Situata nella regione del Medio Atlante e patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, Fes è la città Imperiale più antica del Marocco, sorta intorno al 790 D.C. Fes el Bali la sua antica medina, è la più grande medina pedonale del Marocco e del mondo, con i suoi 15 Km di muro che circonda le sue stradine strette e incasinate. Qui sicuramente non faticherete a realizzare di essere in Marocco!
Ma non fermatevi solo alla sua vecchia medina, perchè offre molto anche al di fuori e il modo migliore per visitarla è avere una guida con auto che vi faccia scoprire i suoi luoghi meno battuti. Anche perchè Fes ha ben due medine: Fes el Bali e Fes el Djdid in cui vive la comunità ebraica del Marocco, all’interno del loro quartiere: Mellah.
Noi siamo arrivati a Fes con il treno direttamente da Rabat. Usciti dalla stazione centrale abbiamo optato per un taxi che ci ha portati appena fuori dalla medina per poter poi proseguire a piedi fino al nostro Dar. Il costo della corsa è sempre una spesa minima, circa 5€. L’autista si era anche proposto di farci da guida per la città ma avevamo già accordi con il proprietario del nostro Dar. Quindi tenete presente che vi capiterà anche questo e valutate perchè sicuramente girare la città con una persona del posto vi darà modo di vedere molto di più, ma affidatevi a qualcuno che sia davvero preparato.
Da dove iniziare a scoprire la caotica ma fascinosa Fes?
La medina. Sicuramente questo è il punto di inizio per chiunque voglia da subito catapultarsi nella vera anima di questa città. Venendo dall’elegante e quasi tranquilla Rabat, Fes ci ha praticamente dato una botta in pieno viso. Cavalli e asini che portano merce nelle strettissime stradine di questa medina medievale, pollame pronto al macello e gatti che passano tranquilli sopra i banchi di lavoro. Le urla dei venditori e il via vai di ragazzi che si rincorrono urtando i passanti curiosi che ammirano la vita di questa città svolgersi così caoticamente. L’odore forte e acre della carne di cammello alla brace e il profumo dei dolci appena fritti e colati di miele. Ogni cosa qui ha il suo opposto. E non potrete, soprattutto appena arrivati, rimanere sbigottiti ma anche ammaliati.
Il ragazzo che gestisce il nostro Dar appena arrivati ci ha dato un’unica indicazione su cosa fare nella medina: perdetevi! E fidatevi che non è difficile! Ci siamo ritrovati a camminare per colorati e allegri vicoli e poi improvvisamente: una pecora! Quando i vostri piedi non reggeranno più cercate l’insegna di qualche caffe con terrazza e ammirate il panorama tranquillo e silenzioso sorseggiando un the. Vi consigliamo di entrate dalla bellissima porta Bab Boujeloud, la porta blu eretta nel 1913.
Addentrandovi da qui nella medina avrete modo di vedere subito la grandiosa Madrasa Bou Inania, una scuola coranica tre la più importanti del Marocco risalente al XIV Sec. Perdetevi poi nel souk per provare l’esperienza sensoriale che vi abbiamo raccontato pocanzi. Perdendovi sicuramente vi ritroverete a Place Nejjarine, su questa splendida piazza svetta la Fondouk Nejjarine risalente al XVIII, era luogo di riposo per mercanti viaggiatori, oggi ospita il Museo del legno e dei mestieri. Questo percorso lo abbiamo fatto da soli perdendoci e ritrovandoci a volte anche con l’aiuto di Google Maps, che non sempre ma spesso vi aiuterà a ritrovare la strada.
Palazzo Reale o meglio Dar el-Makhzen, si trova appena fuori dalla medina. Si tratta del palazzo reale più grande e antico di tutto il Marocco. Come le moschee anche i palazzi reali non sono visitabili. Quindi potete ammirare le sue sette porte che rappresentano i giorni della settimana e i livelli della Monarchia. Anche qui è difficile arrivarci da soli. da qui però potete visitare la Mellah e la medina nuova o meglio Fes-el-Jedid.
