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Anno: 2023

Fes: alla sua scoperta in una giornata!

Situata nella regione del Medio Atlante e patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, Fes è la città Imperiale più antica del Marocco, sorta intorno al 790 D.C. Fes el Bali la sua antica medina, è la più grande medina pedonale del Marocco e del mondo, con i suoi 15 Km di muro che circonda le sue stradine strette e incasinate. Qui sicuramente non faticherete a realizzare di essere in Marocco!

Ma non fermatevi solo alla sua vecchia medina, perchè offre molto anche al di fuori e il modo migliore per visitarla è avere una guida con auto che vi faccia scoprire i suoi luoghi meno battuti. Anche perchè Fes ha ben due medine: Fes el Bali e Fes el Djdid in cui vive la comunità ebraica del Marocco, all’interno del loro quartiere: Mellah.

medina di Fes,
La vecchia medina: Fes el Bali.

Noi siamo arrivati a Fes con il treno direttamente da Rabat. Usciti dalla stazione centrale abbiamo optato per un taxi che ci ha portati appena fuori dalla medina per poter poi proseguire a piedi fino al nostro Dar. Il costo della corsa è sempre una spesa minima, circa 5€. L’autista si era anche proposto di farci da guida per la città ma avevamo già accordi con il proprietario del nostro Dar. Quindi tenete presente che vi capiterà anche questo e valutate perchè sicuramente girare la città con una persona del posto vi darà modo di vedere molto di più, ma affidatevi a qualcuno che sia davvero preparato.

Da dove iniziare a scoprire la caotica ma fascinosa Fes?

La medina. Sicuramente questo è il punto di inizio per chiunque voglia da subito catapultarsi nella vera anima di questa città. Venendo dall’elegante e quasi tranquilla Rabat, Fes ci ha praticamente dato una botta in pieno viso. Cavalli e asini che portano merce nelle strettissime stradine di questa medina medievale, pollame pronto al macello e gatti che passano tranquilli sopra i banchi di lavoro. Le urla dei venditori e il via vai di ragazzi che si rincorrono urtando i passanti curiosi che ammirano la vita di questa città svolgersi così caoticamente. L’odore forte e acre della carne di cammello alla brace e il profumo dei dolci appena fritti e colati di miele. Ogni cosa qui ha il suo opposto. E non potrete, soprattutto appena arrivati, rimanere sbigottiti ma anche ammaliati.

porta blu , Bab Boujeloud
Bab Boujeloud la porta blu.

Il ragazzo che gestisce il nostro Dar appena arrivati ci ha dato un’unica indicazione su cosa fare nella medina: perdetevi! E fidatevi che non è difficile! Ci siamo ritrovati a camminare per colorati e allegri vicoli e poi improvvisamente: una pecora! Quando i vostri piedi non reggeranno più cercate l’insegna di qualche caffe con terrazza e ammirate il panorama tranquillo e silenzioso sorseggiando un the. Vi consigliamo di entrate dalla bellissima porta Bab Boujeloud, la porta blu eretta nel 1913.

Addentrandovi da qui nella medina avrete modo di vedere subito la grandiosa Madrasa Bou Inania, una scuola coranica tre la più importanti del Marocco risalente al XIV Sec. Perdetevi poi nel souk per provare l’esperienza sensoriale che vi abbiamo raccontato pocanzi. Perdendovi sicuramente vi ritroverete a Place Nejjarine, su questa splendida piazza svetta la Fondouk Nejjarine risalente al XVIII, era luogo di riposo per mercanti viaggiatori, oggi ospita il Museo del legno e dei mestieri. Questo percorso lo abbiamo fatto da soli perdendoci e ritrovandoci a volte anche con l’aiuto di Google Maps, che non sempre ma spesso vi aiuterà a ritrovare la strada.

Palazzo reale Fes
Il grande Palazzo Reale.

Palazzo Reale o meglio Dar el-Makhzen, si trova appena fuori dalla medina. Si tratta del palazzo reale più grande e antico di tutto il Marocco. Come le moschee anche i palazzi reali non sono visitabili. Quindi potete ammirare le sue sette porte che rappresentano i giorni della settimana e i livelli della Monarchia. Anche qui è difficile arrivarci da soli. da qui però potete visitare la Mellah e la medina nuova o meglio Fes-el-Jedid.

Borj Sud. Si tratta della fortezza sud da cui poter ammirare una vista fantastica su tutta Fes e inoltre vedere la fortezza nord proprio di fronte a voi. Qui è essenziale una macchina.

Le Concerie. Capirete di essere arrivati nel posto giusto non appena riceverete un ramoscello di menta. Cosa ci dovrete mai fare? Le concerie sono i luoghi in cui si lavorano a mano le pelli. A Fes ne sono rimaste 4 e sono le più antiche del mondo. Si trovano a sud della medina, vicino al fiume la cui presenza è essenziale per la lavorazione delle pelli e la loro pulitura. Grazie alla nostra guida abbiamo visitato la Concerie Chaouwara, la più antica risalente circa a 1000 anni fa.

Concerie Chaouwara, a Fes
Conceria Chaouwara

Si entra direttamente dai negozi che poi vendono il prodotto finale. Capirete appena arrivati che il ramoscello di menta è essenziale per affrontare il fortissimo odore dei prodotti utilizzati per la lavorazione delle pelli. Varcata la soglia della terrazza vi ritroverete davanti tante vasche ad alveolo, un tripudio di colori. La nostra guida ci ha sapientemente spiegato passo passo il duro lavoro che giornalmente affrontano i conciatori per arrivare al prodotto finale che servirà poi per una bella borsetta. Le pelli una volta arrivate in conceria sono lavate e pulite dal grasso dell’animale. Comunemente sono lavorate le pelli di capra, mucca, pecora e cammello, quest’ultimo utilizzato per prodotti particolari data la sua resistenza. Le prime vasche in cui vengono immerse sono quelle contenenti orina di bovino, calce, acqua e sale. Qui come da tradizione vengono utilizzati solo ed esclusivamente prodotti naturali, nulla di chimico!

Il secondo passaggio è quello nelle vasche bianche che contengono deiezioni di piccione. E mi sono chiesta: ma dove la prendono tutta questa pupù?

Concerie a Fes, marocco
Non proprio una foto romantica ;-P

E qui siamo venuti a conoscenza del fatto che la “Pastilla” che tanto abbiamo mangiato e apprezzato in questi giorni, non è di carne di pollo ma di piccione. Quindi la maggior parte dei ristoratori ma anche dei cittadini ha delle gabbie in cui oltre a tenere i volatili raccolgono i loro escrementi per venderli poi al kg. Ed è proprio da queste vasche che arriva il forte odore, o meglio puzza, che vi costringerà a tenere ben attaccato al naso il ramoscello di menta. Praticamente le feci di piccione sono ammoniaca naturale. Dopo di che le pelli sono fatte seccare al sole per 3 giorni e poi immerse nelle vasche colorate. Il giallo è dato dalla curcuma, il rosso dai semi di papavero, l’henne per i colori scuri e così via utilizzando sono elementi naturali. Una volta secche sono pronte alla lavorazione.

Scesi all’interno dei negozi vi renderete conto dei colori fantastici che vengono fuori da questi 15 giorni di duro e faticoso lavoro, che viene portato a termine con grandissimo orgoglio da chi ha ereditato questo mestiere secolare.

Non siete tenuti a comprare nulla, ma se dovete fare qualche souvenir o magari vi serve una cinta qui sicuramente potrete aiutare l’artigianato locale.

Art de Poterie Ach. Una fabbrica artigianale di ceramica. Qui potrete scoprirete come vengono realizzati tutti i bellissimi mosaici che ornano porte e fontane. Anche qui inutile dirlo parliamo di una tradizione secolare di cui vanno molto orgogliosi tanto che il governo marocchino sta convenzionando queste attività che cercano sempre di più di divenire importanti punti turistici. Abbiamo avuto modo di conoscere un ragazzo che parla italiano che ci ha saputo raccontare tutta la nascita di queste meraviglie artigianali. Dalla raccolta dell’argilla alla montagna alla sua essiccazione e lavorazione. Il lungo processo di creazione di vasi, mattonelle e delle immancabili tajine.

fabbrica di ceramiche a Fes,
Le splendide opere in ceramica.

La loro lunga cottura in forno a più di 1200 gradi e alla mano finale della colorazione. Ci lavorano anche molti giovani che erano felici di far vedere il loro lavoro e che ci incitavano a riprendere e fotografare proprio per farsi conoscere a livello turistico. Per noi è stato molto interessante dato che è stata la prima volta che in una sola giornata provavamo l’emozione di assistere alla lavorazione di prodotti artigianali e autoctoni e soprattutto di essere accompagnati da persone così fiere del loro lavoro che si illuminavano ad ogni nostra domanda. Questo è il bello del popolo marocchino: l’orgoglio e l’entusiasmo con cui parlano del proprio paese e delle proprie tradizioni e più chiedete e più saranno felici di rispondervi.

Dove soggiornare e mangiare.

Come per Rabat, anche a Fes abbiamo scelto di dormire in una tipica struttura marocchina. Questa volta però un Dar, che letteralmente vuol dire proprio “casa”. Appena dentro le mura della vecchia medina: il Dar Kenz Fes.

