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Santuario degli elefanti etico a Phuket

30 Aprile 2025

Una delle esperienze che più mi hanno messo ansia durante questo viaggio in Thailandia è stata la necessità di essere davvero sicura di aver scelto un santuario degli elefanti etico a Phuket.

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Prima di partire, ho passato notti insonni a guardare video su YouTube, leggere contenuti sui social, blog e siti web, confrontando ogni singolo santuario presente sull’isola. Ho esaminato attentamente il modo in cui questi giganti silenziosi vengono ospitati nelle riserve.

Purtroppo, ho scoperto che dietro questo tema si nascondono tantissime storie di sfruttamento, inganno e crudeltà. L’uomo, pur di guadagnare, è spesso disposto a tutto: a mentire, a ingannare… non solo sé stesso, ma anche questi esseri indifesi. Ammetto che, dopo tante lacrime — sì, perché ho visto e letto di situazioni davvero strazianti — sono riuscita a creare una lista di santuari degli elefanti veramente etici in Thailandia e, in particolare, a Phuket.

Se ci seguite sui nostri social, avrete già visto qualche scorcio della nostra fantastica avventura in Thailandia e delle meraviglie che questa terra sa regalare… incluso un piccolo spoiler della nostra visita presso Hidden Forest. Quindi, se ancora non lo fate, correte a seguirci!

Come scegliere il santuario giusto

Partiamo subito da una domanda fondamentale: cosa significa davvero “etico”?
Cavalcare un elefante non è etico. Fare il bagno con un elefante fa male sia a lui che a noi. La sua pelle è molto delicata, e strofinarlo con spazzole o fango può causargli seri problemi. Per noi, immergerci in una pozza con loro significa esporsi a una grande quantità di germi e batteri, compresi quelli contenuti negli escrementi degli elefanti. Schifoso vero?

Accarezzarli, toccarli, salire sulla loro proboscide per scattare foto o video non li mette affatto a loro agio. Non dimentichiamolo: stiamo parlando di animali selvatici.

In natura, gli elefanti vivono in gruppi, le mandrie, e in totale libertà senza alcun contatto con gli esseri umani. Sappiamo bene che questo purtroppo non accade in molte zone del nostro pianeta, e l’Asia è uno dei continenti più duramente colpiti dallo sfruttamento e maltrattamento turistico di queste creature.

Quindi, qualsiasi “santuario” che vi prometta bagni, cavalcate, foto o spettacoli con gli elefanti… non è un vero santuario.

Quello che può essere accettato in un santuario etico è osservarli da una distanza di protezione, fondamentale anche per la nostra sicurezza. Basti pensare a quanto accaduto mesi fa a una ragazza spagnola, proprio in Thailandia.

La maggior parte dei santuari consente solo pochi minuti in cui offrire della frutta agli elefanti, sempre senza allungare la mano o toccarli. Solitamente, si prosegue poi con una camminata nella foresta, seguendoli in totale silenzio e rispettando i loro spazi.

La nostra esperienza a Hidden Forest Elephant Reserve

Ammetto che, prima di arrivare qui (e anche durante), ho provato tanta ansia. Mi chiedevo se avessi davvero scelto uno dei santuari degli elefanti etici e rispettosi di Phuket. La risposta l’ho scoperta solo vivendo questa esperienza… e posso già anticiparvi: sì, siamo in un vero santuario per elefanti.

Il biglietto per la mezza giornata (mattinata) include il prelievo direttamente dal vostro hotel, nella fascia oraria 8:00–8:30. L’arrivo al santuario è previsto per le 9:00. Una volta arrivati, ci hanno fatto accomodare in una sala all’aperto, dove una delle volontarie ci ha raccontato di più su queste meravigliose creature. Gli elefanti si distinguono tra asiatici (quelli che vedrete qui) e africani. Sono molto diversi tra loro per dimensioni, adattamento climatico e alimentazione. Purtroppo, ci è stata raccontata anche la dura realtà dello sfruttamento che questi animali hanno subito e ancora oggi subiscono. Tra circhi, spettacoli, lavori nei campi e turismo irresponsabile sono piaghe ancora presenti, soprattutto in Thailandia.
Negli ultimi anni si sta lavorando tanto per sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi, ma la strada è ancora lunga.

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Dopo una conoscenza approfondita su questi giganti buoni, ci siamo divisi in due gruppi (famiglie con bambini e adulti) e siamo stati accompagnati in uno dei punti di osservazione.
Ci siamo lavati le mani e, per circa 15 minuti, abbiamo potuto offrire delle banane agli elefanti presenti in quell’area. Era assolutamente vietato accarezzarli, e anche se forse si potrebbe evitare anche questo piccolo contatto, devo dire che tutto è stato attentamente supervisionato, nel pieno rispetto delle distanze e del benessere degli animali.

