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  >  Italia   >  Campidano di Oristano: un tuffo in Sardegna!
Capo Mannu dal faro, Provincia di Oristano

Nelle mie vene scorre sangue sardo. Per metà sardo e per un quarto abruzzese. La Sardegna è stata da sempre lo sfondo delle mie foto da piccina. Delle vacanze estive e delle feste dai nonni. Tutte le estati per 21 estati ho nuotato nelle acque cristalline del suo mare.

Poi purtroppo si cresce. Il lavoro, nuove persone nella nostra vita, la voglia di conoscere il resto del mondo e i pochi giorni liberi mi hanno allontanata per ben 12 anni dalla terra delle mie origini. Quest’anno dopo aver deciso di approfittare di qualsiasi occasione buona per vivere il tempo non vissuto in questi ultimi due anni, finalmente, di nuovo in Sardegna!

Rimanendo fedele ai luoghi della mia infanzia il nostro viaggio in terra sarda sarà concentrato nella regione del Campidano di Oristano. Quindi ci troviamo nel centro ovest della Sardegna.

Tharros, la vista su tutta la penisola del Sinis
Thorres, la vista dalla torre di San Giovanni.

Sono riuscita dopo anni a portare Riccardo nel paese della mia famiglia: Uras. Gli ho mostrato alcune delle spiagge più belle che io abbia mai visto e l’ho sorpreso con un tramonto mozzafiato dal vecchio faro di Capo Mannu. Insomma un tuffo nei luoghi del mio cuore.

L’avventura inizia un sabato pomeriggio e come al nostro solito corriamo per non perdere l’aereo! Volo in perfetto orario! Abbiamo volato grazie a una delle tante offerte Ryanair da Roma Ciampino. Arriviamo a Cagliari alle 21.30 e ci avviamo al noleggio auto.

Dobbiamo ammettere che abbiamo trovato una grande organizzazione e una grande scelta nel numero delle agenzie di noleggio. Noleggio auto con RentalCars dall’aeroporto di Cagliari per due giorni: 140€ con protezione completa. Ci viene fatto anche un Upgrade con una Fiat 500 Abarth.

il villaggio di San Salvatore, Tharros
Villaggio Far West di San Salvatore.

Quale auto scegliere per un viaggio in Sardegna?

Sicuramente la più comoda e adatta a tutti i tipi di strade soprattutto tenendo presente che se intendete visitare le regioni meno battute potreste trovarvi a percorrere molte strade non asfaltate. Quindi la nostra auto è stato un regalo purtroppo non utile!

Arrivati circa per mezzanotte a S’archittu, dopo un brindisi con una fresca Ichnusa ci addormentiamo euforici di svegliarci davanti al mare!

Abbiamo scelto di soggiornare a l’hotel  Bellavista di S’archittu, frazione di Cuglieri, provincia di Oristano. 

S'archittu, Sardegna nel Campidano di Oristano
L’arco di S’Archittu.

La mattina seguente dopo una bella colazione nel nostro hotel vista mare ci avviamo lungo il sentiero che porta al famoso arco di S’Archittu. Una piccola passeggiata e vi troverete davanti questo arco, lavoro dell’erosione fatto dalle onde su questa scogliera di calcare e una piccola spiaggia dove rilassarsi, farsi una nuotata o se abbastanza coraggiosi tuffarsi dai 15 metri dell’arco. Da qui una piccola tappa a Santa Caterina di Pittinuri a soli 5 minuti di auto puntando a nord. Altro consiglio: tutte le spiagge che vi nomineremo in questo articolo sono spiagge libere e non attrezzate quindi munitevi di un’ombrellone e di tutto il necessario da spiaggia. Scendiamo poi verso sud puntando a Putzu Idu comune di San Vero Milis. 

Si tratta di una lunga spiaggia dalla sabbia bianca e finissima, con un mare cristallino e adatto soprattutto alle famiglie data la poco profondità dell’acqua, quindi scordatevi di fare snorkeling qui. Il lungo mare durante la stagione estiva è area pedonale ma potrete parcheggiare poco prima. Parcheggi a pagamento: si parte da 3€ per 2 ore di sosta. Ma ne vale la pena. Continuiamo il nostro itinerario andando a S’arena Scoada, una spiaggia incastonata tra le scogliere. Purtroppo qui abbiamo trovato tantissima posidonia, una pianta acquatica che viene portata sulla spiaggia dalla corrente e rende impraticabile anche il bagno in acqua. Quindi tiro fuori il mio asso nella manica nonchè la mia spiaggia preferita di questa zona: Sa Mesa Longa!

Spuntino con le Pardulas, dolcetti tipici sardi.

Qui da bambina dovevano tirarmi letteralmente fuori dall’acqua! Questo è il posto perfetto per fare snorkeling. Questa spiaggia ha una sabbia ricca di colori dati dalle minuscole conchiglie e dai resti dei coralli. Rimane sempre riparata dai forti venti grazie a una barriera corallina in arenaria che fa si che il mare sia sempre calmo. State però attenti alla corrente che vi porta al di fuori di questa piscina naturale verso il mare aperto. L’ultima volta ho veramente faticato tanto per tornare a riva e purtroppo in quel punto non c’è presenza di bagnino.

