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SUMMIT One Vanderbilt New York: biglietti e recensione

Essendo la mia quarta volta a New York, dovevo per forza inserire le ultime novità in città e il SUMMIT One Vanderbilt era in cima alla lista. Premessa: sono partita molto scettica su questo osservatorio. Fin dalla mia prima volta a New York, per me la vista più iconica è sempre stata quella del Top of the Rock che infatti anche questa volta ho rivisto volentieri. Ma spoiler: mi sono dovuta ricredere. Il Summit di New York forse si merita davvero il podio. Come ogni cosa qui a New York, mi ha sorpresa e meravigliata. Ora però andiamo con ordine, e ti porto con me alla scoperta del Summit.
Se ancora non lo fai, ti consiglio di seguirmi sui miei canali social: lì racconto bene anche l’esperienza al Top of the Rock e tutte le prossime avventure di viaggio.

Storia del SUMMIT One Vanderbilt New York

Inaugurato nell’ottobre 2021, il SUMMIT si trova all’interno del grattacielo One Vanderbilt, nel cuore di Manhattan. Il grattacielo raggiunge i 397 metri (427 con la guglia) e l’osservatorio principale si trova tra i piani 91 e 93, a circa 324 metri di altezza. Volendo, si può salire ancora di più con Ascent, l’ascensore panoramico esterno che arriva a circa 368 metri ma qui serve un biglietto extra. Il Summit di New York non è pensato solo per regalare una vista pazzesca sullo skyline: è proprio un percorso sensoriale, un’esperienza immersiva tra luci, riflessi e anche un po’ di adrenalina.

SUMMIT New York, come prendere i biglietti

Già all’ingresso, mentre aspetti l’ascensore nel buio totale, inizia quella sensazione un po’ da “ok, cosa ci aspetta là sopra?”. È fatto apposta: ti mette nella mood giusta prima di catapultarti in cima. Una volta arrivati al piano 91, inizia il percorso vero e proprio. È obbligato, segui le indicazioni dello staff e non puoi tornare indietro quindi preparati a vivere l’esperienza in un’unica direzione, passo dopo passo.

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Viaggio per il mondo
NYC la vista sui suoi grattacieli

Le sale del SUMMIT One Vanderbilt di New York

Nella prima sala Air: Transcendence 1 capirai subito perché ti avevano detto di evitare gonne o vestiti troppo svolazzanti. Qui il pavimento e le pareti sono un mix di vetro e specchi che riflettono tutto. Ti ritrovi in un gioco di prospettive dove perdi letteralmente la percezione dello spazi e sì, è qui che inizia il divertimento. Tra riflessi, luci e panorami pazzeschi ti ritroverai faccia a faccia con giganti come l’Empire State Building e il Chrysler Building.

Nella sala successiva, Air: Transcendence 2, ti renderai conto che, per quanto nella stanza precedente tu abbia guardato ovunque, ti erano sfuggite due balconate sospese che scoprirai solo qui. Poi arriverai a Air: Affinity, sicuramente la sala più famosa grazie ai social. Lo spazio diventa un’enorme bolla di gioco: decine di sfere specchiate che rimbalzano, ti avvolgono e trasformano ogni foto in qualcosa di quasi surreale. Air: Unity ti farà letteralmente volare nel cielo di New York, prima di trascinarti verso l’ultima tappa: Levitation. Qui ci sono due passerelle di vetro sospese sulla città. Cammini a più di 300 metri d’altezza, con Manhattan ai tuoi piedi. Serve un po’ di coraggio ma fidati: anche Riccardo, che soffre di vertigini, preso dall’euforia del momento non si è neanche accorto di star camminando nel vuoto.

E non perderti assolutamente la terrazza esterna, uno dei punti più belli del SUMMIT New York. Pochi passi più in là trovi Après, il bar e ristorante in stile nordico dove puoi chiudere l’esperienza nel modo più piacevole possibile.

Un viaggio a New York è un sogno, ma non dimenticare una cosa fondamentale: l’assicurazione sanitaria. Negli Stati Uniti, anche una semplice visita al pronto soccorso può costare centinaia di dollari. Per questo motivo io non parto mai senza una copertura adeguata. Ti consiglio HeyMondo, l’assicurazione che uso personalmente per i miei viaggi. È facile da attivare, l’assistenza è disponibile 24/7 in italiano e puoi gestire tutto comodamente da app.

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Orari e biglietti

Il SUMMIT One Vanderbilt è aperto tutti i giorni dalle 8:00 fino a mezzanotte. L’ultimo ingresso è consentito alle 22:30. Quando ho prenotato il mio biglietto, ho studiato bene le opzioni perché ci sono varie fasce in base a cosa vuoi fare. Inoltre i prezzi variano in base all’orario (mattina, tramonto o sera) e a eventuali promozioni, quindi conviene sempre controllare prima di prenotare.

  • Il biglietto Summit Experience (solo osservatorio + installazioni) parte da 44 $.
  • La Summit Signature Experience, che include anche un cocktail al bar Après, parte da 58 $.
  • Per chi desidera un po’ di adrenalina in più, la SUMMIT Ascent con ascensore esterno in vetro parte da 66 $.
  • Se vuoi l’esperienza completa, osservatorio + Ascent + drink, c’è il biglietto Ultimate SUMMIT, che parte da 80 $.

Per l’acquisto, GetYourGuide è una delle opzioni che preferisco, per due motivi: garantisce la cancellazione gratuita entro 24 ore, il che è utilissimo se devi ripensarci o riorganizzarti per maltempo. Con il codice VABBEIOVADO5 (se lo metti al momento del pagamento sull’app) puoi ottenere uno sconto del 5%.

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Consigli e come arrivare

Avrai capito che tra vetri e specchi dovrai arrivare al SUMMIT One Vanderbilt New York preparata. Niente gonne o vestiti svolazzanti, perché qui ogni superficie riflette tutto. Indossa scarpe comode senza tacchi: prima di entrare nelle sale ti faranno mettere i copriscarpe, che dovrai tenere fino alla fine del percorso per non rovinare pavimenti e passerelle.

L’ultimo consiglio che vi do è quello di sfruttare gli orari strategici: uno, per risparmiare (vedi le fasce orarie e i rispettivi prezzi) e due, per evitare la folla. Lo so che il tramonto è bellissimo, ma è anche uno di quei momenti da evitare se non amate troppa confusione. Stessa cosa per il sabato. Noi siamo andati lunedì mattina alle 10 e la situazione era super gestibile: poca attesa all’ingresso e sale non così affollate da rovinarci l’esperienza. Ah, e ricordati di fermarti a fare pipì: i bagni del Summit hanno una vista indimenticabile su New York. Quando ti ricapiterà di fare pipì con uno skyline così?

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Arrivare qui è facile: il Summit si trova accanto alla Grand Central Terminal, quindi la metro è la soluzione più comoda.

  • Metro: linee 4, 5, 6, 7 e S fermano tutte a Grand Central – 42 St. Esci e segui le indicazioni per “One Vanderbilt / Summit”.
  • Bus: diverse linee passano in zona, tra cui M1, M2, M3, M4, M42, M101, M102. Scendi nei pressi di 42nd Street o Madison Avenue e sei praticamente arrivata.

Gli ingressi principali sono tre: dalla Transit Hall di One Vanderbilt (angolo Vanderbilt Ave / 43rd St), da 45 East 42nd Street a livello strada, oppure direttamente dal Main Concourse dentro Grand Central. Una volta dentro, segui lo staff fino al piano B1: da lì inizia l’esperienza e fidati, sarà impossibile non restare a bocca aperta.

Conclusione

Allora, difficilmente mi capita di sbagliarmi su qualcosa o di non rispettare le mie aspettative. Ma si sa: New York è una città che sorprende sempre e il SUMMIT è stata proprio una di quelle esperienze che mi hanno fatto dire: ok, mi sbagliavo sul suo conto. Me lo immaginavo come una turistata, una di quelle attrazioni fatte solo per creare contenuti da Instagram e invece no. Ci siamo divertiti tutti, boomer compresi.

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Tanto che ora, sul podio delle viste più belle di New York, ci sono Top of the Rock e SUMMIT One Vanderbilt. Se mi sono ricreduta io, spero che anche chi la pensava come me possa venire qui e dirmi: avevi ragione, questo osservatorio regala davvero viste, emozioni e ricordi unici della città.

Brooklyn in un giorno: itinerario tra angoli iconici e posti che amo

Brooklyn è sicuramente il quartiere più visitato di New York dopo Manhattan. Nei nostri viaggi passati nella Grande Mela è stato anche il nostro punto di pernottamento e in questo viaggio con mamma e papà non potevo che portarli a trascorrere una giornata tra brownstone, parchi colorati d’autunno, birrifici e mercatini vintage.

Se ancora non lo fai, seguici sui social per scoprire le nostre avventure (e soprattutto per farti due risate su questa avventura newyorkese con i miei due “boomer” preferiti, super ospiti di questo viaggio!).

Brooklyn racchiude mille anime: dal maestoso Brooklyn Bridge con il suo quartiere di DUMBO e le viste spettacolari su Manhattan, ai quartieri eleganti e al suo lato più alternativo. Per assaporarla con calma servirebbero almeno tre giorni, magari includendo anche la sua iconica Coney Island. Ma so che, nella maggior parte dei casi, il tempo non basta mai: per questo voglio aiutarti a ottimizzare il tuo itinerario di un giorno a Brooklyn, facendoti scoprire le sue tappe imperdibili e i miei luoghi del cuore, quelli dove torno ogni volta che sono a New York.

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Brooklyn Bridge

Iconico e maestoso, il Brooklyn Bridge domina la scena newyorkese, facendo letteralmente da ponte tra le due anime più celebri della città: Manhattan e Brooklyn. La prima volta che lo si vede con la bandiera a stelle e strisce che sventola fiera sull’arco principale è impossibile non restare a bocca aperta. Costruito tra il 1869 e il 1883, fu il primo ponte sospeso al mondo realizzato in acciaio e, per anni, anche il più lungo. Un’opera d’ingegneria rivoluzionaria per l’epoca, oggi è diventata uno dei simboli assoluti di New York.

Mi raccomando, prima di partire leggi “Documenti per entrare a New York”, così sarai pronto alla partenza e saprai in anticipo tutto quello di cui hai bisogno per entrare negli Stati Uniti.

