Poteva sembrare una domenica come tutte le altre ma al nostro arrivo all’Area Faunistica dell’orso di Campoli, ci siamo resi conto che ci aspettava un’incontro davvero speciale. In una calda e soleggiata domenica di Gennaio, abbiamo avuto uno degli incontri più emozionanti della nostra vita. Ma dove ci troviamo esattamente?
L’area Faunistica dell’orso di Campoli si trova a Campoli Appennino, in provincia di Frosinone, nel territorio meglio conosciuto come Ciociaria. Si tratta di un piccolo borgo medievale arroccato a circa 650 metri di altitudine nella regione Lazio ai confini con l’Abruzzo. E si trova trova nella fascia esterna del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
E questo paese, dall’alto della sua splendida torre, guarda verso la dolina carsica in cui si trova l’area faunistica. La dolina carsica di Campoli, denominata il “Tomolo” è la più grande e l’unica con il perimetro abitato del Lazio. Questa riserva di 15 ettari e di 630 metri di diametro, viene inaugurata nel 2010 con la cooperazione del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Nasce con l’intento di salvare da situazioni di sfruttamento e maltrattamento alcuni orsi europei.
Come nasce l’Area Faunistica dell’Orso di Campoli appennino
Così nel settembre 2010 arrivano i primi ospiti dell’area Faunistica dell’orso di Campoli Appennino: Abele e Jill. Tutti gli orsi presenti nella riserva sono orsi bruni europei. Abele e Jill hanno un passato triste e drammatico. Salvati da condizioni di vero sfruttamento a scopo di intrattenimento e rinchiusi in gabbie, arrivano a Campoli Appennino dopo essere passati anche per alcuni zoo. Qui finalmente piano piano riescono a ritrovare una situazione di tranquillità. Vivono una vita, dal momento dell’entrata nella riserva, dignitosa che gli ha fatto conoscere il lato buono dell’uomo. Nel 2017 arrivano nell’aerea tre nuovi compagni: Sonia, Leone e Piero.
Ad oggi purtroppo possiamo salutare e conoscere solo Piero e Leone. Gli altri abitanti dell’area ci hanno lasciato. Ma non rattristatevi: la causa della loro mancanza è dovuta all’anzianità. Questo vuol dire che almeno una parte della loro vita è stata vissuta in totale rispetto e amore delle loro condizioni di vita. La durata media di vita di un orso può raggiungere i 25 anni più o meno l’età in cui ci hanno salutato Abele, Jill e Sonia.
Gli orsi Piero e Leone vivono nella riserva in stato di semilibertà. Purtroppo essendo nati in cattività non potrebbero mai essere reintegrati totalmente in natura. Non saprebbero cacciare ne procurarsi alcun sostentamento da soli. Per quanto si possa pensare, questo stato di semilibertà gli garantisce una vita felice e tranquilla, allungando di molto le loro aspettative di vita e soprattutto la qualità.
E conoscere le loro storie ci ha fatto capire quanto ancora l’uomo abbia da imparare sul rispetto, l’educazione e l’amore verso gli abitanti del nostro pianeta. Immaginare e vedere le foto di Piero e Leone rinchiusi in piccolissime gabbie ci ha davvero stretto il cuore. Ma quando siamo scesi nell’area e li abbiamo trovati tranquilli a passeggiare nella riserva l’emozione ci ha riempito di gioia. E abbiamo capito che chi opera in questa riserva, sta facendo di tutto per rendergli giustizia e ridargli un pò di quella dignità che altre mani umane gli hanno tolto per anni.
Come visitare l’area faunistica
Per conoscere Piero e Leone bisogna prenotare una visita guidata. Si può scendere solo con un esperto che vi accompagnerà e risponderà a tutte le vostre domande e curiosità sugli orsi.
Le visite si svolgono il sabato e la domenica. L’incontro è all’info point che si trova in Via Guglielmo Marconi, davanti al bar Marconi, alle ore 15:00. Da qui dopo aver conosciuto la storia dell’area faunistica si parte alle ore 15:45 per la visita guidata.
Tenete presente che c’è sempre una probabilità di non riuscita. Piero e Leone girano nell’area totalmente liberi e non sempre sono a ridosso della recinzione. Soprattutto in inverno quando vanno in semi letargo e potrebbero dormire per due tre giorni di seguito. Purtroppo in cattività non andavano in letargo ma ora che sono qui stanno pian pian tornando alla loro natura e in inverno alcuni periodo dormono per giorni interi.
Ma sapete che gli orsi non hanno un grande udito ma un olfatto molto sviluppato? Tanto che potrebbe dargli fastidio il profumo che indossiamo. Quindi sarebbe opportuno evitarlo prima della visita.
Per informazioni e prenotazioni potete chiamare a questo numero: 377 3834016. E seguire le avventure di Piero e Leone sulla loro pagina.
Noi torneremo a trovarli presto! Magari per la festa del tartufo che si tiene tutti gli anni qui a Campoli Appennino a novembre.
E seguiteci sui nostri social per scoprire in diretta tutte le nostre prossime avventure di viaggio!