Qui potrete trovare due chioschi e il parcheggio a pagamento per l’intera giornata è di 5€. Dalla spiaggia potrete ammirare le falesie di Capo Mannu e la sua torre. Se avete voglia di camminare da qui potrete arrivare fino al faro di Capo Mannu  e alla torre di Turr’e sa Mora. Noi abbiamo ripreso la macchina due birre e ci siamo gustati il tramonto proprio dal faro. Qui o avete una bella macchina adatta agli sterrati altrimenti lasciatela all’inizio del percorso e avviatevi a piedi.

Tramonti a Capo Mannu, Provincia di Oristano
Tramonti sardi a Capo Mannu, Campidano di Oristano.

L’emozione di rivedere il tramonto da qui è stata tantissima. Che sia la prima volta o la centomillesima sarà sempre uno spettacolo salutare il sole che si tuffa nel mare. Per cena torniamo a S’archittu per gustarci un polpo con le patate in un Food truck sul mare che vi straconsigliamo: 292 Food Truck! Un bicchierino di mirto e buona notte!

La mattina seguente fatto il check out ci fermiamo lungo la strada ad ammirare il paesaggio dalla Torre del pozzo. Proseguiamo lungo la statale direzione Mare Ermi, questa spiaggia dalla sabbia bianca a chicchi di quarzo si trova sulla costa di Cabras. Un tuffo in queste azzurre acque per risalire di nuovo in auto passando per una strada sterrata che ci porterà a Is Arutas.

spiaggia di Is Arutas, Campidano di Oristano
Mare Ermi e i suoi chicchi di riso.

In questa zona del Campidano di Oristano i paesaggi sono selvaggi, incontaminati e non a caso protetti dal WWF. La Spiaggia dei chicchi di riso: così è conosciuta Is Arutas, una spiaggia di chicchi di quarzo colorati dal bianco al rosa al verde. Vari cartelli vi ricorderanno che la sabbia non è un souvenir! Cercate anche di ripulirvi bene prima di tornare in auto! Questa spiaggia è preziosissima e tale deve restare! Anche i fondali regalano bellissimi scenari tra i suoi scogli e i tanti pescetti, da piccola ci ho visto una murena! Decidiamo anche se con poco tempo di andare a Tharros fermandoci poco prima in un posto molto particolare: il villaggio di San Salvatore.

Il Far West sardo, ormai quasi abbandonato, torna a vivere solo nei primi di settembre quando si celebra la corsa degli Scalzi. Questo piccolo borgo medievale deve il suo aspetto e nome al dominio spagnolo. Giusto il tempo di qualche foto e continuiamo fino a giungere al parcheggio di Tharros. 

Si tratta di un’area archeologica la cui nascita risale al VII secolo a.C. Il biglietto per il parco è di 6.50€, noi purtroppo avevamo poco tempo quindi siamo solo saliti su alla torre per ammirare tutta la Penisola del Sinis. Dalla torre di San Giovanni avrete la vista su Tharros e su capo San Marco. Avrete a sinistra il calmo mare del Golfo di Oristano e a destra le forti onde che attirano i surfisti. Increduli abbiamo avuto la grande fortuna di vedere un delfino che faceva da apripista a un’imbarcazione! 

Questo posto vi regalerà una vista quasi completa e fantastica del Campitano di Oristano. Anche qui però ci siamo concessi un tuffo veloce nella sottostante spiaggia di San Giovanni di Sinis che offre dei fondali molto vivi, ci saranno tanti pesciolini a girarvi intorno. Quindi portatevi sempre la maschera. Non servirebbe specificarlo ma la pesca subacquea non è consentita qui così come in tante altre aree.

Qui purtroppo salutiamo il mare per dirigerci a Uras, il paese del mio papà in provincia di Oristano.

murales a Uras, provincia di Oristano
L’abito tradizionale di Oristano in un murales a Uras.

Un saluto agli zii e lasciamo il Campidano di Oristano per arrivare a Cagliari giusto in tempo per gustarci una fantastica cena a base di Culurgiones e Sa Fregula. Due primi piatti della tradizione sarda che abbiamo assaggiato presso il ristorante Antica Cagliari. 

A fine cena non fatevi mancare una Seadas, un grande raviolo fritto ripieno di formaggio servito con miele accompagnato da un bicchierino di mirto o  Filu Ferru.

Questi due giorni sono stati una grande corsa da una spiaggia all’altra sempre con il costume bagnato e ben poco relax ma sono stata contenta di essere riuscita a portare Riccardo in alcuni dei luoghi della mia infanzia in questa terra che mi è mancata davvero tanto. Quando si parla di Sardegna si pensa  sempre ai classici luoghi super chic del nord e alle spiagge da vip ma se volete tuffarvi in acque cristalline, spiagge poco trafficate vi consiglio di fare un pensierino su questa regione. Il Campidano di Oristano offre molto di più di quello che purtroppo vi posso raccontare in questa avventura.

Ma prometto che presto vi farò scoprire molto altro oltre al campidano di Oristano, Ajo!

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