L’ideale sarebbe attraversarlo da Brooklyn verso Manhattan, così da avere sempre davanti lo skyline, ma in realtà è più comodo farlo la mattina da Manhattan a Brooklyn, per poi passare la giornata a esplorare DUMBO e i dintorni. Nessuno però vi vieta (a parte i vostri piedi!) di rifarlo al tramonto. Vedere le luci della città accendersi piano piano davanti ai vostri occhi è pura magia. Il percorso pedonale si trova nella parte sinistra del ponte e si accede da Lower Manhattan; dal lato di Brooklyn si entra invece da Washington Street o Prospect Street. Il passaggio è condiviso con la pista ciclabile, quindi fate attenzione quando vi fermate a scattare foto: le bici sfrecciano davvero veloci.

Ponte di Brooklyn

Negli ultimi anni il ponte è diventato molto turistico, con diversi ambulanti che vendono souvenir lungo il percorso. Ricordate che è vietato lasciare i famosi lucchetti (per fortuna stanno iniziando a sparire). Non ci sono servizi igienici né food truck, quindi portatevi una bottiglietta d’acqua. Se vi serve potete fermarvi su una delle panchine lungo il tragitto per una piccola pausa.

Per darvi un’idea: io con i miei genitori boomer, che si fermavano ogni due metri a fare foto, ci abbiamo messo circa 50 minuti per arrivare a Brooklyn. Ma voi sicuramente sarete molto più rapidi! Se invece pensate di attraversarlo in auto, sappiate che il traffico può essere intenso, quindi controllate su Google Maps la situazione in tempo reale. Non ci sono pedaggi, ma credetemi: la vera esperienza resta percorrerlo a piedi. È uno di quei momenti che non si dimenticano mai.

DUMBO

DUMBO (acronimo di Down Under the Manhattan Bridge Overpass) è senza dubbio una delle zone più iconiche di Brooklyn. Un tempo era un quartiere industriale pieno di magazzini e fabbriche, oggi è diventato uno dei luoghi più fotografati e vivaci della città. Negli anni ’90, gli spazi abbandonati sono stati riconvertiti in gallerie d’arte, loft e locali alla moda, trasformando completamente l’anima del quartiere. Oggi DUMBO è un mix perfetto tra fascino post-industriale e atmosfera creativa, con le tipiche strade acciottolate, i mattoni rossi e quella vista incredibile su Manhattan che tutti vogliono immortalare.

Qui a DUMBO devi segnarti due posticini imperdibili per le foto ricordo:

  1. Iconica vista dell’Empire State Building incorniciato dal Manhattan Bridge: cercala su Google Maps come DUMBO Manhattan Bridge View. È un classico, ma davvero da non perdere.
  2. Pebble Beach: altro punto perfetto per ammirare sia il ponte sia Manhattan. Attenzione però a non bagnarvi i piedi con le onde che arrivano: parlo per esperienza… ops!
foto a skyline NYC

Tra i luoghi da non perdere c’è il Time Out Market, ricavato in un ex magazzino sul lungofiume. Qui troverete un’ampia selezione di ristoranti curata dagli editor della famosa rivista Time Out un vero paradiso gastronomico. Piatti di ogni tipo e una terrazza panoramica da cui ammirare lo skyline di Manhattan. Io adoro il Time Out a qualsiasi ora: colazione, pranzo, aperitivo o cena, ogni momento è perfetto.

Se capitate nel weekend, segnatevi anche il Brooklyn Flea Market, il mercatino delle pulci che si tiene a Pearl Street (proprio sotto il Manhattan Bridge). Troverete oggetti vintage, artigianato locale e un sacco di pezzi curiosi. Controllate sempre sul sito ufficiale per verificare i giorni e il periodo di apertura, perché cambiano a seconda della stagione. Più tardi vi darò un’altra chicca per gli amanti dei mercatini ma questo, fidatevi, è già un ottimo punto di partenza.

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Brooklyn Heights Promenade

Indiscutibilmente, la passeggiata più bella di Brooklyn. Si trova nel quartiere residenziale e ormai super in voga di Brooklyn Heights, una delle zone più eleganti e tranquille del borough.
La Brooklyn Heights Promenade costeggia l’East River ed è delimitata tra Remsen Street e Orange Street, affacciandosi proprio di fronte allo skyline di Manhattan. È facile arrivarci a piedi da DUMBO, salendo con una piacevole camminata di circa 15-20 minuti. Il percorso è perfetto per una passeggiata vista skyline o, ancora meglio, per godersi il tramonto con i grattacieli che si accendono uno a uno.

Noi abbiamo approfittato per percorrerla fino in fondo e poi, tornando indietro, siamo risaliti attraverso lo Squibb Park. Questo piccolo parco ha una storia interessante: un tempo era collegato al Brooklyn Bridge Park tramite un ponte sospeso in legno, lo Squibb Park Bridge, progettato con un design innovativo che però si rivelò troppo elastico. Dopo vari problemi strutturali e chiusure, il ponte è stato completamente ricostruito nel 2020 con una versione in acciaio. Oggi è nuovamente percorribile un modo comodo e scenografico per collegare i due parchi. Da lì abbiamo continuato la passeggiata tra le famose case in brownstone di Brooklyn Heights, con le loro facciate eleganti e le scale in ferro battuto, fino ad arrivare al Cadman Plaza Park, dove abbiamo preso il bus per la tappa successiva.

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Nota pratica: quando sono a Brooklyn preferisco spostarmi con la rete di autobus, a meno che non ci sia troppo traffico. A differenza di Manhattan, qui le strade sono meno congestionate e i bus permettono di sedersi, guardare dal finestrino e osservare la vita locale, passando da un quartiere all’altro e notando i loro cambiamenti.
In più, per raggiungere alcune zone, il bus è davvero più comodo. Ad esempio, per arrivare alla nostra tappa successiva siamo passati proprio davanti al Barclays Center, l’arena simbolo di Brooklyn. Insomma, controllate sempre con Google Maps e se potete, optate per il bus: è un modo lento ma autentico per vivere davvero Brooklyn.

Prospect Park

Questa tappa era in lista da tempo, ma la grandezza di questo quartiere e le mille cose da fare a Brooklyn ci hanno sempre fatto rimandare la visita a quello che è, senza esagerare, uno dei parchi più belli e importanti di New York.

Progettato nel 1867 dagli stessi architetti di Central Park, Frederick Law Olmsted e Calvert Vaux, Prospect Park è un vero e proprio polmone verde nel cuore di Brooklyn. Con oltre 200 ettari di prati, laghetti, boschi e sentieri, è il luogo perfetto per una pausa dalla frenesia della città.

All’interno si trovano diversi punti di interesse, tra cui:

  • Long Meadow, uno dei prati urbani più lunghi degli Stati Uniti, perfetto per picnic e relax;
  • il Lullwater Bridge e il Boathouse, una delle zone più pittoresche del parco;
  • lo Zoo di Prospect Park, piccolo ma ben curato, ideale se viaggiate con bambini;
  • il Lakeside Center con la sua pista di pattinaggio in inverno e il noleggio di barche in estate;
  • e la Prospect Park Bandshell, dove in estate si tengono concerti gratuiti all’aperto.

Noi siamo arrivati per l’ora di pranzo, con un obiettivo ben preciso: raggiungere il Smorgasburg, in versione speciale di Halloween.

Il Smorgasburg (nome che nasce dall’unione tra “smorgasbord” e “Williamsburg”) è il più grande mercato di street food all’aperto d’America, definito dal New York Times come “the Woodstock of Eating”. Nato nel 2011 come spin-off del Brooklyn Flea, oggi riunisce decine di venditori indipendenti con cucine da tutto il mondo. Molti dei locali più amati di New York sono partiti proprio da qui, trasformandosi poi in ristoranti veri e propri o marchi famosi. Durante l’anno il mercato cambia location e orari, quindi controllate sempre sul sito ufficiale prima di andarci: può trovarsi a Williamsburg, a Prospect Park o in altri punti della città, con eventi a tema davvero divertenti.

Noi abbiamo beccato la versione “Spookysburg”, quella dedicata ad Halloween, ed è stata una delle esperienze più esilaranti del viaggio: stand di street food tra i migliori mai provati, decorazioni terrificanti e una piccola parata musicale che ha animato tutto il pomeriggio. Si può prendere una birra artigianale e gustarla seduti a uno dei lunghi tavoli condivisi, chiacchierando con gli altri visitatori un modo perfetto per vivere Brooklyn come fanno i locals.

Anche i miei genitori si sono divertiti un sacco (e non è scontato!), proprio perché era un’esperienza autentica, lontana dai soliti giri turistici. Ci siamo sentiti per un giorno parte della vita vera di New York. E anche se il pomeriggio si è concluso lì… la giornata aveva ancora qualche sorpresa in serbo per noi.

Williamsburg

Rieccoci in bus, attraversando di nuovo Brooklyn per arrivare in quella che ormai è considerata la nuova Manhattan anche nei costi dei permessi e degli affitti, purtroppo. Benvenuti a Williamsburg, il quartiere simbolo della rinascita creativa di Brooklyn.

Un tempo era zona industriale abitata prevalentemente da comunità operaie e dalla storica comunità ebraica ortodossa. Williamsburg ha iniziato a trasformarsi negli anni 2000, quando artisti e musicisti in cerca di affitti più accessibili rispetto a Manhattan si sono trasferiti qui. Da quel momento è esploso tutto: gallerie d’arte, locali alternativi, rooftop bar, concept store e mercatini vintage. Oggi è una delle aree più vivaci e alla moda di New York, dove si respira un’energia unica, giovane e creativa.

Per noi è una tappa fondamentale: ogni volta che torniamo a New York, una giornata a Williamsburg è d’obbligo. La prima cosa che facciamo? Giro dei mercatini vintage, ovviamente. E credetemi, qui gli affari si fanno davvero:

  • Awoke Vintage: selezione curata e prezzi onesti, perfetto per chi ama capi un po’ particolari.
  • Monk Vintage: il classico negozio dove puoi perderti tra pile di jeans, giacche e accessori anni ’80-’90.
  • Beacon’s Closet: un must assoluto, enorme e pieno di pezzi firmati a prezzi ridicoli (qui mia madre si è superata: ha comprato addirittura due paia di scarpe).
  • Artists & Fleas Market: il mercato coperto più famoso del quartiere, dove si trovano creazioni di artisti locali, gioielli handmade, stampe e abiti vintage.

Insomma, se amate lo shopping un po’ alternativo, Williamsburg è un piccolo paradiso. E anche se non comprate nulla, vi basterà girare tra le vie colorate, murales e caffè per capire perché questo quartiere è diventato uno dei più amati di tutta New York.

