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Tag: marocco

La città blu del Marocco: visitare Chefchaouen da Fes.

Quando si associa il colore blu a una città molto probabilmente la prima che vi verrà in mente sarà la città blu del Marocco: Chefchaouen.

Stradine blu, casette blu, scalette blu, cielo blu. Sembrerà quasi di ritrovarsi in un sogno. In realtà ci troviamo nella parte settentrionale del Marocco, precisamente ai piedi della catena montuosa del Rif. Infatti il nome della città blu del Marocco, in passato Chaouen cioè “vette”, poi ribattezzata Chef-Chaouen, significa “guarda le vette”. Le vette del Rif, purtroppo, non sono però tra i luoghi più tranquilli di questo paese. La causa sono i traffici illegali di hashish che rendono questa zona poco tranquilla.

Porte instagrammabili a Chefchoauen, Marocco
Porticine colorate di Chefchaouen.

Ma non roviniamoci il sogno e scopriamo insieme tutta la bellezza della “città santa”. Si, questo è un altro appellativo di Chefchaouen. Fondata nel 1471 da Moulay Ali Ibn Rachid, uno dei discendenti di Maometto e dalla popolazione berbera del Rif, divenne poi rifugio per i musulmani ed ebrei che fuggivano dall‘Andalusia. Per secoli fu totalmente proibito l’ingresso agli stranieri. Solo nel 1920 le truppe spagnole riuscirono ad entrare e conquistare la città blu del Marocco fino al 1956. La sua impronta spagnola risalente già a metà del XV secolo è visibile in molti angoli, che ricordano proprio le città andaluse. La sua struttura però è quella tradizionale di una kasbah con la presenza di 4 moschee, 4 Hammam e 4 scuole coraniche.

Ma perchè è blu?

Il suo colore originario era il marrone! E sul perchè si sia poi tinta di blu ci sono tantissime e fantasiose teorie. Si crede sia stata dipinta di blu dagli ebrei per ricordare il colore del Paradiso. O che questo colore sia un efficace repellente contro le zanzare. Altra ipotesi è quella che aiuti a tenere fresche le case riflettendo meglio la luce del sole. Si suppone anche che sia semplicemente per ricordare il mare. Quello che sappiamo per certo è che rimarrà un segreto legato alla bellezza e al fascino che il blu regala a questa città.

Come visitare la città blu del Marocco.

Angoletti instagrammabili della città blu del Marocco, Chefchaouen
Angoletti instagrammabili della città blu del Marocco, Chefchaouen.

Per il tour a Chefchaouen ci siamo affidati a Get Your Guide. Ormai è l’applicazione essenziale nei nostri viaggi. Potrete scegliere tra vari tour. Noi abbiamo optato per la visita in giornata da Fes. Scegliete il tour più adatto a voi, tra gruppo o privato. In entrambi i casi sarete prelevati direttamente al vostro hotel con un mini bus o un’ auto privata. Orario di partenza circa le 8:00. Lungo la strada ci siamo fermati in un punto panoramico sulla riserva naturale di Sidi Chahed a circa 30 km da Fes. Altra sosta per colazione e bagno e poi dritti fino a Chefchaouen. Il paesaggio è molto brullo ma spesso vedrete sugli alberi e sui tetti delle case tanti nidi di cicogne.

Prima di addentravi nella medina della città blu vi fermerete ad ammirare la vista dal basso. La parte più alta della città è la più antica. Quella in cui tra poco vi perderete. Tutto il tour è seguito da una guida ma appena scesi dal mini bus si è aggiunto un simpatico signorotto local che ci ha accompagnato e raccontato tutti i segreti di della città blu del Marocco. A cui tra l’altro è stato davvero difficile tenere il passo! Anche perchè la cittadina punta in alto, che vuol dire tante salite! Avete 4 ore per girare tutta la città e il giro con la guida è stato di quasi 2 ore.

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Cosa vedere a Chefchaouen.

Il tour con la guida vi darà modo di girarla e di conoscere meglio la sua storia e i suoi angoli nascosti. Il consiglio è quello di fare poi un giro in autonomia. Siamo partiti da Bab el Ain uno dei principali accessi alla medina, una piccolissima porta. Da qui se non accompagnati vi perderete. Che in ogni caso vorrebbe dire scoprire comunque tante meraviglie. Tra i vicoli vivono ancora tante realtà artigianali. Potrete vedere come si tesse un tappeto a mano o come si lavora il legno e respirare il profumo del pane appena sfornato. Non mancherà l’occasione di fare shopping e riportarsi a casa qualche piccolo manufatto.

Tappeti per le strade di Chefchaouen, Marocco
Tappeti per le strade della città blu.

