La nostra ultima gita a New York è stata proprio in occasione del Thanksgiving! Questa festa tutta americana, qui a New York è celebrata con una grande parata, a cui segue il pranzo di famiglia, quello con il tacchino gigante! Inutile parlarvi della grande emozione di essere lì, assistere a questo evento e condividere un’indimenticabile cena con nuovi amici.
È una delle festività americane più sentite, forse anche più del 4 luglio. Riunisce le famiglie che molto spesso vivono in diversi stati. E proclama l’inizio del periodo natalizio, tanto che il giorno dopo si parte con gli addobbi di Natale!
È sicuramente, oltre ad Halloween, la festa che più conosciamo grazie ai film e telefilm che spesso ci raccontano come ci si prepari a questa grande cena.
E vivere l’emozione del Thanksgiving a New York vi darà davvero la sensazione di essere in una puntata di Friends.
Ma quali sono le origini di questa festività?
Il Thanksgiving è per la prima volta festeggiato nel 1921 a Plymouth. Nasce come festa di ringraziamento verso i nativi americani che aiutarono i Padri Pellegrini nel coltivare e organizzare raccolti e bestiame in questa nuova terra.
Arrivati dal vecchio continente non sapevano purtroppo gestire la terra e il suo clima. Così i nativi corsero in aiuto con i prodotti locali che ormai loro sapevano ben lavorare. Tra i più comuni la zucca che diventò poi uno dei grandi piatti di questa festa insieme al tacchino. Nel 1863 Abramo Lincoln ufficializza la festa al quarto giovedì di Novembre.
Tradizione a cui poi, nei secoli successivi, si è aggiunto il Black Friday. Dal 1952 al giorno del Ringraziamento segue il Balck Friday, la giornata che da il via allo shopping natalizio. Si dice che il suo nome sia nato a Philadelphia a causa del grande traffico che bloccava la città per via degli sconti. Così, dopo il giorno del Ringraziamento, si passa non solo agli addobbi ma anche alla stagione delle grandi compere di Natale e dei saldi.
Ora che abbiamo una visuale completa su questa festività, capiamo come poter vivere al meglio l’atmosfera del Thanksgiving a New York.
Come assistere alla Parata del Thanksgiving a New York
Quest’anno il giorno del Ringraziamento si celebra giovedì 23 Novembre.
La parata del Thanksgiving a New York viene organizzata per la prima volta nel 1924 dai dipendenti del grande magazzino Macy’s. Infatti questa parata prende il nome di Macy’s Thanksgiving Day Parade e termina proprio davanti allo store.
Il punto di partenza è West 77th Street & Central Park West alle 8:30. Da qui il cordone di carri con palloni giganti, ballerini, cheerleaders e grandi dello spettacolo si snoda fino a Columbus Circle, prosegue poi lungo la 6th Avenue arrivando fino a Macy’s Herald Square. Il percorso è di 4 chilometri.
Ovviamente non potete seguirla tutta! Ma vi facciamo scoprire alcuni punti strategici dove poter vedere meglio i tanti personaggi che animano questa festa!
Tenete presente che la parata inizia alle 8:30 dal quartiere Upper East Side per terminare a Midtown, in circa 3 ore e mezza, quindi calcolate che se contate di aspettarla al punto finale dovrete essere lì almeno alle 10:00.
Noi eravamo a Brooklyn e siamo usciti alle 8:00 arrivando con la metro a Rockfeller. Ci siamo intrufolati lungo la 6th Avenue all’incrocio con la 39th. Siamo arrivati alle 9:30. La situazione in realtà è sempre molto tranquilla e controllata da polizia e servizi organizzativi. Non si è mai creata troppa folla o ressa, ne siamo mai stati schiacciati. C’erano anche tanti bimbi, quindi lo spazio tra le transenne viene ben monitorato in base all’affluenza. Ovviamente non pensate di allontanarvi per andare al bagno!
E questo è uno dei luoghi consigliati per avere una buona visuale della parata. Potrete valutare gli altri sul sito di Macy’s in cui trovate anche la mappa con tutte le tappe.
Vivere il Thanksgivinig a New York era una di quelle cose segnata nelle Wish List da un po’ ed è andata oltre le aspettative! Ci siamo goduti in tutta tranquillità il passaggio dei carri: Snoopy, Spongebob, il Tacchino gigante e Jimmy Fallon! È sicuramente una di quelle esperienze da fare e vivere in compagnia della propria famiglia o degli amici prima del meritato pasto.
Tutto termina verso le 12:30. Le strade vengono pian pian svuotate, si smonta tutto e la gente si avvia verso casa per terminare il pranzo.
Aspettate se potete un pò prima di avviarvi verso le varie stazioni metro. Potete controllare gli orari dei mezzi qui, tecnicamente rispettano gli orari festivi con alcune deviazioni per il passaggio della parata.
Assistere alla gonfiatura dei palloni
Se purtroppo non avete modo di partecipare alla parata, potrete in alternativa assistere alla cerimonia della gonfiatura dei grandi palloni. L’evento si svolge nel punto di inizio della parata quindi nel quartiere Upper East Side, precisamente tra la West 77th & West 81st Streets. Davanti proprio al Museum of Natural History, a cui potrete con la scusa far visita. Orario di inizio ore 18:00.
Terminata tutta la cerimonia abbiamo aspettato con calma che le strade si liberassero per poi dirigerci a Bryant Park, dove ogni anno viene allestita una pista di pattinaggio e un piccolo villaggio di Natale con stand di cibo e prodotti artigianali. Per poi tornare nel nostro appartamento a Brooklyn dove abbiamo condiviso un’indimenticabile cena del Thanksgiving con gli altri ragazzi dell’ostello. Ovviamente con il tacchino gigante che indovinate un po’ chi lo ha disossato? Ogni riferimento a Stefania è puramente casuale.
Ma la cosa più bella è stata aver creato l’atmosfera di una famiglia malgrado le differenze culturali, nazionali e religiose di ognuno di noi. Un tavolo fatto di americani, italiani e sud coreani che in quella serata hanno condiviso la bellezza che le esperienze di viaggio sanno donarci. E mai come in quell’occasione ci siamo sentiti grati di quello che abbiamo.