Borj Sud. Si tratta della fortezza sud da cui poter ammirare una vista fantastica su tutta Fes e inoltre vedere la fortezza nord proprio di fronte a voi. Qui è essenziale una macchina.
Le Concerie. Capirete di essere arrivati nel posto giusto non appena riceverete un ramoscello di menta. Cosa ci dovrete mai fare? Le concerie sono i luoghi in cui si lavorano a mano le pelli. A Fes ne sono rimaste 4 e sono le più antiche del mondo. Si trovano a sud della medina, vicino al fiume la cui presenza è essenziale per la lavorazione delle pelli e la loro pulitura. Grazie alla nostra guida abbiamo visitato la Concerie Chaouwara, la più antica risalente circa a 1000 anni fa.
Si entra direttamente dai negozi che poi vendono il prodotto finale. Capirete appena arrivati che il ramoscello di menta è essenziale per affrontare il fortissimo odore dei prodotti utilizzati per la lavorazione delle pelli. Varcata la soglia della terrazza vi ritroverete davanti tante vasche ad alveolo, un tripudio di colori. La nostra guida ci ha sapientemente spiegato passo passo il duro lavoro che giornalmente affrontano i conciatori per arrivare al prodotto finale che servirà poi per una bella borsetta. Le pelli una volta arrivate in conceria sono lavate e pulite dal grasso dell’animale. Comunemente sono lavorate le pelli di capra, mucca, pecora e cammello, quest’ultimo utilizzato per prodotti particolari data la sua resistenza. Le prime vasche in cui vengono immerse sono quelle contenenti orina di bovino, calce, acqua e sale. Qui come da tradizione vengono utilizzati solo ed esclusivamente prodotti naturali, nulla di chimico!
Il secondo passaggio è quello nelle vasche bianche che contengono deiezioni di piccione. E mi sono chiesta: ma dove la prendono tutta questa pupù?
E qui siamo venuti a conoscenza del fatto che la “Pastilla” che tanto abbiamo mangiato e apprezzato in questi giorni, non è di carne di pollo ma di piccione. Quindi la maggior parte dei ristoratori ma anche dei cittadini ha delle gabbie in cui oltre a tenere i volatili raccolgono i loro escrementi per venderli poi al kg. Ed è proprio da queste vasche che arriva il forte odore, o meglio puzza, che vi costringerà a tenere ben attaccato al naso il ramoscello di menta. Praticamente le feci di piccione sono ammoniaca naturale. Dopo di che le pelli sono fatte seccare al sole per 3 giorni e poi immerse nelle vasche colorate. Il giallo è dato dalla curcuma, il rosso dai semi di papavero, l’henne per i colori scuri e così via utilizzando sono elementi naturali. Una volta secche sono pronte alla lavorazione.
Scesi all’interno dei negozi vi renderete conto dei colori fantastici che vengono fuori da questi 15 giorni di duro e faticoso lavoro, che viene portato a termine con grandissimo orgoglio da chi ha ereditato questo mestiere secolare.
Non siete tenuti a comprare nulla, ma se dovete fare qualche souvenir o magari vi serve una cinta qui sicuramente potrete aiutare l’artigianato locale.
Art de Poterie Ach. Una fabbrica artigianale di ceramica. Qui potrete scoprirete come vengono realizzati tutti i bellissimi mosaici che ornano porte e fontane. Anche qui inutile dirlo parliamo di una tradizione secolare di cui vanno molto orgogliosi tanto che il governo marocchino sta convenzionando queste attività che cercano sempre di più di divenire importanti punti turistici. Abbiamo avuto modo di conoscere un ragazzo che parla italiano che ci ha saputo raccontare tutta la nascita di queste meraviglie artigianali. Dalla raccolta dell’argilla alla montagna alla sua essiccazione e lavorazione. Il lungo processo di creazione di vasi, mattonelle e delle immancabili tajine.
