Ci sono luoghi che rimangono impressi nella memoria e Tharros è sicuramente uno di questi. Da piccola ricordo le passeggiate qui tra quelle due colonne che incorniciano lo splendido panorama sul Golfo di Oristano. Sembrano quasi voler tuffarsi nel mare, a protezione di una città che un tempo fu fulcro di vita e commercio. Per me, da bambina, questo posto era la “città sommersa” e, in effetti, in parte lo è.
Salendo sulla torre spagnola di San Giovanni, si può comprendere quanto la posizione di Tharros fosse strategica e importante. La vista a 360 gradi sulla penisola del Sinis e sul Golfo di Oristano è mozzafiato; se guardate attentamente, sono sicura che vedrete qualche delfino salutarvi dalle acque cristalline.
Ma ora, scopriamo insieme la storia di Tharros e come visitare il suo sito archeologico.
Tharros: la sua storia
Tharros è una città con una storia affascinante e a tratti misteriosa. Fondata dai Fenici intorno all’VIII secolo a.C., Tharros divenne rapidamente un importante centro commerciale e culturale, grazie alla sua posizione strategica con il mare su entrambi i lati. Con il passare del tempo, la città passò sotto il controllo dei Cartaginesi e, successivamente, dei Romani, raggiungendo il suo apice durante l’epoca imperiale. Era famosa per le sue necropoli, i templi dedicati alle divinità e i centri termali, che ne testimoniavano la vitalità e il prestigio.
Tuttavia, con il declino dell’Impero Romano e l’arrivo dei popoli barbarici, Tharros subì un lento abbandono. Nel Medioevo, l’area subì una nuova trasformazione: durante il periodo aragonese e poi spagnolo, la penisola del Sinis e Tharros divennero strategicamente importanti, grazie alla loro posizione marittima. I conquistatori spagnoli eressero la torre di San Giovanni nel XVI secolo per difendere la costa dalle incursioni piratesche. Questo periodo segnò un nuovo capitolo nella storia di Tharros, ma la città rimase in gran parte disabitata e le sue antiche strutture iniziarono a deteriorarsi.
Tharros fu riscoperta nel XIX secolo, quando iniziarono gli scavi archeologici che portarono alla luce le sue straordinarie rovine. I lavori, condotti da archeologi italiani e stranieri, tra cui Gennaro Pesce, rivelarono una vasta area di strutture antiche.
Oggi, Tharros è un sito archeologico di grande rilevanza, visitato da turisti e studiosi provenienti da tutto il mondo. Il sito è ben conservato e offre un percorso di visita che consente di esplorare le diverse aree dell’antica città, con pannelli informativi che raccontano la sua storia. Le rovine, in parte sommerse, evocano un’atmosfera suggestiva, mentre il paesaggio circostante, con il mare cristallino e le spiagge, aggiunge ulteriore fascino al luogo. Le autorità locali si sono impegnate a preservare e valorizzare il sito, garantendo così che la storia di Tharros continui a essere raccontata e apprezzata dalle future generazioni.
Cosa vedere nell’area archeologica
L’area archeologica di Tharros offre una varietà di siti affascinanti da esplorare, ognuno dei quali racconta una parte della sua ricca storia. Tra le principali attrazioni ci sono le imponenti colonne dei templi, che svettano verso il cielo e offrono una vista spettacolare sul mare. Un piccolo spoiler: si tratta di una ricostruzione effettuata negli anni ’60 del secolo scorso, e ammetto che anche io sono rimasta un po’ delusa.
È caratteristico e di grande avanzamento ingegneristico per l’epoca la presenza di un impianto fognario coperto. Le necropoli testimoniano le pratiche funerarie degli antichi abitanti e i resti di abitazioni e edifici pubblici, come le terme romane, rivelano il livello di benessere della città. Ho scoperto una cosa a cui non avevo mai pensato: non essendo un luogo termale come, ad esempio, Roma, l’acqua delle terme era semplicemente scaldata all’interno di grandi fornaci. Ecco perché vi consiglio fortemente di effettuare il tour con una guida, per scoprire tante particolarità che da soli difficilmente potreste conoscere.
Un altro luogo di grande interesse è il centro nuragico di Su Murru Mannu, situato nelle vicinanze. Questo complesso, risalente all’età del bronzo, offre un’opportunità unica per approfondire la storia della Sardegna prima della fondazione di Tharros. Qui potrete ammirare le tipiche torri nuragiche e i resti di antiche strutture che parlano di una civiltà sofisticata e ben organizzata. La visita a Su Murru Mannu arricchisce l’esperienza a Tharros, permettendo di comprendere meglio le diverse fasi storiche e culturali della regione.