Qui ci ha accolti Mostafa il ragazzo che gestisce questa struttura che risale a circa 300 anni fa. Un bellissimo Dar ristrutturato che da inoltre la possibilità di fare colazione e anche cena tipica marocchina. E se pensate di soggiornare qui vi consigliamo vivamente di prenotare una cena, preparata e servita dalla gentilissima zia di Mostafa. Le camere sono spaziose e ovviamente affacciano sul cortiletto interno che è una vera oasi di pace. Mostafa su richiesta vi potrà portare alla scoperta di Fes. Ma dovrete contattarlo per tempo. Noi abbiamo avuto la fortuna di poter passare tutto il primo pomeriggio in giro con lui che ci ha mostrato angoli di Fes che altrimenti soli e a piedi non avremmo mai scoperto.

Per mangiare, oltre all’opzione cena nel nostro Dar, abbiamo avuto modo di gustare qualche pasto in giro per Fes, tra i nostri consigliati vi elenchiamo:

Sunshine Coffee: questo posticino nascosto in un vicolo colorato della medina offre anche una bellissima terrazza. Abbiamo assaggiato i loro centrifugati accompagnati da una tajine di cous cous con pollo e tfaya.

cous cous con tfaya, marocco
Cou Cous con pollo e tfaya.

British Saloon: purtroppo Riccardo ogni tanto vuole fare l’esperimenti di provare la pizza all’estero. Abbiamo scelto questa sorta di disco pub all’americana per provare la pizza e poterci bere una birra. La pizza ovviamente non ve la consigliamo ma se volete un drink o una birra locale qui trovate delle buone scelte. E se ve lo stesse chiedendo, sì birre marocchine come ad esempio la Casablanca. Raro trovarle ma se cercate nei posti più turistici come questo avrete modo di bere qualcosa di alcolico e locale.

Abbiamo provato altri piccoli posticini di cui purtroppo era complicato anche capire il nome ma di cui forse potete fare a meno! Però se cercate un posto tranquillo per un the, andate sul sicuro ovunque, puntate magari a quelli con terrazza in modo di avere anche un pò di pace dal trambusto della medina.

Vi ricordiamo sempre di viaggiare sicuri! Quindi non partite mai senza una buona assicurazione viaggio e sanitaria! Noi ormai ci affidiamo a HeyMondo! E grazie a noi potete avere uno sconto del 10%! Clicca qui!

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Il nostro viaggio in Marocco volge al termine qui. Sono stati tre giorni intensi, fisicamente e mentalmente. E Fes è stata il fulcro di questo viaggio. La parte più sconvolgente e autentica. Vi consigliamo se riuscite ad aggiungere qualche giorno pe rilassarvi in un bell’Hamman che noi abbiamo solo visto da fuori dato il poco tempo. E vivere con più tranquillità alcuni particolari di questo paese che ci ha sconvolto. Se siete arrivati fino a qui sicuramente avrete seguito la nostra avventura dall’inizio. Se così non fosse sappiate che trovate consigli su come organizzarvi per un viaggio in Marocco e l‘itinerario per Rabat.

Come sempre speriamo di esservi di ispirazione e vi aspettiamo alla prossima avventura e sui nostri social.

Antica Roma: scoprila al Roma World!

Sembra impossibile ma c’è un modo per viaggiare nel tempo! Un viaggio di circa 2000 anni nell’Impero Romano alla scoperta dell’antica Roma!

Ebbene si! Poco distante da Roma, a Castel Romano, oltre al grande Parco Divertimenti di Cinecittà World troverete Roma World!

Questo parco tematico dedicato al glorioso periodo dell’Impero Romano vi darà la possibilità non solo di passare una divertente giornata tra esperienze uniche ma di imparare molto di più di quello che i libri di scuola possano aver fatto in anni.

Invitati a provare questa esperienza direttamente da Roma World non potevamo fare altro che accogliere l’invito con grande entusiasmo e curiosità! Trovate la nostra avventura raccontata in breve qui!

Roma Wolrd a cinecittà world
Benvenuti al Roma World!

All’entrata del parco la gentilissima dama ci ha raccontato la nascita di questa iniziativa gestita dal Gruppo Storico Romano. Questo vuol dire che il personale che lavora qui è preparatissimo su tutta la storia, gli usi e costumi dell’antica Roma. E più chiederete e più vi stupirete di quante cose ignoriamo di quella che alla fine è parte della nostra cultura. In questo preciso punto sono stati trovati dei veri resti dell’antico Impero Romano, quindi come non prenderlo come un segno del destino?

Qui è stato tutto accuratamente riscostruito secondo le tradizioni e gli usi dei romani. Dall’accampamento, il Castrum, alla Taberna, all’arena dei gladiatori!

Andiamo passo passo alla sua scoperta!

La nostra avventura è iniziata alle 11:30 con il tour botanico dove la nostra guida ci ha mostrato e spiegato l’utilizzo e il consumo che veniva fatto di alcune piante e bacche autoctone che ancora oggi possiamo trovare nella nostra macchia mediterranea. Immersi nel verde avrete modo di scoprire come è fatta la salsapariglia! Si proprio quella dei Puffi. Uscendo dal bosco avrete modo di conoscere i simpatici abitanti della fattoria. Qui abbiamo appreso che il popolo romano era così evoluto ed organizzato che avevano imparato ad allevare la selvaggina, così da non dover ricorrere alla caccia giornalmente e avere un continuo rifornimento di cibo. Ovviamente tutti gli animaletti qui sono tenuti con grande rispetto e amore.

Una volta salutati i maialini ci siamo ritrovati con un arco in mano! Il signor Luciano, esperto istruttore della Federazione Italiana di tiro con l’arco, ha avuto la grande pazienza di insegnarci come tirare con un vero arco! Ma purtroppo abbiamo ancora tanto da allenarci prima di riuscire a prendere la mela!

Attenti a non perdervi lo spettacolo dei gladiatori nell’arena! Dopo aver appreso tutta la preparazione che gli schiavi dovevano affrontare per passare dall’essere dei rudiari (da rudere la spada in legno che utilizzavano per allenarsi) a dei veri gladiatori (da gladio, la spada che si utilizzava per i combattimenti), avrete la possibilità di impugnare il gladio anche voi!

I gladiatori nell’arena!

Dopo tanta fatica è giunta l’ora di recuperare un pò di energie. Ma cosa mangiavano i romani nell’antica Roma? lo potrete scoprire gustando uno dei menù proposti nella taberna.

Ma se volete invece fare un picnic potrete tranquillamente recarvi nell’area attrezzata e gustarvi il vostro pasto al sacco.

A pancino pieno potrete scoprire cosa vi riserverà il futuro e assistere ad un rito benaugurale in omaggio alla dea Giunone per poi recarvi all’arena dei rapaci per conoscere uno dei simboli dell’impero romano: l’aquila reale! Passate per il mercato dove potrete ammirare come le sapienti mani di artigiani esperti lavorano ancora oggi legno e marmo. Potrete coniare le monete dell’epoca e scoprire come si vestivano le donne dell’antica Roma.

Preparatevi poi ad assistere al grande spettacolo nella fedele ricostruzione del Circo di Massenzio. Set del kolossal Ben Hur, qui potrete rivivere l’esperienza della corsa delle Bighe.

Riccardo il gladiatore
Riccardo è ormai un legionario!

Al calar del sole lo spettacolo del fuoco darà fine a questa lunga giornata ma prima di lasciare il villaggio non dimenticatevi di passare attraverso il Bosco Magico. Sempre se non decidiate di pernottare nel Castrum! L’esperienza di dormire in una vera tenda di legionari, senza corrente sotto solo la luce delle stelle, sicuramente è una cosa da provare!

Informazioni pratiche su Roma World:

Dove si trova: vai Irina Alberti, dal GRA prendete l’uscita 26 Pontina, Castel Romano.

Parcheggio: è privato e a pagamento, 5€ in loco, 4€ prenotando online.

Accessibilità: non tutte le aree del parco sono accessibili a persone in carrozzina. Trovandosi in un area naturale purtroppo i sentieri non sempre danno accessibilità.

Biglietti: sono prenotabili online sul sito e partono dai 15€ ai 49€ con il pernottamento nel Castrum. C’è anche la possibilità di organizzare dei veri percorsi didattici per le scuole.

La bocca della verità, antica Roma
Bocca della verità, ops!

La nostra giornata qui è stata ricca non solo di divertenti momenti ma anche di tanti insegnamenti. Abbiamo appreso curiosità e particolari che purtroppo i libri in anni e anni di scuola non ci hanno mai insegnato. Poter parlare con persone preparate ed entusiaste del loro sapere e felici di tramandare è stata l’esperienza che ci ha fatto capire che la storia dell’antica Roma è la nostra storia. È parte integrante di quello che è oggi la nostra città. Non è un semplice parco tematico me è una vera esperienza didattica, adatta a piccoli e grandi.

Insomma che aspettate a catapultarvi nell’antica Roma?!

Rabat in un giorno: cosa vedere e fare!

Rabat in un giorno è fattibile? Si se ottimizziamo al meglio il tempo a nostra disposizione. Ma conosciamola prima un pò!

