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  >  guida   >  Siena: cosa vedere e mangiare in un giorno!
Piazza del Campo, Siena, Italia

Siena per tutti è la città del Palio e dei Ricciarelli. Per noi due è la città delle visite alle nostre zie e delle corse in piazza del Campo con i nostri cugini! Eh si, entrambi abbiamo ricordi di questa città sin da piccini. Città che quindi portiamo nel cuore con tanti bei ricordi. Compresa quella volta che nel 2012 abbiamo assistito al Palio! Ovviamente tifando contrade avversarie! Io la Selva, Riccardo il Valdimontone. Indovinate chi ha vinto? Secondo me Riccardo ha barato!

Questa nostra visita a Siena è iniziata assaggiando subito il suo dolce per eccellenza: i ricciarelli nel famoso bar Nannini. La giusta carica per andare alla scoperta di Siena.

ricciarelli da Nannini, Siena
Ricciarelli da Nannini.

Anche perchè eravamo qui come inviati speciali per una spedizione segreta. Una Escape City! Non sapete cos’è? è un modo nuovo, coinvolgente, insolito ed adrenalinico di conoscere alcune delle nostre città italiane! Bisogna risolvere enigmi, scoprire antichi misteri e salvare la città. Insomma proprio una cosa adatta a noi! Ma grazie a questa fantastica idea di Garipalli siamo riusciti a scoprire tantissimi angoli nascosti di una città che pensavamo di conoscere come le nostre tasche. Ma non vi sveliamo di più anzi vi consigliamo di iniziare a giocare il prima possibile.

Se vi volete fare due risate trovate la nostra avventura nella pagina IG!

Ma giochi a parte, iniziamo a scoprire questa piccola perla della Toscana!

La scelta delle contrade, siena
Le contrade che parteciperanno al Palio del 2 luglio.

Cosa vedere a Siena in un giorno?

Quando si pensa a Siena la prima cosa che viene in mente è per forza il Palio. E allora perchè non iniziare proprio dall’iconica piazza dove ogni anno per ben due volte si tiene uno degli eventi più famosi e antichi del mondo.

Piazza del Campo

Famosissima in tutto il mondo per essere la sede del Palio, questa piazza risale al XIII secolo, in origine si trattava di un vero e proprio campo di deflusso delle acque piovane (ecco perchè è in pendenza) che divenne poi punto di incontro per i mercanti. Il suo sviluppo e la sua storia vanno di pari passo con la costruzione del Palazzo Comunale.

La sua caratteristica forma a conchiglia è suddivisa in 9 spicchi che rappresentano i 9 governatori del Periodo dei Nove. Questi spicchi convergono tutti verso il Palazzo Comunale, risalente a circa il 1297 che fu la sede del governo. Oggi ospita il Museo Civico ed è l’accesso alla Torre del Mangia, raggiungibile salendo i suo 400 scalini da cui ammirare un vista su Siena a 88 metri di altezza. Nel suo cortiletto interno oltre il pozzo centrale troverete una Lupa. Si proprio una Lupa con Senio e Ascanio, figlio di Remo, fuggiti da Roma perchè perseguitati dallo zio Romolo. Leggenda narra che la città di Siena sia stata fondata proprio da loro due. Nel lato apposto di Piazza del Campo troverete la Fonte Gaia, la prima fontana pubblica della città.

Siena, Piazza del Campo
Piazza Del Campo!

Due volte all’anno questa piazza viene ricoperta di uno spesso strato di tufo, per consentire la corsa dei cavalli al Palio detto anche “carriera”.

Come funziona e quali sono le regole del Palio?

Il Palio ha origini antichissime di secoli e secoli ma la sua ufficialità risale al 1652 anno in cui si corse per la prima volta proprio in Piazza del Campo. Si corre due volte all’anno: il 2 luglio in onore della Madonna di Provenzano e il 16 agosto in onore della Madonna Assunta. Le contrade di Siena sono in totale 17, ma solo 10 di esse corrono il Palio. Le contrate partecipanti al Palio vengono estratte a sorte con un rigido e particolare sistema un mese prima.

Noi abbiamo avuto l’onore questa volta di partecipare a questo evento. Totalmente a sorpresa! Tutti radunati in piazza del Campo alle 19:00 si è aspettato che il Sindaco estraesse la prima contrada, poi successivamente il capitano della contrata scelta estrae la seconda e così via fino ad avere esposte alle finestre del Palazzo Comunale tutte e 10 le bandiere delle contrade partecipanti a quel Palio. Le contrade sono i quartieri di Siena, all’interno delle mura medievali, i cui confini attuali furono definiti nel 1729 con il Bando Sui Confini.

Le 17 Contrade di Siena sono: Aquila, Bruco, Chiocciola, Civetta, Istrice, Giraffa, Leocorno, Lupa, Nicchio, Drago, Oca, Onda, Pantera, Selva, Tartuca, Torre e Valdimontone. La parte più importante e lunga del Palio è tutta la sua preparazione e organizzazione, perchè la corsa dei cavalli si svolge in circa solo 1 minuto e 30, la durata media dei tre giri intorno alla piazza. Pochissimi secondi di pura adrenalina che portano alla vittoria una sola contrada. La corsa è vinta dal cavallo con o senza fantino. La contrada vincente si porta casa il Drappellone, un telo disegnato ogni volta da un artista differente.

La partecipazione al Palio è ancora molto sentita, soprattutto dai giovani che riempiono la piazza, in attesa di quei pochi secondi di adrenalina, sin dalle prime ora del giorno.