Trovate molti locali e ristoranti che servono una quasi tradizionale cena del Ringraziamento. In questo articolo vengono elencati alcuni ristoranti in svariate zone di New York, dove assaggiare il tacchino.
Avete mai preso in considerazione la possibilità di visitare New York proprio durante il Thanksgiving?
Raccontateci le vostre esperienze e se avete bisogno di altri consigli di viaggio vi aspettiamo qui o sui nostri social.
PS: Ti consigliamo sempre di stipulare un’assicurazione viaggio che posso farti vivere la tua esperienza in tutta tranquillità!
Noi ci affidiamo a Heymondo ed abbiamo per un codice sconto per te!
Nel pensare alle cose da non perdere a San Francisco mi viene subito in mente la Clam Chowder mangiata al Pier 39 e i tantissimi gabbiani che ci volano sopra la testa aspettando il momento giusto per aggiudicarsi la loro parte.
Ricordo la serata Rock’nRoll in quel locale specializzato in Martini e le chiacchierate con la band. La lunga passeggiata, se passeggiata vogliamo chiamarla, fatta attraversando il Golden GateBridge e arrivando fino a Sausalito. Il sali e scendi delle sue strade, la più iconica Lombard Street e la copia di “On the Road” di Jack Kerouak comprata nella storica libreria City Lights.
Di cose da non perdere a San Francisco ce ne sono tante. Troppe. Troppissime. Ho deciso di racchiudervi qui le 10 cose da non perdere a San Francisco assolutamente!
Le cose che dovete fare costi quel che costi. E la maggior parte sono gratis!
Cartoline con il Golden Gate Bridge
Fisherman’s Wharf e Pier 39.
È uno dei quartieri più iconici di questa città. Qui si passeggia tra negozi e ristoranti di pesce. Ordina una Clam Chowder da Chowders e gustatela prima di finire abbacchiato come i leoni marini che dovrai passare a trovare al Pier 39! E si perchè le mascotte di questa zona sono i centinaia di leoni marini che da circa il 1990 vengono a riposarsi sulla banchine di questo molo, diventanti ormai un’attrazione turistica. Mi raccomando non disturbateli e non avvicinatevi. Non sono così carini come sembrano. Se volete conoscerli meglio potete visitare il Sea Lion Center.
Golden Gate Bridge e Sausalito
Cosa c’è di più iconico de Golden Gate Bridge? Questo ponte costruito nel 1937 ha una lunghezza di ben 2,7 km percorribili in auto, a piedi o in bici. Prende il nome dallo stretto che unisce la Baia di San Francisco all’oceano Pacifico.
Noi ovviamente abbiamo deciso non solo di attraversarlo ma anche di arrivare a Sausalito. A piedi! Si può percorrere a piedi o in bici solo dalla carreggiata sinistra, quella che affaccia su tutta la città. Il passaggio ai pedoni e ciclisti è gratuito e aperto dalle 5:00 alle 17:00/ 21:00 in estate. Il tempo è stato a nostro favore quindi ci siamo goduti la passeggiata sul ponte e indecisi se proseguire o no abbiamo optato per raggiungere la piccola cittadina di Sausalito per poi rientrare a San Francisco con il traghetto.
Non potete dire di essere stati a San Francisco se tra le cose da non perdere non avete attraversato il Golden Gate Bridge. Vale con qualsiasi mezzo!
Coit Tower e Lombard Street
La Coit Tower è uno dei punti panoramici migliori della città, posizionata su Telegraph Hill. Si tratta di un monumento ai vigili del fuoco, che per anni sono stati impegnati nello spegnimento di tanti incendi che abbattevano la città a causa delle case costruite in legno. Costruita nel 1934, si trova all’interno del Pioneer Park, raggiungibile con una scalinata di legno che vi porterà davanti la statua di Cristoforo Colombo. E magari potrete anche conoscere i simpatici pappagallini: Wild Parrots of Telegraph Hill, che ormai vivono in questo parco dal 1990.
Al suo interno si trovano tanti murales che raccontano la vita quotidiana della popolazione locale negli anni ’30 e della Grande Depressione.
È possibile visitarla tutti i giorni dalle 10:00 alle 17:00/ 18:00, costo del biglietto 9$.
Noi abbiamo unito la visita alla Coit Tower alla passeggiata lungo Lombard Street. Questa strada si aggiudica l’appellativo di “strada più tortuosa del mondo”.
Per l’esattezza il suo tratto più famoso è “Russian Hill” che si snoda in ben 8 tornanti, in pendenza, difficili da fare in macchina figuratevi a piedi. Ma come sempre le nostre gambe, abituate a tutto, ci hanno portato fin su. Da cui abbiamo ammirato il paesaggio osservando la Coit Tower di fronte a noi.
Fisherma’s WharfClam Chowder, la zuppa nel pane!
Haight-Ashbury
Da grande fan del movimento Hippie e dei figli dei fiori, non potevo assolutamente perdermi tra le vie di questo quartiere. Tra Haight Street e Ashbury Street, si concentrano negozi vintage, esoterici, caffetterie super colorate e leggendari negozi di musica come: Amoeba Music. Per gli amanti della musica e del rock come noi questo posto è il Paradiso!
Si respira un’aria tranquilla dove negli anni ’60 i grandi della musica rock come Janis Joplin e Jimi Hendrix proclamavano amore e pace.
State però attenti la sera, la zona purtroppo al calar del buio non è molto tranquilla. Noi ci siamo mossi per un pò di locali ma poi siamo tornati con il taxi evitando di passare nei pressi del Golden Gate Park. Consiglio datoci dai local.
Castro
Iconico quartiere legato al movimento LGBT. Grazie proprio all’espandersi della cultura Hippie e ai radicali cambiamenti culturali che gli anni ’60 hanno visto, questo quartiere è diventato casa per tanti giovani omosessuali. Una grande bandiera arcobaleno sventola a Castro street, con i suoi marciapiedi arcobaleno e il famoso Castro Theatre sede di alcui importanti appuntamenti della comunità che vive in questa zona. Il luogo perfetto dove sorseggiare un drink in un locale Gay Friendly.
