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Anno: 2023

Muro di John Lennon a Praga: un simbolo di libertà

Fin da piccolina John Lennon e i Beatles sono stati i miei idoli. I lori cd, i loro poster, i loro videofilm e le magliette riempivano la mia cameretta e la mia testa di canzoni e poesie. Con il crescere la passione è rimasta e la collezione di cd e libri è cresciuta insieme a me. Così ogni qual volta nel mondo ho modo di visitare e omaggiare un luogo a loro dedicato, non manco mai di esserci.

Dal Strawberry Fields Memorial di New York, a luoghi iconici di Londra, all’immancabile ultima visita al John Lennon Wall di Praga. Un muro dedicato al grande cantante e poeta, un eroe moderno che si è dedicato alla pace nel mondo. E piccola curiosità: John Lennon non ha mai visitato Praga.

Muro di John Lennon a Praga 2023

Come nasce il muro di John Lennon a Praga

Il muro si trova esattamente a Velkopřevorské náměstí, piazza del Gran Priorato, nella zona di Malá Strana, sulla sponda sinistra del fiume Moldava.

Ma questo muro a Praga non è sempre stato dedicato a John Lennon. Ha una storia che fa parte della triste e difficile crescita che la città di Praga ha attraversato nel corso dei secoli.

Il muro di John Lennon a Praga, a partire dal 1980 è diventato un’immensa stratificazione di disegni, scritte di pace, testi di canzoni e dediche d’amore che nei decenni hanno costantemente cambiato la facciata del muro. Ogni volta che verrete qui nulla sarà come prima. Un nuovo murales di John Lennon vi darà il benvenuto e nuovi slogan di pace e fratellanza ricopriranno di speranza quello che ormai è il simbolo indiscusso di una generazione che ha fatto della musica e di una grande eroe il mezzo con cui poter strillare il proprio dissenso a tutte le atrocità che purtroppo continuano a riempire i nostri giornali e che colpiscono ancora un numero troppo grande di anime.

Muro di John Lennon a Praga dicembre 2023

Questo muro a partire dagli anni ’60 è diventato un angolo i propaganda pacifista e di dissenso verso il regime comunista che continuava a limitare e oltraggiare la libertà di molti giovani praghesi che volevano solo omologarsi al resto del mondo e chiedevano a gran voce indipendenza e realizzazione dei proprio sogni.

Veniva continuamente rimbiancato e riempito di striscioni propagandistici comunisti che costantemente venivano sostituiti da striscioni inneggianti alla libertà individuale e dell’intero popolo ceco.

Il giorno dopo la morte di John Lennon, l’8 Dicembre 1980, su questo muro di Praga compare il primo murales a lui dedicato. Si dice per opera di un giovane studente messicano.

Solo quando i Cavalieri di Malta ne presero le difese, autorizzandone la libera espressione, essendo il muro di loro proprietà, il regime comunista smise di rimbiancarlo.

Nel 2014 una mattina il muro viene ritrovato totalmente imbiancato con una sola grande scritta: “The Wall is Over”. Opera di un gruppo di Street Artist che hanno voluto richiamare con questa scritta alla storia del muro di Berlino. Scritta che è stata subito cambiata in “War is Over” tornando così ad omaggiare John Lennon e non spezzando la catena di questo simbolo di libertà che in pochi giorni ha ripreso nuovamente colore e anima.

Come arrivare al muro

Noi ci siamo fatti una bella passeggiata partendo dalla Piazza della Città Vecchia, superando Ponte Carlo e scendendo subito alla sua sinistra passando per la piccola isoletta di Kampa.

Siamo passati davanti al Pub ” The Wall Pub” e appena girato l’angolo ci siamo trovati sul piccolo ponticello del Mulino del Gran Priorato. Affacciatevi a salutare Vodník. Questo piccolo e pauroso essere è “L’uomo dell’acqua”. C’è chi dice che può portare grande fortuna ma può essere anche presagio di sciagure. E c’è chi narra sia in attesa del passaggio delle anime degli annegati. In ogni caso limitatevi a osservarlo da lontano portandogli rispetto e passando oltre. Qui alla vostra destra vedrete il grande muro e il via vai di turisti e giovani fan del cantante e dei Beatles.

The wall pub a Praga 2023

L’indirizzo preciso per arrivare al muro di John Lennon a Praga è Velkopřevorské Namesti, che sta per Piazza del Grande Maestro, ad indicare il Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri di Malta.

A pochi minuti di cammino dal muro dal 2021 in Prokopská 296/8, trovate il Museo del Muro di John Lennon dove sono raccolte tante testimonianze storiche della nascita e dei tanti cambiamenti che questo muro, simbolo di pace, ha subito nel corso dei decenni.

Dove mangiare dopo aver visto il Muro di John Lennon

Arrivando dalle indicazioni che vi abbiamo dato sopra passerete davanti allo storico pub “The Wall Pub” un tempo conosciuto con il nome di “John Lennon Pub”. Ci siamo recati qui per pranzo, approfittando della selezione locale di birre e portandoci a casa come souvenir una bottiglia, di birra local, che ritrae proprio Il grande John. Il menù è composto da classici piatti da pub inglese con alcune specialità Ceche.

L’ambiente è molto informale e arredato perfettamente con molti cimeli dei Beatles. E se cercate il bagno dovete entrare nella cabina telefonica londinese che trovate a sinistra!

Il luogo perfetto dove ricaricarsi prima di tornare alla scoperta di Praga. Soprattutto se siete in visita nella capitale ceca per i suoi mercatini di Natale!

Non mancate di seguirci anche sui nostri social per conoscere in anteprima le nostre avventure di viaggio!

Organizzare un viaggio in Islanda: i nostri consigli.

Eccoci qui, a pochissimi giorni dal rientro dal nostro viaggio in Islanda, a darvi i primi consigli su come organizzare al meglio l’avventura nella terra del ghiaccio e del fuoco!

È stato uno di quei viaggi che è andato di gran lunga oltre le nostre aspettative. Sia per gli incredibili paesaggi che ci siamo trovati davanti ma anche per la fantastica compagnia che abbiamo avuto in questa avventura.

L’Islanda è sicuramente un viaggio che richiede un’attenta organizzazione, che dipende molto anche dal periodo in cui decidete di partire. Nulla che non possiate comunque organizzare in autonomia, grazie anche ad alcuni preziosi consigli che cercheremo di darvi in questo articolo.

Quali documenti servono

Iniziamo dalle basi. Per accedere in Islanda serve: carta d’ identità valida per l’espatrio o passaporto entrambi in corso di validità.

Non ci sono vaccini obbligatori ne consigliati e nessuna problematica a livello sanitario. L’acqua del rubinetto è tra le più pure e buone del mondo quindi potete tranquillamente riempie la vostra borraccia.

Il grande consiglio che vi diamo ad ogni viaggio è quello di stipulare un’assicurazione sanitaria e viaggio. Noi ormai ci affidiamo a Heymondo. Vi spieghiamo dettagliatamente tutte le sue coperture e le sue clausole qui. E cosa importantissima grazie a noi potete avere uno sconto del 10% sulla vostra prossima assicurazione viaggio!

In questi giorni ancora è attivo l’allarme eruzione vulcanica nella penisola di Reykjanes. L’eruzione, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe causare problemi alla viabilità aerea. Perchè non tutelarsi per tempo?

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Quando organizzare un viaggio in Islanda?

La risposta a questa domanda dipende molto da cosa volete vedere durante il vostro viaggio e il periodo in cui decidete di partire per l’Islanda. Le differenze tra estate e inverno sono molte, così come sono tanti i gradi di differenza tra le due stagioni.

L’Islanda ha un clima di tipo subartico, in quanto si trova subito sotto il circolo Polare Artico. Le correnti provenienti dal Golfo mitigano molto le temperature. In inverno si scende sotto lo 0 anche di 10 – 15 gradi. Questo potrebbe rendere impraticabili alcune tratte della Ring Road e quasi sicuramente troverete le strade interne chiuse a causa di ghiaccio e neve. Inoltre le ore di luce soprattutto tra fine novembre e febbraio sono molto poche. Avrete circa 4-5 ore di luce.

Noi siamo partiti il 7 novembre e rientrati il 14. La mattina il sole sorgeva alle 8.30, ma non era mai alto. Anche a mezzogiorno sembrava sempre quasi l’ora del tramonto. Alle 17:30 era quasi completamente buoi. Questo è buono se dovete andare a caccia dell’aurora boreale! Ma vorrà anche dire avere poche ore a disposizione per esplorare l’isola, che comunque con una buona organizzazione si può fare tranquillamente. Tra l’altro c’è quasi tutto il giorno una luce perfetta per le foto.

In estate le temperature non superano mai, in casi eccezionali e sulla costa, i 20 gradi. La particolarità in questa stagione è il sole di mezzanotte. Il 21 giugno, solstizio d’estate, il sole non tramonterà mai, nei restanti giorni dei mesi di giugno e luglio il sole sorgerà intorno alle 3:00 per tramontare un paio di ore verso la mezzanotte. Questo vuole dire quasi l’intera giornata per poter fare qualsiasi tipo di escursione e vedere anche alcuni posti in totale riservatezza. Sempre se siete capaci di reggere così tanto senza sonno.

Per quanto riguarda le precipitazioni ci affidiamo al detto islandese che ci ha portato fortuna per tutto il viaggio: “se non ti piace il tempo aspetta 5 minuti che probabilmente peggiorerà”. Nel nostro caso molte volte è migliorato.

Sicuramente il periodo migliore per organizzare un viaggio in Islanda è tra fine agosto e ottobre, quando il clima è ancora mite, le giornate si allungano e si ha la possibilità di vedere anche l’aurora boreale. E soprattutto si passa alla bassa stagione e i prezzi diminuiscono notevolmente.

Come vedere l’aurora boreale

Tenendo presente che più ore di luce abbiamo, più le possibilità di ammirare questo raro evento si alzano, i mesi consigliati vanno da fine settembre a circa metà aprile.