Punto di ritrovo per i cittadini è Plaza Uta el-Hammam in cui rilassarsi in un bar. Da qui scorgerete la Grande Moschea, accessibile solo ai musulmani e la kasbah edificata nel 1672 che merita di essere visitata per il suo lussureggiante giardino e il Museo Etnografico. Il percorso però punta a salire verso le cascate del Ras el Ma. Forse chiamarla cascata è un pò eccessivo ma comunque ha il suo fascino. Appena fuori dalle mura della medina, è perfetta per prendere una cosa fresca e ammirare le donne di Chefchaouen che ancora lavano i panni qui. Il tour con la nostra guida termina in questo punto.

Torniamo sui nostri passi per ammirare con più tranquillità ogni angolo di questa città. Ci rendiamo purtroppo conto che il turismo qui viene sfruttato il più possibile e in tutti i modi. Vi capiterà spesso di vedere dei bellissimi spot fotografici, delle vere e proprie scenografie in cui poter scattare delle super foto instagrammabili pagando. È vero che si parla di pochissimi euro ma purtroppo questo sistema rischia di rovinare la naturale e tradizionale entità di questa città. Il tempo di concederci un pranzo con un cous cous e ci siamo ritrovati nel punto di partenza per tornare verso il nostro mini bus. Termina così la nostra piccola passeggiata qui. Siamo rientrati a Fes per le 20:00.

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Spot romantici nella città blu del Marocco, Chefchaouen
Spot romantici nella città blu del Marocco, Chefchaouen

Per molti potrebbe sembrare un pò una mattata visto il poco tempo a disposizione. In realtà date le ristrette dimensioni di questa città il tempo a diposizione è perfetto per visitarla anche abbastanza in tranquillità. Poi potendo aggiungere una notte sicuramente si ha modo di visitarla fuori dal contesto turistico e magari viverla meglio. Per noi questo tour è stato il modo migliore per visitare Chefchaouen da Fes in giornata. Tanto da aver avuto modo di rientrare la sera nella sua caotica medina e gustarci una tajine. Ed esplorarla con calma seguendo l’itinerario qui.

Ora aspettiamo solo di sentire la vostra su questa perla blu del Marocco e vi aspettiamo sui nostri social.

Fes: alla sua scoperta in una giornata!

Situata nella regione del Medio Atlante e patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, Fes è la città Imperiale più antica del Marocco, sorta intorno al 790 D.C. Fes el Bali la sua antica medina, è la più grande medina pedonale del Marocco e del mondo, con i suoi 15 Km di muro che circonda le sue stradine strette e incasinate. Qui sicuramente non faticherete a realizzare di essere in Marocco!

Ma non fermatevi solo alla sua vecchia medina, perchè offre molto anche al di fuori e il modo migliore per visitarla è avere una guida con auto che vi faccia scoprire i suoi luoghi meno battuti. Anche perchè Fes ha ben due medine: Fes el Bali e Fes el Djdid in cui vive la comunità ebraica del Marocco, all’interno del loro quartiere: Mellah.

medina di Fes,
La vecchia medina: Fes el Bali.

Noi siamo arrivati a Fes con il treno direttamente da Rabat. Usciti dalla stazione centrale abbiamo optato per un taxi che ci ha portati appena fuori dalla medina per poter poi proseguire a piedi fino al nostro Dar. Il costo della corsa è sempre una spesa minima, circa 5€. L’autista si era anche proposto di farci da guida per la città ma avevamo già accordi con il proprietario del nostro Dar. Quindi tenete presente che vi capiterà anche questo e valutate perchè sicuramente girare la città con una persona del posto vi darà modo di vedere molto di più, ma affidatevi a qualcuno che sia davvero preparato.

Da dove iniziare a scoprire la caotica ma fascinosa Fes?

La medina. Sicuramente questo è il punto di inizio per chiunque voglia da subito catapultarsi nella vera anima di questa città. Venendo dall’elegante e quasi tranquilla Rabat, Fes ci ha praticamente dato una botta in pieno viso. Cavalli e asini che portano merce nelle strettissime stradine di questa medina medievale, pollame pronto al macello e gatti che passano tranquilli sopra i banchi di lavoro. Le urla dei venditori e il via vai di ragazzi che si rincorrono urtando i passanti curiosi che ammirano la vita di questa città svolgersi così caoticamente. L’odore forte e acre della carne di cammello alla brace e il profumo dei dolci appena fritti e colati di miele. Ogni cosa qui ha il suo opposto. E non potrete, soprattutto appena arrivati, rimanere sbigottiti ma anche ammaliati.

porta blu , Bab Boujeloud
Bab Boujeloud la porta blu.