Rabat è la capitale del Marocco e una delle quattro città imperiali otre a Fes, Marrakesh e Meknès. Inoltre grazie alla sua bellezza è anche patrimonio mondiale dell’UNESCO. Il suo essere così elegante e armoniosa fa sì che il vostro primo incontro con il Marocco sia quasi inaspettato. La sua Medina è molto pulita, ordinata così come i souk. Le stradine bianche all’interno della Kasbah sono spezzate dai colori delle opere in esposizione in piccole gallerie. Il forte vento dell’Atlantico vi strapazzerà i capelli mentre guardate i surfisti, sorseggiando un the con menta. Insomma vi addentrerete in modo lento e graduale alla fantastica realtà di questo paese.

Iniziamo a scoprire Rabat in un giorno proprio dalla sua Medina. La Medina è la parte più antica e tradizionale della città, il suo centro storico. Circondata da massicce mura difensive in cui per accedere dovrete entrare da una delle monumentali porte. Sarà la medina più ordinata che potrete vedere in Marocco. Anche se qualcosa di strano ogni tanto salterà fuori e se sentite un gallo cantare in uno dei suoi colorati vicoletti, è tutto ok. Qui potrete assaggiare dolcetti di origine francese, come buonissimi croissant o fare uno spuntino con un Msemmen appena cotto (un pane arabo simile a una crep sfogliata). Comprare spezie o olio d’argan, coloratissimi tappeti o tajine dove poter cucinare il cous cous al vostro rientro a casa. Sicuramente vi perderete ma tranquilli la cosa bella è che avrete così modo di scoprire piccoli angoli colorati e coccolare tanti gattini.

Da qui incamminatevi verso la Kasbah, al cui interno si trova la Bab Oudaya una fortezza risalente al XII secolo. Qui oltre ai suoi vicoletti bianchi e azzurri troverete una piccola oasi di pace e fresco nel Giardino Andaluso. Potrete visitare la preziosa collezione di gioielli marocchini nel Musee des Oudaya. Incamminatevi in questi vicoli pieni di negozietti di artigiani e piccole gallerie d’arte fino ad arrivare alla terrazza dove avrete una fantastica vista sulla foce del fiume Bou Regreg e sull’oceano Atlantico. L’orario del tramonto è indubbiamente il migliore per vivere in pieno la rilassatezza di questa città tra ragazzi che surfano nell’oceano, vecchietti che ammirano il mare dal bagnasciuga e bimbi che corrono spensierati. Guardando alla sponda opposta del fiume potrete vedere la piccola città di Salè, se avete tempo potrete visitare la sua medina, la Grande Mosquée e la scuola coranica della dinastia Merinide.

Vista sull'oceano Atlantico dalla Kasbah
Vista sull’Oceano Atlantico dalla terrazza della Kasbah

Proseguite scendendo verso la parte nuova di Rabat, costeggiando le mura della Kasbah fino al grande incrocio a Place 16 Novembre. Qui vi sarà abbastanza chiaro che Rabat è una città eco-sostenibile e attentissima ai sui spazi verdi. E in questi grandi giardini potrete scorgere la Torre Hassan che sarebbe dovuta essere il minareto della incompiuta moschea voluta da Yacoub el Mansour nel XII secolo. Poco distante si trova il mausoleo di Mohammed V e di Hassan II, rispettivamente il padre e il nonno dell’attuale sovrano, Mohammed VI. Questo monumentale mausoleo fu costruito tra il 1961 e il 1967 dall’architetto vietnamita Vo Toan. L’ingresso qui è gratuito ma gli orari di apertura sono un pò incomprensibili: dall’alba al tramonto.

Torre di Hassan II, a Rabat
Torre di Hassan II.

Sfruttando un economico taxi potrete raggiungere la periferia di Rabat per visitare la Chellah, un sito archeologico in cui ammirare resti di origine romana e fenicia. Abbandonato per lunghi secoli divenne poi sede della necropoli durante la dinastia Merinidi nel XII secolo.

Godetevi il calar del sole lungo la sponda del fiume. In totale relax come i local, respirate tutte le good vibes che questa città regala.

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Cosa e dove mangiare

Il nostro consiglio è sempre quello di assaggiare e assaporare le prelibatezze del paese in cui siete in visita. Non c’è nulla di più bello che scoprire i piatti locali e il Marocco ne propone di squisiti.

Immancabile la Tajine: Il nome si riferisce sia al piatto utilizzato per cucinare, che è caratterizzato da un coperchio a cono, sia alla pietanza stessa al suo interno. Si tratta di un secondo piatto di origine berbera i cui ingredienti variano dalla carne di agnello a quella di pollo al pesce, ovviamente speziato e accompagnato dal tipico pane arabo.

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Altro piatto da assaggiare è il cous cous con la Tfaya, una sorta di crema di cipolle caramellate, speziate insieme all’uvetta passa. La Harira una zuppa a base di ceci, carne di agnello e verdure. Una cosa che non vedevamo l’ora di assaggiare è stata la Pastilla. Si tratta di una sorta di pasticcio di carne, solitamente di piccione, avvolto in una pasta sfoglia spolverato poi di cannella e zucchero a velo che ci è piaciuto molto.

Dei tanti dolci assaggiati ci è rimasto impresso il Chebakia dei biscotti al miele e sesamo fritti. Una cosa che non mancherà mai al vostro tavolo anche durante una sosta il the con la menta. Ormai a casa nostra è diventato di routine, anche perchè davvero aiuta molto la digestione.

Vi lasciamo una lista dei posticini provati da noi:

Dar Zaki: un caratteristico Dar con un cortiletto interno in cui riposarsi e rifocillarsi al fresco. Menù tradizionale con ottima pastilla. Non accettano pagamenti con carte.

Dar Rbatia: anche qui tipica architettura di un Dar. Abbiamo avuto la possibilità di dividerci un menù con antipasto misto, tajine, pastilla e dolcetti. Fate il carico di olive e datteri di cui il Marocco è un gran produttore.

Le Dhow: ristorante e lounge bar situato all’interno di un’imbarcazione tradizionale è perfetto per ammirare un tramonto sulle rive del fiume Bou Regreg, sorseggiare una birra o un cocktails. E si, non analcolici!

Per il dolcetti abbiamo mangiato in strada. Sentirete spesso profumi invitanti di forni che tirano fuori prelibatezze calde calde e quindi perchè non approfittarne?

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Dove dormire a Rabat

Per la nostra unica notte in questa adorabile città abbiamo soggiornato al Riad Meftaha. Come vi abbiamo consigliato nell’articolo precedente, provate l’esperienza di dormire in queste caratteristiche strutture marocchine. Ci siamo trovati benissimo in questo Riad appena fuori la Medina, nascosto in un vicoletto. Camera spaziosa con bagno interno e un’arredamento da mille e una notte. Cortiletto interno con piante, fontanella, decorato dai classici e coloratissimi mosaici dove la mattina viene servita una colazione tradizionale. Per un pò di relax c’è anche una terrazzina con vista sui tetti di Rabat. A completare l’esperienza la grande gentilezza delle ragazze che lo gestiscono che si sono rese molto disponibili già per e-mail nel consigliarci i mezzi per raggiungere non solo il Riad ma proprio la città con il treno.

Vista dal terrazzo del nostro Riad in Marocco
La vista dal terrazzo del nostro Riad.

Insomma Rabat ci è piaciuta? No di più: ci ha rapiti e sconvolto con il suo fascino arabo ma la tempo stesso molto europeo. La sua architettura tradizionale che convive perfettamente con strutture moderne come ad esempio la straordinaria Grand Théâtre de Rabat che spicca lungo il fiume. I suoi viali adornati di palme che sembrano quasi volersi paragonare a dei Boulevard che contrastano con le viuzze della medina. Per noi è il punto di inizio perfetto per scoprire il Marocco.

Se già non lo fate, vi consigliamo di seguirci sui nostri social per scoprire le prossime avventure!

Siena: cosa vedere e mangiare in un giorno!

Siena per tutti è la città del Palio e dei Ricciarelli. Per noi due è la città delle visite alle nostre zie e delle corse in piazza del Campo con i nostri cugini! Eh si, entrambi abbiamo ricordi di questa città sin da piccini. Città che quindi portiamo nel cuore con tanti bei ricordi. Compresa quella volta che nel 2012 abbiamo assistito al Palio! Ovviamente tifando contrade avversarie! Io la Selva, Riccardo il Valdimontone. Indovinate chi ha vinto? Secondo me Riccardo ha barato!

Questa nostra visita a Siena è iniziata assaggiando subito il suo dolce per eccellenza: i ricciarelli nel famoso bar Nannini. La giusta carica per andare alla scoperta di Siena.

ricciarelli da Nannini, Siena
Ricciarelli da Nannini.

Anche perchè eravamo qui come inviati speciali per una spedizione segreta. Una Escape City! Non sapete cos’è? è un modo nuovo, coinvolgente, insolito ed adrenalinico di conoscere alcune delle nostre città italiane! Bisogna risolvere enigmi, scoprire antichi misteri e salvare la città. Insomma proprio una cosa adatta a noi! Ma grazie a questa fantastica idea di Garipalli siamo riusciti a scoprire tantissimi angoli nascosti di una città che pensavamo di conoscere come le nostre tasche. Ma non vi sveliamo di più anzi vi consigliamo di iniziare a giocare il prima possibile.