Ma vedere la regina del cielo non è affatto cosa facile! Noi siamo partiti pieni di aspettative: “ti pare che non la vediamo su 7 sere?” In realtà malgrado tutto siamo stati fortunati nel vederla lieve per ben due sere.

Ci sono molti fattori che devono essere allineati affinché si possa riuscire a vedere l’aurora boreale. Come il periodo, le luci urbane dei centri abitati, le nuvole e anche la luna!

Ma nel nostro articolo dedicato vi spieghiamo meglio come vederla e soprattutto come fotografarla!

come fotografare l'aurora boreale in Islanda

Un modo sicuramente quasi sicuro meno impegnativo di vedere l’aurora boreale potrebbe essere partecipare ad un tour organizzato. Noi abbiamo partecipato a questa attività grazie all’invito di Grey Line Iceland. , la più antica e fidata compagnia di tour islandese che offre diversi servizi tra: navette private da e per l’aeroporto, tour giornalieri per le maggiori attrazioni naturali e turistiche e per i tour alla ricerca dell’aurora boreale.

Si parte da Reykjavik e si viene prelevati a partire dalle ore 20:00 presso il proprio hotel. Noi abbiamo fatto l’attività di gruppo ma potrete optare anche per un tour privato. In ogni caso comprende una preparatissima guida che, durante il percorso verso la miglior location per quella sera, vi spiegherà tante particolarità e curiosità su questo fenomeno e sul territorio islandese. È stato molto interessate approfondire con un’esperta la conoscenza di questo fenomeno. Ci siamo diretti per la serata nella cittadina di Borganes, a nord di Reykjavik.

Purtroppo come spiegato in precedenza l’aurora non sempre si fa vedere. E la nostra serata è stata una di quelle no. In questi casi viene rilasciato un voucher con la durata di due anni utilizzabile già dalla serata successiva. Il nostro consigli, infatti, è quello di prenotare per le prime sere in modo di avere possibilità di recuperarla nel corso dello stesso viaggio. Trovate tutte le informazioni necessarie per prenotare sul loro sito. L’aurora boreale è davvero imprevedibile e tante volte è tutta questione di…fortuna!

Noleggio auto in Islanda

Quando iniziate a organizzare un viaggio in Islanda tra le prime cose da gestire c’è il noleggio auto. È praticamente impensabile fare un viaggio qui senza l’auto. Potrete abbattere il costo un pò più alto rispetto alla media partendo con un piccolo gruppo con cui dividere le spese. Noi in 4 abbiamo ammortizzato molto le spese totali di noleggio, assicurazione completa e guidatore aggiuntivo.

Per noleggiare l’auto in Islanda vi basta una patente valida e una carta di credito. In qualsiasi stagione decidiate di partire valutate una 4X4, potrete guidare anche in strade non asfaltate nel caso in cui decidiate di allontanarvi dalla N 1, cioè la Ring Road, la strada che percorre tutta l’isola ad anello. Le strade sono tutte quasi in ottime condizioni, a meno che non decidiate di uscire fuori da quelle principali o vi troviate costretti a fare strade alternative per chiusure legate a neve, ghiaccio o vulcani.

A tal proposito potete scaricare alcune applicazioni dedicate come: Veður o Road.is.

Mantenete sempre l’attenzione sulla velocità! Rispettate tutte le regole automobilistiche e di sicurezza stradale. E mi raccomando attenzione alle portiere della macchina. Quando tira vento forte, rischiate di vederla volare e le assicurazioni non coprono danni causati dal vento.

Controllate sempre i parcheggi! Molti sono a pagamento anche se l’attrazione è gratuita. Vale così per quasi tutti i parchi naturali. Vi consigliamo di scaricare subito l’applicazione Parka, utile anche per i camping.

Come organizzare un viaggio low cost in Islanda

La moneta locale islandese è la Krona, corona islandese. La troverete abbreviata KR. Una KR sono 0,0065€. Cosa ci fate? Assolutamente nulla.

E se e ve lo state chiedendo sì, l’Islanda è molto cara. Ma molto più di quello che ci aspettavamo. La media di un hamburger in un pub è sui 20€ quindi circa 2 950 KR.

Quindi andare a mangiare fuori sarà una cosa veramente difficile. Vi consigliamo nell’organizzare un viaggio in Islanda di scegliere strutture con cucina o appartamenti in cui poter fare la spesa e alleggerire un pò il costo del cibo che sarà comunque elevato rispetto alla nostra media. Se volete bervi una meritata birra a fine giornata, tenete presente che nei supermercati troverete solo birra analcolica o con basso grado alcolico: 2,25 gradi. Potete optare per comprare qualcosa di serio nei liquor shop o recandovi in birrifici di produzione propria.

Noi non abbiamo mai ritirato soldi in contanti perchè abbiamo pagato ovunque con le carte. Attenzione alle commissioni. Uno dei pochi paesi in cui ci sono state addebbiate sulla nostra carta di credito.

Dividere le spese di viaggio con altri compagni vi aiuterà molto. Le spese che restano invariate sono quelle personali e il costo di eventuali escursioni e souvenir.

Cosa mettere in valigia per un viaggio in Islanda

Partite ben equipaggiati è essenziale in un paese dove il clima cambia spesso e in modo a volte molto drastico. E in cui un gran problema è il fortissimo vento.

In realtà noi ci riteniamo molto fortunati. A metà Novembre abbiamo trovato temperature medie sui 3 gradi. Solo una sera siamo scesi a -3. Ma è stato essenziale avere il giusto vestiario.

Sempre maglietta e pantaloni termici, in inverno valutate anche l’intimo. Quelli basic di Decatlhon hanno fatto il loro gran lavoro. Maglione o felpa e pantaloni da neve. Calzettoni di lana e scarpe comode, impermeabili e adatte anche a eventuali escursioni. Magari aggiungendo anche dei ramponcini per il ghiaccio/neve. Cappello, sciarpa o scalda collo, guanti e per finire un cappotto adatto alle basse temperature e impermeabile. L’ideale sarebbe optare per vestirsi a cipolla, potendo così togliere eventuali strati che ci appesantiscono troppo. O rimetterli! Tenete sempre con voi: burro cacao, crema per le mani e viso. Una giacca antivento da tenere sempre nello zaino soprattutto in estate. Il vento è un nemico peggiore del freddo!

E non dimenticate di mettere un costume da bagno nel vostro zaino per rilassarvi in una delle tante piscine geotermiche.

Ora che la valigia è pronta non rimane che prenotare un biglietto aereo e organizzare il vostro viaggio in Islanda!

Noi abbiamo trovato un’offerta con la Wizz Air pagando 200€ a persona. Quindi tenetela sotto controllo!

Se volete conoscere meglio le nostre avventure vi consigliamo di sbirciare anche i nostri social dove trovate anche tante divertenti retroscena di questo viaggio.

Aurora boreale in Islanda: come vederla e fotografarla.

Siamo partiti carichi di tantissime aspettative sulla riuscita della nostra grande impresa in Islanda: vedere l’aurora boreale! Ci siamo riusciti? Si, ma non è andata proprio come ce l’aspettavamo.

Riuscire e vedere le grandi luci del nord non è una cosa facile. Ci sono molti, troppi, fattori che devono esaudirsi per riuscire a vivere questa grande emozione.

L’aurora boreale spiegata in piccole parole è il risultato dello scontro tra le particelle elettriche del Sole, elettroni e protoni, con l’atmosfera della Terra. Si crea una forte energia che da vita a questi fasci di luce che si chiamano fasci aurorari. Questa energia viene attirata dal campo magnetico della terra che si trova ai due poli. Polo Nord e Polo Sud. In realtà sarebbe corretto chiamarla genericamente aurora polare, specificando l’aurora boreale per l’emisfero nord e quella australe per l’emisfero sud. Ecco perchè possiamo vederla solo in prossimità dei due poli.

I colori che la distinguono variano in base alla presenza dei gas presenti nell’atmosfera. Il verde si crea grazie alla presenza dell’ossigeno, e altri gas riescono a creare sfumature di viola, rosa, rosso. Tutto dipende anche dall’altitudine in cui avviene la collisione tra gli elementi. Ma l’intensità di questa magia dipende essenzialmente dall’intensità dell’attività solare. Quindi la nostra gande stella ha un ruolo fondamentale in tutto questo. Ma sono tantissimi i fattori che determinano la nascita di questa meravigliosa danza del cielo.

Ci sono paesi in cui riuscire a vederla è più semplice, grazie a determinati fattori geografici e ambientali. Le mete più gettonate per un viaggio a caccia dell’aurora boreale sono: Norvegia, Finlandia, Isole Faroe, Alaska, Canada, Groenlandia, Russia e ovviamente Islanda. Anche se in particolari situazione è possibile vederla anche a latitudini più basse. Un mese fa è stata avvistata anche in alcune regioni italiane, grazie a una forte tempesta solare.

Come vedere l’aurora boreale in Islanda.

In Islanda così come ovunque nel mondo ci sono alcune precise condizioni che favoriscono l’avvistamento di questo fenomeno.