Il ragazzo che gestisce il nostro Dar appena arrivati ci ha dato un’unica indicazione su cosa fare nella medina: perdetevi! E fidatevi che non è difficile! Ci siamo ritrovati a camminare per colorati e allegri vicoli e poi improvvisamente: una pecora! Quando i vostri piedi non reggeranno più cercate l’insegna di qualche caffe con terrazza e ammirate il panorama tranquillo e silenzioso sorseggiando un the. Vi consigliamo di entrate dalla bellissima porta Bab Boujeloud, la porta blu eretta nel 1913.

Addentrandovi da qui nella medina avrete modo di vedere subito la grandiosa Madrasa Bou Inania, una scuola coranica tre la più importanti del Marocco risalente al XIV Sec. Perdetevi poi nel souk per provare l’esperienza sensoriale che vi abbiamo raccontato pocanzi. Perdendovi sicuramente vi ritroverete a Place Nejjarine, su questa splendida piazza svetta la Fondouk Nejjarine risalente al XVIII, era luogo di riposo per mercanti viaggiatori, oggi ospita il Museo del legno e dei mestieri. Questo percorso lo abbiamo fatto da soli perdendoci e ritrovandoci a volte anche con l’aiuto di Google Maps, che non sempre ma spesso vi aiuterà a ritrovare la strada.

Palazzo reale Fes
Il grande Palazzo Reale.

Palazzo Reale o meglio Dar el-Makhzen, si trova appena fuori dalla medina. Si tratta del palazzo reale più grande e antico di tutto il Marocco. Come le moschee anche i palazzi reali non sono visitabili. Quindi potete ammirare le sue sette porte che rappresentano i giorni della settimana e i livelli della Monarchia. Anche qui è difficile arrivarci da soli. da qui però potete visitare la Mellah e la medina nuova o meglio Fes-el-Jedid.

Borj Sud. Si tratta della fortezza sud da cui poter ammirare una vista fantastica su tutta Fes e inoltre vedere la fortezza nord proprio di fronte a voi. Qui è essenziale una macchina.

Le Concerie. Capirete di essere arrivati nel posto giusto non appena riceverete un ramoscello di menta. Cosa ci dovrete mai fare? Le concerie sono i luoghi in cui si lavorano a mano le pelli. A Fes ne sono rimaste 4 e sono le più antiche del mondo. Si trovano a sud della medina, vicino al fiume la cui presenza è essenziale per la lavorazione delle pelli e la loro pulitura. Grazie alla nostra guida abbiamo visitato la Concerie Chaouwara, la più antica risalente circa a 1000 anni fa.

Concerie Chaouwara, a Fes
Conceria Chaouwara

Si entra direttamente dai negozi che poi vendono il prodotto finale. Capirete appena arrivati che il ramoscello di menta è essenziale per affrontare il fortissimo odore dei prodotti utilizzati per la lavorazione delle pelli. Varcata la soglia della terrazza vi ritroverete davanti tante vasche ad alveolo, un tripudio di colori. La nostra guida ci ha sapientemente spiegato passo passo il duro lavoro che giornalmente affrontano i conciatori per arrivare al prodotto finale che servirà poi per una bella borsetta. Le pelli una volta arrivate in conceria sono lavate e pulite dal grasso dell’animale. Comunemente sono lavorate le pelli di capra, mucca, pecora e cammello, quest’ultimo utilizzato per prodotti particolari data la sua resistenza. Le prime vasche in cui vengono immerse sono quelle contenenti orina di bovino, calce, acqua e sale. Qui come da tradizione vengono utilizzati solo ed esclusivamente prodotti naturali, nulla di chimico!

Il secondo passaggio è quello nelle vasche bianche che contengono deiezioni di piccione. E mi sono chiesta: ma dove la prendono tutta questa pupù?

Concerie a Fes, marocco
Non proprio una foto romantica ;-P

E qui siamo venuti a conoscenza del fatto che la “Pastilla” che tanto abbiamo mangiato e apprezzato in questi giorni, non è di carne di pollo ma di piccione. Quindi la maggior parte dei ristoratori ma anche dei cittadini ha delle gabbie in cui oltre a tenere i volatili raccolgono i loro escrementi per venderli poi al kg. Ed è proprio da queste vasche che arriva il forte odore, o meglio puzza, che vi costringerà a tenere ben attaccato al naso il ramoscello di menta. Praticamente le feci di piccione sono ammoniaca naturale. Dopo di che le pelli sono fatte seccare al sole per 3 giorni e poi immerse nelle vasche colorate. Il giallo è dato dalla curcuma, il rosso dai semi di papavero, l’henne per i colori scuri e così via utilizzando sono elementi naturali. Una volta secche sono pronte alla lavorazione.

Scesi all’interno dei negozi vi renderete conto dei colori fantastici che vengono fuori da questi 15 giorni di duro e faticoso lavoro, che viene portato a termine con grandissimo orgoglio da chi ha ereditato questo mestiere secolare.

Non siete tenuti a comprare nulla, ma se dovete fare qualche souvenir o magari vi serve una cinta qui sicuramente potrete aiutare l’artigianato locale.