Se vi volete fare due risate trovate la nostra avventura nella pagina IG!

Ma giochi a parte, iniziamo a scoprire questa piccola perla della Toscana!

La scelta delle contrade, siena
Le contrade che parteciperanno al Palio del 2 luglio.

Cosa vedere a Siena in un giorno?

Quando si pensa a Siena la prima cosa che viene in mente è per forza il Palio. E allora perchè non iniziare proprio dall’iconica piazza dove ogni anno per ben due volte si tiene uno degli eventi più famosi e antichi del mondo.

Piazza del Campo

Famosissima in tutto il mondo per essere la sede del Palio, questa piazza risale al XIII secolo, in origine si trattava di un vero e proprio campo di deflusso delle acque piovane (ecco perchè è in pendenza) che divenne poi punto di incontro per i mercanti. Il suo sviluppo e la sua storia vanno di pari passo con la costruzione del Palazzo Comunale.

La sua caratteristica forma a conchiglia è suddivisa in 9 spicchi che rappresentano i 9 governatori del Periodo dei Nove. Questi spicchi convergono tutti verso il Palazzo Comunale, risalente a circa il 1297 che fu la sede del governo. Oggi ospita il Museo Civico ed è l’accesso alla Torre del Mangia, raggiungibile salendo i suo 400 scalini da cui ammirare un vista su Siena a 88 metri di altezza. Nel suo cortiletto interno oltre il pozzo centrale troverete una Lupa. Si proprio una Lupa con Senio e Ascanio, figlio di Remo, fuggiti da Roma perchè perseguitati dallo zio Romolo. Leggenda narra che la città di Siena sia stata fondata proprio da loro due. Nel lato apposto di Piazza del Campo troverete la Fonte Gaia, la prima fontana pubblica della città.

Siena, Piazza del Campo
Piazza Del Campo!

Due volte all’anno questa piazza viene ricoperta di uno spesso strato di tufo, per consentire la corsa dei cavalli al Palio detto anche “carriera”.

Come funziona e quali sono le regole del Palio?

Il Palio ha origini antichissime di secoli e secoli ma la sua ufficialità risale al 1652 anno in cui si corse per la prima volta proprio in Piazza del Campo. Si corre due volte all’anno: il 2 luglio in onore della Madonna di Provenzano e il 16 agosto in onore della Madonna Assunta. Le contrade di Siena sono in totale 17, ma solo 10 di esse corrono il Palio. Le contrate partecipanti al Palio vengono estratte a sorte con un rigido e particolare sistema un mese prima.

Noi abbiamo avuto l’onore questa volta di partecipare a questo evento. Totalmente a sorpresa! Tutti radunati in piazza del Campo alle 19:00 si è aspettato che il Sindaco estraesse la prima contrada, poi successivamente il capitano della contrata scelta estrae la seconda e così via fino ad avere esposte alle finestre del Palazzo Comunale tutte e 10 le bandiere delle contrade partecipanti a quel Palio. Le contrade sono i quartieri di Siena, all’interno delle mura medievali, i cui confini attuali furono definiti nel 1729 con il Bando Sui Confini.

Le 17 Contrade di Siena sono: Aquila, Bruco, Chiocciola, Civetta, Istrice, Giraffa, Leocorno, Lupa, Nicchio, Drago, Oca, Onda, Pantera, Selva, Tartuca, Torre e Valdimontone. La parte più importante e lunga del Palio è tutta la sua preparazione e organizzazione, perchè la corsa dei cavalli si svolge in circa solo 1 minuto e 30, la durata media dei tre giri intorno alla piazza. Pochissimi secondi di pura adrenalina che portano alla vittoria una sola contrada. La corsa è vinta dal cavallo con o senza fantino. La contrada vincente si porta casa il Drappellone, un telo disegnato ogni volta da un artista differente.

La partecipazione al Palio è ancora molto sentita, soprattutto dai giovani che riempiono la piazza, in attesa di quei pochi secondi di adrenalina, sin dalle prime ora del giorno.

è sicuramente tra le tradizioni italiane più antiche e ancora sentite con grande passione che richiama migliaia di turisti ogni anno.

Uscendo da piazza del Campo ci dirigiamo verso il Duomo di Siena o ufficialmente la Cattedrale Metropolitana di Santa Maria Assunta, è una delle opere più importanti in stile romano-gotico italiano. Famosa non solo per la sua facciata esterna ma per la libreria Piccolomini situata lungo la navata di sinistra. Fu fatta costruire nel 1492 dal Cardinale Francesco Piccolomini Todeschini, che in futuro divenne Papa Pio III.

Duomo di Siena, toscana
Cattedrale Metropolitana di Santa Maria Assunta

Entrando nella libreria dalla porta esterna, se guardate bene la parete alla vostra destra vi accorgerete di un quadrato che riporta alcune parole in latino:” il Quadrato Magico” meglio conosciuto come “Sator”. Si tratta di un Palindromo, cioè una frase leggibile sia da destra che da sinistra che riporta le seguenti parole: sator, arepo, tenet, opera, rotas. Che tradotto letteralmente significa: “il seminatore arepo tiene con le opere le ruote”. Frase che ancora ad oggi non è stata interpretata. L’unica cosa che si sa è che si trova qui da fine lavori nel XIV secolo.

Dirigendovi al lato opposto vi troverete davanti la scalinata di piazza San Giovanni, cercate la croce nera e attenti a non fare la stessa fine di Santa Caterina. Leggenda vuole che la povera santa sia stata buttata giù dalle scale proprio in quel preciso punto dal Diavolo. Peccato che la scalinata è stata terminata solo dopo la morte di Santa Caterina. Ma a noi piace credere a queste storie! E anzi se guardate bene troverete dei tasselli in marmo bianco: i punti in cui uno dei sui denti rimbalzò prima di arrivare alla fine della scalinata.

Ci incamminiamo verso Via del Refe Nero, arrivati al palazzo del “Diavolo Rosso” oltre alle sue varie epigrafi e lapidi scorgerete un lampione molto particolare: Una testa mozzata! La triste sorte che spettava ai condannati nel periodo medioevale. Anche se in realtà quest’opera di Giuseppe Mazzoni risale ai primi del ‘900 e si dice sia proprio una sua autoraffigurazione. Addentrandoci nella contrada del Bruco in via del Comune 102 trovate la fontanina del Bruco. Vi sentirete sicuramente osservati e girandovi infatti scorgerete una donna che vi fissa dalla finestra. Si tratta di un’opera di Pier Luigi Olla che spia i passanti dal 1995.

Palazzo Salimbeni e la sua Rocca sono la sede storica del Monte dei Paschi di Siena. Potrete trovare un piccolo angolo di pace entrando nel cortile del Santuario Casa di Santa Caterina.

Monastero casa di Santa Caterina
Cortile del Santuario Casa di Santa Caterina.

Continuando il percorso sulla vita della Santa Patrona di questa città potete aggiungere una visita ad una delle chiese gotiche più belle d’Italia: Basilica Cateriniana di San Domenico. Appena fuori le mura in questa basilica è conservata la testa- reliquia di Santa Caterina.

Sapete che a Siena c’è la finestra più piccola del mondo? La trovate sulla facciata del primo piano di Palazzo Chigi in piazza della Postierla.

Di grande interesse storico culturale vi segnaliamo : La Pinanoteca Nazionale, il Museo di Santa Maria della Scala e se avete tempo una passeggiata nell’Orto Botanico.

Dove mangiare a Siena?

Dopo aver camminato per tutta Siena e aver apprezzato la sua storia e architettura è di dovere dedicarci anche alla sua arte culinaria.

Iniziamo dalla colazione:

Bar Pasticceria Nannini: storico bar nel pieno centro storico inizia la sua carriera grazie a Guido Nannini agli inizi del 1900. Qui è d’obbligo assaggiare i suoi Ricciarelli, il Panforte e un buon caffè.

Rimanendo sui dolci vi consigliamo di assaggiare un dolcetto meno conosciuto ma risalente al medioevo: i Cavallucci. Dei biscotti molto speziati che venivano serviti ai conducenti di cavalli e ai loro cavalli, ecco il perchè del nome. Assaggiateli da La nuova Pasticceria Siena.

Poco fuori le mura di Siena trovate una rinomata pasticceria dove perdervi tra specialità locali e colorati macarons: Peccati di gola!

il cavalluccio, biscotti di siena, Toscana
Il Cavalluccio!

Volete venire a Siena senza assaggiare i Pici? Assolutamente no! Quindi prenotate un tavolo da Osteria Nonna Gina. Già il tagliere misto basterebbe ma non arrendetevi e prendete i pici o un piatto di pasta al ragù di cinta senese! Avrete modo di farvi anche due belle chiacchere con i proprietari.

Un posticino più spartano dove mangiare un mega panino con prodotti locali e un buon bicchiere di vino lo trovate dietro Piazza del Campo: Gino Cacino di Angelo. Non aggiungiamo altro. Dovete provarlo e fateci sapere. L’unico spoiler che vi facciamo è che ha ben 3 pagine di menù di soli panini!