Conclusione

È vero, ci starebbe benissimo una chiusura con i nostri posti preferiti dove mangiare a Brooklyn, ma direi che questo articolo è già bello ricco così. Quindi vi rimando al prossimo capitolo, tutto dedicato ai migliori locali, bakery e rooftop dove fare una pausa golosa tra una tappa e l’altra.

Nel frattempo, seguiteci sui social per rimanere aggiornati e soprattutto fateci sapere se state sognando di visitare Brooklyn. Siamo qui proprio per questo: aiutarvi a scoprire il meglio di ogni destinazione e Brooklyn è senza dubbio una di quelle giornate che resteranno impresse nel vostro viaggio nella Grande Mela. Quello che è certo è che questo quartiere riesce sempre a regalare emozioni. E averlo vissuto insieme ai miei genitori, osservando la città anche attraverso i loro occhi, ha reso tutto ancora più magico.

Osservatori di New York: quale scegliere

New York è bella da qualsiasi angolazione e punto di vista, ma diciamocelo seriamente: quale sono i migliori osservatori da cui ammirarla? Io, romantica e un po’ nostalgica, non posso che rispondere: il Top of the Rock. Ma negli ultimi anni sono arrivati nuovi grattacieli che potrebbero ribaltare questa risposta.

No, tranquilli, non la mia perché per me trovarsi davanti la bellezza del Chrysler Building non ha paragone. Però lo ammetto: giocare un po’ con gli specchi al SUMMIT One Vanderbilt o camminare nel vuoto su The Edge sono esperienze da provare almeno una volta nella vita.

Quindi, più che decretare il migliore, cerchiamo insieme di capire qual è degli osservatori di New York quello che più si adatta alle vostre aspettative. Che tu voglia foto perfette per Instagram, un momento romantico al tramonto, o un brivido d’altezza… qui c’è sicuramente quello che fa per te.

E se sogni anche tu New York ma non sai da dove iniziare per organizzare il viaggio, ricordati che in qualità di Travel Designer certificata posso pensare a tutto io, anche se vuoi solo un itinerario su misura. Come New York Destination Specialist, so bene come rendere speciale il tuo viaggio.
Contattami in DM e seguimi sui miei social per lasciarti ispirare e non perderti le prossime avventure!

Top of the Rock

Dove si trova: Midtown Manhattan, nel complesso del Rockefeller Center
Altezza: 260 metri (70° piano)
Incluso nei pass turistici: sì

Il Top of the Rock ha un vantaggio su tutti gli altri: la vista perfetta sull’Empire State Building, con Central Park alle spalle. È una prospettiva unica, che non trovi da nessun’altra parte. L’osservatorio è diviso su più livelli, e la terrazza superiore è completamente aperta, senza vetrate. Questo lo rende perfetto anche per chi ama scattare foto nitide e senza riflessi. Il momento ideale? Il tramonto, quando la città si accende di luci e colori. Tra gli osservatori di New York è sicuramente quello che non devi perdere.

Diciamolo subito: se vuoi risparmiare sul pass turistico o sui singoli biglietti per entrare in uno di questi osservatori, ti basta scaricare l’app di GetYourGuide da questo link e inserire il codice VABBEIOVADO5 per ottenere uno sconto del 5% sul tuo acquisto.

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Empire State Building

Dove si trova: Midtown, sulla 5th Avenue
Altezza: 381 metri (86° piano) e 443 metri (102° piano con accesso extra)
Incluso nei pass turistici: sì

Salire sull’Empire è un’esperienza da fare almeno una volta. Qui respiri la storia della città. Tuttavia, salendo fin qui sopra… ti perdi l’Empire stesso nello skyline. E sì, per chi ama vedere e fotografare tutti i grattacieli simbolo di New York, questa cosa può mancare. Gli interni sono stati rinnovati e raccontano la storia dell’edificio in modo coinvolgente. Ma per la vista, continuo a preferire il Top of the Rock.

Prima della partenza, assicurati di avere tutti i documenti richiesti per entrare negli Stati Uniti: dal passaporto all’ESTA. Ti spiego qui come richiedere e controllare tutta la tua documentazione di viaggio.

One World Observatory

Dove si trova: Downtown Manhattan, sulla Freedom Tower
Altezza: 387 metri (102° piano)
Incluso nei pass turistici: sì

Costruito nel punto esatto dove sorgevano le Torri Gemelle, il One World Observatory è molto più di un semplice osservatorio.
La vista è spettacolare: si domina tutto il sud di Manhattan, il ponte di Brooklyn, Ellis Island e la Statua della Libertà. Tuttavia, la struttura è completamente chiusa e le vetrate creano molti riflessi, soprattutto al tramonto o di sera. Questo lo rende meno adatto a chi vuole scattare belle foto. Ma l’impatto emotivo di trovarsi lì, soprattutto per chi ha vissuto quel tragico giorno del 2001, è difficile da spiegare a parole.

SUMMIT One Vanderbilt

Dove si trova: accanto a Grand Central Terminal
Altezza: circa 330 metri (93° piano)
Incluso nei pass turistici: no

Il SUMMIT è più di un osservatorio: è un’esperienza immersiva. Qui giochi con i riflessi, cammini in stanze a specchio, fluttui tra installazioni artistiche e ti ritrovi sospeso nel cielo tra luce e vetro. Perfetto se cerchi una visita spettacolare, quasi teatrale.
Le vetrate sono pulitissime, ma resta un luogo chiuso: per chi preferisce l’aria aperta e la classica terrazza panoramica, potrebbe non essere la prima scelta. Nonostante questo, è probabilmente tra gli osservatori più fotogenici di New York.

Prenota il SUMMIT sull’app di GetYourGuide con il nostro codice sconto VABBEIOVADO5.

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The Edge

Dove si trova: Hudson Yards
Altezza: 345 metri (102° piano)
Incluso nei pass turistici: no

La sua sky deck è una piattaforma sospesa nel vuoto, con pavimento in vetro e vista a 360 gradi su New York. The Edge è perfetto per chi cerca un po’ di adrenalina, ma anche per chi vuole scattare foto diverse dal solito. La vista si estende sull’Hudson River, sul New Jersey e sul lato ovest di Manhattan. Il tramonto da qui è indimenticabile. Un consiglio: prenota con largo anticipo, specialmente se vuoi salire nelle ore più richieste.

Qualche informazione pratica

  • Inclusione nei pass: Top of the Rock, Empire State Building e One World Observatory sono inclusi nei principali pass turistici.
    The Edge e SUMMIT non lo sono: in quel caso bisogna acquistare i biglietti separatamente.
  • Prezzi: si parte da circa 35-40 dollari a persona, ma ci sono supplementi per orari “premium” come il tramonto. Verifica sempre sul sito ufficiale.
  • Quando andare: se puoi, evita i momenti centrali del weekend. Le code possono essere lunghe. Per la luce migliore, scegli la golden hour (un’ora prima del tramonto).

Osservatori di New York: conclusione

Qualunque sia la tua scelta, vedere New York dall’alto è qualcosa che ti cambia lo sguardo sulla città.
Non c’è un osservatorio giusto o sbagliato. C’è quello che rispecchia il tuo modo di viaggiare, i tuoi desideri, le emozioni che cerchi. E se puoi, visitane più di uno. Ogni angolazione racconta una New York diversa.

Io, intanto, penso al mio prossimo viaggio nella Grande Mela e a quale osservatorio tornare. Perché certi luoghi, anche se li conosci già, sanno sorprenderti ogni volta come fosse la prima.

New York pass turistici a confronto: quale scegliere

Organizzare un viaggio a New York è un mix di entusiasmo e incastri perfetti, soprattutto se vuoi vedere il più possibile senza spendere una fortuna. Ecco perché scegliere il New York pass turistico giusto può davvero fare la differenza. Ce ne sono tanti in circolazione, ognuno con caratteristiche diverse, e capire quale fa per te non è sempre così immediato.

Io li ho studiati uno per uno (sì, proprio con blocco appunti e confronti vari), e in questo articolo ti porto una panoramica chiara e sincera per aiutarti a scegliere il New York pass più adatto al tuo stile di viaggio.
Parlo anche con un pizzico di competenza in più: sono travel designer certificata e New York Destination Specialist, quindi se c’è un posto che conosco bene e che amo profondamente è proprio la Grande Mela.

Connessione sempre attiva a New York? Facile!
Per restare connessi anche dall’altra parte dell’oceano e condividere in tempo reale il tuo viaggio nella Grande Mela, puoi attivare la comodissima eSIM di Holafly. Niente più Wi-Fi da elemosinare nei caffè o sorprese in bolletta: scegli il piano che fa per te, attivalo in un attimo e sei online appena atterri. E se usi il mio link hai anche il 5% di sconto. Clicca sul banner qui accanto!

Che tu sia un fan dei musei, un amante dei panorami mozzafiato o il tipo che non vuole perdersi nemmeno una delle mille esperienze iconiche della città, c’è un New York pass perfetto anche per te. Il trucco è capire quanto vuoi vedere, in quanti giorni, e con che tipo di ritmo. Alcuni pass ti spingono a correre da un’attrazione all’altra, altri ti lasciano più libertà di movimento. E se ti stai chiedendo se ne vale davvero la pena, spoiler: sì, soprattutto se li usi bene. Il New York pass non solo ti fa risparmiare, ma ti evita anche code infinite e ti semplifica l’ingresso in tantissimi luoghi famosi. Quindi andiamo al confronto e scegliamo il più adatto per la nostra prossima avventura newyorkese!

New York City Pass

Costo: circa 137€. Cosa include:

  • Empire State Building
  • Museo di Storia Naturale
  • Metropolitan Museum of Art
  • Museo Guggenheim
  • Biglietto per il Top of the Rock oppure il Circle Line Sightseeing Cruise
  • Un’altra attrazione a scelta, come il 9/11 Memorial Museum o il MoMA

Perché sceglierlo:
È perfetto se hai già le idee chiare su cosa visitare. Include le attrazioni più iconiche e ti fa saltare molte code. Valido per 9 giorni, quindi ti permette di esplorare la città con calma, senza stress da scadenze. È il New York pass ideale per chi ama i grandi classici.

Non smetterò mai di ripeterlo, e soprattutto a New York è essenziale: stipulate una buona e valida assicurazione sanitaria! Non rovinatevi il viaggio per risparmiare qualche soldino. Anche perché, grazie a noi, con Heymondo potete avere uno sconto del 10% sulla vostra prossima copertura. Mi raccomando: partite in sicurezza. Trovate lo sconto nel banner qui sotto!