  • Totale mancanza di luce, abbiamo bisogno di un cielo buio e limpido. Totale assenza di luna e di luci cittadine che possono oscurare l’aurora boreale. Dobbiamo allontanarci il più possibile da ogni tipo di inquinamento luminoso. Quindi potremmo vederla dopo il tramonto e durante la notte, quando il cielo è totalmente nero. Gli orari migliori in cui si manifesta l’aurora di solito sono tra le 20:00 e le 2:00. Possiamo confermare questo orario, dopo il quale il cielo si è spento di tutto per il resto della notte. Ma non è mai così preciso. Potreste vedere le luci del nord anche alle 4:00!
  • Cielo limpido, manifestandosi al di sopra dell’atmosfera terrestre, l’aurora boreale potrebbe essere coperta dalle nuvole. Quindi un cielo totalmente limpido è l’ideale. Anche se con leggere nuvole o cielo non totalmente nuvoloso potremmo comunque riuscire a vederla tra gli spazi delle nuvole.
  • Periodo giusto. Questo si ricollega alla luminosità del cielo. Avendo bisogno di totale assenza di luce abbiamo anche necessità di un arco di tempo tale che ci dia un numero di ore sufficienti di buio. Quindi non potremmo mai vedere l’aurora in estate in Islanda, quando le ore di luce si limitano a 3, se non in totale assenza di notte durante i mesi di luglio e giugno in prossimità del sole di mezzanotte. In Islanda il periodo giusto per andare a caccia di aurora boreale va da settembre a fine aprile.
come fotografare l'aurora boreale in Islanda
L’Aurora Boreale sopra la nostra casetta.
  • Una buona applicazione per le previsioni. Per quanto l’aurora sia imprevedibile, possiamo comunque fare delle previsioni a breve termine. E ci sono alcune applicazioni che dobbiamo avere nel nostro telefono se vogliamo riuscire nella “caccia”. Essenziale è My Aurora Forecast. Ci da la mappa degli spostamenti aggiornati a livello mondiale dell’aurora, le migliori posizioni dove vederla e le webcam in tempo reale. Oltre alla percentuale di possibilità di vederla nella nostra zona, dobbiamo tenere presente anche l’indice del KP. il KP è l’indice dell’attività geomagnetica della terra. Il suo valore va dallo 0, che indica assenza di attività a 9 che ne in dica il suo massimo.
  • Partecipare a un tour organizzato. Uno dei modi più semplici e meno complicati per riuscire a vedere l’aurora boreale in Islanda, è sicuramente quello di affidarsi ad un tour. Noi abbiamo scelto Gray Line Iceland. Potete scegliere il tour più adatto a voi, di gruppo o privato. In entrambi i casi sarete prelevati a partire dalle 20:00 presso la struttura in cui alloggiate. Sarete portati nelle zone dove è segnalata un’alta probabilità di vedere l’aurora. Con voi ci sarà una guida esperta che con grande simpatia e allegria sarà darvi tante informazioni sull’aurora, il territorio e vi racconterà anche tante leggende legate a questo magico evento. Sarete così sicuri di arrivare in zone con poca luce e spazi aperti. Durante il viaggio ci sarà una pausa per il bagno e snacks. Una volta arrivati a destinazione seguite tutte le indicazioni della vostra guida. Compreso il non allontanarsi e tenere sempre a mente il numero del vostro bus. Importantissimo non accendere torce e abbassare la luce del vostro cellulare. In ogni caso durante il viaggio vi verrà spiegato come impostare le vostre macchinette fotografiche o cellulari. I tour sono in lingua inglese e la durata totale è di 4 ore. Altra cosa da avere bene a mente è che in questo lasso di tempo sarete sempre all’aperto in attesa dell’aurora, quindi assicuratevi di avere addosso la giusta attrezzatura termica. In caso di malessere potete risalire sul bus. Ma mi raccomando non rovinatevi l’avventura. Vi consigliamo i giusti indumenti nel nostro articolo dedicato. Noi ci siamo diretti verso la penisola di Snaefellsnes a nord di Reykjavik. Abbiamo cambiato diversi spot ma purtroppo la fortuna non ci ha assistito. Cosa succede quindi in questo caso? Avrete modo di riprenotare un’altra uscita o avere un voucher utilizzabile entro due anni. Il nostro consiglio è quello di fare l’escursione con tour i primi giorni di viaggio in modo di avere occasione di recuperarlo. Costo dell’esperienza dai 50€ ai 120€. Potete prenotare direttamente sul loro sito. Purtroppo l’aurora è così: imprevedibile e capricciosa! Ma diciamo anche che siamo stati estremamente sfigati noi!

Come fotografare le luci del Nord.

Ovviamente, parlando di un evento atmosferico che si verifica in determinati periodi dell’anno, a seconda del tipo di attrezzatura, ci comporteremo di conseguenza.

Analizzeremo insieme a voi e cercheremo di aiutarvi nel migliore dei modi, nel far si che lo scatto o gli scatti che farete, risultino abbastanza buoni già in prima fase. E di portare a casa il perfetto scatto dell’aurora boreale come souvenir dall’Islanda.

Ah quasi dimenticavamo di dirvi che: l’aurora boreale ad occhio nudo non è come la vedete in foto!

Ebbene si! Il nostro occhio umano non riesce a captare bene i colori dell’aurora, anche perchè si deve abituare al buio. E poi molto dipende anche dall’intensità. Sicuramente però non avrà questo problema il vostro smartphone o la vostra camera. Vi basterà puntarla per avere davanti a voi coloratissimi fasci di luce. Che magari ad occhio nudo vedete di un bianco chiaro.

Si purtroppo tutte le foto che vedete non sono veritiere di quello che i vostro occhi vedranno.

Ormai gli smartphone hanno delle fotocamere e dei software molto avanzati che vi daranno gran belle soddisfazioni. Sia che si tratti di foto, video o timelapse riuscirete, nei casi in cui l’aurora boreale lo permetta, a portare a casa risultati molto soddisfacenti. Inutile dire che un oggetto indispensabile per scatti notturni è il treppiede\tripod. Ovviamente se avete con voi una reflex, il risultato nella maggior parte dei casi sarà migliore. Ma vediamo adesso come fotografare al meglio la Regina della notte, sia con smartphone che con reflex.

Fotografarla con lo smartphone

Ovviamente, più la fotocamera dello smartphone è avanzata più lo scatto sarà entusiasmante. Noi abbiamo un IPhone 14 Pro, di conseguenza fotocamera e software faranno il loro lavoro egregiamente. Per prima cosa ancoriamo lo smartphone al nostro treppiede, ovviamente puntando la fotocamera verso l’oscurità del cielo. Ora non dovete far altro che impostare il tempo di scatto a 5 secondi oppure 10 in caso di assenza totale di luci nelle vicinanze. Noi consigliamo sempre di scattare con l’autoscatto, in modo da evitare qualsiasi tremolio dello smartphone, dovuto alla pressione del dito sullo schermo. Il segreto e il bello di questo tipo di fotografia è l’attesa e la pazienza. Fidatevi, il tempo impiegato vi darà grandi risultati.

Fotografarla con la reflex

Partendo dal presupposto che i corpi macchina Reflex APSC, ancor più full frame, hanno sensori più grandi rispetto ad uno smartphone, se avete con voi un obiettivo grandangolare luminoso siete a cavallo. Sia che si tratti di fotografia notturna, cielo stellato o, per l’appunto, aurora boreale, un obiettivo grandangolare abbastanza luminoso è essenziale per la riuscita dello scatto. Noi abbiamo sempre con noi una reflex Canon EOS 200D. Ha un corpo macchina leggero e ci ha dato sempre gran belle soddisfazioni. Appena presa abbiamo sostituito l’obiettivo standard,18-55 F 3.5-5.6, con un Sigma 17-50 F 2.8, ben più performante. Ma passiamo adesso allo scatto.

la mia macchinetta foto
io e la mia immancabile Canon 200D

Posizioniamo per prima cosa la nostra reflex sul nostro treppiedi e orientiamo l’obiettivo sulla parte di cielo che più ci sembra adatta. Di solito le reflex hanno una ghiera che ci fa scegliere il tipo di scatto più adatto alle circostanze. Settiamolo su modalità manuale. La maggior parte degli obiettivi sono stabilizzati e ci danno la possibilità di scegliere il tipo di messa a fuoco, manuale o automatica. Impostiamo la messa a fuoco manuale e cerchiamo sulla ghiera del nostro obiettivo l’infinito. La ricerca e la messa a fuoco sull’infinito non è difficile. Sulla ghiera del nostro obiettivo ci sono diversi simboli, tra i quali quello, appunto, dell’infinito. Una volta settato questo, vediamo insieme come in modalità manuale eseguire lo scatto.

Per prima cosa Impostiamo l’apertura del diaframma al minimo, nel nostro caso 2.8. Il valore ISO deve essere tra 1600-4000. Ora il tempo di posa è il valore che influenzerà il nostro scatto e deve essere massimo di 8 secondi. Come per lo smartphone, noi consigliamo di eseguire lo scatto con autoscatto oppure con app esterne , appunto per smartphone, che vi faranno controllare da remoto la vostra reflex. Vi consigliamo vivamente, dato il periodo freddo, di portare con voi delle batterie di ricambio, in quanto proprio il freddo ridurrà l’autonomia delle stesse. Inutile dire che trattandosi di un evento atmosferico, le circostanze cambieranno luce e riuscita dello scatto ma è proprio questo il bello.

Provare e riprovare. Come ha detto la nostra guida durante il tour: andare a caccia dell’aurora boreale è come andare a pesca, bisogna avere tanta pazienza.

Una birra tra i mercatini di Natale a Bruges

Il Belgio è sicuramente uno dei nostri paesi preferiti che ci ha colpito sotto Natale con i mercatini di Bruges. È uno dei paesi che abbiamo largamente visitato grazie soprattutto ai tanti voli low cost che si trovano molto spesso in partenza da Roma. Quello che è certo che già dalla prima volta a Bruxelles è stato amore e prima birra! E si il Belgio è la patria mondiale della birra! Che vogliate o no vi ritroverete in un pub belga a sorseggiare una birra tripel dopo una lunga giornata, probabilmente passata a passeggiare sotto la pioggia.

Nel nostro ultimo soggiorno in Belgio abbiamo deciso di visitare la piccola Venezia del nord: Bruges per i mercatini di Natale!

Il romanticismo di Bruges è unico, soprattutto con la pioggia che rende ancora più magica questa piccola perla belga. Certo, con il sole è tutta un’altra passeggiata, ma è cosa da veri fortunati!

Cosa fare a Bruges e i suoi mercatini di Natale.

Le cose da fare e vedere a Bruges sono tante malgrado i suoi 138 Km2. Vi elenchiamo alcune delle principali attrazioni da cui iniziare a scoprire la piccola Venezia del nord. 

