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  >  guida   >  Cabo de São Vicente: uno sguardo alla fine del Mondo.
Faro di Cabo de São Vicente, portogallo

Essere arrivati da Roma con la nostra macchina fino a Cabo de São Vicente è stata una vittoria che non scorderemo mai. Percorrere 2.630 chilometri e ritrovarsi in quello che, secoli fa, era considerato il punto più estremo del mondo conosciuto ci ha fatto comprendere quanto questo viaggio ci abbia portato alla scoperta di luoghi magici.

Cabo de São Vicente è stato per secoli l’ultimo lembo di terra che i marinai salutavano prima di salpare verso l’ignoto. Immaginate di intraprendere un viaggio verso qualcosa di completamente sconosciuto, senza sapere cosa riserva l’orizzonte, ignari se ci sia una terra in cui approdare. Queste domande mi sono sorte davanti all’infinità dell’oceano Atlantico, e forse è per questo che questo luogo è così profondamente ancorato nel mio cuore.

Il vento qui soffia forte e sembra davvero spingerti a partire. Ti sussurra nelle orecchie: “Vai, c’è un mondo che ti aspetta”. E io credo che anche i marinai che lasciavano queste coste abbiano ascoltato questa voce. Credo nella forza della natura e nella voglia di scoperta che da sempre accompagna l’uomo.

Ma sentimentalismi a parte, arriviamo al dunque.

Fortaleza do Beliche, algarve
Fortaleza do Beliche

Dove si trova e come raggiungere Cabo de São Vicente?

Il punto più a sud-ovest del Portogallo si trova a circa 5 chilometri dalla cittadina di Sagres. Da sempre, questo luogo è stato di grande importanza per i navigatori, tanto da essere chiamato Promontorium Sacrum dai romani. Le sue imponenti scogliere, alte 75 metri, sono dominate dal rosso faro, costruito nel 1846 e sede del Museu dos Faróis.

Il nome del luogo è legato alla triste storia di San Vincenzo di Saragozza. La leggenda narra che, nel 304, il santo, sottoposto a terribili torture dai romani, fu gettato in mare all’interno di un sacco. Il suo corpo fu ritrovato proprio qui. Tuttavia, esistono diverse versioni di questa storia, e molte città e paesi rivendicano il ritrovamento delle sue spoglie. Alcune reliquie si trovano anche in Italia, mentre il corpo del santo è ufficialmente sepolto nella Cattedrale di Lisbona.

La forza di questo luogo è percepibile ovunque. Il vento soffia con tale intensità che è consigliabile non sporgersi troppo verso lo strapiombo. Una targa commemorativa ricorda la morte di un giovane che purtroppo ha perso la vita qui, quindi fate molta attenzione. Inoltre, state attenti quando aprite la portiera dell’auto: ci siamo trovati in una giornata di vento forte, che ha strattonato lo sportello e urtato l’auto parcheggiata accanto.

Il grande parcheggio è gratuito e ci sono due o tre bancarelle con un food truck. Purtroppo, il faro era chiuso al nostro arrivo.

Arrivare qui non è facile: non ci sono mezzi pubblici. La soluzione più comoda per esplorare tutta l’Algarve è noleggiare un’auto. In questo modo avrete la libertà di girare in autonomia e raggiungere luoghi come questo, fuori dai sentieri battuti.

Partendo da qui, fermatevi alla Fortaleza do Beliche, che sfortunatamente era chiusa anche al nostro arrivo. All’interno si trova un ristorante che sembra non essere più in uso. La fortezza si erge sulla scogliera a 86 metri di altezza. La sua storia non è del tutto chiara, ma pare che esista fin dal XVI secolo. Da qui, tramite un sentiero, è possibile scendere fino al livello del mare.

Proseguendo in auto, la prossima tappa è Praia do Beliche. Questa spiaggia è un punto di riferimento per i surfisti che sfidano le forti onde dell’oceano Atlantico, ma è anche perfetta per rilassarsi al sole.

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Dirigetevi poi verso Sagres, fermandovi alla Fortaleza de Sagres. Questa fortezza, o ciò che ne resta, risale al XVIII secolo ed è stata gravemente danneggiata dal terremoto del 1755. Potrete ammirare la grande rosa dei venti e i bastioni rimasti. Da vedere anche la chiesa di Nossa Senhora da Graça.

Se avete tempo a disposizione, non perdetevi la Camera Sonora – Voz do Mar. Non vi anticipiamo nulla poiché, sfortunatamente, non siamo riusciti ad entrarci. Sarà sicuramente un motivo per tornare!

Nel frattempo, ci siamo concessi un po’ di relax con un aperitivo nella piccola cittadina di pescatori e surfisti di Sagres. Abbiamo visitato il mercato e poi ci siamo fermati a godere del panorama su Praia de Mareta, concludendo la giornata con una birra in uno storico birrificio: Dromedario.

Terminiamo così questa mattinata al punto più estremo del sud del Portogallo. Ma questa è solo una piccola tappa del nostro itinerario in Algarve. Vi invitiamo a scoprire il resto del nostro viaggio e a non perdere le prossime tappe!

Fateci sapere se riuscite a scoprire cosa nasconde la Camera Sonora – Voz do Mar. Seguiteci sui nostri social per non perdere le prossime avventure!

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