalli, che con il suo stile vintage contribuisce a rendere questo luogo un vero villaggio di Natale.

Se siete appassionati di Lego, non potete perdere il Lego Brick House, che quest’anno si troverà al Palazzo della Fraternita dei Laici, in Piazza Grande. Un’esposizione di oltre 40 opere provenienti da tutta Italia, che raffigurano opere d’arte e monumenti iconici di tutto il mondo. Aperto dal giovedì alla domenica fino alle 18:00, con biglietto d’ingresso di 8€ per adulti e bambini a partire dai 3 anni.

 
mercatini di Natale ad Arezzo, Toscana

Dove parcheggiare

Lo scorso anno abbiamo scelto di visitare i mercatini di Natale di Arezzo partendo in treno da Roma. L’anno precedente, avendo più tempo a disposizione per un weekend lungo, siamo arrivati in macchina. Le opzioni per i parcheggi sono diverse, tutti a circa 15-20 minuti a piedi da Piazza Grande. Eccoli qui: Parcheggio Pietri, Tarlati, Mecenate. Vi basterà impostare uno di questi su Google Maps. Speriamo di riuscire anche quest’anno a vivere la magia dei mercatini di Natale di Arezzo. Se invece volete fare un viaggetto fuori Italia, vi consigliamo sicuramente di visitare Praga, che in questo periodo dà il meglio di sé.

Seguiteci sui nostri social per scoprire le prossime avventure e Buon Natale e tanti mercatini!