Speriamo prossimamente di allungare a dismisura i consigli sui posti in cui mangiare a Siena.

Nel mentre aspettiamo di conoscere le vostre avventure in questa città che ogni volta ci regala fantastici momenti. Quando ci ricapiterà di assistere per puro caso all’estrazione delle contrade del Palio? Io anche questa volta tiferò per la Selva, vediamo come andrà il 2 luglio!

Viaggio in Marocco: cosa sapere prima di partire.

Nella lista dei paesi che volevo assolutamente visitare in questo 2023 c’era il Marocco, segnato anche più volte. Così per marcare meglio e con decisione il fatto che entro fine anno dovevo fare un viaggio in Marocco!

Ebbene, ce l’ho fatta! Ho purtroppo organizzato tutto di fretta e all’ultimo, visto proprio che la possibilità di partire si è materializzata solo due settimane prima. Ma con un pò di organizzazione tutto è possibile!

Angoli colorati a Chefchaouen, viaggio in Marocco
Angoletti colorati di Chefchaouen!

Vediamo insieme quali sono i requisiti indispensabili per entrare nel paese e cosa sapere per organizzare anche all’ultimo il vostro viaggio in Marocco!

Quali documenti servono per un viaggio in Marocco?

Per entrare in Marocco dall’Italia abbiamo bisogno di un passaporto con validità residua per tutta la permanenza del viaggio. Lo posso confermare con sicurezza dopo aver chiamato  l’Ambasciata del Regno del Marocco in Italia. Non serve visto per soggiorni turistici con una durata massima di 90 giorni. Per maggiori informazioni o dubbi potete chiamare appunto l’Ambasciata o controllare sul portale della Farnesina .

Bandiera del Marocco a Rabat
Bandiera svolazzante a Rabat!

Salute in viaggio.

Non sono richiesti o consigliati vaccini ma una cura di fermenti lattici prima della partenza noi la facciamo sempre. Cercate inoltre di evitare acqua dai rubinetti. Evitate anche di mangiare street food nei luoghi in cui vedete una grande mancanza di igiene.

Polli nella Medina di Rabat
Si, sentirete cantare i galli per la Medina!

Portatevi sempre le vostre medicine di uso comune. Tra primi antidiarroici, paracetamolo e farmaci per razioni allergiche. Io per prepararmi al caldo, non eccessivo in questo periodo, ho preso e portato anche degli integratori. Consiglio che vale per il Marocco e per tutti i viaggi fuori Europa: stipulate sempre un’assicurazione sanitaria. Ti consigliamo sempre di stipulare un’assicurazione viaggio e sanitaria che possa farti vivere la tua esperienza in tutta tranquillità! Noi ci affidiamo a Heymondo ed abbiamo un codice sconto per te del 15%.

Aeroporti in Marocco.

Siamo arrivati in Marocco con un volo Ryanair da Roma Ciampino a Tangeri IBN Battuta. Siamo ripartiti da Fès-Saïss con arrivo sempre Roma Ciampino. Sono riuscita a trovare un’offerta combinata che mi ha dato modo di poter visitare più città. Quando atterrate tenete subito pronto il vostro passaporto e il nome con l’indirizzo del primo alloggio in cui dormirete, perchè vi verrà chiesto al controllo. A fine accertamenti vi verrà restituito il vostro passaporto con un nuovo timbro! Preparatevi però a fare un pò di fila. Ci abbiamo messo circa mezz’ora.

Per il volo di rientro state molto attenti alle indicazioni che vi manderà la vostra compagnia aerea. Il giorno prima del rientro al momento del check-in abbiamo scoperto che all’aeroporto di Fes non sono accettate le carte di imbarco elettroniche e che quindi dovrete stampare il documento in pdf che vi verrà generato a fine check-in dal sito della compagnia, nel nostro caso Ryanair.

Spostamenti interni in Marocco.

Abbiamo deciso di spostarci tra le città di Tangeri, Rabat e Fes utilizzando i mezzi di trasporto pubblico nello specifico: il treno. L’esperienza è stata molto positiva. Abbiamo acquistato i biglietti qualche giorno prima direttamente sul sito della compagnia ferroviaria nazionale marocchina ONFC. Da Tangeri a Rabat in due abbiamo speso 22€. Tempo di percorrenza 2 ore con un cambio treno a Kenitra. Treni abbastanza nuovi, addirittura con attacco Usb per caricare i telefoni, servizi quali Wc e bar. Sono sempre stati molto puntuali. Non serve che stampiate il biglietto ma tenetelo a portata di click sul telefono. Da Rabat a Fes abbiamo invece preso un diretto che ci ha impiegato 3 ore. Vi consiglio di godervi il paesaggio magari con della buona musica nelle orecchie. Avrete sicuramente la fortuna di vedere le cicogne! Ce ne sono tantissime! Vedrete i lori nidi sopra i minareti o ai tralicci della corrente.

Non abbiamo però mai utilizzato altri mezzi pubblici perchè per pochi spostamenti, come ad esempio dall’aeroporto alla stazione dei treni abbiamo preso i taxi. Qui sono molto economici e quindi ne abbiamo approfittato per i spostamenti dall’aeroporto di Tangeri alla stazione centrale Tangeri Ville. Noi abbiamo utilizzato Tangeri solo come punto di arrivo. Altro spostamento che abbiamo fatto in taxi è stato dalla stazione di Fes alla sua Medina. Abbiamo speso cifre piccolissime, mai superati i 10€ a parte il viaggio in notturna dalla Medina di Fes all’aeroporto che ci ha impiegato mezz’ora con un costo di circa 25€. Quando salite controllate che il tassametro non sia oltre i 5 DH.

Moneta locale e cambio.

La moneta ufficiale in Marocco è il Dirham (DH) . Il valore di 1 DH è di circa 0,10€. Noi come sempre abbiamo ritirato agli sportelli ATM. Tenete presente che quasi sempre vi sarà negata la possibilità di pagare con le carte. Quindi ritirate in abbondanza per tutto il viaggio calcolando di pagare solo cash. Ci sarà chi vi proporrà pagamenti anche con gli euro. Secondo noi evitate o state molto attenti al cambio. Siamo riusciti a pagare con le carte soltanto il Riad dove abbiamo soggiornato a Rabat.

Costo medio di una Tajine è tra i 50 e 60 DH. Questo è stato il nostro mezzo di paragone per tutto il viaggio!

Come vestirsi in Marocco e quando andare.

Il clima in Marocco è per la maggiore di tipo mediterraneo nel nord e sulle coste, con inverni miti ed estati calde. Quindi la costa è consigliabile in qualsiasi periodo ma nelle zone centrali e per eventuali escursioni nel deserto è sconsigliato il periodo estivo in cui le temperature possono superare i 40°C. Il periodo primaverile e autunnale sono sicuramente i migliori.

Fontane colorate a Rabat
Fontane bellissime e dove trovarle a Rabat!

Per quanto riguarda l’abbigliamento ricordiamoci sempre di essere in un paese musulmano e di rispettare la loro cultura e religione. Evitate vestiti troppo corti o succinti, se potete tenete braccia e gambe coperte, soprattutto quando girate per la Madina o i souk. Vanno bene vestiti ma l’importante che non siano troppo attillati, scollati o corti e se smanicati tenete sempre un velo o una camicia leggera per coprire le spalle. Indossate abbigliamento comodo e fresco e un giacchetto sempre pronto per la sera. Scarpe comode e un cappello per coprirvi dal sole.

Sim telefonica e Connessione durante un viaggio in Marocco.

Noi acquistiamo sempre le Sim locali direttamente in loco. Nel caso del Marocco appena usciti dal gate dell’aeroporto di Tangeri ci siamo trovati davanti lo stand di una delle loro compagnie telefoniche: Inwi. Abbiamo acquistato subito una Sim con 10 GB ad un costo di 10€. Abbiamo avuto sempre buona connessione a parte alcuni momenti in viaggio quando tra spostamenti in treno o escursione a Chefchaouen ci trovavamo in aree totalmente fuori dai centri abitati. Nei Riad abbiamo sempre avuto il Wi-Fi ma difficilmente ne abbiamo trovato nei locali. Se quindi avete bisogno di restare connessi vi consigliamo subito l’acquisto di una Sim.

Viaggio in Marocco: sicurezza e buone regole.

Per la nostra esperienza tra Rabat, Fes e Chefchaouen, il Marocco ci è sembrato un paese molto tranquillo, in cui ovviamente rispettare le solite norme di attenzione. I local sono molto cordiali e ospitali ma a volte cercheranno di portarvi dove vogliono loro. Quando girate per la Medina andate sempre diretti senza mai farvi vedere titubanti perchè lì sarà il momento dell’attacco: vi indicheranno la strada verso il Riad o il ristorante del loro cugino, cercheranno di convincervi che quella strada è chiusa o quel posto non è più aperto e nel caso in cui accettiate il loro aiuto vi verrà poi chiesta un piccola mancia. Insomma niente di allarmante o troppo pericoloso ma potrete rischiare di perdervi ancora di più o di non raggiungere il luogo desiderato.

