L’autunno, per me, richiama sempre quel periodo dell’anno in cui vago per Roma alla ricerca di luoghi misteriosi da scoprire e in cui rifugiarmi. Il mese di ottobre lo associo inevitabilmente a una delle feste che più adoro: Halloween. Anche quest’anno, tra ragnatele e zucche intagliate, ho deciso di uscire alla scoperta di 5 luoghi misteriosi di Roma che probabilmente non conosci.
Tra porte inquietanti, quartieri esoterici e negozi terrificanti, esploreremo alcune particolarità di Roma che nascondono storie antiche e che, per molti, hanno segnato l’adolescenza. I fan di Dario Argento ne sanno qualcosa! Quindi, se non siete troppo paurosi, preparatevi a prendere appunti e a scoprire con me 5 luoghi misteriosi (e un po’ terrificanti) di Roma.
Porta di Palazzo Zuccari
Nascosta all’ombra di Piazza di Spagna, c’è una porta mostruosa, letteralmente. Un portale magico e misterioso che dà accesso a una delle biblioteche più belle di Roma: la Bibliotheca Hertziana. Palazzo Zuccari, fin dalla sua costruzione, ha visto passare e vivere qui molti nomi illustri dell’arte. Il creatore del grande portone d’entrata è Federico Zuccari, che costruì e abitò questo palazzo dalla fine del 1500. Voleva creare qualcosa che rispecchiasse la sua personalità, e così il grande portone e le finestre laterali che affacciano su Via Gregoriana 30 hanno fatto sì che l’appellativo di questo palazzo diventasse “casa dei mostri”.
Oggi, dopo vari cambiamenti architettonici tra la facciata esterna e quella interna del palazzo, possiamo ancora ammirare la mostruosa porta e varcarla solo nei giorni in cui si ha accesso alla biblioteca Hertziana. È consigliabile consultare orari e date sul sito ufficiale. Sicuramente è uno dei luoghi più paurosi e misteriosi dove fare lo scatto perfetto a Roma.
Cripta dei Frati Cappuccini
Sono stata qui per ben due volte e in entrambe le occasioni sono rimasta sconvolta, ma al tempo stesso ammirata da ciò che l’ingegno umano può creare. Il museo dei Frati Minori Cappuccini nasce per permettere a tutti di capire ed esplorare lo stile di vita di quest’ordine religioso. Nelle otto sale del museo farete un viaggio nella storia di coloro che hanno donato tutto per vivere una vita semplice e sobria, dedicandosi all’amore di Dio.
Tra opere di artisti del calibro di Caravaggio, scoprirete come si viveva all’interno del monastero, come si utilizzavano le erbe medicinali e come la vita religiosa sia cambiata in età moderna, insieme ai personaggi che l’hanno segnata. Alla fine del percorso vi aspetta la Cripta, dove, a partire dal 1631, furono trasportati i resti dei religiosi defunti nel convento di S. Bonaventura, vicino alla Fontana di Trevi. Il lavoro di ornamento della cripta iniziò nel 1732 e raccoglie i resti di circa 3700 defunti, ma l’artista che ideò quest’opera è ancora ignoto.
Per quanto possa sembrare macabro, e sicuramente lo è, l’intento di questa cripta è di donare vita eterna ai resti mortali dell’uomo. Attraversando questo corridoio costituito da sei cripte, si può intraprendere un cammino spirituale, riflettendo sulla precarietà della nostra vita e sull’eternità delle nostre ceneri. Non a caso, la frase “Quello che voi siete noi eravamo, quello che noi siamo voi sarete” risuona in questo luogo. È molto suggestivo e potrebbe non essere adatto a tutti; valutate bene se intraprendere questo percorso. È uno dei luoghi più misteriosi e affascinanti di Roma, e mi ha riportato alla Cappella delle Ossa di Faro, di cui vi ho raccontato durante il nostro viaggio in Portogallo.
Non mancate di visitare anche la adiacente Chiesa. Biglietto d’entrata al museo: 10€. La metro più vicina è Barberini.
Cimitero Acattolico di Roma
Se mi seguite da un po’ e avete avuto modo di utilizzare alcuni dei miei itinerari di viaggio, avrete notato che quasi sempre c’è una passeggiata in un cimitero monumentale. Adoro la calma e la pace di questi luoghi, che non a caso sono di riposo. Sinceramente, a Roma non avevo mai avuto modo di scoprire questo luogo, che rimane un po’ nascosto dalla bellezza della Piramide Cestia. A Roma è forse meglio conosciuto come il cimitero degli inglesi, degli artisti e dei poeti, e a breve capirete il perché.