Painted Ladies
Queste casette colorate sono sicuramente la cosa che più si avvicina al mio ideale di casa perfetta! Con il loro stile Vittoriano e Edwardian (cioè stile neo- barocco) i loro colori e decorazioni attirano subito l’attenzione. Si trovano dal numero 710 al 120 di Steiner Street all’incrocio con Alamo Square Park. Sono diventate famose grazie anche all’apparizione in tanti film e sono sicuramente una delle cartoline da riportare a casa.
China Town
Non è la solita China Town che potete trovare in tutte le città ma è la più antica e più grande comunità cinese degli Stati Uniti. Dal 1840 la cominità cinese ha reso questo quartiere, nel cuore di San Francisco, la proprio casa. Le lanterna lungo le strade e i negozi sono delimitati dalla Dragon’s Gate, il grande portone che da accesso a China Town dal 1970.
Non mancate di gustare i famosi biscotti della fortuna che sono diventati famosi in tutto il mondo grazie alla Golden Gate Cookie Factory che dal 1962 sforna questi dolcetti che si dice siano in realtà di origine giapponese. In ogni caso qui li troverete di qualsiasi tipo e gusto.
Cable Car
Fare un giro su uno dei storici Cable Car di San Francisco è una delle cose da non perdere. I Cable Car che vediamo oggi sono andati in sostituzione ai vecchi tram che venivano trainati da cavalli. Nel 1873 finalmente viene messo in uso il primo Cable Car elettrico che portò poi alla realizzazione di ben 23 linee.
Ma ad oggi ne sono attive solo 3: Powell – Mason, Powell -Hyde e la California St. line. Tenete presente che si tratta di una delle più turistiche attrazione di San Francisco, quindi molto spesso c’è una gran fila da fare. Le corse partono alle ore 07:00 e terminano alle 22:00, costo del biglietto per una sola corsa: 8$. Potete studiare bene le corse sul sito ufficialein modo da organizzarvi bene e sfruttare la corsa più comoda per raggiungere un punto di interesse. Aspettate alla fine della corsa, di vedere come il Cable car viene girato sulla sua piattaforma.
Clable Car, salite con Riccardo?Le Painted Ladies!
Ferry Building
Questo edificio storico di San Francisco si trova nel quartiere di Embarcadero e insieme al Golden Gate Bridge è tra le costruzione simbolo di San Francisco.
La sua torre dell’orologio svetta a 75 metri di altezza e si ispira alla Giralda di Siviglia. Fa da faro a tutte le imbarcazione che attraversano la baia di San Francisco. È stato costruito nel 1898 e da grande porto purtroppo vide un periodo di declino terminato agli inizi del 2000 quando fu ristrutturato e trasformato in un mercato. Nasce così il Ferry Building marketplace. Avrete una grande scelte tra prodotti locali e biologici a marchi più commerciali. Io ho preso un gustosissimo gelato da Humphry Slocombe.
I suoi orari di apertura sono dal lunedì alla domenica dalle 07:00 alle 20:00. Potete controllare eventuali chiusure sul loro sito ufficiale.
Union Square
Si tratta del quartiere finanziario della città. Ma non solo, perchè in questa piazza, dalla data della sua costruzione nel 1850, si sono mosse tante manifestazioni che ancora oggi animano la popolazione. È anche il quartiere dello shopping e delle grandi marche.
Una delle prime tappe fatte appena arrivati a San Francisco infatti è stata la ricerca di una calda felpa proprio tra i negozi di questa zona. Una cosa che dovete tenere presente su San Francisco sono le sue temperature. Qui non troverete mai il caldo di Los Angeles! Quindi tenete con voi sempre una felpa.
Libri volanti a North Beach
Queste sono solo alcune, anzi 10, delle tappe che non potete assolutamente perdere a San Francisco.
Ma vi do un bonus. Vi ho parlato di Jack Kerouak e della libreria simbolo della beat generation: City Light Bookstore. Questa libreria è stata fondata da due italo americani nel 1953, nel quartiere di North Beach. Per la precisione fondano la casa editrice a cui poi sussegue la libreria. Era ritrovo dei grandi scrittori che riuscirono con le parole a stravolgere un’intera generazione, che ancora oggi trova in questi libri un credo. E poter entrare lì è stata un’emozione che ha reso questo viaggio indimenticabile.
Le cose da vedere a San Francisco sono così tante che ci vorrebbero almeno altri 5 articoli “10 cose da non perdere a San Francisco“.
Ma per il momento ci fermiamo qui, sperando magari di poter tornare presto in questa favolosa città e portarvi a scoprire i suoi luoghi più nascosi.
Ma se riuscite prima voi, siamo come sempre felici di leggervi e sapere la vostra su questa città unica dei favolosi States!
PS: Ti consigliamo sempre di stipulare un’assicurazione viaggio che posso farti vivere la tua esperienza in tutta tranquillità!
Noi ci affidiamo a Heymondo ed abbiamo per un codice sconto per te!
La nostra esperienza nella Monument Valley è di certo una di quelle che non scorderemo mai!
Avete mai dormito in macchina in un parcheggio del MC Donald? Ecco noi si! Diciamo che da una disavventura è venuta fuori una delle albe più spettacolari della nostra vita.
Vedere il sole spuntare il mezzo ai grandi monoliti che caratterizzano questa meraviglia naturale è di certo nella Top 5 dei miglior momenti della nostra vita.
Ma come ci siamo arrivati a dormire in auto?
Primissima cosa da sapere: gli on the road all’avventura sono belli ma è bello anche avere un letto dove dormire.
Quindi se state organizzando di visitare la Monument Valley con la vostra auto durante un on the road, soprattutto nei periodi di alta stagione( o non), prenotate con largo anticipo i pernottamenti!
Ohmmmm
Ma dove si trova la Monument Valley?
Si avete ragione! Partiamo dal capire dove si trova questo iconico paesaggio americano simbolo del Far West.
La Monument Valley si trova negli Stati Uniti occidentali, tra lo Utah e l’Arizona e gran parte della strada che vi ci porta, la Highway 163, si trova proprio nel secondo stato. L’ultima cittadina prima di arrivare qui è Kayenta in Arizona a 70 chilometri. Percorribili in circa 30 minuti di auto.