Dopo la merenda, loro si sono avviati nella foresta, e anche noi abbiamo iniziato il nostro percorso.
Durante la passeggiata ci siamo fermati ad osservarli mentre mangiavano e li abbiamo ascoltati comunicare tra loro. Un’emozione unica, vedere come trascorrono in modo tranquillo il loro tempo e come interagiscono tra di loro. I sette elefanti ospitati in questo santuario provengono tutti da situazioni diverse. I volontari li seguono attentamente, osservando ogni loro movimento per capirne lo stato fisico ed emotivo. Ad esempio, la più anziana ha 60 anni e preferisce restare in solitaria, mentre tre “amichette” poco dopo si sono tuffate nel laghetto: vi assicuro che il loro entusiasmo era percepibile.

Nel frattempo, noi siamo arrivati alla postazione pranzo e, gustandoci un Pad Thai (uno dei più buoni di tutto il viaggio), ci siamo goduti la vista di alcuni elefanti che si tuffavano nel lago.
Intorno alle 12:30 si è conclusa la nostra esperienza qui. Abbiamo salutato e ringraziato i volontari, tra cui Louise e Russell, e siamo stati riaccompagnati al nostro alloggio.

Sono uscita da questo luogo davvero felice. Ho visto la passione e l’amore autentico dei volontari, ho percepito il loro impegno concreto nell’aiutare questi animali e nel voler sensibilizzare chiunque entri in contatto con questa realtà al rispetto profondo verso queste meravigliose creature. L’unica interazione diretta con gli elefanti è stata quel quarto d’ora iniziale in cui abbiamo potuto offrire loro della frutta, mantenendo la giusta distanza e senza toccarli. Dopo di che, gli animali sono stati totalmente liberi di muoversi nella riserva, e noi felici di poterli osservare da lontano, liberi, nel loro habitat.

Costo dell’esperienza circa 78,00€.

Come prenotare in un vero santuario degli elefanti a Phuket

Questa è una di quelle rare situazioni in cui vi sconsiglio di prenotare tramite Get Your Guide.
Lasciate questa applicazione per le tante altre attività che potete fare qui sull’isola di Phuket o nel resto della Thailandia. Perché vi dico questo?
Purtroppo, definirsi “etici” è diventata una moda che attira quella parte di turismo consapevole che vuole fare del bene, ma che magari non ha il tempo o le risorse per informarsi a fondo. E così cosa succede? Prenotate la vostra esperienza in un santuario X… e vi ritrovate nel santuario Y, dove gli elefanti vengono ancora cavalcati o usati per fare il bagno insieme ai turisti.

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Ho scoperto che spesso vengono usati nomi molto simili per confondere, ad esempio: prenotate per il Phuket Elephant Sanctuary ma alla fine vi ritrovate con una prenotazione per Elephant Phuket Sanctuary – e non sono la stessa cosa. Quindi scegliete con attenzione il santuario che più rispecchia i vostri valori e le vostre aspettative, e prenotate sempre tramite il sito ufficiale. Noi, ad esempio, abbiamo fatto così per l’Hidden Forest.

Lista dei santuari degli elefanti etici in Thailandia e Phuket

Qui di seguito vi lascio una lista dei santuari degli elefanti che, secondo le mie ricerche, sono realmente etici, sia a Phuket che nel resto della Thailandia.
Ringrazio chi ha confermato con la propria esperienza la validità di questi nomi. E se anche voi ne conoscete altri da consigliare o da aggiungere alla lista, vi aspettiamo nei commenti!

La nostra conclusione è che esistono davvero luoghi etici, dove si pensa al bene degli elefanti e non solo al loro utilizzo a scopo turistico. Sta però a noi porre la giusta attenzione su quali realtà supportare e fare in modo di sensibilizzare il più possibile su questo tema.
Non vi racconto cosa ho visto poco dopo essere uscita dalla nostra esperienza all’Hidden Forest. Vi posso solo dire che, purtroppo, ho visto con i miei occhi la faccia più crudele di questo sistema di maltrattamento e sfruttamento.

Camminando per le strade di Phuket, potreste imbattervi anche voi in queste situazioni.
Cosa potete fare: non alimentarle, affinché il mancato guadagno porti, piano piano, alla loro scomparsa.
Spero di avervi dato un po’ di fiducia nel prendere parte a una di queste esperienze in uno dei santuari consigliati, e di aver contribuito a sensibilizzare chi ancora non conosce queste realtà, aiutandolo a capire che ogni nostro gesto su questa Terra è importante, sia per noi che per le splendide creature che la abitano.


Vi aspettiamo per la prossima avventura!

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