La medica di Fes, viaggio in Marocco
La coloratissima Medina di Fes!

Sappiate comunque che abbiamo tranquillamente utilizzato Google Maps anche per i vicoli della Medina. Ovviamente denigrate l’offerta di droga! Anche la sera nella Medina non ci siamo mai sentiti in pericolo e anzi a volte siamo riusciti a scambiare anche qualche simpatica chiacchierata con i local che confondevano continuamente Riccardo per un loro concittadino! Evitate comunque di perdervi nei vicoli più buoi della Medina, cercate sempre di mantenere la strada principale e evitate schiamazzi. Rispettate i momenti di preghiera, soprattutto quando vedrete i venditori allontanarsi dai proprio negozi. Ricordatevi che l’accesso alle moschee non è consentito ai non musulmani a parte qualche moschea turistica che vedrete ben segnalato fuori. Insomma niente di più di quello che farete in una qualsiasi altra città.

Dove dormire in Marocco.

Per rendere ancora più particolare e caratteristico il vostro viaggio vi consigliamo di alloggiare nelle tipiche strutture della Medina ( la parte più antica della città definita entro le mura difensive) : i Riad o i Dar. La differenza tra le due strutture è essenzialmente nel loro cortile interno. I Riad, il cui significato è giardino, sono strutture di solito più piccole che hanno al loro interno un cortile con giardino, piante e in quelli più lussuosi anche la piscina. I Dar sono delle vere e proprio case marocchine al cui interno c’è un piccolo cortile con fontana.

In entrambi i casi la maggior parte delle volte avrete compresa la colazione e se incluso nel servizio anche la possibilità di fare dei pasti tradizionali. Noi abbiamo avuto questa opportunità nel Dar dove abbiamo soggiornato a Fes. Se ne avete l’occasione vi consigliamo di fare questa tipica e intima esperienza che comprenderà sicuramente dell’ottimo cibo.

Pranzo con Tajine a Rabat, Marocco
Pranzo con Tajine in un Dar.

Ora che avete tutte le informazioni basilari non vi rimane che prenotare un biglietto per il vostro prossimo viaggio in Marocco! magari iniziando come noi a scoprire questo paese dalla bellissima città di Rabat!

Vi aspettiamo al prossimo appuntamento e seguiteci sui nostri social!

Escursione nel deserto a Dubai: come organizzarla

Quando ho prenotato per Dubai tra le varie cose che mi sono venute in mente, tra le prime c’era il deserto. E mi sono chiesta: ma è davvero fattibile fare un’escursione nel deserto a Dubai?

Ma che domanda: certo che si! Anzi è quasi obbligatoria!

Il deserto di Dubai, o meglio il deserto degli Emirati Arabi Uniti, è il deserto della Riserva Naturale di Lahbab, piccola parte del grandissimo deserto di Rub al-Khali .

Per noi è stata la prima esperienza nel deserto e per quanto fosse una cosa molto turistica ne abbiamo comunque un bel ricordo. Sicuramente con un pò più di tempo potete riuscire ad organizzare qualcosa di più caratteristico ed intimo ma per aver prenotato solo con una settimana di preavviso siamo felici così. L’esperienza di per se è stata positiva e divertente così come la gentilezza e professionalità della nostra guida. Poi il primo tramonto nel deserto non si scorda mai!

Ma come organizzare un’escursione nel deserto a Dubai?

Avendo pochissimo tempo a disposizione sia per l’ organizzazione che la gestione dell’esperienza ci siamo affidati alle varie alternative proposte da Get Your Guide. Abbiamo optato per un tour giornaliero con escursione nel deserto, varie attività, cena con prelievo e rientro direttamente in hotel. Durata complessiva dell’esperienza circa 8 ore.

Prelievo per le 14 e rientro alle 21:30 circa. Quindi calcolate di perdere tutta una mezza giornata solo per l’escursione nel deserto. Costo totale a persona 55€.

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I pacchetti e le alternative sono tante: potete aggiungere anche il pernottamento in tenda e un tour privato in cui sarete gli unici partecipanti in auto.

PS: ti consigliamo sempre di stipulare un’assicurazione viaggio e sanitaria che possa farti vivere la tua esperienza in tutta tranquillità! Noi ci affidiamo a Heymondo ed abbiamo un codice sconto per te del 10%.

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Come Vestirsi nel deserto?

Sono consigliate scarpe chiuse. Quindi una semplice sneaker. Vestiti lunghi o pantaloni leggeri e traspiranti possibilmente chiari. Un giacchetto per la sera. Cappello o kefiah che potete acquistare anche lì in modo da avere un souvenir e occhiali da sole. Vi consigliamo anche di portare e utilizzare una crema protettiva alta. L’acqua la troverete in auto preparata dalla vostra guida. Vi consigliamo di lasciare zaini e borse troppo pesanti in hotel.

Cosa comprende l’escursione nel deserto a Dubai?

Prelievo e rientro all’ora stabilita direttamente al vostro hotel. Nel nostro caso siamo partiti alle 14:00 e rientrati alle 21:30.

Il viaggio verrà fatto in Jeep 4×4, insieme alla guida e ad altre 4 persone. Sempre se non decidiate per un tour privato. Noi eravamo due italiani, due inglesi e due tedeschi. Si una barzelletta!

La nostra guida Khaled, durante il viaggio di circa un’ora ci ha raccontato un pò la storia di Dubai, della sua terra e del suo futuro. Così come ci ha fatto notare che più ci addentravamo nelle dune di sabbia più questa si scuriva, trovando addirittura dei granelli di sabbia nera di origine vulcanica.

Sapete inoltre che negli Emirati Arabi Uniti non esistono cammelli selvatici? Si, appartengono tutti a qualche allevamento di ricchi sceicchi.

Come prima tappa siamo arrivati al campo dei quad. Dovete sapere che quest’attività è a pagamento e facoltativa anche perchè è a vostro rischio e pericolo! Ebbene si, se vi fate male cacchi vostri e della vostra assicurazione sanitaria. Il tutto dura circa mezz’ora. Na vale la pena? Si se è la prima e ultima volta che fate questa esperienza!

Sul quad nel deserto di Dubai
Sia chiara una cosa: ho guidato anche io!

Da qui si arriva finalmente alle dune rosse! Il consiglio è di evitare di mangiare tra le 3 e 2 ore prima della partenza per il tour. Se non volete fare la fine di tutte quelle persone che si sono dovute fermare. Immaginate saltare su e giù per le dune nel deserto con il pranzo sullo stomaco! Ecco, appunto!

Vi fermerete anche per alcune foto e un pò di sandboarding! Dopo di che arriverete direttamente al campo dove dopo un piccolo giro in cammello, piccolo vuol dire 5 minuti, sarete pronti per la cena. Noi ci siamo prima goduti un tramonto lontani dalla movida del campo. Non fate come noi e non andate troppo lontano se non volete ritrovarvi a correre con due cani alle calcagne nel deserto! Il tavolo sarà apparecchiato per tutti i partecipanti del vostro gruppo. Ci sarà una postazione comune per fumare la Shisha e potrete anche farvi un tatuaggio all’henne.

La cena sarà accompagnata da spettacoli di danza del ventre, danza Tanoura e di mangia fuoco!

Il cibo era tutto molto buono: dal cous cous alla pasta, verdure, hummus e carne alla brace! Dolcetti e avrete scelta tra the, caffè arabo e vari succhi. No, niente alcool! Tanta frutta e qualche dolcetto locale.

Finiti tutti gli show e la cena avrete circa una mezz’ora per recarvi in bagno e prepararvi alla partenza. Sarà ormai buio e sicuramente vi addormenterete in auto.

Che bello passare dall’euforia della partenza al silenzio e al russare di sottofondo nel rientro.

Ne vale davvero la pena fare questa esperienza?

Se come noi è la prima volta che avete la possibilità di vedere un deserto e avete mezza giornata da potergli dedicare, il nostro consiglio è si! Vi ripetiamo che è tutto molto turistico e di massa, almeno per quanto riguarda questi tour. Organizzandosi diversamente e per tempo sicuro avrete modo di vivere esperienze più caratteristiche. Per noi l’esperienza è stata positiva e la ricordiamo con grande felicità. Sperando che sia stata solo la prima di tante altre avventure nei deserti di tutto il mondo!

Sicuramente può rientrare in un itinerario Low Cost a Dubai!

Fateci sapere come è stata la vostra esperienza e seguiteci sui nostri social!

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Campidano di Oristano: un tuffo in Sardegna!

Nelle mie vene scorre sangue sardo. Per metà sardo e per un quarto abruzzese. La Sardegna è stata da sempre lo sfondo delle mie foto da piccina. Delle vacanze estive e delle feste dai nonni. Tutte le estati per 21 estati ho nuotato nelle acque cristalline del suo mare.

Poi purtroppo si cresce. Il lavoro, nuove persone nella nostra vita, la voglia di conoscere il resto del mondo e i pochi giorni liberi mi hanno allontanata per ben 12 anni dalla terra delle mie origini. Quest’anno dopo aver deciso di approfittare di qualsiasi occasione buona per vivere il tempo non vissuto in questi ultimi due anni, finalmente, di nuovo in Sardegna!