Non è un parco nazionale ma una riserva indiana: la Navajo Nation Reservation. Totalmente gestita dalla popolazione nativa, per l’appunto i Navajo.
Quindi non potrete utilizzare alcun pass per i parchi nazionali.
Cosa vedere e i tour da fare.
La Monument Valley è una immensa distesa desertica di origine fluviale. I grandi monoliti che la caratterizzano sono guglie rocciose di sabbia che prendono l’iconico colore rossastro dalla grande presenza di ferro nel terreno. I “Testimoni di erosione” così chiamati i grandi massi rocciosi in lingua nativa si distinguono tra Butte e Masas.
Il nome originale di questa zona è ” Tsé Biiʼ Ndzisgaii” che non a caso significa: Valle delle rocce.
Queste terre sono abitate dal 1300 a.C.. Restano totalmente territorio dei Navajo anche quando l’industria cinematografica si rende conto del gande potenziale scenografico e turistico di questo territorio.
Così a partire dagli anni ’30 del 900 la Monument Valley diventa l’iconica sede dei film Western.
Per assurdo già tutti conosciamo le grandi butte che ormai sono nel nostro immaginario collettivo. Ma trovarsi lì, o meglio, trovarsi in mezzo a questi immensi e maestosi monoliti vi farà emozionare tanto da non trattenere le lacrime.
Non c’è film che possa emozionarvi tanto quanto essere davvero lì!
Non servono parole…Voi lo vedete l’elefante?!
Arrivati nel Monument Valley Tribal Park Visitor Centre, potrete parcheggiare e avviarvi all’interno della struttura per comprare qualche souvenir, prendere una mappa dell’area e utilizzare i servizi igienici. Notate bene che non ce ne sono ovviamente nel parco.
Da qui potete optare per: fare il tour della Scenic Drive, la strada panoramica che si snoda per 17 miglia, con la vostra auto o con un tour con guida locale.
Se decidete di guidare su questa strada sterrata e dissestata da soli state molto attenti. L’ideale sarebbe una 4X4 ma anche noi avevamo una semplice berlina. Mantenete sempre la strada e andate piano. Evitate buche e sabbia. Con la vostra auto di certo sarà molto più avventuroso e…rischioso.
Tra l’altro tenete ben a mente che le agenzie di noleggio non coprono danni fatti all’interno di quest’area!
Se decidete di vivere l’esperienza in tranquillità ci sono molti tour organizzati dalle guide native che vi porteranno anche in aree private accessibili solo con tour. Potrete addirittura andare a cavallo. Sul sito ufficiale trovate tutte le guide che operano con i vari tour.
Ogni Butta e Masas ha un suo nome. Questo è un territorio sacro per la popolazione nativa, rispettate quindi ogni segnaletica e divieto che trovate lungo la strada.
Tra i più iconici monoliti ci sono The Mittens and Merrick’s Butte. Simboli indiscussi della Monument Valley!
Elephant Butte che viene chiamata così per la sua somiglianza ad un elefante. Ehm.
John Ford’s Point è un’altro dei punti panoramici che vi rapiranno. Uno di quei paesaggi che vi entrerà nel cuore per non lasciarvi più. Dedicate del tempo ad ammirare queste meraviglia. A pensare al lavoro che in secoli e millenni la natura ha fatto per creare ciò. Come non pensare che ci sia davvero qualcosa di magico e sacro in queste terre?
Questi sono solo alcuni dei Butte che trovate qui. Per non perdevi nulla e sapere bene cosa stata osservando prendete la cartina al Centro Visitatori.
Ovviamente andando con una guida avrete anche modo di conoscere meglio le sue storie e leggende.
Orari, costi e cosa avere con se.
La Monument Valley è visitabile tutti i giorni tranne: il giorno del Thanksgiving ( quarto giovedì di novembre), Natale e il Primo Gennaio.
Potete accedere con la vostra macchina e percorrere la Scenic Drive dalle 8:00 alle 17:00 ma tenete a mente che l’ultima entrata è alle 14:30.
Lo stesso vale per i tour con guida.
Il biglietto di entrata è di 8€ a persona. Si paga all’entrata alla macchinetta che trovate lungo il percorso.
In caso di condizioni meteo avverse, l’accesso all’area potrebbe essere chiuso. Controllate sempre sul sito ufficiale eventuali comunicazioni.
The Mittens and Merrick’s Butte.
Se andate nei periodi più caldi attrezzatevi con tanta acqua, crema protettiva alta, cappello e vestiti leggeri. Se andate la mattina presto tenete con voi una felpa, l’escursione termica si fa sentire. In inverno valutate molto bene il tipo di abbigliamento. Calcolate che potreste trovare i monoliti innevati.
La Monument Valley è visitabile tutto l’anno ma tenete presente le calde temperature in estate, il forte sole e la possibilità di neve in inverno. Noi a metà settembre siamo arrivati la mattina prima dell’apertura e anche con una felpa abbiamo sentito “freschetto”.
Gli Stati Uniti e la sua vastità di panorami e paesaggi regalano sempre grandi emozioni. La natura si fa sentire prepotente e ricorda a l’uomo che non esiste cemento che possa resistere alla sua forza o superare i grandi lavori artistici che solo Madre Natura sa creare.
La Monument Valley resta per noi una delle meraviglie che meritano di essere viste almeno una volta nella vita.
Speriamo di avervi dato le informazioni giuste e l’ispirazione per prenotare il vostro prossimo viaggio negli States!
E non dimenticate di raccontarci la vostra avventura, sperando non finiate a dormire anche voi in un parcheggio! See you soon!
Quando pensavo alle Hawaii immaginavo spiagge deserte con palme, ananas fresche, surfisti e io a sorseggiare il mio Mai Tai.
Beh il nostro viaggio è stato così. Anzi molto di più. Quello che frena tante persone da l’organizzare un viaggio alla Hawaii sono le ore di volo che bisogna affrontare per raggiungere l’altra parte del mondo e il budget. Sull’ansia da volo non posso aiutarvi, se non rassicurarvi che l’aereo rimane sempre il mezzo più sicuro e veloce. E poi tra un film, un pasto e un po’ di ninna ,il tempo “vola”!