Art de Poterie Ach. Una fabbrica artigianale di ceramica. Qui potrete scoprirete come vengono realizzati tutti i bellissimi mosaici che ornano porte e fontane. Anche qui inutile dirlo parliamo di una tradizione secolare di cui vanno molto orgogliosi tanto che il governo marocchino sta convenzionando queste attività che cercano sempre di più di divenire importanti punti turistici. Abbiamo avuto modo di conoscere un ragazzo che parla italiano che ci ha saputo raccontare tutta la nascita di queste meraviglie artigianali. Dalla raccolta dell’argilla alla montagna alla sua essiccazione e lavorazione. Il lungo processo di creazione di vasi, mattonelle e delle immancabili tajine.

fabbrica di ceramiche a Fes,
Le splendide opere in ceramica.

La loro lunga cottura in forno a più di 1200 gradi e alla mano finale della colorazione. Ci lavorano anche molti giovani che erano felici di far vedere il loro lavoro e che ci incitavano a riprendere e fotografare proprio per farsi conoscere a livello turistico. Per noi è stato molto interessante dato che è stata la prima volta che in una sola giornata provavamo l’emozione di assistere alla lavorazione di prodotti artigianali e autoctoni e soprattutto di essere accompagnati da persone così fiere del loro lavoro che si illuminavano ad ogni nostra domanda. Questo è il bello del popolo marocchino: l’orgoglio e l’entusiasmo con cui parlano del proprio paese e delle proprie tradizioni e più chiedete e più saranno felici di rispondervi.

Dove soggiornare e mangiare.

Come per Rabat, anche a Fes abbiamo scelto di dormire in una tipica struttura marocchina. Questa volta però un Dar, che letteralmente vuol dire proprio “casa”. Appena dentro le mura della vecchia medina: il Dar Kenz Fes.

Qui ci ha accolti Mostafa il ragazzo che gestisce questa struttura che risale a circa 300 anni fa. Un bellissimo Dar ristrutturato che da inoltre la possibilità di fare colazione e anche cena tipica marocchina. E se pensate di soggiornare qui vi consigliamo vivamente di prenotare una cena, preparata e servita dalla gentilissima zia di Mostafa. Le camere sono spaziose e ovviamente affacciano sul cortiletto interno che è una vera oasi di pace. Mostafa su richiesta vi potrà portare alla scoperta di Fes. Ma dovrete contattarlo per tempo. Noi abbiamo avuto la fortuna di poter passare tutto il primo pomeriggio in giro con lui che ci ha mostrato angoli di Fes che altrimenti soli e a piedi non avremmo mai scoperto.

Per mangiare, oltre all’opzione cena nel nostro Dar, abbiamo avuto modo di gustare qualche pasto in giro per Fes, tra i nostri consigliati vi elenchiamo:

Sunshine Coffee: questo posticino nascosto in un vicolo colorato della medina offre anche una bellissima terrazza. Abbiamo assaggiato i loro centrifugati accompagnati da una tajine di cous cous con pollo e tfaya.

cous cous con tfaya, marocco
Cou Cous con pollo e tfaya.

British Saloon: purtroppo Riccardo ogni tanto vuole fare l’esperimenti di provare la pizza all’estero. Abbiamo scelto questa sorta di disco pub all’americana per provare la pizza e poterci bere una birra. La pizza ovviamente non ve la consigliamo ma se volete un drink o una birra locale qui trovate delle buone scelte. E se ve lo stesse chiedendo, sì birre marocchine come ad esempio la Casablanca. Raro trovarle ma se cercate nei posti più turistici come questo avrete modo di bere qualcosa di alcolico e locale.

Abbiamo provato altri piccoli posticini di cui purtroppo era complicato anche capire il nome ma di cui forse potete fare a meno! Però se cercate un posto tranquillo per un the, andate sul sicuro ovunque, puntate magari a quelli con terrazza in modo di avere anche un pò di pace dal trambusto della medina.

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Il nostro viaggio in Marocco volge al termine qui. Sono stati tre giorni intensi, fisicamente e mentalmente. E Fes è stata il fulcro di questo viaggio. La parte più sconvolgente e autentica. Vi consigliamo se riuscite ad aggiungere qualche giorno pe rilassarvi in un bell’Hamman che noi abbiamo solo visto da fuori dato il poco tempo. E vivere con più tranquillità alcuni particolari di questo paese che ci ha sconvolto. Se siete arrivati fino a qui sicuramente avrete seguito la nostra avventura dall’inizio. Se così non fosse sappiate che trovate consigli su come organizzarvi per un viaggio in Marocco e l‘itinerario per Rabat.

Come sempre speriamo di esservi di ispirazione e vi aspettiamo alla prossima avventura e sui nostri social.