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Sightseeing Pass

Aggiornamento importante
Purtroppo il Sightseeing Pass non è più disponibile. Dal 19 giugno 2025 il servizio è stato sospeso a tempo indefinito e i pass già acquistati non risultano più validi. Una brutta sorpresa, lo so… Se ne avevi già uno, ti consiglio di contattare subito il servizio clienti per chiedere un rimborso. Al momento non è chiaro se tornerà attivo in futuro, quindi per ora meglio puntare su alternative come il New York Pass o il Go City Explorer Pass.

Se stai organizzando tutto in autonomia ma hai qualche dubbio, oltre a scrivermi o commentare questo articolo puoi leggere anche: Documenti per entrare a New York. Essenziale, prima della partenza, sapere tutto quello che serve per l’ingresso negli Stati Uniti.

vista dall'alto di NYC

Explorer Pass

Costo: a partire da 74€ (per 3 attrazioni). Cosa include:

  • Scegli tra 3, 4, 5, 7 o 10 attrazioni
  • Nessun obbligo di giorni consecutivi

Perché sceglierlo:
Libertà totale. Lo puoi usare anche a distanza di giorni, secondo i tuoi tempi. È il New York pass perfetto se non vuoi vedere troppe cose ma vuoi comunque risparmiare. Se invece hai l’obiettivo di fare tutto, forse non è il più conveniente.

Go City Pass

Costo: da circa 85€ (per 2 attrazioni). Cosa include:

  • Scelta tra oltre 90 attrazioni
  • Valido per 60 giorni
  • Disponibile in versione da 2 a 7 attrazioni

Perché sceglierlo:
Molto simile all’Explorer, ma include anche esperienze più particolari: tour in elicottero, degustazioni, crociere al tramonto… È il New York pass ideale se cerchi qualcosa di diverso e vuoi mescolare cultura, avventura e divertimento.

Confronto finale

Se vuoi qualcosa di semplice e completo, il mio consiglio è il New York City Pass: include tutto quello che serve per vivere la città da film, senza complicazioni. Secondo me, resta il miglior New York pass per un primo viaggio: attrazioni iconiche, risparmio concreto e una validità ampia che ti permette di non correre.

Gli altri sono perfetti se:

  • Vuoi libertà totale → Explorer Pass o Go City Pass

Dove acquistare il New York pass

Ti consiglio di prenderlo online prima di partire. Eviti code, stress e spesso trovi offerte più vantaggiose.
Ma se preferisci comprarlo direttamente in città, ecco dove:

  • Centri turistici ufficiali (il più comodo è al 810 Seventh Ave, vicino a Times Square)
  • Attrazioni principali, come l’Empire o il Top of the Rock (ma verifica prima online, perché non tutti i pass si comprano in loco)
Powered by GetYourGuide

Personalmente, mi affido sempre a Get Your Guide: il sito è chiaro, sicuro e spesso ci sono sconti interessanti. Ormai è la nostra app immancabile in qualsiasi viaggio.

Se vuoi muoverti in autonomia per la città ma non vuoi perderti le location iconiche dei tuoi film o telefilm preferiti, puoi seguire il mio Tour tra i film di New York.
E se ancora non ci segui sui social… allora devi correre a farlo! Presto arriveranno tante novità, su New York e non solo. See you in New York!

Cosa fare a Oahu: itinerario tra spiagge da sogno e non solo

Oahu è l’isola delle Hawaii che mi è rimasta più nel cuore. Sarà per l’energia di Waikiki, per le tartarughe che spuntano dalla sabbia come se nulla fosse, per la bellezza irreale delle sue spiagge o per i paesaggi che sembrano usciti da un film (e in effetti lo sono davvero). È l’isola dove ho fatto più esperienze diverse, anche se non tutte quelle che avevo in programma… l’uragano Olivia ci ha rovinato i piani, ma ci ha anche fatto scoprire quanto siano resilienti e ospitali le persone qui.

Ecco quindi il mio itinerario a Oahu: un mix tra tappe iconiche, avventure improvvisate, tramonti che ti cambiano l’umore e consigli che avrei voluto leggere prima di partire.

Se ancora non lo fai, ti consigliamo di seguirci subito sui social per non perderti le prossime avventure.
Spoiler: torneremo presto negli USA!

Waikiki: caos, surf e tramonti da film

Siamo atterrati a Honolulu e abbiamo deciso di dormire a Waikiki. Sì, è turistica, caotica e piena di hotel alti, ma è anche comoda e con tramonti sul mare che sembrano finti. Non potrò mai dimenticare l’emozione che ho provato quando i miei piedi hanno affondato nella soffice sabbia di questa spiaggia che sognavo da troppo tempo. Il mio cuore è esploso quando, attraversata l’iconica Waikiki Surf Alley con tutte le tavole da surf, mi sono ritrovata davanti l’oceano Pacifico e, sullo sfondo, la sagoma del Diamond Head. La musica dell’hula riecheggiava per tutta la spiaggia e le ballerine sembravano danzare nell’aria. Ho ancora così vivo nel cuore quel momento che, ancora oggi, una lacrimuccia segna il mio viso.
Questa è Waikiki Beach.

Se non vedi l’ora di postare le foto delle splendide spiagge delle Hawaii o di condividere con amici e parenti le tue avventure, allora Holafly è quello che fa per te.
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Diamond Head: il trekking più famoso di Oahu

Un classico che non poteva mancare. Per salire sul cratere di Diamond Head il sentiero non è lunghissimo ma è tutto in salita, quindi fatica sì, ma poi arrivi in cima e hai una vista pazzesca su tutta Waikiki. A 762 piedi dal livello del mare, questo vulcano ha eruttato una sola volta circa 300 000 anni fa. È possibile accedervi tutti i giorni dalle 06:00 AM alle 18:00, l’ultima entrata è alle ore 16.30. Biglietto di entrata 5$, più 10$ di parcheggio. Calcolate un’ora e mezza di percorso tra salita e discesa. Lo rifarei anche solo per la foto.

Ricordati che, anche se siamo sperduti nell’Oceano Pacifico, siamo comunque negli Stati Uniti. Ti consiglio quindi di partire sempre coperto da una buona assicurazione viaggio e sanitaria, che ti protegga da qualsiasi imprevisto. Noi da anni ci affidiamo a HeyMondo e, grazie a noi, puoi ottenere uno sconto del 10% sulla tua prossima copertura. Clicca sul banner per approfittarne!

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Assicurati anche di avere tutta la documentazione di viaggio in ordine leggendo il nostro approfondimento: documenti per entrare negli Stati Uniti.

Hanauma Bay: snorkeling nel cratere vulcanico

Uno dei miei posti preferiti in assoluto. È una baia formata da un antico cratere vulcanico, oggi riserva naturale. Si entra solo con prenotazione (fatelo in anticipo!) e si paga un biglietto, ma ne vale ogni centesimo. Ho nuotato accanto a pesci colorati, coralli e una tartaruga gigante che sembrava volare sott’acqua. Mai visto niente di simile. Aperta dal mercoledì alla domenica dalle 06:45 AM alle 04:00 PM. L’entrata è di 25$ (7.50$ nel 2018) e va prenotato online. 

Le spiagge più belle di Oahu (secondo me)

Abbiamo affittato l’auto per esplorare la costa est e il North Shore, e posso dire che le spiagge più belle di Oahu sono anche tra le più varie:

  • Lanikai Beach: acqua turchese, sabbia bianca, palme e pochissima gente se vai presto. È una zona residenziale di alto livello, ognuno dei residenti ha accesso privato alla spiaggia, in pratica si tuffa dal giardino. Si consiglia di parcheggiare all’inizio per avere accesso alla spiaggia pubblica.
  • Kailua Beach: accanto a Lanikai, più spaziosa e perfetta per passeggiare o fare kayak.
  • Laniakea Beach (Turtle Beach): qui ho visto le tartarughe verdi giganti riposare al sole. Un’emozione enorme, e sì, ho pianto.
  • Waimea Bay: nel North Shore, è famosa per essere apparsa nella serie televisiva Lost, e uno di suoi segni di riconoscimento è il The Rock, uno scoglio di circa 10 metri dove i più impavidi si tuffano.
  • Sunset Beach: il nome dice tutto. Uno dei tramonti più belli dell’isola.

North Shore: shrimp truck, onde giganti e atmosfera chill

Il North Shore è un mondo a parte. Meno turisti, più natura e quell’atmosfera surfista un po’ anni ‘70 che ti fa venire voglia di restare per sempre. Abbiamo pranzato da Giovanni’s Shrimp Truck (imperdibili i gamberi all’aglio), poi spiaggia, tartarughe e tramonto con musica hawaiana dal vivo. Pace assoluta.

Esperienze autentiche da fare a Oahu

Non solo mare e spiagge. Queste sono alcune delle cose che mi hanno fatto sentire davvero “dentro” l’isola:

  • Tempio Byodo-In: immerso nella valle di Kaneohe, questo tempio buddista è una replica di uno giapponese. L’accesso al monastero è consentito dalle 9:00 alle 16:00, 5$ pagabili solo con carte. È consigliato munirsi di repellente. Da subito capirete che è un luogo in cui poter riposare la mente e lo spirito per qualche minuto, immersi nel verde, guardando in alto potrete vedere la cappa di nuvole che sovrasta sempre le montagne. Rispettate le regole, quali togliere le scarpe per entrare nel tempio e camminate nel silenzio e nel rispetto di chi prega e commemora i proprio defunti. 
  • Tramonto con danze hula gratuite: Kuhio Beach Torch Lighting & Hula Cerimony, il piccolo palco si trova sulla spiaggia di Waikiki e ammirare lo spettacolo di Hula al tramonto da lì non ha davvero prezzo. Infatti è gratuito e si svolge ogni martedì, giovedì e sabato dalle 18:30 alle 19:30 ( 18:00- 19:00 da Novembre a Gennaio). Finito lo spettacolo potete fare una passeggiata per Waikiki lungo Kalakua Ave dove poter fare shopping con una carta di credito dal plafond illimitato.

Pearl Harbor: l’itinerario “mancato”

Doveva essere una delle tappe fondamentali del nostro viaggio, ma l’uragano Olivia ha cambiato i piani. Non siamo riusciti a visitare Pearl Harbor a causa della chiusura dei siti. Un vero peccato, perché il Memoriale dell’USS Arizona è gratuito (va prenotato in anticipo) e sembra essere una delle esperienze più toccanti da fare a Oahu. Lo tengo in cima alla lista per il prossimo viaggio, perché qui la storia si sente forte.