Sul budget invece abbiamo tanti consigli e info che possono aiutarvi a realizzare quello che per tanti è il sogno di una vita: le Hawaii!
Ovviamente parliamo di fai da te low cost, che premettiamo non è mai facile organizzare. Ho passato settimane intere solo a monitorare i voli.
Prima di iniziare l’organizzazione e di elencarvi i nostri consigli per le Hawaii, occorre informarsi su dove si va, come si va ed avere una buona visuale su cosa volere e aspettarsi dalle Hawaii.
Dove sono le Hawaii.
Le Hawaii sono un arcipelago di 137 tra isole e atolli, di cui 8 maggiori: da nord-ovest a sud-est Niihau, Kauai, Oahu, Molokai, Lanai, Kahoolawe, Maui e l’isola di Hawaii.
L’ultima è anche la più grande chiamata infatti Big Island.
Le Hawaii sono uno dei due stati della nazione Americana che non adottano l’ora legale; l’altro è l’Arizona, e rispetto a l’Italia ci sono 12 o 11 ore di fuso orario in meno.
Le Hawaii sono disperse nell’oceano Pacifico, Honolulu dista 3 857 Km dalla California, 6 190 Km da Tokyo, 4 411 Km da Tahiti.
Tartarughe sull’Isola di Maui.
Qualsiasi periodo dell’anno è buono per visitare le Hawaii. I surfisti preferiscono l’inverno con venti forti e onde spaventose. L’estate è per la folla di turisti che vuole fare snorkeling e spalmarsi di abbronzante. Le temperature oscillano sempre tra i 20°e i 30°, ma è molto facile passare da mega acquazzoni, a sole cuocente e di nuovo alla pioggia, soprattutto tra Gennaio e Aprile!
Nella lingua hawaiana, la parola Hawaii significa “patria”. La cultura e la religione dell’arcipelago sono di origine polinesiana. Il primo europeo ad esplorare le Hawaii fu James Cook nel Gennaio 1778. Dopo essere state scenario dell’attacco a Pearl Harbor nel dicembre 1941, il 21 Agosto del 1959, le Hawaii sono la cinquantesima stella aggiunta sulla bandiera americana. Ciò che caratterizza le Hawaii e rende il suo popolo tra i più amorevoli è lo spiritoAloha. Aloha: Alo: “in presenza di”, Ha: “alito di vita” cioè in presenza di Dio. Aloha non è solo un saluto, è un benvenuto, è un augurio, è lo star bene insieme, il volersi bene, è condividere insieme quel momento, è avere calma e pazienza.
Solo interagendo con gli hawaiani avrete modo di capire il vero significato di Aloha. Perché ogni mattina c’è qualche sconosciuto che vi da il buon giorno e che vi saluta la sera mentre rientrate. Che attacca bottone al bar e vi offre una birra per il semplice voglia di condividere con voi qualche minuto e una risata. Insomma vi sentirete davvero come a casa.
E quello che più vi mancherà delle Hawaii sarà la calma e la pace con cui si vive in queste isole.
I nostri consigli per arrivare alle Hawaii.
La via più veloce e comoda per raggiungere le Hawaii sarebbe un volo diretto dall’Italia fino a Los Angeles, partendo da Roma sono 13 ore di volo. Potete controllare le tratte effettuate da Ita Airways e dalle altre compagnieSkyTeam. Da Los Angeles a Honolulu sono altre 5 ore e 50 minuti.
Ci sono voli diretti dagli Stati Uniti e dal Canada che partono da New York, Chicago, San Francisco, Toronto e Vancouver.
Si può optare anche per passare via Asia, con scalo a Tokyo o Osaka o anche per la Corea del Sud.
Mentre per le compagnie che operano i voli interni tra le isole ci sono: Mokulele Airlines e Hawaiian Airlines. La prima offre voli con piccoli aerei turistici, opera tra un isola e l’altra e offre anche la possibilità di tour come Big Island Volcano o la vista delle scogliere a Molokai. Hawaiian Airlines opera tra il continente americano e le maggiori isole hawaiiane.
Per il nostro viaggio 2018, abbiamo volato con: Alitalia, American Airlines e Hawaiian Airlines. facendo tre scali prima di arrivare a Honolulu.
Lanikai Beach, Oahu.
Pernottamento.
La scelta dell’alloggio inciderà molto sul budget. I nostri consigli per le Hawaii sono sicuramente quelli di optare per gli appartamenti.
La scelta tra un resort, albergo o appartamento sta a voi e al vostro budget. Noi da 6 anni, soprattutto negli Stati Uniti ci troviamo benissimo con Airbnb.com.
Abbiamo optato per una stanza privata in un appartamento condiviso. Stanza tutta per noi con utilizzo bagno e cucina, un po’ come in ostello ma con meno gente in giro per casa e calcolando che ci siamo stati il tempo di una doccia e la notte per qualche ora di ninna, è stata la scelta migliore. La media per un appartamento intero si aggira intorno ai: 450/500€ settimanali.
Media di un resort o albergo: dai 700€ a settimana in su.
Questi sono i prezzi per Honolulu a Settembre, per due persone, 5 notti, prenotati con 7/6 mesi di anticipo.
Se si sceglie l’appartamento decidendo di consumare alcuni pasti a casa, bisogna fare i conti con i prezzi molto alti di alcuni viveri, risparmiando comunque rispetto a mangiare sempre fuori. Per la frutta, verdura, carne e pesce di produzione locale, i prezzi sono abbordabili. Ma per un pacco di Pringles o Lay’s si spendono 5$. Purtroppo bisogna tenere conto dei costi di importazione. Prezzi di fast food o ristoranti sono nella media americana. Certo che una cena da Duke’s ha il suo prezzo!
La maggior parte delle spiagge sono abbastanza isolate da cittadine dove poter mangiare seduti ad un tavolo, quindi se si opta per il pranzo in spiaggia l’unica soluzione è quella del pranzo al sacco o un take away. Tutte le spiagge però hanno tavolini da pic nic e bagni.