Iniziate la visita di Bruges dal Minnewaterpark. È un grazioso parco dove i sui tanti cigni nuotano nelle acque di questo romantico laghetto non a caso il suo nome significa “lago dell’amore”.

Proseguite ed entrate poi nel Beghinaggio. È una piccola oasi di pace religiosa dove un tempo abitavano le beghine (suore laiche), ora invece queste circa 30 casette bianche e la sua chiesa sono dimora delle suore benedettine, tra l’altro patrimonio dell’Unesco.

Da qui inizierete a passeggiare per le strette stradine di Bruges passando da un ponticello all’altro. Incontrerete la chiesa di Nostra Signora con il suo campanile in mattoni. È il più alto del mondo e conserva al suo interno La madonna con il Bambino di Michelangelo.

Pochi passi più avanti e arriverete in uno dei luoghi più fotografati di Bruges: la Torre Civica. Un angolo di canale che regala una romantica vista sulla Rozenhoedkaai. E da qui perchè non iniziare un giro in battello lungo i canali?! 

Canali durante i mercatini di natale a Bruges

Piazza del Burg con la sua maestosa architettura è dominata dal Municipio risalente al XIV secolo e dalla basilica del Sacro Cuore. Raggiungiamo a pochi metri di distanza la piazza principale di Bruges: Marktplatz dominata dalle sue casette colorate. In questa piazza dall’ultima settimana di novembre alla prima di gennaio si tiene uno dei mercatini di Natale. 

Camminando in quel periodo per la città troverete mercatini e stand dove sorseggiare un Vin Brulè ovunque. 

L’apertura dei mercatini di Natale di Bruges 2023 è dal 24 novembre al 7 gennaio. Sono aperti dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 22:00 e nel weekend, venerdì e sabato, dalle 10:30 alle 23:00.

Troveete stand sparsi ovunque nella cittadina ma il più grande mercatino di natale di Bruges è quello a Markt.

Per essere informati in tempo reale su orari e aperture di musei e mercati vi consigliamo di consultare il sito Visit Bruges.

Uno degli scorci più suggestivi è il ponte Bonifacio. Incastonato perfettamente tra le piccole casette di mattoni dai tetti a gradini e dai canali in cui l’acqua scorre lenta, il tempo sembra fermarsi per darci ancora di più la sensazione di tornare indietro di qualche secolo e assaporare la vera anima di questo luogo magico. 

Se avete tempo una delle cose che purtroppo non siamo riusciti a vedere sono gli ultimi quattro mulini a vento di Bruges che si trovano lungo il canale est. 

Come arrivare a Bruges.

Non ha un suo aeroporto quindi il modo più semplice ed economico è arrivare da Bruxelles in treno. Gli aeroporti di arrivo per Bruxelles sono due. Zaventem: l’aeroporto principale che dista 11 Km ed è collegato benissimo da una rete ferroviaria che vi consentirà di raggiungere  la capitale e non solo, in 25 minuti con circa 5€.

Il secondo aeroporto gestito principalmente dalle compagnie Low Cost è Charleroi. Dista 61 Km da Bruxelles il che vuol dire un maggior tempo di percorrenza e anche di spesa economica perchè il miglior modo per raggiungere la capitale è tramite la navetta che ha un costo di 15€ a tratta a persona. Quindi il nostro consiglio è sempre di valutare se vale la pena spendere meno in biglietto aereo per poi rimetterci soldi in navetta. Ovviamente c’è sempre l’opzione taxi che valuterei solo in caso di viaggio di gruppo.

Da entrambi gli aeroporti di arrivo vi ritroverete alla stazione di Bruxelles Midi. Da qui nel caso vi vogliate poi dirigere in altre città potete tranquillamente cambiare il treno ed arrivare anche ad Amsterdam. Scegliete sempre l’opzione biglietto Standard che vi darà la possibilità di avere un biglietto aperto da utilizzare per quella tratta senza orario. Se avete tempo un buon modo per sfruttare questa cosa sarebbe di  partire da Bruxelles fermarsi per una visita a Gand e proseguire poi per Bruges, perchè sono sulla stessa tratta e il biglietto vi da modo di poter poi continuare la corsa.

Dove dormire a Bruges.

I prezzi per il pernottamento nel centro cittadino ovviamente sono più alti ma potete optare tranquillamente per qualcosa poco fuori e arrivare al centro con il bus cittadino. Vi consigliamo nel weekend di controllare prima le corse gratuite, perchè in determinati periodi, come ad esempio i weekend di dicembre alcune corse sono gratuite. Altrimenti se siete veri camminatori di certo non vi faranno paura i pochi chilometri da percorrere. 

Booking.com

Noi ci siamo trovati benissimo i questo piccolo B&B a circa due km dal centro: Ambrosius. Pulito, accogliente e con colazione servita anche in camera. Perfetto per risparmiare e avere comunque i giusti comfort. Noi ci siamo mossi sempre da e per il centro a piedi prendendo solo la sera un bus.

Dove mangiare e bere a Bruges durante i mercatini di Natale.

Passiamo ora a una delle nostre parti preferite: consigli su cibo e locali!

Stiamo parlando di uno dei paesi patria della birra quindi iniziamo con un birrificio: 

Bourgogne des Flandes: oltre alla visita al birrificio è molto carina la terrazza che affaccia sul canale ma anche i caldi interni!

Se amate le birre belghe avrete sicuramente presente il giullare della Brugse Zot Blond. Stiamo quindi parlando del birrificio Brouwerij De Halve Maan. 

Nascosto in una vietta sotto un arco coperto di edera si trova il De Garre. Piccolissimo ma su due piani è il riparo perfetto dalla pioggia e il freddo e per sorseggiare un bicchiere della loro la Tripel van De Garre. 

Se fino ad ora siete stati indecisi su quale birra scegliere al ‘T Brugs Beertje impazzirete: in questo caratteristico locale avrete da scegliere tra più di 300 birre!

Per una cenetta tipica potete recarvi da Bierbasserie Cambrinus, il nome del re della Birra la cui storia potrete leggere all’interno del menù è uno dei posti straconsigliati! Qui ho assaggiato per la prima volta l’anatra! 

Se dopo tanta birra vorrete assaggiare un cocktail ben fatto davanti un camino allora Cafe Rose Red far per voi, scoprirete guardando il soffitto il perchè del nome di questo cocktail bar.

Per un pasto veloce tipo un hamburger ben fatto c’è un posticino molto particolare: Bohemian Burger, provate ad indovinare a chi è ispirato il nome e l’ambientazione del locale?

Essendo in Belgio oltre alla birra non può mancare la cioccolata! Avete mai mangiato un kebab di cioccolato? Bhe qui potete: Art of Chocolate Bar.

Per godervi con calma Bruges e visitare tutti i suoi angoli vi consigliamo un soggiorno di almeno due giorni interi. Noi purtroppo, tra la pioggia che non ci ha mai dato pace il primo giorno e il poco tempo del secondo, ci siamo goduti poco questa piccola città medioevale che sicuramente ci rivedrà presto.

Fiuto Restaurant: il primo ristorante per cani a Roma.

A Roma in zona Ponte Milvio ha aperto il primo ristorante per cani: Fiuto Restaurant! E come potevamo non portarci Nanà proprio per il suo compleanno?!

Avere modo di poter condividere del tempo speciale con la nostra piccola grande amica pelosa non è una cosa così scontata. Chi si muove o viaggia spesso con il proprio cane sa delle difficoltà che spesso si possono trovare nel poter entrare e cenare in un locale. Se avete seguito le nostre avventure la scorsa estate in Portogallo sapete quanto questo comporti anche stress.

Ma ora siamo felicissimi di avere un luogo, nella nostra città, in cui Nanà è la prima benvenuta! E infatti l’accoglienza nei suoi confronti è stata super! Con tanto di palloncino per il compleanno!

Ma come nasce questa idea tutta Dog Friendly a Roma?

Alessandro, Marco e Mario decidono insieme di creare un luogo unico dove l’attenzione agli amici a 4 zampe fosse al primo posto. Non è stato facilissimo perchè quando si tratta di qualcosa di nuovo e mai provato prima, anche a livello giurisdiziario, non è facile capire come muoversi. Così dopo tanto girare ed informarsi è nato Fiuto Restaurant nel cuore di Roma.

L’idea è quella di concedersi e concedere anche al proprio cane, un’esperienza culinaria che vada oltre le solite “pappe”. Una cucina Gourmet in piatto ma prima di tutto in ciotola.

Ma tranquilli. Tutto viene lavorato, cucinato e servito nel pieno rigore sanitario. Infatti da Fiuto Restaurant ci sono due cucine, due chef ma un unica sala dove condividere tutti insieme il gustoso pasto.

La grande attenzione all’igiene è stata per i tre proprietari da subito essenziale. La soluzione è arrivata decidendo di creare due spazi distinti in cui cucinare la stessa materia prima. La qualità dei prodotti e la scelta delle materie con cui creare i piatti sono le stesse: per cane e padrone.

Nelle due cucine i diversi chef preparano con gli stessi ingredienti piatti che andranno a soddisfare tutti i palati!

Sfogliando il menù troverete l’area Dog in cui potrete scegliere tra bowls, secondi piatti, dolci e drinks per il vostro amico a 4 zampe. Il menù è realizzato con l’aiuto di fidati veterinari nutrizionisti.

Luca, Chef e addestratore cinofilo, si occuperà della realizzazione delle pietanze del vostro cane. Potrete rivolgervi a lui per segnalare eventuali allergie o problematiche di salute, in modo da creare il piatto giusto. La cucina a vista vi darà modo di poter osservare lo chef al lavoro! E far venire l’acquolina in bocca anche a voi. Perchè rimarrete sbalorditi dalla presentazione dei piatti. Ci è mancato poco che Riccardo rubasse la bowl a Nanà!