Diamond Head, Hawaii, Oahu, cosa fare a Oahu

Oahu nei film e nei sogni

Molti dei luoghi che ho visto mi sembravano familiari… poi ho capito perché:

  • Lilo & Stitch: anche se ufficialmente ambientato a Kauai, molte atmosfere vengono da Oahu, soprattutto nella zona di Haleiwa.
  • 50 volte il primo bacio: il cafè esiste davvero, e si trova nel nord dell’isola.
  • Jurassic Park, Lost, Pirates of the Caribbean… tutti passati da qui. La natura è così spettacolare che sembra davvero un set cinematografico.
Scopri le migliori offerte per il tuo viaggio su Booking.com. Segui il link dal banner qui sopra!

Quanti giorni servono per visitare Oahu?

Ti direi almeno 4 giorni pieni, ma se puoi farne 5 o 6, ancora meglio. Noi abbiamo corso un po’ e comunque ci siamo persi alcune cose (tipo Pearl Harbor). L’isola ha tanto da offrire e ogni zona ha un’atmosfera diversa. Vale la pena rallentare.

Il mio consiglio finale

Non fare solo le cose “da checklist”. Lascia spazio all’imprevisto, a un tuffo nell’oceano in più, a un tramonto visto da uno scoglio, a un mango tagliato male sul cofano dell’auto. È lì che Oahu ti resta dentro. E se ancora non lo fai seguici si nostri social per non perderti le prossime avventure.

Viaggio di gruppo a New York 2025: parti con noi

Se sogni New York da una vita ma non sei mai riuscito a partire perché non trovavi nessuno con cui andare, o l’idea di organizzare tutto da solo ti fa venire il mal di testa, questo viaggio di gruppo a New York è stato pensato esattamente per te.
Che tu sia un tipo da Central Park o da grattacieli, da colazione con pancakes o da hot dog o da shopping sulla Fifth Avenue… New York ti chiama, e noi siamo qui per portarti con noi.

viaggio di gruppo a New York

Io e Martina, due travel designer certificate, ti accompagneremo in questa avventura che sarà un mix perfetto di viaggio organizzato e scoperta autentica. Il tutto condito da tanto divertimento e un pizzico di magia metropolitana.
E non lo dico per dire: siamo anche New York Destination Specialist. Conosco molto bene la città, essendoci stata tante volte, e questa volta voglio fartela vivere con gli occhi di chi la ama davvero.

Ti basterà leggere alcuni dei miei articoli per capire quanto amo questa città e lasciarti ispirare dagli itinerari che ti faranno venir voglia di partire con noi per questo viaggio di gruppo a New York. Leggi: itinerario tra le note di New York.

Nota importante: questo viaggio nasce proprio dal mio lavoro di travel designer certificata. Se stai cercando un’esperienza diversa, magari più intima o in altre destinazioni, sappi che creo anche viaggi su misura, con itinerari personalizzati pensati solo per te. Se sogni una meta ma non sai da dove partire, scrivimi: disegno il tuo viaggio come fosse il mio. Visita la mia pagina dedicata.

Quando si parte?

Abbiamo scelto le date perfette: dal 22 al 29 novembre 2025.
Sette notti piene di emozioni, con le prime luci di Natale, le foglie gialle nei parchi e quell’atmosfera da film che solo New York sa creare. Saremo lì durante il Thanksgiving, con la celebre parata e i profumi di zucca nell’aria, e ci godremo i super saldi del Black Friday. Un momento magico, perfetto per scoprire la città tra tradizione americana, shopping sfrenato e una sorpresa speciale che renderà il viaggio ancora più indimenticabile.

Cosa è incluso nel viaggio?

E ora la parte pratica, quella che tutti vogliono sapere: quanto costa e cosa è incluso?
Il prezzo di lancio per i primi 5 iscritti è di 1.830€, poi passa a 1.900€. E dentro c’è praticamente tutto quello che ti serve per vivere una settimana indimenticabile a New York, senza pensieri.

Nel prezzo è incluso il volo A/R da Roma (ma se parti da un’altra città, troviamo una soluzione su misura), l’hotel 3 stelle a Long Island City con colazione inclusa (camere quadruple condivise, perché sì, è anche così che si fanno amicizie incredibili), la tessera della metro per muoversi come un vero local e il New York CityPASS, che ti apre le porte delle attrazioni più famose, tipo il Top of the Rock, Ellis Island e altre meraviglie (in totale ne include cinque).
C’è anche l’ingresso al meraviglioso Summit One Vanderbilt – che è una di quelle esperienze che ti lasciano senza fiato – una cena di benvenuto per iniziare col piede giusto, l’assicurazione viaggio, un itinerario super dettagliato e una sorpresa finale che non vogliamo svelarti… ma che ti farà brillare gli occhi, promesso.

L’unico extra da considerare è una quota tour leader di 100€, da dare in contanti alla partenza, che copre la nostra presenza costante durante tutto il viaggio. Saremo lì per ogni domanda, consiglio, dubbio o “ma secondo te dove si mangiano i pancake migliori?”.
Insomma, il nostro supporto organizzativo e quel tocco in più che renderà questa esperienza davvero speciale.

Non sono invece compresi l’ESTA (il visto elettronico per entrare negli USA, costa 21$), i pasti non specificati, le mance, le spese personali e i trasferimenti da/per l’aeroporto. Ma tranquillo, anche per quelli ti daremo una mano.
E circa un mese prima della partenza creeremo un gruppo WhatsApp per iniziare a scambiarci info, dritte, sogni e quell’emozione che si sente solo quando si sta per partire per New York.

Chi può partecipare al viaggio di gruppo a New York?

Chiunque abbia voglia di viaggiare in compagnia, conoscere persone nuove e vivere New York con uno spirito di condivisione e leggerezza.
Puoi venire da solo, in coppia, con amici o in famiglia. L’unico requisito è avere almeno 21 anni e un passaporto valido per tutta la durata del viaggio (controlla i requisiti di ingresso al paese qui). Il gruppo sarà piccolo, massimo 12 persone, perché ci teniamo a creare un clima intimo, dove ci si conosce davvero e si vive ogni momento insieme.

Questo non è il solito viaggio di gruppo a New York, ma un vero e proprio viaggio fatto con passione.
Noi ci mettiamo il cuore, tu devi solo portare la valigia e la voglia di emozionarti.

Per prenotare, contattaci sui nostri social: saremo felici di rispondere a tutte le tue domande.

Anche quelle tipo: “Ma ci andiamo al ponte di Brooklyn al tramonto?” spoiler: ovvio che sì.

New York ti aspetta.

La direzione tecnica del viaggio è a cura di VOLVER S.R.L.S. UNIPERSONALE, per garantirti assistenza, sicurezza e organizzazione impeccabile in ogni fase del viaggio.

Documenti per entrare a New York

Una delle domande che ricevo più spesso come travel designer è: “Che documenti servono per New York?”
E capisco bene il dubbio perché tra passaporto, ESTA, controlli doganali e qualche voce che gira sui forum, si rischia di andare in confusione. Ma niente panico: in questo articolo ti spiego tutto quello che serve sapere, in modo semplice e pratico, proprio come faccio con i viaggi che organizzo per i miei clienti.
E se vuoi un itinerario personalizzato su New York o hai bisogno di una mano per prenotare tutto il viaggio, puoi contattarmi direttamente: ti aiuto con piacere! Oltre alle mie esperienze di viaggio sono anche una New York City Destination Specialist grazie alla mia formazione con la New York City Travel Trade Academy. Direi che puoi fidarti di me! E per lasciarti ispirare dai miei viaggi seguimi anche sui social!

Passaporto e requisiti d’ingresso

Per entrare negli Stati Uniti serve un passaporto elettronico valido per l’intera durata del viaggio. Non è più necessaria una validità residua di sei mesi ma il mio consiglio è di rinnovarlo sempre con un certo anticipo. Anche perché senza questo primo fondamentale tra i documenti per New York non si va da nessuna parte.

Se hai un passaporto italiano puoi viaggiare senza visto fino a 90 giorni, grazie al Visa Waiver Program. In questo caso serve però l’autorizzazione elettronica ESTA, uno dei documenti per New York più importanti da richiedere.

Puoi prenotare le tue esperienze a New York in modo semplice e veloce con l’app di GetYourGuide.
Scaricala dal nostro link e inserisci il codice VABBEIOVADO5: avrai subito il 5% di sconto su tutti i tuoi acquisti. Approfittane!

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L’ESTA: tra i documenti per entrare a New York

L’ESTA ha una validità di due anni (o fino alla scadenza del passaporto) e costa 21$ (aumento previsto per il 1 ottobre 2025 a 40$, seguirà articolo aggiornato). Devi richiederlo prima della partenza. Ricorda:

  • Serve anche per i minori
  • Va rinnovato se cambi passaporto o cittadinanza
  • Non è garantito al 100%: l’ingresso viene comunque valutato alla dogana

Un punto cruciale legato ai documenti per New York riguarda i viaggi precedenti: se sei stato in Paesi come Iran, Iraq, Corea del Nord, Libia, Siria, Somalia, Sudan o Yemen, l’ESTA non potrà essere approvato. Lo stesso vale (da gennaio 2021) per chi ha visitato Cuba.

In caso di dubbi, ti consiglio di contattare la tua ambasciata per valutare la tua situazione specifica.

L’ESTA va richiesto solo sul sito ufficiale del governo USA (costa 21$): so che online troverai mille agenzie che ti propongono la procedura al doppio del prezzo… ma davvero, è semplice da fare in autonomia. Oppure puoi chiedere a me: sono qui per aiutarti, anche con la burocrazia! Se preferisci, c’è anche l’app ESTA Mobile, comodissima.

Questo è il link del Governo Americano dove far domanda di ESTA.

per le strade di New York

Cosa succede all’arrivo: controlli e dogana

Una volta atterrato ti aspettano i controlli doganali. Niente panico: se hai con te tutti i documenti richiesti per il tuo viaggio a New York, andrà tutto liscio. Dovrai compilare un modulo elettronico (o cartaceo) e parlare con un ufficiale, ma si tratta di domande base: motivi del viaggio, durata del soggiorno e dove alloggerai.

Per rimanere connessi con il mondo, condividere sui social il vostro viaggio o controllare i gatti a casa, vi consigliamo Holafly: l’eSIM di viaggio che vi garantirà connessione e VPN sempre. Approfittate del nostro sconto del 5%! Clicca sul banner o inserisci il codice VABBEIOVADO.

Troverai dei chioschi automatici (APC) anche in italiano: ti basta seguire le istruzioni e compilare il Modulo 6059B. In alternativa, puoi scaricare l’app MPC (Mobile Passport Control) e fare tutto direttamente dal telefono, così salti qualche coda.