Inoltre, seguendo i sentieri ben segnalati all’interno dell’area, avrete l’opportunità di immergervi nella bellezza naturale del paesaggio circostante, con panorami mozzafiato sul Golfo di Oristano e sul mare cristallino, soprattutto salendo sulla torre spagnola di San Giovanni. Ogni angolo di Tharros racconta una storia, rendendo la visita un’esperienza indimenticabile.
Come visitarla e i biglietti
Come vi dicevo in precedenza, la visita guidata è la scelta migliore per scoprire appieno la storia di questo luogo e non solo. La nostra guida è riuscita a farci conoscere tanti aspetti riguardanti Tharros, ma soprattutto il periodo storico di riferimento, ricollegandoci a Roma e all’intero impero romano. Ci ha svelato particolari a cui da soli non avremmo fatto caso. Per esempio, osservando attentamente la grande strada principale, il Cardo Massimo, potrete ancora vedere i segni dei carri lasciati sulle grandi lastre di basalto. Dopo la visita guidata, potrete proseguire in autonomia per esplorare l’intero vasto sito archeologico, scoprendo la parte delle necropoli, la torre spagnola di San Giovanni e, se avete tempo, percorrere l’intera penisola fino a raggiungere il Faro di Capo San Marco.
Il sito è aperto tutti i giorni dalle 09:00 alle 20:00 nel periodo estivo e dalle 09:00 alle 17:00 in quello invernale. Controllate gli orari sul sito ufficiale. Il biglietto d’ingresso al solo sito archeologico è di 9,00€, mentre l’ingresso al sito archeologico più la torre spagnola costa 11,00€. La visita guidata è gratuita e si svolge circa ogni ora, un ottimo motivo per non perderla. Se volete completare la vostra conoscenza della storia di questa città, vi consiglio di aggiungere una visita al Museo Civico Giovanni Marongiu a Cabras, che è molto vicino. Inoltre, non perdete l’occasione di visitare la Chiesa di San Giovanni di Sinis e il Villaggio di San Salvatore, dove troverete l’Ipogeo e la chiesa di San Salvatore. Se volete sapere di più anche sulle spiagge della zona potete leggere il nostro articolo sulle spiagge della provincia di Oristano.
Se invece desiderate vivere un’esperienza insolita, potete salire a bordo del Trenino di Tharros, partendo dalla Chiesa di San Giovanni di Sinis.
Dove si trova l’antica città di Tharros
Questa antica città è facilmente accessibile, sia in auto che con mezzi pubblici. Se viaggiate in auto, potete percorrere la SS131 da Cagliari in direzione di Oristano, seguendo poi le indicazioni per Cabras e proseguendo verso la penisola del Sinis. Da Oristano, la SS292 vi condurrà direttamente al sito archeologico. In alternativa, ci sono autobus che collegano Cagliari a Oristano, con un successivo servizio per Cabras. Per chi preferisce esplorare in bicicletta, la zona offre percorsi panoramici che permettono di godere della bellezza del paesaggio circostante. Una volta arrivati, troverete un centro visitatori dove potrete acquistare i biglietti per l’ingresso all’area archeologica e ricevere informazioni utili per la vostra visita. I parcheggi sono a pagamento e questo rappresenta un piccolo inconveniente, considerando i costi elevati, ma ne vale davvero la pena.
Inoltre, una volta qui, non perdete l’occasione di fare un tuffo nella bellissima spiaggia di San Giovanni di Sinis, che offre anche un’area dog beach, o nella spiaggia di Capo San Marco.
Visitare questo luogo mi rende sempre felice e mi riporta alla mia infanzia. Oggi, mi fa capire quanto la storia di alcuni luoghi sia destinata a vivere per sempre, nonostante alti e bassi. Se vi sembrerà che di questa antica città sia rimasto poco, in realtà c’è davvero tanto da scoprire e imparare. E se vi siederete accanto alla torre spagnola, magari durante il tramonto, con i capelli mossi dal vento e la brezza del mare, avrete la possibilità di vedere i delfini saltare tra le onde, festeggiando ancora le antiche glorie di Tharros. Sì, lo so, sono una romanticona, ma fidatevi, mi darete ragione quando anche voi vi troverete di fronte a questa meraviglia. E voglio sapere quanti delfini siete riusciti a contare!
Vi aspettiamo come sempre sui nostri social per non perdervi le prossime avventure.