Luca sarà sempre in sala per controllare la situazione e gestire i nostri amici pelosi. Infatti sarà lui a guidarvi verso il vostro tavolo pensando a dividere in modo adeguato i cani per razza e taglia.

I tavoli sono separati tra di loro da pannelli e ogni cagnolino ha la sua cuccia, che è lavata giornalmente. Questo garantisce una rilassatezza del cane e anche quella del padrone. All’arrivo viene servita subito una fresca ciotola di acqua. Tenete presente che un cane non può mangiare tanto quanto noi, quindi chiedete consiglio a Luca su i piatti o il piatto migliore da servire al vostro amico peloso.

Non vi preoccupate che non starete a guardare il vostro cagnolino mangiare, mentre voi avete il piatto vuoto!

La scelta del menù padroni è fatta di ricette semplici ma elaborate in modo totalmente nuovo e alternativo. Avete mai sentito la parmigiana in tortellino homemade? Questo è in assoluto uno dei piatti che dovete provare, iniziando magari con la tartare di fassona. Se preferite il pesce Riccardo vi consiglia il risotto con tartare di ricciola.

Noi abbiamo scelto di accompagnare i piatti con due cocktails che ci sono stati preparati in abbinamento alle pietanze scelte.

Ci raccomandiamo di lasciare spazio per i dolci! Il Montblanc e il Riso al latte sono delle ottime scelte. E mentre noi ci gustavamo i nostro dolcetti Nanà spengeva le candeline sulla sua torta!

Si un vera torta fatta al momento per lei! E non ce ne ha dato neanche un pezzetto!

Insomma questo nono compleanno di Nanà è stata una grande serata per noi ma soprattutto per lei che grazie a Fiuto Restaurant si è potuta sentire come una piccola regina.

Che poi è già la regina dei nostri cuori ma vabbè.

Quindi non aspettate e portate subito i vostri amici a quattro zampe qui!

Fiuto Restaurant si trova a Roma in Via Flaminia 502, è aperto dall’aperitivo al dopo cena. Potete trovare i loro contatti qui e vi consigliamo di prenotare in anticipo prima che la cuccia sia occupata!

Nanà ringrazia ancora tutto lo staff e speriamo di rivederci presto per provare il nuovo menù!

Seguiteci sui social e condividete con noi le vostre avventure Pet Friendly!

Assicurazione viaggio Heymondo: perchè averla sempre in valigia.

Una delle cose che ormai non manca mai nella nostra valigia è l’assicurazione sanitaria Heymondo. Se ci seguite già da un pò sapete che siamo grandi viaggiatori ma anche molto sfortunati! In ogni nostro viaggio purtroppo c’è sempre una disavventura: Stefania sta male e finisce in ospedale, Riccardo perde il bagaglio o causa ritardo primo volo rischiamo di perdere la coincidenza. Insomma in ogni viaggio c’è sempre qualcosa che rischia di farci saltare l’avventura.

Ma qual’è il modo migliore per tutelarsi e essere sempre al sicuro? Sicuramente quello di scegliere e avere sempre un’assicurazione sanitaria e viaggio che ci copra qualsiasi problematica possiamo avere durante le nostre esperienze per il mondo.

Vediamo insieme come assicurare al meglio le nostre avventure e come ottenere uno sconto per aver letto tutto l’articolo!

Come valutare la giusta assicurazione e perchè proprio Heymondo?

In questi ultimi due anni ci siamo potuti tutti rendere conto di quanti imprevisti e fuori programma possono influire sulla riuscita di un viaggio. La situazione sanitaria che ha caratterizzato questo periodo ha reso tutto molto imprevedibile. E ancora oggi è molto importante avere una copertura COVID-19. Sembra una cosa passata ma ancora non lo è. Esattamente un’anno fa rientravamo dalla Malaysia per scoprire poi di essere positivi il giorno dopo. Cosa sarebbe successo se ci fossimo sentiti male lì? O peggio: se fossimo risultati positivi ad un giorno dalla partenza? L’assicurazione Heymondo da la possibilità di avere un rimborso del costo del viaggio fino a un limite di 6.000€. Sarebbe si saltato il viaggio ma avremmo avuto modo di poterlo recuperare salvando tutti i nostri soldini.

Cosa succede se mi sento male in viaggio e cosa è coperto.

Sto scrivendo questo articolo due giorni dopo il nostro rientro dalla grande avventura in Islanda. Abbiamo fatto un’indimenticabile esperienza facendo un trekking sul ghiacciaio più grande d’Europa. Avevamo tutta l’attrezzatura e una guida molto preparata. Ma prendere una storta o scivolare sul ghiaccio erano cose imprevedibili che avrebbero potuto creare non pochi problemi.

Grazie all’assicurazione sanitaria Heymondo, che copre anche gli sport d’avventura (copertura opzionale), avremmo avuto la giusta assistenza durante un eventuale trasporto presso la struttura sanitaria più vicina e sostenuto tutte le spese sanitarie in loco ma anche le eventuali cure da dover affrontare al rientro, compresa la fisioterapia. E scegliendo la rimozione della franchigia con un piccolo sovrapprezzo, non dovrete anticipare nulla.

Ho bisogno dell’assicurazione sanitaria anche se viaggio in Europa?

Si! E purtroppo posso dirvelo per esperienza. Anni fa ho avuto una grave cistite a Londra che mi ha portata in pronto soccorso. Fortunatamente l’infezione non era così grave da richiedere un ricovero quindi me la sono cavata con una settimana di antibiotici a costo zero avendo con me la TEAM (Tessera europea assicurazione malattia) cioè la tessera sanitaria. Ma nel caso in cui avessi dovuto affrontare un ricovero o un rientro anticipato, avrei perso tutto il resto del viaggio senza avere alcun rimborso. E per non spendere qualche euro prima, avrei rimpianto l’intero viaggio.

Anche perchè l’assistenza di Heymondo è sempre con voi 24 ore su 24, 7 giorni su 7! Potete utilizzare la semplice applicazione o contattare il numero emergenze sempre in lingua italiana. Potete effettuare la telefonata gratuitamente tramite l’applicazione evitando così anche eventuali spese aggiuntive. Ho infatti consigliato Heymondo ai mie genitori che sono spesso in viaggio ma non parlano inglese. Il limite di età per stipulare una copertura sanitaria è di 74 anni!

Attenzione: non sono coperte eventuali problematiche legate a malattie o patologie preesistenti.

Viaggiare in sicurezza in tutto il Mondo con l’assicurazione Heymondo.

Ci sono luoghi nel mondo in cui l’assicurazione sanitaria è obbligatoria o fortemente consigliata. Durante i nostri lunghi on the road per gli Stati Uniti abbiamo sempre avuto la copertura sanitaria e bagaglio.

La scelta giusta per un viaggio negli States è sicuramente una copertura Viaggio Premium, che vi copre fino a 10.000.000€ per assistenza medica e 3.000€ per furto o danneggiamento bagaglio e altri 3.000€ per annullamento del viaggio. Tenete presente che le spese negli Stati Uniti sono tante e molto alte! Perchè rischiare?

Così come quando siamo stati in Marocco o in Asia mangiando la qualunque. E fidatevi che lì il rischio di un’intossicazione alimentare è molto più probabile che altrove. Con una sola telefonata potrete avere tutta l’assistenza necessaria per capire come gestire e affrontare la situazione. Contando sempre anche su un’assistenza medica telefonica e di un interprete che possa aiutarvi con la lingua locale.

L’importanza di assicurare anche il vostro bagaglio.

Potrà sembrare una cosa da poco e che sicuramente in molto sottovalutano ma in alcune situazioni avere una copertura anche in caso di smarrimento del bagaglio può salvare il viaggio!

Una volta siamo arrivati a Chicago per poi scoprire che i nostri bagagli erano a godersi il mare caraibico di Cancun. Nel caso vi succedesse una cosa simile, potrete richiedere un rimborso delle spese di prima necessità sostenute prima della riconsegna del bagaglio. E quella volta a noi è stato riconsegnato dopo ben 4 giorni!

Pensate al disagio ancora più grande di non riavere mai il vostro bagaglio e dover affrontare tutte le spese per riacquistare gli essenziali.

Attenzione: nell’assicurazione bagaglio è compreso anche il rifacimento dei documenti quali passaporto e carta di identità in seguito a furto o scippo. Trista esperienza avuta a Barcellona, dove abbiamo rischiato di perdere il volo di rientro. Ve lo abbiamo detto che siamo un pò sfigatelli!

Annullamento viaggio: cos’altro è compreso.

Una delle clausole che ci ha fatto scegliere l’assicurazione Heymondo è quella del rimborso viaggio in caso di malessere o intervento chirurgico salva vita, per i nostri amici a 4 zampe! Avendo una cagnolina e due gattine ogni nostro viaggio è compreso di ansie e paura nel lasciarle a casa, anche se con persone fidate. Così ci sentiamo tranquilli e pronti a qualsiasi evenienza.

Allo stesso modo vengono coperti danni materiali e imprevedibili alla propria abitazione o impossibilità a partire per licenziamento o cambio date della sessione di esami universitari.

Devono essere rispettate alcune condizioni: polizza sottoscritta entro 3 giorni successivi alla prenotazione del primo servizio o 30 giorni prima della partenza.

Quale assicurazione Heymondo scegliere?

Heymondo offre più assicurazioni proprio per riuscire a garantire assistenza ovunque e in qualsiasi situazione.

Perchè abbiamo scelto Heymondo?

Avrete capito che amiamo viaggiare ma non sempre tutto fila liscio. Ad ogni partenza le preoccupazioni su quello che potrebbe succedere sono tante. E tante anche che cause che potrebbero portarci ad annullare, anticipare o posticipare la nostra partenza. Heymondo ci offre la tranquillità di cui in tanti anni di viaggi avevamo bisogno. Un’assistenza sempre disponibile fatta di gentilezza e cordialità da parte degli operatori. Un’applicazione semplice e intuitiva che possono usare anche per i nostri genitori. E che ha dato loro grande tranquillità anche durante i nostri viaggi oltre oceano. E non ultimo il fatto di poter partire sapendo che per qualsiasi evenienza possiamo tornare dalle nostra pelosette.