Alla fine riceverai una ricevuta da consegnare all’ufficiale di dogana. Mi è capitato spesso di trovare personale che parlava italiano, quindi non farti prendere dall’ansia: ti chiederanno solo le info base sul viaggio. E poi arriva il momento che tutti aspettiamo: “Welcome to New York”!

Ricorda solo che non puoi portare con te più di 10.000$ in contanti, e se hai con te cibo o regali, meglio dichiararli. Io ho sempre portato qualcosa per i miei parenti americani e al massimo mi hanno controllato il bagaglio. Nessun dramma: una barretta ai cereali non ti farà espellere dal Paese.

Tieni conto che i tempi dei controlli possono variare molto. Se hai prenotato qualcosa il giorno dell’arrivo, considera sempre un po’ di margine.

Altri motivi di viaggio: visto e ambasciata

Se viaggi per studio, lavoro o altri scopi non turistici, l’ESTA non basta. Dovrai richiedere un visto adatto, come B1 o B2. Anche in questo caso, i documenti per New York variano: conviene muoversi per tempo e consultare l’ambasciata americana o un esperto del settore (io sono qui anche per questo!).

Assicurazione sanitaria

Un altro dei documenti immancabile per New York che ti consiglio di avere sempre con te è una buona assicurazione sanitaria. Negli Stati Uniti, anche una visita banale può costare centinaia di dollari. Io mi affido sempre a Heymondo: è semplice, copre tutto e puoi avere anche uno sconto del 10% usando il link qui sotto.

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Non è richiesta all’ingresso ma è uno di quei documenti essenziali per New York che possono davvero salvarti la vacanza in caso di emergenza.

Se stai già organizzando in autonomia i tuoi itinerari, devi leggere i miei articoli: tour tra i film di New York e itinerario tra le strade di New York

Tutti i documenti per entrare a New York

I documenti per entrare a New York fondamentali sono: passaporto elettronico valido, ESTA approvato, assicurazione sanitaria e magari anche l’app doganale pronta sul telefono. Bastano pochi accorgimenti per partire tranquilli e goderti ogni secondo nella Grande Mela. Se hai bisogno di una mano o vuoi delegare la parte noiosa, ci penso io. E tu pensi solo a fare le valigie. Mentre se non volete perdervi le prossime avventure, se già non lo fate, vi conviene seguirci sui nostri social. Ci sono tante novità in arrivo su New York.

Parata del Thanksgiving a New York 2025

La nostra ultima gita a New York è stata in occasione del Thanksgiving e anche quest’anno, nel 2025, avrete l’opportunità di assistere alla famosa parata. Questa festa tutta americana, qui a New York, è celebrata con una grande parata, seguita dal pranzo in famiglia, quello con il tacchino gigante! Inutile dire quanto sia stata emozionante l’esperienza di essere lì, assistere a questo evento e condividere una cena indimenticabile con nuovi amici.

Il Thanksgiving è una delle festività americane più sentite, forse anche più del 4 luglio. Riunisce le famiglie, che molto spesso vivono in stati diversi, e segna l’inizio del periodo natalizio, tanto che il giorno dopo si cominciano gli addobbi di Natale! È sicuramente, insieme ad Halloween, la festa che più conosciamo grazie ai film e alle serie TV, che spesso ci raccontano come ci si prepari a questa grande cena. Vivere l’emozione del Thanksgiving a New York vi darà davvero la sensazione di essere in una puntata di Friends.

Se già non lo fai seguici sui social per non perderti le prossime avventure. Fidati che ci saranno grandi news da non perdere. Magari proprio su New York…

Se non sai come organizzare il tuo viaggio a New York, puoi scrivermi o visitare la mia pagina dedicata al mio lavoro di Travel Designer. Sarò felice di aiutarti a realizzare il viaggio dei tuoi sogni con un itinerario personalizzato che renda il tuo viaggio quello dei sogni.

Rockfeller center a New York

Le origini del Thanksgiving

Il Thanksgiving fu celebrato per la prima volta nel 1621 a Plymouth. Inizialmente, nacque come una festa di ringraziamento verso i nativi americani che aiutarono i Padri Pellegrini a coltivare la terra e a organizzare i raccolti e l’allevamento del bestiame in quella che per loro era una nuova terra.

Arrivati dal Vecchio Continente, i coloni non sapevano purtroppo come gestire il terreno e il suo clima. Così, i nativi corsero in aiuto, fornendo loro prodotti locali che ormai conoscevano bene e sapevano lavorare. Tra i più comuni, la zucca, che divenne uno dei piatti principali della festa insieme al tacchino. Nel 1863, il presidente Abramo Lincoln ufficializzò la festività, stabilendo che fosse celebrata il quarto giovedì di novembre.

Nel corso dei secoli, a questa tradizione si è aggiunto il Black Friday. Dal 1952, il giorno dopo il Thanksgiving è dedicato a Black Friday, la giornata che segna l’inizio dello shopping natalizio. Si dice che il nome sia nato a Philadelphia a causa del traffico intenso che paralizzava la città, causato dalle enormi folle di acquirenti alla ricerca di sconti. Così, dopo il Thanksgiving, non solo si iniziano gli addobbi natalizi, ma prende il via anche la stagione delle grandi compere di Natale e dei saldi.

New York è la città che non dorme mai, e se vuoi viverla al meglio ti conviene prenotare in anticipo le tue esperienze nella City. Con GetYourGuide puoi scoprire le migliori attività e attrazioni, con cancellazione gratuita fino a 24 ore prima. E se scarichi l’app da QUI e usi il nostro codice VABBEIOVADO5, hai anche un 5% di sconto sul tuo prossimo acquisto.

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Ora che abbiamo una panoramica completa su questa festività, possiamo scoprire come vivere al meglio l’atmosfera del Thanksgiving a New York nel 2025.

Come assistere alla Parata del Thanksgiving a New York 2025

Quest’anno, il giorno del Thanksgiving si celebra giovedì 27 novembre. La parata del Thanksgiving a New York è stata organizzata per la prima volta nel 1924 dai dipendenti del grande magazzino Macy’s. Questa parata, infatti, prende il nome di Macy’s Thanksgiving Day Parade e termina proprio davanti allo store.

Il punto di partenza è West 77th Street & Central Park West alle 8:30. Da qui, il corteo di carri con palloni giganti, ballerini, cheerleader e grandi ospiti dello spettacolo si snoda fino a Columbus Circle, prosegue lungo la 6th Avenue e arriva fino a Macy’s Herald Square. Il percorso si estende per circa 4 chilometri. Ovviamente, non potrete seguirla tutta, ma vi suggeriamo alcuni punti strategici dove potrete vedere meglio i tanti personaggi che animano questa festa! Tenete presente che la parata inizia alle 8:30 dal quartiere Upper West Side e termina a Midtown, impiegando circa 3 ore e mezza. Se volete assistere alla fine del percorso, dovrete essere lì almeno alle 10:00.

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Noi eravamo a Brooklyn e siamo usciti alle 8:00, arrivando con la metro a Rockefeller Center. Ci siamo poi infilati lungo la 6th Avenue, all’incrocio con la 39th Street, arrivando alle 9:30. La situazione, in realtà, è sempre molto tranquilla, con il controllo della polizia e dei servizi di sicurezza. Non c’è mai troppa folla o ressa, e non ci siamo mai sentiti schiacciati. C’erano anche molti bambini, quindi lo spazio tra le transenne è ben monitorato in base all’affluenza. Ovviamente, non pensate di allontanarvi troppo, soprattutto se avete bisogno di andare al bagno! Questo è uno dei luoghi consigliati per avere una buona visuale della parata. Potrete scoprire gli altri punti strategici sul sito di Macy’s, dove troverete anche la mappa con tutte le tappe.

Vivere il Thanksgiving a New York era una di quelle esperienze segnate nella mia wish list da un po’ e ha superato le aspettative! Ci siamo goduti in tutta tranquillità il passaggio dei carri: Snoopy, Spongebob, il tacchino gigante e Jimmy Fallon! È sicuramente una di quelle esperienze da fare e vivere in compagnia della propria famiglia o degli amici, prima del meritato pranzo.

Tutto termina verso le 12:30. Le strade si svuotano lentamente, si smontano i carri e la gente si avvia verso casa per concludere il pranzo. Se potete, aspettate un po’ prima di dirigervi verso le stazioni della metro. Potete controllare gli orari dei mezzi qui: tecnicamente rispettano gli orari festivi, con alcune deviazioni per il passaggio della parata.

Assistere alla gonfiatura dei palloni

Se purtroppo non avete modo di partecipare alla parata, potrete in alternativa assistere alla cerimonia della gonfiatura dei grandi palloni. L’evento si svolge nel punto di inizio della parata quindi nel quartiere Upper East Side, precisamente tra la West 77th & West 81st Streets. Davanti proprio al Museum of Natural History, a cui potrete con la scusa far visita. Orario di inizio ore 18:00. Se non riuscite a partecipare alla parata, sicuramente questa è una valida alternativa.

Non dimenticate mai di mettere in valigia la vostra assicurazione viaggio. Grazie a noi con HeyMondo, che ormai ci accompagna da anni, potete avere uno sconto del 10% sulla vostra prossima copertura viaggio.

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Cosa fare dopo la parata del Thanksgiving a New York 2025

Terminata tutta la cerimonia, abbiamo aspettato con calma che le strade si liberassero per poi dirigerci a Bryant Park, dove ogni anno viene allestita una pista di pattinaggio e un piccolo villaggio di Natale con stand di cibo e prodotti artigianali. Dopo una passeggiata, siamo tornati nel nostro appartamento a Brooklyn, dove abbiamo condiviso un’indimenticabile cena del Thanksgiving con gli altri ragazzi dell’ostello. Ovviamente, non poteva mancare il tacchino gigante… e indovinate un po’ chi lo ha disossato? Ogni riferimento a Stefania è puramente casuale.

Ma la cosa più bella è stata aver creato l’atmosfera di una famiglia, nonostante le differenze culturali, nazionali e religiose di ognuno di noi. Un tavolo composto da americani, italiani e sudcoreani che, in quella serata, hanno condiviso la bellezza che solo le esperienze di viaggio sanno regalarci. E mai come in quell’occasione ci siamo sentiti grati per ciò che abbiamo.

Trovate molti locali e ristoranti che servono una cena quasi tradizionale del Thanksgiving. In questo articolo vi suggeriamo alcuni ristoranti situati in varie zone di New York dove poter assaporare il famoso tacchino. Mentre per scoprire cosa vedere e fare a New York potete leggere qui.