Rabat in un giorno: cosa vedere e fare!

Rabat in un giorno è fattibile? Si se ottimizziamo al meglio il tempo a nostra disposizione. Ma conosciamola prima un pò!

Rabat è la capitale del Marocco e una delle quattro città imperiali otre a Fes, Marrakesh e Meknès. Inoltre grazie alla sua bellezza è anche patrimonio mondiale dell’UNESCO. Il suo essere così elegante e armoniosa fa sì che il vostro primo incontro con il Marocco sia quasi inaspettato. La sua Medina è molto pulita, ordinata così come i souk. Le stradine bianche all’interno della Kasbah sono spezzate dai colori delle opere in esposizione in piccole gallerie. Il forte vento dell’Atlantico vi strapazzerà i capelli mentre guardate i surfisti, sorseggiando un the con menta. Insomma vi addentrerete in modo lento e graduale alla fantastica realtà di questo paese.

Iniziamo a scoprire Rabat in un giorno proprio dalla sua Medina. La Medina è la parte più antica e tradizionale della città, il suo centro storico. Circondata da massicce mura difensive in cui per accedere dovrete entrare da una delle monumentali porte. Sarà la medina più ordinata che potrete vedere in Marocco. Anche se qualcosa di strano ogni tanto salterà fuori e se sentite un gallo cantare in uno dei suoi colorati vicoletti, è tutto ok. Qui potrete assaggiare dolcetti di origine francese, come buonissimi croissant o fare uno spuntino con un Msemmen appena cotto (un pane arabo simile a una crep sfogliata). Comprare spezie o olio d’argan, coloratissimi tappeti o tajine dove poter cucinare il cous cous al vostro rientro a casa. Sicuramente vi perderete ma tranquilli la cosa bella è che avrete così modo di scoprire piccoli angoli colorati e coccolare tanti gattini.

Da qui incamminatevi verso la Kasbah, al cui interno si trova la Bab Oudaya una fortezza risalente al XII secolo. Qui oltre ai suoi vicoletti bianchi e azzurri troverete una piccola oasi di pace e fresco nel Giardino Andaluso. Potrete visitare la preziosa collezione di gioielli marocchini nel Musee des Oudaya. Incamminatevi in questi vicoli pieni di negozietti di artigiani e piccole gallerie d’arte fino ad arrivare alla terrazza dove avrete una fantastica vista sulla foce del fiume Bou Regreg e sull’oceano Atlantico. L’orario del tramonto è indubbiamente il migliore per vivere in pieno la rilassatezza di questa città tra ragazzi che surfano nell’oceano, vecchietti che ammirano il mare dal bagnasciuga e bimbi che corrono spensierati. Guardando alla sponda opposta del fiume potrete vedere la piccola città di Salè, se avete tempo potrete visitare la sua medina, la Grande Mosquée e la scuola coranica della dinastia Merinide.

Vista sull'oceano Atlantico dalla Kasbah
Vista sull’Oceano Atlantico dalla terrazza della Kasbah

Proseguite scendendo verso la parte nuova di Rabat, costeggiando le mura della Kasbah fino al grande incrocio a Place 16 Novembre. Qui vi sarà abbastanza chiaro che Rabat è una città eco-sostenibile e attentissima ai sui spazi verdi. E in questi grandi giardini potrete scorgere la Torre Hassan che sarebbe dovuta essere il minareto della incompiuta moschea voluta da Yacoub el Mansour nel XII secolo. Poco distante si trova il mausoleo di Mohammed V e di Hassan II, rispettivamente il padre e il nonno dell’attuale sovrano, Mohammed VI. Questo monumentale mausoleo fu costruito tra il 1961 e il 1967 dall’architetto vietnamita Vo Toan. L’ingresso qui è gratuito ma gli orari di apertura sono un pò incomprensibili: dall’alba al tramonto.

Torre di Hassan II, a Rabat
Torre di Hassan II.

Sfruttando un economico taxi potrete raggiungere la periferia di Rabat per visitare la Chellah, un sito archeologico in cui ammirare resti di origine romana e fenicia. Abbandonato per lunghi secoli divenne poi sede della necropoli durante la dinastia Merinidi nel XII secolo.

Godetevi il calar del sole lungo la sponda del fiume. In totale relax come i local, respirate tutte le good vibes che questa città regala.

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Cosa e dove mangiare.

Il nostro consiglio è sempre quello di assaggiare e assaporare le prelibatezze del paese in cui siete in visita. Non c’è nulla di più bello che scoprire i piatti locali e il Marocco ne propone di squisiti.

Immancabile la Tajine: Il nome si riferisce sia al piatto utilizzato per cucinare, che è caratterizzato da un coperchio a cono, sia alla pietanza stessa al suo interno. Si tratta di un secondo piatto di origine berbera i cui ingredienti variano dalla carne di agnello a quella di pollo al pesce, ovvamente speziato e accompagnato dal tipico pane arabo.