La storia di questo cimitero è abbastanza recente; siamo nel 1671 quando viene concessa l’autorizzazione a utilizzare questa parte dei “prati del popolo romano” per la sepoltura dei non credenti. Nei secoli passati, non era concessa la sepoltura nei cimiteri cattolici di atei, professanti di altre religioni e attori. Sì, gli attori non avevano, dopo la loro morte, alcun diritto di sepoltura, e molti furono sepolti fuori porta Pinciana. Si sentì la necessità di creare un luogo di riposo per chi, in vita, non aveva affidato la propria fede a Dio o a un culto diverso dal cristianesimo. E dato che la maggior parte dei primi a essere sepolti qui furono artisti e poeti inglesi, ecco spiegato il perché del suo primo nome. Ad oggi, è ufficialmente un cimitero acattolico.
Qui si trovano le lapidi di Percy Bysshe Shelley, John Keats e di personaggi di spicco più recenti come Antonio Gramsci, Giorgio Napolitano e Andrea Camilleri. Entrando dalla porta principale, recatevi verso il centro informazioni e varcate la porta che vi darà accesso alla parte più antica del cimitero. Un giardino che affaccia sulla Piramide Cestia vi regalerà una vista unica.
Camminando tra le lapidi, vi verranno incontro i tanti gatti che vivono qui e potrete osservare vere opere d’arte, come la famosa statua “L’Angelo del Dolore”, opera di William Wetmore Story, realizzata per la moglie. Malgrado abbia passato troppo poco tempo qui, è entrato a far parte dei miei luoghi preferiti di Roma. Vi consiglio vivamente di venire qui anche solo per sedervi su quella panchina davanti alla Piramide Cestia e prendervi un po’ di tempo per voi.
Entrata: offerta minima di 5€. Controllate gli orari aggiornati sul sito. La metro più vicina è Piramide.
Quartiere Coppedè
Uno dei luoghi più misteriosi ed esoterici di Roma, che non a caso ha fatto da sfondo ad alcune scene del film “Inferno” di Dario Argento, è un complesso di edifici in stile Liberty nel quartiere Trieste. Si tratta essenzialmente di un nucleo di palazzi che affacciano su Piazza Mincio. Io ricollego sempre la sua posizione a quella dello storico locale Piper, in via Tagliamento.
Proprio da qui potete accedere superando il grande arco (alzate la testa per osservare il grande lampadario) che dà accesso al complesso e che vi porterà dritto alla Fontana delle Rane. Questa fontana, costruita nel 1924, è famosa in zona per il bagno che vi si fecero i Beatles alla fine di un loro concerto al Piper nel 1965.
Subito vi colpirà la bellezza quasi magica del Villino delle Fate, proprio davanti a voi. Sulla destra, invece, riconoscerete grazie al grande ragno la Palazzina del Ragno. A sinistra si trova la bellissima scalinata che dà accesso al Palazzo degli Ambasciatori.
Gli amanti del genere horror riconosceranno tra queste strade le ambientazioni di film come “Inferno”, “L’uccello dalle piume di cristallo” di Dario Argento o “Il Presagio” di Richard Donner. È interessante partecipare a una delle visite guidate per scoprirne meglio ogni segreto e particolare architettonico di questo complesso, che comprende 26 palazzine e 17 villini, iniziati da Gino Coppedè e portati a termine da Paolo Emilio Andrè nel 1927. Divertitevi a scoprire i faccioni mostruosi che decorano il Palazzo del Ragno e gli edifici vicini.
Profondo Rosso Store
Avendo nominato Dario Argento, grande maestro del genere horror, non possiamo che fare una passeggiata nel quartiere Prati e andare a recuperare un film e una visita al Museo dell’Orrore. Questo luogo ha sempre fatto parte della mia infanzia e adolescenza, e infatti vi ho dedicato un intero articolo, grazie anche alla visita fatta di recente al loro museo sotterraneo. Da piccola mi divertivo a venire qui in cerca della maschera più paurosa da sfoggiare alla festa di Halloween. Oggi è il luogo dove inevitabilmente finisco quando sono in zona, per acquistare un libro o un vecchio film.
È da sempre un punto di incontro per gli appassionati del genere e, se siete fortunati, potrete riuscire a incontrare i due grandi maestri del cinema horror che hanno creato e gestiscono lo store: Dario Argento e Luigi Cozzi. Io, ancora, non ho avuto la fortuna di ottenere un loro autografo. Mi sono così rifugiata nei sotterranei del Museo dell’Orrore, dove non è detto che ne usciate vivi. La visita vi darà modo di rivivere alcuni momenti dei loro film più iconici e di caricarvi di adrenalina e terrore. Il biglietto di ingresso è di 5€. Controllate sempre gli orari di apertura aggiornati sul sito.
Bene, ora che sapete perfettamente dove e come passare Halloween tra i luoghi più misteriosi di Roma, sono curiosa di sapere se ne conoscete altri. E vi ricordo, come sempre, di seguirci sui nostri social per non perdervi le prossime avventure!
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