Avete mai preso in considerazione la possibilità di visitare New York proprio durante il Thanksgiving? Vi ricordiamo di seguirci sui nostri social per non perdervi le prossime avventure in giro per il mondo.

Viaggio negli Stati Uniti: i nostri consigli essenziali

Ormai lo sappiamo che prima di un viaggio, le ansie e i dubbi sono sempre tanti e quando si parla degli Stati Uniti, non so perché, ma tutto si amplifica. Ok, ormai abbiamo una certa esperienza e partiamo molto più tranquilli, ma ricordo che i primi viaggi erano sempre un: “Cosa dobbiamo fare? E il passaporto? Come fare l’ESTA?” Così abbiamo deciso di darvi un po’ di consigli pre-partenza per gli Stati Uniti. Vediamo insieme, passo dopo passo, come organizzare il viaggio dei vostri sogni.

Documenti

  • Passaporto elettronico: tutti i passaporti rilasciati dopo il 2006 sono elettronici e devono essere in corso di validità per tutta la durata del viaggio. Quindi, non servono più i famosi 6 mesi di validità residua. Basta essere coperti fino al rientro in Italia. Anche se il nostro consiglio è: rinnovate il passaporto prima!
  • Per viaggiare dall’Italia agli USA per turismo e non oltre i 90 giorni di permanenza non occorre visto. Vi basterà richiedere online l’autorizzazione ESTA. L’unico sito ufficiale per richiedere il vostro ESTA è questo. Tutte le altre sono agenzie che vi addebiteranno una percentuale in più, arrivando anche a 50€. L’ESTA ha un costo di 21$ e una durata di 2 anni. Durante questo arco di tempo potrete andare negli USA un numero illimitato di volte, rispettando sempre i 90 giorni di permanenza per ogni visita. Avrete bisogno, per la richiesta, del vostro passaporto e dei vostri dati anagrafici e residenziali, oltre che dell’indirizzo e nome del vostro hotel o della persona da cui sarete ospiti. Va richiesta almeno 72 ore prima del viaggio, in quanto questo è il tempo massimo per la lavorazione della vostra richiesta, anche se normalmente in poche ore riceverete l’email. In alternativa, potete provare anche l’applicazione, molto più pratica.

Assicurazione sanitaria

Non è obbligatoria per l’ingresso nel paese, ma è fortemente consigliata. Dai tanti film avrete sicuramente capito che qui la sanità può essere davvero molto costosa, quindi perché rovinarsi il viaggio? Noi vi consigliamo di aggiungere un’assicurazione viaggio e sanitaria con massimali alti in modo da essere totalmente coperti. Da anni ci affidiamo a HeyMondo, che con la sua pratica applicazione sarà sempre pronta (si spera di no) all’utilizzo. Vi lasciamo qui il nostro sconto del 10% valido per qualsiasi copertura assicurativa ovunque nel mondo.

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Connessione dati

Nel 2024, dopo averne provate varie, ci sentiamo di consigliarvi di acquistare una eSIM. Tra le tante, ci siamo trovati molto bene con Holafly. Potete scoprire meglio come installarla seguendo le indicazioni riportate sul loro sito. In sostanza, si tratta di una SIM virtuale che viene installata sul vostro telefono e attivata nel momento dell’arrivo a destinazione.

L’alternativa utilizzata in tanti dei nostri viaggi è usufruire di una delle offerte per l’estero del vostro operatore telefonico. Forse è una soluzione leggermente più costosa, ma vi darà modo di avere, oltre ai gigabyte di dati, anche un minimo di minuti di telefonata.

Ultima, ma sempre degna di nota, è l’acquisto di una SIM locale. La sconsigliamo per via dei costi sicuramente più elevati e del bisogno di cambiare SIM, a meno che non vi convenga nel caso in cui soggiorniate per un periodo lungo.

Noleggio auto

Tutto quello che dovete sapere sul noleggio auto per un viaggio negli Stati Uniti lo trovate nel nostro precedente articolo dedicato agli on the road negli USA. Tutto quello di cui avete bisogno è:

  • Passaporto in corso di validità con associato ESTA o visto
  • Carta di credito a nome della persona che ha effettuato la prenotazione e sarà il primo guidatore
  • Patente e/o patente internazionale nel caso in cui nello stato in cui vi recate sia richiesta

Non tralasciate mai la patente internazionale. Un piccolo errore come questo potrebbe costarvi il viaggio e, purtroppo, possiamo dirvelo per esperienza. Durante il nostro grande viaggio negli Stati Uniti, siamo stati alle Hawaii. Qui la patente internazionale è obbligatoria. Siamo stati fermati e abbiamo rischiato il ritiro dell’auto e una grossa multa, scampata solo perché eravamo in partenza il giorno successivo. Controllate bene di avere tutti i documenti necessari prima della partenza, e verificate le norme per lo stato in cui noleggerete o guiderete durante il vostro viaggio negli Stati Uniti.

Chicago theater, casa fare e vedere a Chicago
Paesaggi mozzafiato negli USA

Quando andare in viaggio negli Sati Uniti

Parlando di un paese composto da 50 stati, 5 diversi fusi orari e due coste bagnate da due diversi oceani, è molto difficile dare una risposta univoca a questa domanda. Tutto dipende da quale costa e quali stati intendete visitare. Florida? Totalmente sconsigliata tra agosto e ottobre a causa degli uragani. Città come New York o Chicago sarebbero da evitare durante gennaio o febbraio, quando le tempeste di neve o il forte gelo possono portare le temperature molto sotto lo 0.

La costa ovest rimane forse quella con temperature più miti, ma comunque molto calde durante l’estate, soprattutto se vi avventurate tra Nevada e Arizona. Le Hawaii sono perfette tutto l’anno, ma da novembre a marzo c’è un rischio maggiore di pioggia. Insomma, tutto dipende dalla vostra destinazione. Sicuramente, primavera e autunno sono i periodi migliori per valutare un viaggio negli Stati Uniti.

Mance come funziona

Premessa: durante i nostri viaggi negli USA, due volte non abbiamo lasciato la mancia! Ma come, non è obbligatoria? No, non è obbligatoria, ma è uso comune e ormai un obbligo morale e sociale. Tuttavia, nel caso in cui il servizio non sia stato all’altezza, nessuno vi correrà mai dietro se non lasciate la mancia. Ho aspettato il mio hamburger per più di un’ora, mentre Riccardo aveva già finito il suo, e alla fine si è scoperto che il cameriere aveva dimenticato l’ordine e cercava, tra l’altro, di incolpare me di non averlo ordinato, davanti al titolare. Insomma, capite che si tratta di eventi molto particolari.

Quello che vi possiamo dire è che nella maggior parte dei casi sarete davvero felici di lasciare la giusta parte al cameriere che vi ha servito. Contando molto sulla mancia, sono sempre molto attenti alle esigenze del cliente e vi coccolano, facendovi sentire sempre a vostro agio. Si rincarerà sul vostro conto finale, ma sicuramente ne sarà valsa la pena.

La percentuale di mancia consigliata va dal 10 al 25/30%. Dipende dagli stati e dai locali. Se pagate in contanti, potete lasciarla al tavolo o direttamente al cameriere. Nel caso in cui paghiate con carta, potrete addebitare la percentuale durante o dopo il pagamento direttamente dal POS. Vi verrà sempre chiesto se desiderate aggiungerla.

Trasporti per il tuo viaggio negli Stati Uniti

Abbiamo girato gli Stati Uniti in auto, in treno e nei comodissimi e famosi Greyhound, vivendo sempre esperienze diverse. Si sa, gli on the road negli USA sono un must. Hanno quel fascino che non si può spiegare, va solo vissuto. Ma non sempre è la scelta migliore per il nostro itinerario o per le nostre tasche. Il modo più economico di spostarsi sono sicuramente i bus. Abbiamo fatto tratte come San Diego – San Francisco in notturna, guadagnando tempo prezioso. Ci siamo mossi da New York a Boston ammirando il paesaggio e il foliage, fermandoci a New Haven. E ci siamo concessi un riposino dopo lunghe camminate a Chicago, prima di arrivare a Toronto (viaggio fatto sempre in notturna). È vero: l’inconveniente del traffico o del ritardo è sempre dietro l’angolo, ma fortunatamente abbiamo sempre rispettato la tabella di marcia.

viaggio negli Stati Unit con i bus

Tra le compagnie di bus ci sono: Greyhound, Megabus e Flixbus. In base agli stati, ci sono compagnie minori che operano solo lungo la costa est o ovest. Potete acquistare i biglietti online trovando sempre ottime offerte. Controllate sempre di inserire il bagaglio e tranquilli, a bordo c’è sempre il bagno utilizzabile durante il viaggio. Sarà un’esperienza dal sapore molto vintage.

Altra alternativa, utilizzata solo una volta perché più costosa, sono gli Amtrak. Si tratta della rete ferroviaria che opera attraverso tutti i 50 stati degli USA. I biglietti costano molto rispetto ai bus, ma sono sicuramente più efficienti e offrono un’esperienza unica. Infatti, alcune delle sue tratte vi daranno modo di attraversare scenari unici. Speriamo un giorno di viaggiare a bordo del California Zephyr.

Consigli random per il tuo viaggio negli Stati Uniti

Quello che sicuramente vi consigliamo di fare prima di un viaggio negli Stati Uniti è di muovervi sempre con un po’ di anticipo. Dalla prenotazione di volo, hotel, attrazioni e spostamenti, alla richiesta dell’ESTA. Calcolate bene come spostarvi e i periodi dell’anno in cui intendete viaggiare per mettere in valigia i giusti indumenti. Partite sempre con un itinerario ben organizzato, ricordandovi che la vostra Travel Designer Stefania è sempre pronta ad aiutarvi. Scaricate tutte le applicazioni che vi possano servire, compreso un navigatore offline. Potrete pagare con le carte quasi ovunque, ma il nostro consiglio è di avere sempre qualche dollaro in contanti. Assurdo, ma molte volte siamo entrati in locali dove ancora c’è la scritta “Only Cash”. Ritirate agli ATM e non in aeroporto e pagate sempre scegliendo la valuta del paese in cui siete.

Attenzione: ricordatevi di mettere in valigia un adattatore. In commercio ci sono quelli internazionali che potrete poi usare ovunque nel mondo. Godetevi il calore degli americani e il loro essere così friendly.

Speriamo di avervi aiutato ad organizzare il vostro viaggio negli Stati Uniti e vi invitiamo a seguirci sui nostri social per non perdervi le prossime avventure.