Rimanendo fedele ai luoghi della mia infanzia il nostro viaggio in terra sarda sarà concentrato nella regione del Campidano di Oristano. Quindi ci troviamo nel centro ovest della Sardegna.

Tharros, la vista su tutta la penisola del Sinis
Thorres, la vista dalla torre di San Giovanni.

Sono riuscita dopo anni a portare Riccardo nel paese della mia famiglia: Uras. Gli ho mostrato alcune delle spiagge più belle che io abbia mai visto e l’ho sorpreso con un tramonto mozzafiato dal vecchio faro di Capo Mannu. Insomma un tuffo nei luoghi del mio cuore.

L’avventura inizia un sabato pomeriggio e come al nostro solito corriamo per non perdere l’aereo! Volo in perfetto orario! Abbiamo volato grazie a una delle tante offerte Ryanair da Roma Ciampino. Arriviamo a Cagliari alle 21.30 e ci avviamo al noleggio auto.

Dobbiamo ammettere che abbiamo trovato una grande organizzazione e una grande scelta nel numero delle agenzie di noleggio. Noleggio auto con RentalCars dall’aeroporto di Cagliari per due giorni: 140€ con protezione completa. Ci viene fatto anche un Upgrade con una Fiat 500 Abarth.

il villaggio di San Salvatore, Tharros
Villaggio Far West di San Salvatore.

Quale auto scegliere per un viaggio in Sardegna?

Sicuramente la più comoda e adatta a tutti i tipi di strade soprattutto tenendo presente che se intendete visitare le regioni meno battute potreste trovarvi a percorrere molte strade non asfaltate. Quindi la nostra auto è stato un regalo purtroppo non utile!

Arrivati circa per mezzanotte a S’archittu, dopo un brindisi con una fresca Ichnusa ci addormentiamo euforici di svegliarci davanti al mare! Abbiamo scelto di soggiornare a l’hotel  Bellavista di S’archittu, frazione di Cuglieri, provincia di Oristano. Qui, nello specifico, non ci troviamo nel Campidano di Oristano, ma appena fuori, nella regione del Montiferru, sempre in provincia di Oristano. Essendo un luogo a me molto caro, ho deciso di parlarvene anche se è fuori dalla regione.

S'archittu, Sardegna nel Campidano di Oristano
L’arco di S’Archittu.

La mattina seguente dopo una bella colazione nel nostro hotel vista mare ci avviamo lungo il sentiero che porta al famoso arco di S’Archittu. Una piccola passeggiata e vi troverete davanti questo arco, lavoro dell’erosione fatto dalle onde su questa scogliera di calcare e una piccola spiaggia dove rilassarsi, farsi una nuotata o se abbastanza coraggiosi tuffarsi dai 15 metri dell’arco. Da qui una piccola tappa a Santa Caterina di Pittinuri a soli 5 minuti di auto puntando a nord. Altro consiglio: tutte le spiagge che vi nomineremo in questo articolo sono spiagge libere e non attrezzate quindi munitevi di un’ombrellone e di tutto il necessario da spiaggia. Scendiamo poi verso sud puntando a Putzu Idu comune di San Vero Milis. 

Si tratta di una lunga spiaggia dalla sabbia bianca e finissima, con un mare cristallino e adatto soprattutto alle famiglie data la poco profondità dell’acqua, quindi scordatevi di fare snorkeling qui. Il lungo mare durante la stagione estiva è area pedonale ma potrete parcheggiare poco prima. Parcheggi a pagamento: si parte da 3€ per 2 ore di sosta. Ma ne vale la pena. Continuiamo il nostro itinerario andando a S’arena Scoada, una spiaggia incastonata tra le scogliere. Purtroppo qui abbiamo trovato tantissima posidonia, una pianta acquatica che viene portata sulla spiaggia dalla corrente e rende impraticabile anche il bagno in acqua. Quindi tiro fuori il mio asso nella manica nonchè la mia spiaggia preferita di questa zona: Sa Mesa Longa!

Spuntino con le Pardulas, dolcetti tipici sardi.

Qui da bambina dovevano tirarmi letteralmente fuori dall’acqua! Questo è il posto perfetto per fare snorkeling. Questa spiaggia ha una sabbia ricca di colori dati dalle minuscole conchiglie e dai resti dei coralli. Rimane sempre riparata dai forti venti grazie a una barriera corallina in arenaria che fa si che il mare sia sempre calmo. State però attenti alla corrente che vi porta al di fuori di questa piscina naturale verso il mare aperto. L’ultima volta ho veramente faticato tanto per tornare a riva e purtroppo in quel punto non c’è presenza di bagnino.

Qui potrete trovare due chioschi e il parcheggio a pagamento per l’intera giornata è di 5€. Dalla spiaggia potrete ammirare le falesie di Capo Mannu e la sua torre. Se avete voglia di camminare da qui potrete arrivare fino al faro di Capo Mannu  e alla torre di Turr’e sa Mora. Noi abbiamo ripreso la macchina due birre e ci siamo gustati il tramonto proprio dal faro. Qui o avete una bella macchina adatta agli sterrati altrimenti lasciatela all’inizio del percorso e avviatevi a piedi.

Tramonti a Capo Mannu, Provincia di Oristano
Tramonti sardi a Capo Mannu, Campidano di Oristano.

L’emozione di rivedere il tramonto da qui è stata tantissima. Che sia la prima volta o la centomillesima sarà sempre uno spettacolo salutare il sole che si tuffa nel mare. Per cena torniamo a S’archittu per gustarci un polpo con le patate in un Food truck sul mare che vi straconsigliamo: 292 Food Truck! Un bicchierino di mirto e buona notte!

La mattina seguente fatto il check out ci fermiamo lungo la strada ad ammirare il paesaggio dalla Torre del pozzo. Proseguiamo lungo la statale direzione Mare Ermi, questa spiaggia dalla sabbia bianca a chicchi di quarzo si trova sulla costa di Cabras. Un tuffo in queste azzurre acque per risalire di nuovo in auto passando per una strada sterrata che ci porterà a Is Arutas.

spiaggia di Is Arutas, Campidano di Oristano
Mare Ermi e i suoi chicchi di riso.

In questa zona del Campidano di Oristano i paesaggi sono selvaggi, incontaminati e non a caso protetti dal WWF. La Spiaggia dei chicchi di riso: così è conosciuta Is Arutas, una spiaggia di chicchi di quarzo colorati dal bianco al rosa al verde. Vari cartelli vi ricorderanno che la sabbia non è un souvenir! Cercate anche di ripulirvi bene prima di tornare in auto! Questa spiaggia è preziosissima e tale deve restare! Anche i fondali regalano bellissimi scenari tra i suoi scogli e i tanti pescetti, da piccola ci ho visto una murena! Decidiamo anche se con poco tempo di andare a Tharros fermandoci poco prima in un posto molto particolare: il villaggio di San Salvatore.

Il Far West sardo, ormai quasi abbandonato, torna a vivere solo nei primi di settembre quando si celebra la corsa degli Scalzi. Questo piccolo borgo medievale deve il suo aspetto e nome al dominio spagnolo. Giusto il tempo di qualche foto e continuiamo fino a giungere al parcheggio di Tharros. 

Si tratta di un’area archeologica la cui nascita risale al VII secolo a.C. Il biglietto per il parco è di 6.50€, noi purtroppo avevamo poco tempo quindi siamo solo saliti su alla torre per ammirare tutta la Penisola del Sinis. Dalla torre di San Giovanni avrete la vista su Tharros e su capo San Marco. Avrete a sinistra il calmo mare del Golfo di Oristano e a destra le forti onde che attirano i surfisti. Increduli abbiamo avuto la grande fortuna di vedere un delfino che faceva da apripista a un’imbarcazione! 

Questo posto vi regalerà una vista quasi completa e fantastica del Campitano di Oristano. Anche qui però ci siamo concessi un tuffo veloce nella sottostante spiaggia di San Giovanni di Sinis che offre dei fondali molto vivi, ci saranno tanti pesciolini a girarvi intorno. Quindi portatevi sempre la maschera. Non servirebbe specificarlo ma la pesca subacquea non è consentita qui così come in tante altre aree.

Qui purtroppo salutiamo il mare per dirigerci a Uras, il paese del mio papà in provincia di Oristano.

murales a Uras, provincia di Oristano
L’abito tradizionale di Oristano in un murales a Uras.

Un saluto agli zii e lasciamo il Campidano di Oristano per arrivare a Cagliari giusto in tempo per gustarci una fantastica cena a base di Culurgiones e Sa Fregula. Due primi piatti della tradizione sarda che abbiamo assaggiato presso il ristorante Antica Cagliari. 

A fine cena non fatevi mancare una Seadas, un grande raviolo fritto ripieno di formaggio servito con miele accompagnato da un bicchierino di mirto o  Filu Ferru.

Questi due giorni sono stati una grande corsa da una spiaggia all’altra sempre con il costume bagnato e ben poco relax ma sono stata contenta di essere riuscita a portare Riccardo in alcuni dei luoghi della mia infanzia in questa terra che mi è mancata davvero tanto. Quando si parla di Sardegna si pensa  sempre ai classici luoghi super chic del nord e alle spiagge da vip ma se volete tuffarvi in acque cristalline, spiagge poco trafficate vi consiglio di fare un pensierino su questa regione. Il Campidano di Oristano offre molto di più di quello che purtroppo vi posso raccontare in questa avventura.