Non ultimo l’ottimo rapporto qualità- prezzo e la sua grande affidabilità, grazie anche ai consigli di tanti altri viaggiatori. La possibilità di eliminare qualsiasi tipo di franchigia e la garanzia di non avere ulteriori costi di viaggio.

E per voi un motivo in più per sceglierla è lo sconto del 10%che potete ottenere essendo nostri lettori. Un piccolo ma grande regalo che ancora di più deve convincervi ad acquistare la giusta assicurazione di viaggio.

Pronti alla prossima spericolata avventura? Noi si e abbiamo già pronta la nostra assicurazione viaggio!

Grand Canyon: come visitare una delle meraviglie americane

L’emozione travolgente di trovarsi davanti all’infinità del Grand Canyon è difficile da descrivere con le parole. L’unica cosa che posso consigliarti è di viverla di persona. Ricordo quando sono arrivata al primo punto panoramico e sono rimasta letteralmente a bocca aperta. Sapevo di essere pronta a vivere qualcosa di unico, ma non mi sarei mai aspettata tanta meraviglia. La natura, nella sua grandezza, si stagliava davanti ai miei occhi. E, come sempre, una lacrimuccia scese perché la vita è fatta di emozioni e quelle così forti devono esprimersi anche con un pianto di gioia.

Siamo arrivati al Grand Canyon dopo quasi tre settimane di un lungo viaggio dalle Hawaii a questo on the road che da Los Angeles ci ha guidati fino a Denver.

Il Grand Canyon era una tappa che non potevamo saltare.

Paesaggi mozzafiato negli USA

Ma come organizzare al meglio una visita in questo grande, immenso parco degli Stati Uniti?

Il Grand Canyon si trova nello stato dell’Arizona ed è il risultato di millenni di erosione da parte del fiume Colorado, che ancora oggi attraversa i canyon. Il suo orizzonte si allunga per ben 450 km, con una larghezza che supera anche i 30 km e una profondità che in alcuni punti arriva a 1850 metri, tanto da mostrare alcuni strati del Proterozoico e del Paleozoico. Come disse il grande studioso statunitense John Wesley Powell: “le rocce del Grand Canyon sono come le pagine di un grande libro”.

Ma non è facile scegliere dove andare perché le diverse zone da visitare sono ben 3, così grandi e distanti tra loro da non poterne vedere più di una nell’arco di una giornata. Quindi vediamo come organizzare al meglio la nostra visita.

Grand Canyon West Rim

Il West Rim fa parte della riserva indiana degli Hualapai ed è facilmente raggiungibile da Las Vegas in circa due ore e mezza di auto. Potete anche prendere in considerazione di fare una gita in giornata proprio dalla città del peccato. Noi siamo partiti in tutta tranquillità, in tarda mattinata, arrivando alle ore 15:00, per poter prendere la navetta che vi porta nei due grandi punti panoramici. Il West Rim non è visitabile con la propria auto perché gestito completamente dalla popolazione Hualapai.

Dovrete quindi recarvi in questo punto e lasciare l’auto: 5001 Diamond Bar Rd, Peach Springs, AZ 86434. Vi consigliamo di controllare anche le indicazioni sul sito ufficiale. Da qui la navetta, compresa nel biglietto d’entrata, vi porterà al primo punto panoramico: Eagle Point. Qui potrete oltre che ammirare un paesaggio mozzafiato, camminare sullo Skywalk. Questa pedana a strapiombo sul canyon è sconsigliata a chi soffre di vertigini perché è trasparente! Questo ponte a ferro di cavallo si trova a ben 1200 metri di altezza sul canyon. Qui non potrete scattare foto ma solo usufruire del servizio di un fotografo professionale, che ovviamente non è compreso nel biglietto d’entrata.

Noi abbiamo rinunciato a questa esperienza in quanto non compresa nel biglietto d’entrata. Ma vi possiamo assicurare che la vista è unica anche dai vari punti laterali.

Oltre allo Skywalk potete visitare il villaggio nativo americano della comunità locale dove nel weekend si svolgono anche degli spettacoli. E nell’Hualapai Ranch potrete ricaricarvi con un pasto, aperto dalle 9:00 alle 16:15. Altro grande punto panoramico è il Guano Point che è indubbiamente il punto migliore dove ammirare la suggestiva potenza di questo luogo. Mi raccomando, state sempre molto attenti: in questi posti non ci sono staccionate e purtroppo molto spesso per fare la foto più instagrammabile accadono gravi incidenti.

Le attività da svolgere qui sono tante altre: dal volo in elicottero, rafting nel fiume Colorado, alla zipline. Inoltre potrete soggiornare presso una delle cabine del Hualapai Lodge.

Il Grand Canyon West Rim è aperto dalle 8:00 alle 17:00 da ottobre a marzo, dalle 7:00 alle 17:00 da aprile a settembre. Calcolate circa 3 ore per l’intera visita.

Il costo dei biglietti varia dall’attività scelta:

  • Grand Package: che include general admission e Skywalk va dai 64$ ai 72$
  • Grander Package: che include general admission, Skywalk e il pasto va dagli 85$ ai 93$.

Se volete provare l’esperienza del giro in elicottero, voliamo a ben 289$.

Ci sono molto tour organizzati che partono da Las Vegas.

Vi consigliamo la vista qui? Assolutamente sì! Molto spesso è poco affollata e quindi si vive un’esperienza tranquilla. Noi abbiamo avuto modo di goderci anche uno splendido tramonto

North Rim

Si tratta della porzione di territorio più incontaminata e meno turistica dove vivere un’esperienza quasi in solitaria. North e South fanno parte del Parco Nazionale del Gran Canyon.

Noi abbiamo saltato questa zona perché non avremmo avuto tempo di visitarla a dovere e perché poco preparati ad intraprendere trekking nella natura selvaggia.

Non è possibile visitare il North e South in una sola giornata perché distano circa 354 km da percorrere in auto. In alternativa potrete percorrere un sentiero di circa 34 km a piedi, ma è consigliato solo ad esperti. La città più grande da cui partire è sempre Las Vegas ma potrete prendere in considerazione Page in modo da poter essere più vicini per una partenza in mattinata.

Qui non ci sono mezzi alternativi alla vostra macchina che vi ci possano portare.

Una cosa a cui dovete prestare grande attenzione, sono tutte le indicazioni rilasciate giornalmente dai ranger sul sito ufficiale del parco.

In inverno la zona è quasi del tutto chiusa a causa delle condizioni meteorologiche. Da novembre tutte le strutture, compresi gli alloggi e il campeggio sono chiusi, quindi potrete fare escursioni e visite ai 3 maggiori punti panoramici solo in giornata. Uno dei più accessibili e suggestivi è il Bright Angel Point. Controllate attentamente gli aggiornamenti prima di recarvi qui durante la stagione invernale.

Facendo parte del Grand Canyon National Park potete utilizzare la tessera Parchi Nazionali a 80$ (valida un anno) o pagare il biglietto per il singolo parco di 35$, che vi darà accesso anche al South Rim.

South Rim

Ok, ve lo diciamo subito. È il punto più turistico dei tre. Quello più attrezzato e popolare, grazie anche ai migliori punti panoramici da cui ammirare i canyon.

Sicuramente, a meno che non andiate la mattina presto, troverete file ai punti panoramici. Noi siamo stati alla fine di settembre, arrivando in tarda mattinata, e spesso ci siamo ritrovati a dover aspettare per fare uno scatto al panorama. È vero anche che potete intraprendere uno dei tanti trekking e ritrovarvi soli, poiché la maggior parte dei turisti e dei tour organizzati opta solo per la visita dei punti panoramici.

Il modo migliore per visitare il South Rim è parcheggiare l’auto in uno dei parcheggi disponibili, consultabili sulla mappa sul sito ufficiale, e utilizzare la navetta gratuita. Questo vi permette di raggiungere anche i punti non accessibili con l’auto, compresi gli alloggi. Le navette operano dalle 7:00 alle 19:30 e ci sono 4 diverse linee che normalmente passano ogni 15-20 minuti. Tuttavia, è consigliabile consultare sempre il sito ufficiale prima della visita. In alternativa, potete visitare il parco con la vostra auto seguendo la scenografica Desert View Drive.

Il Visitor Centre si trova al 20 South Entrance Road, Grand Canyon, AZ 86023, ed è aperto dalle 10:00 alle 16:00.

I migliori punti panoramici da non perdere includono: Mather Point, Desert View, Grandview Point. Assicuratevi di prendere una mappa al Visitor Centre e di non perdere nessuno di questi punti. Da ognuno di essi partono numerosi sentieri di diverse difficoltà e lunghezze. Valutate attentamente quello più adatto a voi e partite provvisti di acqua e cibo.

Ci sono ovviamente tour organizzati e gestiti dai ranger, come ad esempio il percorso che vi porta giù al Colorado River, ma che richiede un pernottamento obbligatorio.

Qui è valida la tessera dei parchi e il biglietto già pagato al North Rim.

Se decidete di pernottare all’interno del parco, prenotate il prima possibile e per il campeggio recatevi alla piazzola in tempo per montare la tenda e occupare lo spazio disponibile.

Ricordate sempre di rispettare l’ambiente: non date cibo agli animali, non li disturbate e non lasciate rifiuti. Se siete bravi, potreste anche raccogliere i rifiuti che trovate in giro. La natura vi ringrazierà.

Quando visitare il Grand Canyon

Che decidiate di visitare il West, il North o il South Rim, il consiglio è quello di evitare sia i periodi estivi, caldi e affollati, sia quelli invernali. In inverno, le temperature sono molto rigide e la neve rende impossibile l’accesso ai sentieri, oltre al fatto che strade, strutture e campeggi sono chiusi. Noi siamo stati alla fine di settembre e indossavamo ancora canottiere e pantaloncini durante il giorno, ma la sera le temperature scendevano notevolmente, tanto che dovevamo cambiare completamente abbigliamento.