La loro lunga cottura in forno a più di 1200 gradi e alla mano finale della colorazione. Ci lavorano anche molti giovani che erano felici di far vedere il loro lavoro e che ci incitavano a riprendere e fotografare proprio per farsi conoscere a livello turistico. Per noi è stato molto interessante dato che è stata la prima volta che in una sola giornata provavamo l’emozione di assistere alla lavorazione di prodotti artigianali e autoctoni e soprattutto di essere accompagnati da persone così fiere del loro lavoro che si illuminavano ad ogni nostra domanda. Questo è il bello del popolo marocchino: l’orgoglio e l’entusiasmo con cui parlano del proprio paese e delle proprie tradizioni e più chiedete e più saranno felici di rispondervi.
Dove soggiornare e mangiare.
Come per Rabat, anche a Fes abbiamo scelto di dormire in una tipica struttura marocchina. Questa volta però un Dar, che letteralmente vuol dire proprio “casa”. Appena dentro le mura della vecchia medina: il Dar Kenz Fes.
Qui ci ha accolti Mostafa il ragazzo che gestisce questa struttura che risale a circa 300 anni fa. Un bellissimo Dar ristrutturato che da inoltre la possibilità di fare colazione e anche cena tipica marocchina. E se pensate di soggiornare qui vi consigliamo vivamente di prenotare una cena, preparata e servita dalla gentilissima zia di Mostafa. Le camere sono spaziose e ovviamente affacciano sul cortiletto interno che è una vera oasi di pace. Mostafa su richiesta vi potrà portare alla scoperta di Fes. Ma dovrete contattarlo per tempo. Noi abbiamo avuto la fortuna di poter passare tutto il primo pomeriggio in giro con lui che ci ha mostrato angoli di Fes che altrimenti soli e a piedi non avremmo mai scoperto.
Per mangiare, oltre all’opzione cena nel nostro Dar, abbiamo avuto modo di gustare qualche pasto in giro per Fes, tra i nostri consigliati vi elenchiamo:
Sunshine Coffee: questo posticino nascosto in un vicolo colorato della medina offre anche una bellissima terrazza. Abbiamo assaggiato i loro centrifugati accompagnati da una tajine di cous cous con pollo e tfaya.
British Saloon: purtroppo Riccardo ogni tanto vuole fare l’esperimenti di provare la pizza all’estero. Abbiamo scelto questa sorta di disco pub all’americana per provare la pizza e poterci bere una birra. La pizza ovviamente non ve la consigliamo ma se volete un drink o una birra locale qui trovate delle buone scelte. E se ve lo stesse chiedendo, sì birre marocchine come ad esempio la Casablanca. Raro trovarle ma se cercate nei posti più turistici come questo avrete modo di bere qualcosa di alcolico e locale.
Abbiamo provato altri piccoli posticini di cui purtroppo era complicato anche capire il nome ma di cui forse potete fare a meno! Però se cercate un posto tranquillo per un the, andate sul sicuro ovunque, puntate magari a quelli con terrazza in modo di avere anche un pò di pace dal trambusto della medina.
Vi ricordiamo sempre di viaggiare sicuri! Quindi non partite mai senza una buona assicurazione viaggio e sanitaria! Noi ormai ci affidiamo a HeyMondo! E grazie a noi potete avere uno sconto del 10%! Clicca qui!
Il nostro viaggio in Marocco volge al termine qui. Sono stati tre giorni intensi, fisicamente e mentalmente. E Fes è stata il fulcro di questo viaggio. La parte più sconvolgente e autentica. Vi consigliamo se riuscite ad aggiungere qualche giorno pe rilassarvi in un bell’Hamman che noi abbiamo solo visto da fuori dato il poco tempo. E vivere con più tranquillità alcuni particolari di questo paese che ci ha sconvolto. Se siete arrivati fino a qui sicuramente avrete seguito la nostra avventura dall’inizio. Se così non fosse sappiate che trovate consigli su come organizzarvi per un viaggio in Marocco e l‘itinerario per Rabat.
Come sempre speriamo di esservi di ispirazione e vi aspettiamo alla prossima avventura e sui nostri social.
ViaggiScrittiAMano
Bellissimo questo articolo e che immagini stupende! Mi hai fatto venire davvero voglia di fare questo viaggio 🙂
vabbeiovado@hotmail.com
Il Marocco è da vedere il prima possibile!
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