Consigli per il noleggio auto alle Hawaii.
Bene anche qui purtroppo si spende un po’ di più. Per una semplice Chevrolet o simile a Honolulu siamo intorno hai 60€ al giorno.
Documenti richiesti per il noleggio: Passaporto, Carta di credito, Patente e Patente internazionale.
Troverete su vari forum e diari di viaggio che in tanti non fanno la patente internazionale, noi compresi perché mai richiesta, soprattutto dalle compagnie di noleggio. In realtà possiamo dirvi per esperienza che è obbligatoria. Siamo stati fermati dalla polizia a Maui. Non avendo la patente internazionale volevano multarci, mandarci in consolato a richiederla per poi portarla in questura. In tutto questo multa e fermo della macchina.
Non sono stati affatto bei momenti, siamo riusciti a fargli capire che purtroppo la cosa non è molto chiara e che erroneamente abbiamo optato per non richiederla. Poi mettici un pianto con la scusa del viaggio di nozze e il gentile police man ci ha graziato dopo una interminabile ramanzina. Quindi il nostro consiglio per le Hawaii, e negli altri stati americani dove richiesta, è di fare sempre la patente internazionale.
Il carburante è sicuramente più caro della media americana ma sempre più basso che in Italia.
I parcheggi per le spiagge sono solitamente tutti gratuiti. A Honolulu, zona Waikiki, si paga dalle 8:00 alle ore 23:00 e il costo è di circa 1/1,50$ l’ora.
Kihei al tramonto, Maui, Hawaii.
Mezzi pubblici:
A Oahu il biglietto del bus è di: 2,50$, 12$ per la tessera giornaliera. Servizio operato da The bus. Si paga direttamente sul bus e vale solo una corsa. Sono puntuali e servono bene quasi tutta l’isola. Da notare che non è consentito salire a bordo con le valige, quindi non è possibile arrivare o andare in aeroporto con i mezzi pubblici se avete grandi bagagli o trolley .
La nostra soluzione al problema è stata la navetta privata. Abbiamo scelto Go808Express. Prenotato online anticipatamente da Roma, con conferma entro le 24 ore dall’arrivo, si paga in contanti appena giunti a destinazione: 30$ più la mancia. Si può richiedere anche la Lei (la corona di fiori hawaiina) con 10$, questa però acquistabile solo online.
Per le altre isole non abbiamo informazioni in quanto abbiamo noleggiato subito l’auto.
Altrimenti potete chiamare un Uber. Noi lo abbiamo utilizzato per il viaggio di rientro in aeroporto.
Bene ora sapete abbastanza su queste isole. Avete tutti i consigli per le Hawaii e potete iniziare a farci un bel pensierino.
La prima delle due isole esplorate nel nostro viaggio alle Hawaii, è stata Oahu. La terza isola per dimensioni e di origine vulcanica. La capitale è la famosa Honolulu il cui nome Honolulu significa “baia (Hono o Hana) riparata”. Il quartiere più conosciuto di Honolulu è Waikiki che significa “acqua spruzzata”, zampillante, e si riferisce alle sorgenti e ai ruscelli che alimentavano la zona umida che un tempo separava Waikiki dall’interno dell’isola.
Quest’isola è famosa per l’inaspettato e distruttivo attacco a Pearl Harbor. Fortunatamente questo tragico evento non ha attaccato il cuore di questa popolazione sempre pronta ad accogliere ed amare il prossimo, con il loro avvolgente “Aloha”. Honolulu è una città con vista oceano ricca di locali e resort di lusso ma anche di food truck e alternative alberghiere molto più economiche. Si può sorseggiare un cocktail al tramonto vista Waikiki o mangiarsi una ciotola di Pokè comprata da ABC spendendo pochi dollari. Così in tutta l’isola avrete tantissime opzioni per vivere al meglio le meraviglie che queste terre vulcaniche, ricche di vegetazione unica e di spiagge idilliache, hanno da scoprire.
Una cosa è certa: non aspettatevi di rilassarvi in spiaggia con un Mai Tai! Sull’isola di Oahu le attività quali escursioni, trekking panoramici e snorkeling, sono cose imperdibili!
Preparatevi a sudare per aver quel cocktail!
Quindi partiamo subito alla scoperta dell’isola scelta da Mago Merlino per il suo viaggio di relax!
Cosa fare e vedere a Oahu.
Honolulu e Waikiki Beach
Non potrò mai dimenticare l’emozione che ho provato quando i miei piedi sono affondati nella soffice sabbia di questa spiaggia che da troppo tempo sognavo. Il mio cuore è esploso quando attraversata l’iconica Waikiki Surf Alley, con tutte le tavole da surf, mi sono ritrovata davanti l‘oceano Pacifico e sullo sfondo la sagoma del Diamon Head. La musica di Hula riecheggiava per tutta la spiaggia e le ballerine sembravano danzare nell’aria. Ho ancora così vivo nel cuore quel momento, che una lacrimuccia segna il mio viso ancora oggi. Questa è Waikiki Beach.
Una sola parola può descrivere tutto ciò: Aloha!
Lungo questa spiaggia potrete passeggiare godendovi il tramonto, tuffarvi nelle sue basse e tranquille acque e costruire castelli di sabbia con la sua bianca e fina sabbia. Ma non mancate di salutare il grande Duke. La statua del grande surfista Duke Paoa Kahanamoku (1890- 1968) si trova nel punto in cui si dice cavalcò un’onda di 9 metri per quasi 2 km. Il grande padre fondatore del Surf! Questa statua di bronzo si trova nella parte centrale della spiaggia di Waikiki: Kuhio. Impossibile non immortalarsi in uno scatto con il grande re del Surf!