In estate, è necessario indossare un cappello e protezione solare. Portate sempre con voi acqua e cibo nutriente, soprattutto se intraprendete lunghi sentieri. Durante le escursioni, è fondamentale avere scarpe da trekking adeguate e non lasciare mai i sentieri. Inoltre, evitate di tuffarvi nel fiume Colorado!

ATTENZIONE: non partite mai senza assicurazione sanitaria! Anche un piccolo incidente come una storta può avere costi elevati qui. Meglio non correre rischi! Noi ci affidiamo sempre a Heymondo e partiamo sempre sereni e tranquilli in ogni situazione. Inoltre, avete l’opportunità di ottenere uno sconto del 10% come nostri lettori!

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Avendo saltato la notte organizzata nel campeggio del Desert View, abbiamo proseguito il nostro viaggio in notturna fino a Kayenta. Evitate di commettere lo stesso errore e raggiungete le piazzole camping in tempo per montare la vostra tenda! Gli on the road sono meravigliosi, ma è importante organizzare gli alloggi per tempo per evitare di finire la notte in macchina, come è successo a noi. L’unico motivo per cui ne è valsa la pena è stato poter ammirare la Monument Valley all’alba, di cui vi raccontiamo l’avventura qui.

Il Grand Canyon rimarrà sempre nei nostri cuori, come l’avventura più entusiasmante vissuta fino ad ora negli Stati Uniti.

Speriamo di sentire presto i vostri racconti e non esitate a contattarci per ulteriori informazioni o aiuti! E se vi manchiamo, seguiteci giornalmente sui nostri social!

Partire senza il tuo cane o gatto: come organizzare la casa.

Quando purtroppo non è possibile portare con noi in viaggio il nostro cane o gatto, dobbiamo trovare il modo migliore per lasciarli a casa in sicurezza e tranquillità.

A volte la fortuna di avere amici, parenti o vicini che ci possano pensare è tanto. Anche perchè vuol dire lasciare i nostri amici pelosi con persone di fiducia e che conoscono. Malgrado questo non è sempre detto che possiamo avere una persona che si occupi di loro mattina e sera o a cui comunque vogliamo lasciare tutta la responsabilità. L’alternativa è quella di rivolgerci ad un professionista quale un dog sitter che si occupi per lavoro di gestire il nostro cane o gatto quando siamo in viaggio. O trovare dei prodotti che limito la presenza fissa di qualcuno in casa.

Nell’arco di questi anni abbiamo sempre avuto la fortuna di avere parenti molto vicini a casa che si sono potuti occupare della nostra cagnolina Nanà e delle nostre gattine. Ma abbiamo comunque trovato modo di facilitare il compito ai nostri Pet sitter inserendo in casa alcuni prodotti che hanno limitato le loro cure.

Quindi qui di seguito trovate alcuni consigli e prodotti che hanno agevolato la gestione dei nostri amici pelosi e tranquillizzato le nostre assenze.

Prodotti da avere in casa per il tuo cane o gatto quando sei in viaggio.

Gestire Nanà è cosa molto semplice: pappa, coccole e biscottini. La lasciamo sempre dai nonni che la viziano! Avendo la fortuna di vivere davanti a noi, lei la notte dorme tranquilla in casa nostra nella sua cuccia. In realtà Nanà non ha bisogno di grandi cure o attenzioni in quanto durante il giorno se ne sta tranquilla in giardino.

Chi ha bisogno di qualche attenzione in più sono le due gattine Lilo e Ginny.

Per renderle più autonome in entrata e uscita dal giardino abbiamo munito la finestra del salotto di una gattaiola. Questo è il modello che abbiamo scelto. Potete impostarlo in totale apertura o bloccare la porticina in modo che una volta entrate non possano riuscire. Comoda perchè una volta entrate sono dentro e l’unica cosa a cui rimane da pensare è la pappa.

E proprio per quanto riguarda il cibo abbiamo fatto l’acquisto del secolo! Ci è costato un po’ ma abbiamo tolto del tutto il problema del dover dare da mangiare ai gatti.

Il dispenser per i croccantini dotato di due ciotole.

Si carica e si imposta con la giusta dose. Si può avviare registrando le impostazioni in automatico o gestire tutto dalla comodissima applicazione. Una volta impostato l’orario e registrato l’audio con il richiamo della vostra voce (Riccardo si è divertito tantissimo a fare questa cosa) il dispenser parte in automatico. Potete decidere se aumentare la dose o se dare aggiunte in altri orari. L’applicazione vi segnala anche quando il dispenser ha bisogno di essere ricaricato.

Noi l’abbiamo trovato comodissimo. Una di quelle spese che davvero vi consigliamo e che ridurrà di tanto l’eventuale assistenza da parte di altre persone ai vostri gattini.

Trovate anche quella per l’acqua ma noi abbiamo optato per una più economica avendo anche altre ciotole che lasciamo sempre piene e che vengono cambiate all’occorrenza da chi si occupa delle nostre gattine. Ovviamente le ciotole sono adatte anche per l’uso di uno o più cani.

Altro prodotto per noi ormai essenziale e che rende più sicura la nostra casa è la telecamera per controllare, anche quando siamo in viaggio, i movimenti delle nostre gattine.

Abbiamo scelto questa qui che con la comodo applicazione può essere girata e sistemata.

Questi sono a nostro parere alcuni prodotti per facilitare e semplificare la gestione del nostro cane o gatto quando siamo viaggio.

Altre accortezze sono quelle di controllare che in casa non lasciate cibo o altro che potrebbero mangiare. Sistemiamo e puliamo il giorno prima le lettiere. Facendo molto spesso dentro e fuori dal giardino sono molto autonome ormai e non sentono molto la nostra mancanza. Calcolando anche l’indifferenza con cui ci salutano al ritorno!

Al contrario di Nanà che ci riempie di coccole!

Ovviamente ci reputiamo fortunati ad avere persone fidate che possano venire all’occorrenza e che oltra a far star tranquilli noi e facciano tante coccole alle nostra amichette pelose.

E questi prodotti fanno si che i nostri aiutanti si possano dedicare di più a loro. Mentre se potete portare con voi in viaggio il vostro cane o gatto, qui trovate tutto quello che vi serve da sapere prima della partenza.

Noi sistemato tutto siamo pronti alla prossima partenza. Ma dove staremo per andare? Chiedete a Nanà, Lilo e Ginny!

Thanksgiving a New York: come partecipare alla parata

La nostra ultima gita a New York è stata proprio in occasione del Thanksgiving! Questa festa tutta americana, qui a New York è celebrata con una grande parata, a cui segue il pranzo di famiglia, quello con il tacchino gigante! Inutile parlarvi della grande emozione di essere lì, assistere a questo evento e condividere un’indimenticabile cena con nuovi amici.

È una delle festività americane più sentite, forse anche più del 4 luglio. Riunisce le famiglie che molto spesso vivono in diversi stati. E proclama l’inizio del periodo natalizio, tanto che il giorno dopo si parte con gli addobbi di Natale!

Non dimenticate mai di mettere in valigia la vostra assicurazione viaggio. Grazie a noi con HeyMondo, che ormai ci accompagna da anni, potete avere uno sconto del 10% sulla vostra prossima copertura viaggio.

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È sicuramente, oltre ad Halloween, la festa che più conosciamo grazie ai film e telefilm che spesso ci raccontano come ci si prepari a questa grande cena. E vivere l’emozione del Thanksgiving a New York vi darà davvero la sensazione di essere in una puntata di Friends.

Ma quali sono le origini di questa festività?

Il Thanksgiving è per la prima volta festeggiato nel 1921 a Plymouth. Nasce come festa di ringraziamento verso i nativi americani che aiutarono i Padri Pellegrini nel coltivare e organizzare raccolti e bestiame in questa nuova terra.

Arrivati dal vecchio continente non sapevano purtroppo gestire la terra e il suo clima. Così i nativi corsero in aiuto con i prodotti locali che ormai loro sapevano ben lavorare. Tra i più comuni la zucca che diventò poi uno dei grandi piatti di questa festa insieme al tacchino. Nel 1863 Abramo Lincoln ufficializza la festa al quarto giovedì di Novembre.

Tradizione a cui poi, nei secoli successivi, si è aggiunto il Black Friday. Dal 1952 al giorno del Ringraziamento segue il Balck Friday, la giornata che da il via allo shopping natalizio. Si dice che il suo nome sia nato a Philadelphia a causa del grande traffico che bloccava la città per via degli sconti. Così, dopo il giorno del Ringraziamento, si passa non solo agli addobbi ma anche alla stagione delle grandi compere di Natale e dei saldi.

Ora che abbiamo una visuale completa su questa festività, capiamo come poter vivere al meglio l’atmosfera del Thanksgiving a New York.

New York è la città che non dorme mai, e se vuoi viverla al meglio ti conviene prenotare in anticipo le tue esperienze nella City. Con GetYourGuide puoi scoprire le migliori attività e attrazioni, con cancellazione gratuita fino a 24 ore prima. E se scarichi l’app da QUI e usi il nostro codice VABBEIOVADO5, hai anche un 5% di sconto sul tuo prossimo acquisto.

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Come assistere alla Parata del Thanksgiving a New York

La parata del Thanksgiving a New York viene organizzata per la prima volta nel 1924 dai dipendenti del grande magazzino Macy’s. Infatti questa parata prende il nome di Macy’s Thanksgiving Day Parade e termina proprio davanti allo store.

Il punto di partenza è West 77th Street & Central Park West alle 8:30. Da qui il cordone di carri con palloni giganti, ballerini, cheerleaders e grandi dello spettacolo si snoda fino a Columbus Circle, prosegue poi lungo la 6th Avenue arrivando fino a Macy’s Herald Square. Il percorso è di 4 chilometri.