Altro piatto da assaggiare è il cous cous con la Tfaya, una sorta di crema di cipolle caramellate, speziate insieme all’uvetta passa. La Harira una zuppa a base di ceci, carne di agnello e verdure. Una cosa che non vedevamo l’ora di assaggiare è stata la Pastilla. Si tratta di una sorta di pasticcio di carne, solitamente di piccione, avvolto in una pasta sfoglia spolverato poi di cannella e zucchero a velo che ci è piaciuto molto.

Dei tanti dolci assaggiati ci è rimasto impresso il Chebakia dei biscotti al miele e sesamo fritti. Una cosa che non mancherà mai al vostro tavolo anche durante una sosta il the con la menta. Ormai a casa nostra è diventato di routine, anche perchè davvero aiuta molto la digestione.

Vi lasciamo una lista dei posticini provati da noi:

Dar Zaki: un caratteristico Dar con un cortiletto interno in cui riposarsi e rifocillarsi al fresco. Menù tradizionale con ottima pastilla. Non accettano pagamenti con carte.

Dar Rbatia: anche qui tipica architettura di un Dar. Abbiamo avuto la possibilità di dividerci un menù con antipasto misto, tajine, pastilla e dolcetti. Fate il carico di olive e datteri di cui il Marocco è un gran produttore.

Le Dhow: ristorante e lounge bar situato all’interno di un’imbarcazione tradizionale è perfetto per ammirare un tramonto sulle rive del fiume Bou Regreg, sorseggiare una birra o un cocktails. E si, non analcolici!

Per il dolcetti abbiamo mangiato in strada. Sentirete spesso profumi invitanti di forni che tirano fuori prelibatezze calde calde e quindi perchè non approfittarne?

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Dove dormire a Rabat.

Per la nostra unica notte in questa adorabile città abbiamo soggiornato al Riad Meftaha. Come vi abbiamo consigliato nell’articolo precedente, provate l’esperienza di dormire in queste caratteristiche strutture marocchine. Ci siamo trovati benissimo in questo Riad appena fuori la Medina, nascosto in un vicoletto. Camera spaziosa con bagno interno e un’arredamento da mille e una notte. Cortiletto interno con piante, fontanella, decorato dai classici e coloratissimi mosaici dove la mattina viene servita una colazione tradizionale. Per un pò di relax c’è anche una terrazzina con vista sui tetti di Rabat. A completare l’esperienza la grande gentilezza delle ragazze che lo gestiscono che si sono rese molto disponibili già per e-mail nel consigliarci i mezzi per raggiungere non solo il Riad ma proprio la città con il treno.

Vista dal terrazzo del nostro Riad in Marocco
La vista dal terrazzo del nostro Riad.

Insomma Rabat ci è piaciuta? No di più: ci ha rapiti e sconvolto con il suo fascino arabo ma la tempo stesso molto europeo. La sua architettura tradizionale che convive perfettamente con strutture moderne come ad esempio la straordinaria Grand Théâtre de Rabat che spicca lungo il fiume. I suoi viali adornati di palme che sembrano quasi volersi paragonare a dei Boulevard che contrastano con le viuzze della medina. Per noi è il punto di inizio perfetto per scoprire il Marocco.

Viaggio in Marocco: cosa sapere prima di partire.

Nella lista dei paesi che volevo assolutamente visitare in questo 2023 c’era il Marocco, segnato anche più volte. Così per marcare meglio e con decisione il fatto che entro fine anno dovevo fare un viaggio in Marocco!

Ebbene, ce l’ho fatta! Ho purtroppo organizzato tutto di fretta e all’ultimo, visto proprio che la possibilità di partire si è materializzata solo due settimane prima. Ma con un pò di organizzazione tutto è possibile!

Angoli colorati a Chefchaouen, viaggio in Marocco
Angoletti colorati di Chefchaouen!

Vediamo insieme quali sono i requisiti indispensabili per entrare nel paese e cosa sapere per organizzare anche all’ultimo il vostro viaggio in Marocco!

Quali documenti servono per un viaggio in Marocco?

Per entrare in Marocco dall’Italia abbiamo bisogno di un passaporto con validità residua per tutta la permanenza del viaggio. Lo posso confermare con sicurezza dopo aver chiamato  l’Ambasciata del Regno del Marocco in Italia. Non serve visto per soggiorni turistici con una durata massima di 90 giorni. Per maggiori informazioni o dubbi potete chiamare appunto l’Ambasciata o controllare sul portale della Farnesina .

Bandiera del Marocco a Rabat
Bandiera svolazzante a Rabat!

Salute in viaggio.