Spettacolo di Hula a Kuhio Beach
Una cosa che non potete mancare di vedere, visto anche che è gratuito, uno spettacolo di Hula! Kuhio Beach Torch Lighting & Hula Cerimony, il piccolo palco si trova sulla spiaggia di Waikiki e ammirare lo spettacolo di Hula al tramonto da lì non ha davvero prezzo. Infatti è gratuito e si svolge ogni martedì, giovedì e sabato dalle 18:30 alle 19:30 ( 18:00- 19:00 da Novembre a Gennaio). Finito lo spettacolo potete fare una passeggiata per Waikiki lungo Kalakua Ave dove poter fare shopping con una carta di credito dal plafond illimitato. Vi consigliamo di entrate da Waikiki Christmas Store, negozio di palle di Natale! Per i souvenir entrate in uno dei tanti ABC, catena di souvenir hawaiani, dove superati i 100$ di spesa potete scegliere un regalino, noi abbiamo preso una mug con l’arcipelago hawaiano. Perché fidatevi, tra calamite, camicie hawaiane e statue polinesiane i 100$ si superano sicuro!
Hanauma Bay, la baia di Oahu
Questa baia è una riserva naturale, aperta dal mercoledì alla domenica dalle 06:45 AM alle 04:00 PM. L’entrata è di 25$ (7.50$ nel 2018) e va prenotato online. All’ingresso c’è una piccola esposizione e a fasce orarie di mezz’ora viene mostrato un documentario in cui viene spiegata l’origine della baia, la sua flora, la fauna e come comportarsi una volta in acqua; esempio mai toccare i coralli! Giù sono presenti guard life con annesse cabine di controllo, due punti informazione dove poter studiare l’immensa varietà di pesci tropicali che si vedranno facendo snorkeling.
Noi siamo rimasti ammollo fino ad essere lessi! Attenzione al sole, tenetevi sempre ben protetti con protezione e maglietta, poi per ripararsi un po’ all’ombra e per la pennichella ci sono le palme!
Diamond Head
Il cratere vulcanico inattivo che occupa gran parte del territorio di Oahu. A 762 piedi dal livello del mare, questo vulcano ha eruttato una sola volta circa 300 000 anni fa. È possibile accedervi tutti i giorni dalle 06:00 AM alle 18:00, l’ultima entrata è alle ore 16.30. Biglietto di entrata 5$, più 10$ di parcheggio. Calcolate un’ora e mezza di percorso tra salita e discesa.
Munitevi di tanta acqua e magari uno spuntino.
Attenzione è pieno di insetti quindi portatevi un buon repellente! Arrivati su, il panorama ci mostra tutta Honolulu e l’immenso oceano! I più impavidi potranno riuscire a fare foto da crepacuore da postare su Instagram. Ma noi non siamo così coraggiosi!
North Shore
Dista 30 miglia a nord dell’isola, è famosa per le grandi onde, soprattutto durante il periodo invernale quando i forti venti del pacifico danno modo di potersi divertire alla grande sulla tavola da surf.
Il nostro giro è iniziato da Haleʻiwa Town , piccola cittadina di surfisti, ricca di food truck, caffetterie, piccola, colorata e molto Hawaii! Tra i food truck il più famoso e gustoso è GiovanniShrimp truck.
Con la pancia piena, il nostro primo stop è Laniakea beach, dove riusciamo ad avvistare le green sea turtle. Dovete sapere che alla Hawaii c’è un gran senso di rispetto e protezione verso la natura e ei suoi abitanti. Rispettate sempre le distanze e non disturbate mai gli animali.
Waimea Bay Beach Park
I parcheggi sono sempre free, ma i posti limitati e alcune volte bisogna pazientare molto prima di trovarne uno.
Prestate sempre attenzione alle informazioni sulle condizioni del mare e delle correnti. In inverno si tengono molti contest di surf perché in questo punto si creano grandi onde, in estate è più tranquillo e l’acqua è limpida e chiara.
Waimea bay è famosa per essere apparsa nella serie televisiva Lost, e uno di suoi segni di riconoscimento è il The Rock, uno scoglio di circa 10 metri dove i più impavidi si tuffano. Noi ci siamo astenuti e abbiamo optato per recuperare un po’ di tintarella.
Alle spalle di Waimea Beach ci sono le Waimea falls, all’interno del Waimea Park.
Sharks Cove a Oahu
Un bellissimo punto per fare snorkeling. Forse uno dei nostri preferiti sull’isola di Oahu. Bisogna fare un po’ di attenzione e avere scarpe per gli scogli, ma la vista sott’acqua è ricca e colorata con pesci di ogni tipo. e tranquilli che no, non ci sono squali. Qui la marea durante il giorno è bassissima tanto che i squali rimangono fuori e si crea questa piscina naturale dove fare snorkeling, senza paura di essere mangiati!
Lanikai Beach
Nel tragitto per arrivare qui, attraversando l’isola da Honolulu, ci siamo imbattuti in un acquazzone. La fortuna un po’ ci assiste e riusciamo a tuffarci in queste acque basse e calme. È una zona residenziale di alto livello, ognuno dei residenti ha accesso privato alla spiaggia, in pratica si tuffa dal giardino. Si consiglia di parcheggiare all’inizio per avere accesso alla spiaggia pubblica.
Beh che dire è davvero una delle spiagge più belle di quest’isola. Il colore azzurro dell’acqua fa quasi male agli occhi data la sua intensità. un vero paradiso.
Waimanalo Beach Park
Spiaggia attrezzata con docce e tavolini da pic nic, è un vero sogno. Immensa, acqua azzurra e palme che rendono questo posto lo spot perfetto per una cartolina.
Attenti: qui oltre alle fortissime correnti ci sono molte Portuguese Man of War, caravella portoghese, paragonata ad una medusa è in realtà un sifonosoro, e bisogna stare molto attenti perché i suoi tentacoli sono capaci di dolorose e pericolose punture. Quel giorno l’accesso in acqua non era consigliato per le onde e la corrente. Da qui è possibile vedere le due isolette Manana, Rabbit Island e Kaohikaipu, Island State Sea Bird Sanctuary. Ripartiamo per fermarci a Makau’u Lookout, ammirare le scogliere.
The Byodo in Temple a Oahu
Un tempio Buddista situato all’interno della Valley of the Temples Memorial Park, costruito nel 1968 per commemorare il centenario dell’arrivo dei primi immigrati giapponesi alle Hawaii.
È la ricostruzione del famoso tempio di Kyoto, che però non ospita alcuna comunità di monaci.