Ovviamente non potete seguirla tutta! Ma vi facciamo scoprire alcuni punti strategici dove poter vedere meglio i tanti personaggi che animano questa festa! Tenete presente che la parata inizia alle 8:30 dal quartiere Upper East Side per terminare a Midtown, in circa 3 ore e mezza, quindi calcolate che se contate di aspettarla al punto finale dovrete essere lì almeno alle 10:00.

Noi eravamo a Brooklyn e siamo usciti alle 8:00 arrivando con la metro a Rockfeller. Ci siamo intrufolati lungo la 6th Avenue all’incrocio con la 39th. Siamo arrivati alle 9:30. La situazione in realtà è sempre molto tranquilla e controllata da polizia e servizi organizzativi. Non si è mai creata troppa folla o ressa, ne siamo mai stati schiacciati. C’erano anche tanti bimbi, quindi lo spazio tra le transenne viene ben monitorato in base all’affluenza. Ovviamente non pensate di allontanarvi per andare al bagno!

Rockfeller center a New York

E questo è uno dei luoghi consigliati per avere una buona visuale della parata. Potrete valutare gli altri sul sito di Macy’s in cui trovate anche la mappa con tutte le tappe.

Vivere il Thanksgivinig a New York era una di quelle cose segnata nelle Wish List da un po’ ed è andata oltre le aspettative! Ci siamo goduti in tutta tranquillità il passaggio dei carri: Snoopy, Spongebob, il Tacchino gigante e Jimmy Fallon! È sicuramente una di quelle esperienze da fare e vivere in compagnia della propria famiglia o degli amici prima del meritato pasto. Tutto termina verso le 12:30. Le strade vengono pian pian svuotate, si smonta tutto e la gente si avvia verso casa per terminare il pranzo.

Aspettate se potete un pò prima di avviarvi verso le varie stazioni metro. Potete controllare gli orari dei mezzi qui, tecnicamente rispettano gli orari festivi con alcune deviazioni per il passaggio della parata.

Assistere alla gonfiatura dei palloni

Se purtroppo non avete modo di partecipare alla parata, potrete in alternativa assistere alla cerimonia della gonfiatura dei grandi palloni. L’evento si svolge nel punto di inizio della parata quindi nel quartiere Upper East Side, precisamente tra la West 77th & West 81st Streets. Davanti proprio al Museum of Natural History, a cui potrete con la scusa far visita. Orario di inizio ore 18:00.

Preparati al viaggio: leggi qui quali sono tutti i documenti richieste per entrare negli Stati Uniti.

Terminata tutta la cerimonia abbiamo aspettato con calma che le strade si liberassero per poi dirigerci a Bryant Park, dove ogni anno viene allestita una pista di pattinaggio e un piccolo villaggio di Natale con stand di cibo e prodotti artigianali. Per poi tornare nel nostro appartamento a Brooklyn dove abbiamo condiviso un’indimenticabile cena del Thanksgiving con gli altri ragazzi dell’ostello. Ovviamente con il tacchino gigante che indovinate un po’ chi lo ha disossato? Ogni riferimento a Stefania è puramente casuale.

Ma la cosa più bella è stata aver creato l’atmosfera di una famiglia malgrado le differenze culturali, nazionali e religiose di ognuno di noi. Un tavolo fatto di americani, italiani e sud coreani che in quella serata hanno condiviso la bellezza che le esperienze di viaggio sanno donarci. E mai come in quell’occasione ci siamo sentiti grati di quello che abbiamo.

Trovate molti locali e ristoranti che servono una quasi tradizionale cena del Ringraziamento. In questo articolo vengono elencati alcuni ristoranti in svariate zone di New York, dove assaggiare il tacchino. Avete mai preso in considerazione la possibilità di visitare New York proprio durante il Thanksgiving? Raccontateci le vostre esperienze e se avete bisogno di altri consigli di viaggio vi aspettiamo qui o sui nostri social.

Sacro Bosco di Bomarzo: una passeggiata tra i mostri.

A pochi chilometri da Roma, precisamente a 105 km, si trova un parco misterioso e affascinante, abitato da mostri e draghi: il Sacro Bosco di Bomarzo.

In questo luogo riposano strane creature che vi accompagneranno lungo un percorso che vi condurrà in una dimensione onirica, tra sogno e incubo. Incontrerete draghi, creature mitologiche e addirittura una casa pendente.

Come nasce il Bosco Sacro di Bomarzo

Nel 1552, il principe Vicino Orsini progettò questo parco, realizzato poi dall’architetto Pirro Ligorio. Si pensa che entrambi fossero amanti dell’esoterismo e esperti in alchimia. Questo potrebbe spiegare le strane creature che popolano quest’opera unica al mondo. Situato in provincia di Viterbo, poco lontano dal Monte Cimino, il parco nacque come un giardino all’italiana, arricchito successivamente da queste enigmatiche figure. Si inserisce perfettamente nello stile architettonico-naturalista del secondo Cinquecento, mantenendo però il suo status di parco davvero unico nel suo genere.

Orsini dedicò questo “boschetto” — come lo chiamava lui — alla moglie, e si dice che nel tempietto possa trovarsi anche il suo sepolcro. Entrerete in questo bosco magico varcando un arco che vi presenterà al cospetto di due sfingi, le quali vi daranno il benvenuto con due iscrizioni che recitano così:

«CHI CON CIGLIA INARCATE ET LABBRA STRETTE
NON VA PER QUESTO LOCO, MANCO AMMIRA
LE FAMOSE DEL MONDO MOLI SETTE»

«TU CH’ENTRI QUA PON MENTE PARTE A PARTE
ET DIMMI POI SE TANTE MARAVIGLIE
SIEN FATTE PER INCANTO O PUR PER ARTE»

Da qui capiamo che non stiamo entrando in un bosco qualsiasi e che il silenzio e la pace devono essere tra le prime regole da rispettare. Ci viene posto un quesito che risuonerà nella nostra mente per tutto il percorso: questo posto nasce dalla voglia di condividere l’arte o per sbalordirci? Sicuramente l’intento è quello di trasportare il visitatore in un mondo onirico, un labirinto in cui perdersi e allontanarsi del tutto dalla realtà. Arrivando quasi a chiedersi: ma sono ancora nella dimensione reale? E la cosa sarà ancora più chiara una volta che sarete arrivati davanti alla grande maschera dell’orco. “OGNI PENSIERO VOLA” è la scritta che si trova sulla bocca dell’orco.

Una volta varcata la bocca-porta, sarete dentro una stanza in cui ogni vostro suono riecheggerà in modo spaventoso. Il percorso non ha coerenza tra le sculture; è un labirinto in cui vi perderete, avvolti dalla natura e dai suoi simboli. C’è chi addirittura vi ritrova allegorie con la Divina Commedia.

Effettivamente, è difficile capire se si stia vivendo un sogno o un incubo. La mia impressione è stata quella di entrare in una dimensione fiabesca, ma molto oscura. Mi ha ricordato la sensazione che da piccola provavo guardando film come “La storia infinita”, in cui il protagonista si addentrava in un mondo fantastico tra creature mostruose e altre amichevoli, che lo trasportavano in una dimensione surreale. “Ma dove sono finita?” sarà la domanda che più spesso vi farete, leggendo le strane incisioni sulle statue, tra indovinelli e enigmi a cui difficilmente troverete una soluzione.

Così come sarà difficile trovare un senso alla casa pendente, in cui il vostro equilibrio sarà duramente messo alla prova. Tra elefanti, draghi e creature mitologiche come Ercole, tutto sarà ormai…surreale.

Il Sacro Bosco di Bomarzo, dopo la morte del principe Orsini, fu abbandonato per secoli. Rivedette la luce solo agli inizi del Novecento, quando fu restaurato dalla famiglia Bettini, diventando un luogo di pellegrinaggio per artisti eccentrici come Salvador Dalì, che si innamorò di questo posto.

Quando e come visitarlo

Il Sacro Bosco di Bomarzo è visitabile tutti i giorni, dalle 09:00 alle 17:00 nei mesi di novembre, dicembre, gennaio e febbraio, e dalle 09:00 alle 19:00 nei restanti mesi.

Il costo dei biglietti è di 13 € per gli adulti e 8 € per i bambini fino ai 13 anni. Non è consentito introdurre cani, fumare o mangiare nell’area monumentale. Si raccomanda di rispettare le opere.

Fuori dal parco sono disponibili servizi igienici, un’area pic-nic, un bar-ristorante e una libreria, dove potrete trovare libri e souvenir. Valutate attentamente le giornate in cui visitare il parco e, se possibile, prenotate il biglietto online. Noi siamo stati un lunedì mattina di ottobre e, ovviamente, era deserto!

Potete arrivare con la vostra auto e parcheggiarla nel grande parcheggio gratuito davanti alla biglietteria. Da Roma, sono circa 105 chilometri. Potete prendere l’autostrada A1: uscita Attigliano, direzione Bomarzo, oppure la superstrada Viterbo-Orte, uscita Bomarzo. Noi abbiamo optato per l’autostrada venendo da Roma nord. Con i mezzi, potete prendere il treno per la stazione Orte Scalo o optare per il bus diretto a Bomarzo; controllate le corse e gli orari sul sito.

Sicuramente, il periodo migliore per visitarlo e lasciarsi suggestionare da questo luogo è ottobre. La vicinanza ad Halloween aggiunge un’atmosfera di inquietudine, e chissà che questi mostri non entrino nei vostri incubi. Ma è molto affascinante anche per il foliage che riempie di colori la ricca vegetazione. Se poi non siete ancora abbastanza spaventati, nel rientrare a Roma potete passare da Profondo Rosso a prendere un film horror con cui concludere la giornata. Ho fare una bella passeggiata scoprendo i 5 luoghi misteriosi di Roma.

Aspettiamo di conoscere le vostre impressioni su questo luogo tra il fiabesco e il mostruoso e seguiteci sui nostri social per non perdere le prossime avventure.