Denver cosa vedere nella Napa Valley della birra

“Ma cosa siete venuti a fare e vedere a Denver?” Questa è la frase che ci siamo sentiti ripetere più volte dai cittadini della colorata città del Colorado appena arrivati. Provate voi a spiegare cosa significa per noi il traguardo di essere arrivati fin qui da Los Angeles. Abbiamo guidato per 1.200 miglia (1.900 chilometri), attraversato quattro stati e preso un volo dalle Hawaii per terminare il nostro viaggio di nozze proprio qui: a Denver. Tutta l’avventura ve l’abbiamo raccontata nel nostro on the road da Los Angeles a Denver.

E vi possiamo assicurare che di cose da fare, vedere e mangiare a Denver ce ne sono molte di più di quello che potete immaginare. Questa città ci ha stupito per i suoi murales, i suoi birrifici, le case vittoriane e la sua atmosfera così rilassata. Abbiamo mangiato una delle migliori pizze degli Stati Uniti e camminato nelle stesse strade percorse da Kerouac. Ma vediamo insieme quali sono le cose da non perdere e le birre da assaggiare nella città nascosta tra le Montagne Rocciose.

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Larimer Square e 16th Street Mall

Questi due quartieri pedonali sono perfetti per passare la serata tra un birrificio e l’altro. Proprio qui i grandi scrittori della Beat Generation si incontravano. Ripercorrere quelle stesse strade mi ha fatto emozionare. Pensare a quando, a 16 anni, leggendo “On the Road”, dovevo ancora capire bene dove fosse Denver. Larimer Square è il vero cuore di Denver e della sua Downtown, nonché la parte più antica della città. Poco più avanti arriverete nei 2 km di percorso pedonale della 16th Street Mall, dove potrete divertirvi a trovare alcune delle opere di street art nascoste tra i vicoli. E terminare con una visita nel suo Hard Rock Cafe, tappa per noi imperdibile in ogni città..

Colorado Convention Center

Una delle mascotte della città è il simpatico e gigante orso blu che sbircia all’interno di questa importante struttura cittadina. Il nome dell’opera è “I See What You Mean” ed è un orso di ben 12 metri, opera dell’artista Lawrence Argent, ormai simbolo della città. Sul lato opposto si trova un’altra opera, “The Dancers”, realizzata da Jonathan Borofsky, uno scultore americano noto per le sue opere monumentali e spesso giocose. Si tratta di due ballerini in acciaio e vetro di circa 15 metri. Inoltre, il Colorado Convention Center è un importante centro culturale dove vengono ospitati eventi e incontri internazionali. Controllate il suo calendario dopo aver scattato una simpatica foto con il grande orso blu.

Coors Field

In una città come Denver, tra le cose da vedere non può mancare una visita al suo importante stadio di baseball. Non abbiamo partecipato ad alcuna partita perché avevamo già fatto l’esperienza del baseball a Boston e a Chicago. Tuttavia, potete programmare una visita guidata al suo interno anche nelle giornate di fermo sportivo, anche se per noi la vera esperienza si vive durante una partita.

Inaugurato nel 1994, lo stadio può ospitare circa 50.000 persone e si trova nel quartiere di LoDo, quindi facilmente raggiungibile a piedi dal centro città. Il Coors Field è la casa dei Colorado Rockies, la squadra di Major League Baseball (MLB) di Denver, fin dal loro primo anno di gioco nello stadio nel 1995. Tra le sue curiosità, è noto per aver visto molti fuoricampo, in parte dovuti all’aria rarefatta di Denver che favorisce le lunghe distanze. Il nome “Coors Field” deriva dal birrificio Coors Brewing Company, che ha acquistato i diritti di denominazione dello stadio. A Denver, tutto torna sempre alla birra.

Denver Art Museum

Tornando all’arte, non potete perdere questo museo fondato nel 1893 ma che ha cambiato nomi e strutture nel corso degli anni. Fu definitivamente spostato nella nuova struttura, il Martin Building, solo nel 1971. Questo edificio distintivo fu progettato dall’architetto italiano Gio Ponti in collaborazione con l’architetto di Denver James Sudler. Inoltre, il DAM si è ampliato con l’apertura del Frederic C. Hamilton Building nel 2006, progettato dall’architetto Daniel Libeskind, che ha ulteriormente aumentato lo spazio espositivo e la capacità del museo di ospitare mostre contemporanee e programmi innovativi. Raccoglie grandi opere di artisti moderni come Andy Warhol e Man Ray, ma è famoso per la sua grande collezione artistica dei nativi americani. L’arte da vedere a Denver è tanta, e alcune opere di arte moderna vi aspettano già nel suo Giardino Museo.

Aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 17:00 (fino alle 20:00 il giovedì), costo del biglietto: 22$. Controllate sul sito ufficiale eventuali giornate con entrata gratuita.

Colorado State Capitol

Il primo soprannome di Denver è “Mile High City”. Questo soprannome deriva dal fatto che la città si trova esattamente a un miglio (1.609 metri) sopra il livello del mare. L’altitudine è un elemento distintivo e unico di Denver, che ne influenza il clima, lo stile di vita e le attività ricreative. Essere a un miglio di altitudine è un motivo di orgoglio per i residenti e rappresenta un’identità distintiva per la città. Tuttavia, ha anche il suo lato negativo: qui l’aria è più rarefatta, il che può influenzare la respirazione e la resistenza fisica. A conferma di questa storia, una delle cose da vedere a Denver è proprio il tredicesimo gradino della scalinata occidentale del Colorado State Capitol. Una targhetta vi informerà di essere nel punto giusto, anche se il punto che segna il miglio in realtà è spostato di qualche centimetro.

Già che siete qui, potete visitare la sede del governo dello Stato del Colorado. In stile architettonico neoclassico, questo edificio fu completato nel 1901. È visitabile con tour guidati gratuiti tutti i giorni tranne la domenica e potete salire fino alla sua cupola dorata.

Union Station e The Denver Central Market

Ok, le cose da vedere e fare a Denver sono tante, ma vogliamo iniziare anche a parlare di cosa e dove mangiare? Iniziamo con due dei luoghi che più abbiamo amato in questa nostra avventura in Colorado.

Union Station: Union Station è una storica stazione ferroviaria situata nel centro di Denver, Colorado. Inaugurata nel 1881, la stazione ha subito diversi ampliamenti e ristrutturazioni nel corso degli anni, con la facciata attuale in stile Beaux-Arts risalente al 1914. È un importante punto di riferimento storico e architettonico della città.

Nel 2014, Union Station ha subito una significativa ristrutturazione e riqualificazione per trasformarla in un moderno hub di trasporto e centro sociale. Il progetto ha preservato molti degli elementi storici dell’edificio, integrandoli con nuove strutture e servizi per adattarsi alle esigenze moderne. Oggi è molto più di una stazione. Al suo interno si trova un hotel, il The Crawford Hotel, numerosi ristoranti e bar, tra cui Snooze, un popolare locale per la colazione e il brunch. Se ci passate il sabato e la domenica, troverete anche un piccolo mercato di prodotti locali e biologici.

Denver Central Market: Qui abbiamo mangiato una delle pizze più buone di sempre! Giuriamo. Provate per credere. Due giovani ragazzi italo-americani, con il loro forno a legna, hanno sfornato una pizza così buona che si sono meritati i nostri complimenti. Si tratta di Vero Italian. Fateci sapere se confermate la loro bravura anche voi. Denver Central Market si trova nel quartiere di RiNo (River North Art District), noto per la sua vivace scena artistica, i murales colorati, le gallerie d’arte, i ristoranti e i bar alla moda.

I birrifici da non perdere a Denver

Arriviamo alla parte più interessante di Denver: i suoi birrifici. Questa città è famosa per la sua produzione di birra sin dal periodo della Corsa all’oro. Il Colorado è uno degli stati con il maggior numero di birrifici pro capite negli Stati Uniti, e Denver è il cuore di questa vibrante scena birraria. La città offre una vasta gamma di birrifici che producono una varietà di stili di birra, dalle tradizionali lager e pale ale alle innovative birre acide e imperial stout. Molte delle quali sono state personalmente provate. Vi lasciamo la nostra lista dei migliori birrifici da non perdere a Denver:

  • Great Divide Brewing Company: Famosa per le sue robuste birre come la Yeti Imperial Stout.
  • Wynkoop Brewing Company: Il primo birrificio artigianale di Denver, aperto nel 1988.
  • Breckenridge Brewery: Conosciuto per le sue birre di alta qualità e una forte presenza locale.
  • Denver Beer Co.: Popolare per le sue birre innovative e il suo patio all’aperto.
  • Woods Boss Brewing Company: Potrete scoprire come viene realizzata la loro birra prima di berne un bel bicchiere.
  • 715 Club: Non un birrificio ma un locale rock dove abbiamo passato allegre serate con il giusto sottofondo musicale. Ci tenevamo a menzionarlo

Se riuscite a essere in città per il Great American Beer Festival, potete dire di aver partecipato all’evento più atteso e importante di questa città. Quest’anno si terrà dal 10 al 12 ottobre. Noi purtroppo lo abbiamo perso per pochissimi giorni, ma abbiamo avuto modo di partecipare alla festa dell’Oktoberfest per le strade di Larimer Square. Vi consigliamo di sbirciare i contenuti sui nostri social per scoprire a quale gara Riccardo è arrivato al secondo posto!

Se intendete riportarvi a casa un souvenir davvero speciale, vi consiglio di entrare da Rockmount Ranch Wear. Tra stivali e camicie da veri western, farete piangere il vostro portafoglio. Ma questo negozio è così autentico che dovete entrarci anche solo per visitarlo e sbirciare i bellissimi cappelli da cowboy che fanno così tanto Colorado. Qualcuno di voi ha visto la serie “The Ranch”?

Denver sicuramente non sarà tra le prime città americane che vi verrà in mente di visitare. La sua posizione centrale e decentrata rispetto ad altre grandi città o luoghi di interesse la rende poco attraente. Ma, e c’è un grande ma, vale davvero la pena allungare, deviare o costringersi a un lungo scalo per scoprire anche solo in parte questa cittadina che si divide tra il suo animo hippie ed elegante. Vibrante e dinamica, Denver offre tanto ai giovani e a chi vuole visitare la città per vedere la sua architettura vittoriana e art déco in contrasto con quella moderna dei suoi famosi musei. Per noi è il ricordo di uno dei nostri on the road più belli. Almeno fino ad oggi, perché qui si sta già organizzando la prossima grande avventura.

Vi aspettiamo sui nostri social e siamo curiosi di sapere quante birre siete riusciti a bere nella Napa Valley del Colorado.