L’accesso al monastero è consentito dalle 9:00 alle 16:00, 5$ pagabili solo con carte. È consigliato munirsi di repellente e ricordate che si tratta di un luogo di culto in cui riposano tante anime. Da subito capirete che è un luogo in cui poter riposare la mente e lo spirito per qualche minuto, immersi nel verde, guardando in alto potrete vedere la cappa di nuvole che sovrasta sempre le montagne.
Rispettate le regole, quali togliere le scarpe per entrare nel tempio e camminate nel silenzio e nel rispetto di chi prega e commemora i proprio defunti.
Da qui purtroppo, abbiamo perso due giorni di itinerario a causa dell’uragano Olivia, che nel settembre 2018 ha colpito queste isole. La nostra solita gran fortuna!
Vi menzioniamo comunque le tappe che avrebbero dovuto seguire a questa ultima giornata. Tutto ovviamente di questo itinerario è stato controllato e aggiornato al 2023.
Pearl Harbor
Questo luogo è la sede del tragico attacca che il 7 dicembre 1941 ha visto il Giappone commettere una delle più grandi torti verso questa terra. Questa baia nasce come coltivazione di ostriche, per essere poi nel 1820 insediamento militare americano. Qui avrete modo di conoscere mehlio la storia e glia vvenimenti che quel giorno segnarono l’entrata nella seconda Guerra Mondiale da Parte degli Stati Uniti. Una guerra contro il Giappone che poi sfociò in un’altro grave avvenimento storico e bellico che il novecento ha visto.
Di questo complesso fanno parte: il USS Arizona Memorial, il Battleship Missouri Memorial e il giro completo di tutto ciò che Pearl Harbor include. L’accesso all’area è gratuita.
Biglietto per tutti i siti circa 50$, prenotabile online.
Aloha Stadium Swap Meet
Questo mercato adiacente allo stadio da cui prende il nome si tiene il sabato, domenica e mercoledì dalla mattina alle 15:00. Molto spesso qui vengono organizzati e ventine concerti. Buttateci quindi un occhio. C’è una piccola tassa di entrata da pagare: 2$.
Down Town di Honolulu, Oahu
Iolani Palace che è l’unico palazzo reale degli Stati Uniti, abitato dai reali, Kamehameha, fino al 1845
Aloha Tower il faro simbolo di Honolulu costruito nel 1926, è stato per tanto tempo la costruzione più alta non solo di Oahu ma di tutte le Hawaii. Ai suoi piedi potrete passeggiare per le vie dell’ Aloha Tower Marketplace. Potrete salire sul faro gratuitamente dalle 9:00 alle 17:00.
Dove e cosa mangiare sull’isola di Oahu
Rock Island Cafè!
All’entrata vi accoglierà una statua dimensioni umane di Elvis! Il locale è un museo shop con cimeli rock e vintage. Tutto quello che vedete è in vendita! Qui abbiamo mangiato il nostro primo hamburger con l’ananas! Si trova all’entrata del King’s Village Shopping Center dove ci sono venditori di prodotti artigianali con stand e negozietti che non troverete altrove.
Hard Rock Cafe, Honolulu, Oahu
Non potevamo non fermarci qui per una birra. Possiamo dire che è uno dei Hard Rock più belli visti in giro per il mondo. Ha un palco dove ogni sera si esibiscono artisti locali e non.
Giovanni’s Shrimp truck
Serve i suoi famosissimi gamberi dal 1953, potete trovarlo fisso dalle 10.30 alle 18:00 al 66 Kamehameha, una piazzola dove, se non amate i gamberi, potete optare per del pokè o un semplice hot dog. Calcolate un po’ di fila, ma ne vale davvero la pena.
Mai Bird Tiki Bar
Situato all’interno dell’International Market Place. I cocktail vengono serviti in coloratissimi bicchieri dalle strane forme, l’ambiente è molto tranquillo, adatto a un po’ di relax dopo una lunga giornata di mare. Un piccolo Tiki Bar nascosto in questo centro commerciale.
Down Town Honolulu
Vi segnaliamo alcuni locali storici in questa zona un tempo ritrovo di marinai e soldati. Smith’s Union Bar, The Dragon Upstairs e Hanks Cafe. Noi ci siamo fermati in questi locali che ancora sono esattamente come all’epoca. E ve lo dimostrerà anche la sua clientela.
Helena’s Hawaiian Food
Aperto nel 1946 a gestione familiare serve piatti tipici della cultura hawaiana, aperto dal martedì al venerdì dalle 10:00 alle 19.30. Si possono scegliere i piatti alla carta o ci sono menù con varie opzioni, noi scegliamo quello più completo: Menù D. Ribs buonissime così come il Poke, Lomi Salmon ok, Luau Squid una zuppa di verdura e calamari che non abbiamo mandato giù. Il Poi una salsa di taro molto particolare. Non siamo usciti del tutto soddisfatti, siamo abituati a mangiare tutto ma questa volta abbiamo trovato sapori molto forti e un po’ diversi da quello che mangiamo di solito. Ma in ogni caso direi di non perdervi questa esperienza culinaria.
Duke’s.
Duke’s lo trovate al’ interno del Outrigger Waikiki Beach Resort.Ci sediamo nell’area bar per sorseggiare un Mai Tai con sfondo Waikiki e prendiamo un piatto di nachos ricoperte di qualsiasi cosa. Questo locale è tra i più rinomati di Oahu. Si vede un pochino dai prezzi che tutto sommato sono ancora fattibili. Perfetto per ammirare il tramonto su Waikiki, alcuni giorni c’è anche musica dal vivo.
Per noi Oahu è stata amore a prima vista. Ci ha accolto con il suo Aloha facendoci scoprire alcune meraviglie naturali che non abbiamo ancora mai trovato altrove, soprattutto le sue spiagge.
L’accoglienza del suo popolo e l’amore per la madre terra. L’attenzione ai suoi esseri e i tramonti indimenticabili. Insomma Merlino ci aveva visto lungo quando ha deciso di partite per Honolulu.
Ma dato che voi non avete la bacchetta magica avrete bisogno di alcuni consigli pre-partenza! E ora messo il costume da bagno in valigia siete pronti a volare anche voi ad Oahu!