Non sono richiesti o consigliati vaccini ma una cura di fermenti lattici prima della partenza noi la facciamo sempre. Cercate inoltre di evitare acqua dai rubinetti. Evitate anche di mangiare street food nei luoghi in cui vedete una grande mancanza di igiene.

Polli nella Medina di Rabat
Si, sentirete cantare i galli per la Medina!

Portatevi sempre le vostre medicine di uso comune. Tra primi antidiarroici, paracetamolo e farmaci per razioni allergiche. Io per prepararmi al caldo, non eccessivo in questo periodo, ho preso e portato anche degli integratori. Consiglio che vale per il Marocco e per tutti i viaggi fuori Europa: stipulate sempre un’assicurazione sanitaria. Ti consigliamo sempre di stipulare un’assicurazione viaggio e sanitaria che possa farti vivere la tua esperienza in tutta tranquillità! Noi ci affidiamo a Heymondo ed abbiamo un codice sconto per te del 15%.

Aeroporti in Marocco.

Siamo arrivati in Marocco con un volo Ryanair da Roma Ciampino a Tangeri IBN Battuta. Siamo ripartiti da Fès-Saïss con arrivo sempre Roma Ciampino. Sono riuscita a trovare un’offerta combinata che mi ha dato modo di poter visitare più città. Quando atterrate tenete subito pronto il vostro passaporto e il nome con l’indirizzo del primo alloggio in cui dormirete, perchè vi verrà chiesto al controllo. A fine accertamenti vi verrà restituito il vostro passaporto con un nuovo timbro! Preparatevi però a fare un pò di fila. Ci abbiamo messo circa mezz’ora.

Per il volo di rientro state molto attenti alle indicazioni che vi manderà la vostra compagnia aerea. Il giorno prima del rientro al momento del check-in abbiamo scoperto che all’aeroporto di Fes non sono accettate le carte di imbarco elettroniche e che quindi dovrete stampare il documento in pdf che vi verrà generato a fine check-in dal sito della compagnia, nel nostro caso Ryanair.

Spostamenti interni in Marocco.

Abbiamo deciso di spostarci tra le città di Tangeri, Rabat e Fes utilizzando i mezzi di trasporto pubblico nello specifico: il treno. L’esperienza è stata molto positiva. Abbiamo acquistato i biglietti qualche giorno prima direttamente sul sito della compagnia ferroviaria nazionale marocchina ONFC. Da Tangeri a Rabat in due abbiamo speso 22€. Tempo di percorrenza 2 ore con un cambio treno a Kenitra. Treni abbastanza nuovi, addirittura con attacco Usb per caricare i telefoni, servizi quali Wc e bar. Sono sempre stati molto puntuali. Non serve che stampiate il biglietto ma tenetelo a portata di click sul telefono. Da Rabat a Fes abbiamo invece preso un diretto che ci ha impiegato 3 ore. Vi consiglio di godervi il paesaggio magari con della buona musica nelle orecchie. Avrete sicuramente la fortuna di vedere le cicogne! Ce ne sono tantissime! Vedrete i lori nidi sopra i minareti o ai tralicci della corrente.

Non abbiamo però mai utilizzato altri mezzi pubblici perchè per pochi spostamenti, come ad esempio dall’aeroporto alla stazione dei treni abbiamo preso i taxi. Qui sono molto economici e quindi ne abbiamo approfittato per i spostamenti dall’aeroporto di Tangeri alla stazione centrale Tangeri Ville. Noi abbiamo utilizzato Tangeri solo come punto di arrivo. Altro spostamento che abbiamo fatto in taxi è stato dalla stazione di Fes alla sua Medina. Abbiamo speso cifre piccolissime, mai superati i 10€ a parte il viaggio in notturna dalla Medina di Fes all’aeroporto che ci ha impiegato mezz’ora con un costo di circa 25€. Quando salite controllate che il tassametro non sia oltre i 5 DH.

Moneta locale e cambio.

La moneta ufficiale in Marocco è il Dirham (DH) . Il valore di 1 DH è di circa 0,10€. Noi come sempre abbiamo ritirato agli sportelli ATM. Tenete presente che quasi sempre vi sarà negata la possibilità di pagare con le carte. Quindi ritirate in abbondanza per tutto il viaggio calcolando di pagare solo cash. Ci sarà chi vi proporrà pagamenti anche con gli euro. Secondo noi evitate o state molto attenti al cambio. Siamo riusciti a pagare con le carte soltanto il Riad dove abbiamo soggiornato a Rabat.

Costo medio di una Tajine è tra i 50 e 60 DH. Questo è stato il nostro mezzo di paragone per tutto il viaggio!

Come vestirsi in Marocco e quando andare.

Il clima in Marocco è per la maggiore di tipo mediterraneo nel nord e sulle coste, con inverni miti ed estati calde. Quindi la costa è consigliabile in qualsiasi periodo ma nelle zone centrali e per eventuali escursioni nel deserto è sconsigliato il periodo estivo in cui le temperature possono superare i 40°C. Il periodo primaverile e autunnale sono sicuramente i migliori.