è sicuramente tra le tradizioni italiane più antiche e ancora sentite con grande passione che richiama migliaia di turisti ogni anno.

Uscendo da piazza del Campo ci dirigiamo verso il Duomo di Siena o ufficialmente la Cattedrale Metropolitana di Santa Maria Assunta, è una delle opere più importanti in stile romano-gotico italiano. Famosa non solo per la sua facciata esterna ma per la libreria Piccolomini situata lungo la navata di sinistra. Fu fatta costruire nel 1492 dal Cardinale Francesco Piccolomini Todeschini, che in futuro divenne Papa Pio III.

Duomo di Siena, toscana
Cattedrale Metropolitana di Santa Maria Assunta

Entrando nella libreria dalla porta esterna, se guardate bene la parete alla vostra destra vi accorgerete di un quadrato che riporta alcune parole in latino:” il Quadrato Magico” meglio conosciuto come “Sator”. Si tratta di un Palindromo, cioè una frase leggibile sia da destra che da sinistra che riporta le seguenti parole: sator, arepo, tenet, opera, rotas. Che tradotto letteralmente significa: “il seminatore arepo tiene con le opere le ruote”. Frase che ancora ad oggi non è stata interpretata. L’unica cosa che si sa è che si trova qui da fine lavori nel XIV secolo.

Dirigendovi al lato opposto vi troverete davanti la scalinata di piazza San Giovanni, cercate la croce nera e attenti a non fare la stessa fine di Santa Caterina. Leggenda vuole che la povera santa sia stata buttata giù dalle scale proprio in quel preciso punto dal Diavolo. Peccato che la scalinata è stata terminata solo dopo la morte di Santa Caterina. Ma a noi piace credere a queste storie! E anzi se guardate bene troverete dei tasselli in marmo bianco: i punti in cui uno dei sui denti rimbalzò prima di arrivare alla fine della scalinata.

Ci incamminiamo verso Via del Refe Nero, arrivati al palazzo del “Diavolo Rosso” oltre alle sue varie epigrafi e lapidi scorgerete un lampione molto particolare: Una testa mozzata! La triste sorte che spettava ai condannati nel periodo medioevale. Anche se in realtà quest’opera di Giuseppe Mazzoni risale ai primi del ‘900 e si dice sia proprio una sua autoraffigurazione. Addentrandoci nella contrada del Bruco in via del Comune 102 trovate la fontanina del Bruco. Vi sentirete sicuramente osservati e girandovi infatti scorgerete una donna che vi fissa dalla finestra. Si tratta di un’opera di Pier Luigi Olla che spia i passanti dal 1995.

Palazzo Salimbeni e la sua Rocca sono la sede storica del Monte dei Paschi di Siena. Potrete trovare un piccolo angolo di pace entrando nel cortile del Santuario Casa di Santa Caterina.

Monastero casa di Santa Caterina
Cortile del Santuario Casa di Santa Caterina.

Continuando il percorso sulla vita della Santa Patrona di questa città potete aggiungere una visita ad una delle chiese gotiche più belle d’Italia: Basilica Cateriniana di San Domenico. Appena fuori le mura in questa basilica è conservata la testa- reliquia di Santa Caterina.

Sapete che a Siena c’è la finestra più piccola del mondo? La trovate sulla facciata del primo piano di Palazzo Chigi in piazza della Postierla.

Di grande interesse storico culturale vi segnaliamo : La Pinanoteca Nazionale, il Museo di Santa Maria della Scala e se avete tempo una passeggiata nell’Orto Botanico.

Dove mangiare a Siena?

Dopo aver camminato per tutta Siena e aver apprezzato la sua storia e architettura è di dovere dedicarci anche alla sua arte culinaria.

Iniziamo dalla colazione:

Bar Pasticceria Nannini: storico bar nel pieno centro storico inizia la sua carriera grazie a Guido Nannini agli inizi del 1900. Qui è d’obbligo assaggiare i suoi Ricciarelli, il Panforte e un buon caffè.

Rimanendo sui dolci vi consigliamo di assaggiare un dolcetto meno conosciuto ma risalente al medioevo: i Cavallucci. Dei biscotti molto speziati che venivano serviti ai conducenti di cavalli e ai loro cavalli, ecco il perchè del nome. Assaggiateli da La nuova Pasticceria Siena.

Poco fuori le mura di Siena trovate una rinomata pasticceria dove perdervi tra specialità locali e colorati macarons: Peccati di gola!

il cavalluccio, biscotti di siena, Toscana
Il Cavalluccio!

Volete venire a Siena senza assaggiare i Pici? Assolutamente no! Quindi prenotate un tavolo da Osteria Nonna Gina. Già il tagliere misto basterebbe ma non arrendetevi e prendete i pici o un piatto di pasta al ragù di cinta senese! Avrete modo di farvi anche due belle chiacchere con i proprietari.

Un posticino più spartano dove mangiare un mega panino con prodotti locali e un buon bicchiere di vino lo trovate dietro Piazza del Campo: Gino Cacino di Angelo. Non aggiungiamo altro. Dovete provarlo e fateci sapere. L’unico spoiler che vi facciamo è che ha ben 3 pagine di menù di soli panini!

Speriamo prossimamente di allungare a dismisura i consigli sui posti in cui mangiare a Siena.

Nel mentre aspettiamo di conoscere le vostre avventure in questa città che ogni volta ci regala fantastici momenti. Quando ci ricapiterà di assistere per puro caso all’estrazione delle contrade del Palio? Io anche questa volta tiferò per la Selva, vediamo come andrà il 2 luglio!

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