Fontane colorate a Rabat
Fontane bellissime e dove trovarle a Rabat!

Per quanto riguarda l’abbigliamento ricordiamoci sempre di essere in un paese musulmano e di rispettare la loro cultura e religione. Evitate vestiti troppo corti o succinti, se potete tenete braccia e gambe coperte, soprattutto quando girate per la Madina o i souk. Vanno bene vestiti ma l’importante che non siano troppo attillati, scollati o corti e se smanicati tenete sempre un velo o una camicia leggera per coprire le spalle. Indossate abbigliamento comodo e fresco e un giacchetto sempre pronto per la sera. Scarpe comode e un cappello per coprirvi dal sole.

Sim telefonica e Connessione durante un viaggio in Marocco.

Noi acquistiamo sempre le Sim locali direttamente in loco. Nel caso del Marocco appena usciti dal gate dell’aeroporto di Tangeri ci siamo trovati davanti lo stand di una delle loro compagnie telefoniche: Inwi. Abbiamo acquistato subito una Sim con 10 GB ad un costo di 10€. Abbiamo avuto sempre buona connessione a parte alcuni momenti in viaggio quando tra spostamenti in treno o escursione a Chefchaouen ci trovavamo in aree totalmente fuori dai centri abitati. Nei Riad abbiamo sempre avuto il Wi-Fi ma difficilmente ne abbiamo trovato nei locali. Se quindi avete bisogno di restare connessi vi consigliamo subito l’acquisto di una Sim.

Viaggio in Marocco: sicurezza e buone regole.

Per la nostra esperienza tra Rabat, Fes e Chefchaouen, il Marocco ci è sembrato un paese molto tranquillo, in cui ovviamente rispettare le solite norme di attenzione. I local sono molto cordiali e ospitali ma a volte cercheranno di portarvi dove vogliono loro. Quando girate per la Medina andate sempre diretti senza mai farvi vedere titubanti perchè lì sarà il momento dell’attacco: vi indicheranno la strada verso il Riad o il ristorante del loro cugino, cercheranno di convincervi che quella strada è chiusa o quel posto non è più aperto e nel caso in cui accettiate il loro aiuto vi verrà poi chiesta un piccola mancia. Insomma niente di allarmante o troppo pericoloso ma potrete rischiare di perdervi ancora di più o di non raggiungere il luogo desiderato.

La medica di Fes, viaggio in Marocco
La coloratissima Medina di Fes!

Sappiate comunque che abbiamo tranquillamente utilizzato Google Maps anche per i vicoli della Medina. Ovviamente denigrate l’offerta di droga! Anche la sera nella Medina non ci siamo mai sentiti in pericolo e anzi a volte siamo riusciti a scambiare anche qualche simpatica chiacchierata con i local che confondevano continuamente Riccardo per un loro concittadino! Evitate comunque di perdervi nei vicoli più buoi della Medina, cercate sempre di mantenere la strada principale e evitate schiamazzi. Rispettate i momenti di preghiera, soprattutto quando vedrete i venditori allontanarsi dai proprio negozi. Ricordatevi che l’accesso alle moschee non è consentito ai non musulmani a parte qualche moschea turistica che vedrete ben segnalato fuori. Insomma niente di più di quello che farete in una qualsiasi altra città.

Dove dormire in Marocco.

Per rendere ancora più particolare e caratteristico il vostro viaggio vi consigliamo di alloggiare nelle tipiche strutture della Medina ( la parte più antica della città definita entro le mura difensive) : i Riad o i Dar. La differenza tra le due strutture è essenzialmente nel loro cortile interno. I Riad, il cui significato è giardino, sono strutture di solito più piccole che hanno al loro interno un cortile con giardino, piante e in quelli più lussuosi anche la piscina. I Dar sono delle vere e proprio case marocchine al cui interno c’è un piccolo cortile con fontana.

In entrambi i casi la maggior parte delle volte avrete compresa la colazione e se incluso nel servizio anche la possibilità di fare dei pasti tradizionali. Noi abbiamo avuto questa opportunità nel Dar dove abbiamo soggiornato a Fes. Se ne avete l’occasione vi consigliamo di fare questa tipica e intima esperienza che comprenderà sicuramente dell’ottimo cibo.

Pranzo con Tajine a Rabat, Marocco
Pranzo con Tajine in un Dar.

Ora che avete tutte le informazioni basilari non vi rimane che prenotare un biglietto per il vostro prossimo viaggio in Marocco! magari iniziando come noi a scoprire questo paese dalla bellissima città di Rabat!

Vi aspettiamo al prossimo appuntamento e seguiteci sui nostri social!