Ma prometto che presto vi farò scoprire molto altro oltre al campidano di Oristano, Ajo!

Matrimonio a Las Vegas: cosa sapere prima del Sì!

Ho sempre pensato che la nostra prima volta a Las Vegas dovesse essere memorabile, e iniziare con un matrimonio mi sembrava il modo migliore. Sicuramente indimenticabile! Visto e rivisto in tanti film, il matrimonio a Las Vegas con Elvis era uno dei nostri sogni da realizzare, e allora quale occasione migliore del nostro primo viaggio nella città del peccato?

Matrimonio con Elvis, tra le cose da fare a Las Vegas

Come sposarsi a Las Vegas?

Il matrimonio a Las Vegas è davvero valido anche in Italia? Queste sono le primissime domande che ci sono arrivate non appena i nostri parenti e amici hanno visto le nostre foto all’altare con Elvis. Procediamo per punti.

A Las Vegas è possibile qualsiasi cosa. Pensate al matrimonio più assurdo che potreste mai organizzare, e potete essere sicuri che ci sarà più di una cappella pronta a realizzare il vostro desiderio. Ovviamente, tutto ha un costo. E più ci spingiamo in là con la fantasia, più soldi tiriamo fuori dal nostro portafoglio. E sulla sua validità o meno, tutto sta a voi! Quindi, la risposta all’ultima domanda è: sì, se davvero lo volete. Ma ora vi raccontiamo meglio.

Se non vuoi perderti tutte le nostre mattate in viaggio e le prossime avventure, non ti resta che seguirci sui nostri social. Ti aspettiamo!

Quali documenti servono per un matrimonio a Las Vegas

Tutto dipende dalle vostre volontà. Volete soltanto vivere un’esperienza divertente e romantica da ricordare in coppia? O volete dire “Sì” lontano da tutti e lasciare da parte le lunghe e faticose problematiche di un matrimonio con 100 invitati?

Se la vostra risposta è la prima, l’unica cosa che vi servirà è il passaporto, la prenotazione presso una cappella e il vostro partner in crime. Specificando nella prenotazione che intendete fare una Non Legal/Commitment Ceremony, un matrimonio non legale. Potete anche rinnovare le vostre promesse per festeggiare alla grande un anniversario. Se invece intendete davvero pronunciare quel si con tutta la vostra forza e ufficialità ci sono un po’ di cosine da sapere.

Matrimonio a Las Vegas! Cosa sapere per organizzarlo al meglio!
Si lo voglio!

Legalizzare il matrimonio a Las Vegas

La vostra prenotazione in questo caso parlerà di Wedding Ceremony. Prima della cerimonia dovrete presentarvi al comune di Las Vegas per richiedere il Marriage License, licenza di matrimonio, presso gli uffici della contea di Clark al 201 E Clark Ave 89101, Las Vegas. Potete anche fare la richiesta online, stampando la ricevuta che vi verrà poi fornita. Il suo costo, ad oggi, è di 102$. L’ufficio è aperto tutti i giorni dalle 08:00 alle 24:00.

Una volta ritirata la licenza, potete recarvi nella cappella scelta e procedere con la cerimonia. Se non avete testimoni, tranquilli, c’è sempre qualcuno pronto a testimoniare la vostra unione.

Finita la cerimonia, bisognerà poi inviare i documenti e l’attestato di matrimonio all’ufficio del Segretario di Stato del Nevada, richiedendo l’apposizione della prevista Apostille. Il costo della copia di matrimonio è di 15$. Dovrete poi presentarvi presso il consolato per tradurre e inoltrare in Italia tutta la documentazione per la legalizzazione del matrimonio. Questo passaggio dovrete completarlo una volta in Italia, recandovi al vostro comune di residenza. Contattate in anticipo gli uffici che si occupano di queste pratiche. Insomma, da un gioco diventa una cosa abbastanza seria. Ma è pur sempre un matrimonio, volete prenderlo alla leggera?

foto da scattare in Nevada
Viva Las Vegas!

Scegliere il tema e la cappella del matrimonio

Per noi è stato facile! In realtà dovrei dire: per me è stato facile! Sì, perché ancora non vi ho detto che per Riccardo è stata tutta una sorpresa. Tranne il viaggio a Las Vegas, ovviamente! Mesi prima, dopo vari confronti e studi, ho deciso che la cappella giusta per noi era la Graceland Wedding Chapel.

L’avrete sicuramente vista in qualche film o in qualche giornale di gossip. È una delle più gettonate, ma per questo non tra le più care. In realtà, i pacchetti base sono tutti molto simili, con prezzi che variano pochissimo tra loro. Possiamo partire dai 100$ e salire all’infinito. Se volete, potete sposarvi su un elicottero sorvolando il Grand Canyon!

Uno dei documenti immancabile per gli Stati Uniti che ti consiglio di avere sempre con te è una buona assicurazione sanitaria. Negli Stati Uniti, anche una visita banale può costare centinaia di dollari. Io mi affido sempre a Heymondo: è semplice, copre tutto e puoi avere anche uno sconto del 10% usando il link qui sotto.

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Il nostro sogno era quello di coronare le nozze con Elvis. Ho quindi scelto il pacchetto base che comprende:

  • L’uso della cappella per mezz’ora
  • Elvis che scorta la sposa cantando una canzone e altre due canzoni cantate durante il resto della cerimonia, perché tutto viene celebrato da lui!
  • Bouquet di rose per la sposa e fiore all’occhiello per lo sposo
  • Attestato di matrimonio versione Elvis e Priscilla, più il vostro con firma dei testimoni
  • Foto professionali con il fotografo, a cui dovrete poi lasciare una mancia di 20$, più la mancia per l’ufficializzante di 60$

Costo totale della mattata: 250$ più le mance. Se volete le foto che sono state scattate, hanno un costo di circa 5€ l’una. Potete anche aggiungere il video richiedendolo alla prenotazione. Io ho optato per un matrimonio simbolico e a farci da testimoni c’erano dei cugini di secondo grado da parte di mia nonna materna.

foto davanti alla Graceland Wedding Chapel
Sorpresa riuscita!

Come ho organizzato la sorpresa a Riccardo

Ho prenotato tutto circa 2 mesi prima della partenza, organizzandomi anche con i miei futuri testimoni. Siamo arrivati a Las Vegas la mattina presto da Los Angeles con il Greyhound, sì, una mattata, ma poi vi racconteremo meglio. Fatto il check-in all’Hard Rock Hotel, ci siamo goduti un po’ di relax in piscina. Calcolando bene i tempi, sono riuscita a convincere Riccardo a uscire in taxi per la cena. Il furbo non ha capito nulla neanche quando il tassista ci ha fatto gli auguri dopo avergli dato l’indirizzo del posto, cioè quello della Graceland Wedding Chapel.

Scendiamo dall’auto, Riccardo mi guarda e fa: “Come mai siamo qui?” Vabbè, sorpresa riuscita direi!

Matrimonio a Las Vegas
E ora tutti a festeggiare!

I nostri testimoni erano lì ad aspettarci. Abbiamo consegnato i documenti mentre organizzavano le ultime cose. Riccardo è entrato in sala con i miei cugini, e io sono stata accompagnata all’altare poco dopo da Elvis, che intanto intonava “Can’t Help Falling in Love”. Ok, non era una cerimonia ufficiale e ne eravamo tutti consapevoli, ma le lacrime d’emozione non siamo proprio riusciti a trattenerle. Eravamo solo noi e la musica di sottofondo. Quando ci siamo guardati, sapevamo che quel “sì”, anche se senza valore legale, ci stava per unire per sempre in quell’esperienza che ancora oggi mi fa commuovere. Anche perché, come in un vero matrimonio, ci sono stati lo scambio delle fedi e delle promesse!

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Riccardo era così emozionato e incredulo che ha sbagliato sia mano che dito durante lo scambio degli anelli. Io ridevo come una matta, con le lacrime agli occhi. I nostri testimoni, per rendere la cosa più particolare, ripetevano tutta la cerimonia in italiano mentre il fotografo immortalava il momento.

Sono stati tutti molto bravi e simpatici. E così, tra risate e lacrime, il 21 agosto 2016 abbiamo pronunciato il primo “sì” davanti a Elvis! Che dite, sono riuscita nell’intento di rendere indimenticabile questo viaggio?

Ma ora siamo curiosi di sapere chi vorrebbe fare questa mattata! Vi aspettiamo sui nostri social per le prossime avventure.


Cosa vedere a Londra parte due del nostro itinerario.

Speriamo vi siate dovutamente riposati perchè anche oggi gireremo Londra tra musei, parchi e attrazioni che ci faranno arrivare a fine giornata con le batterie scariche ma gli occhi pieni di meraviglie. Ormai avrete capito che abbiamo tantissime cose da vedere a Londra e non c’è un minuto da perdere! Quindi: Let’s Go!

Secondo giorno a Londra

  • Covent Garden
  • National Gallery
  • British Museum
  • Carnaby Street e Piccadilly Circus
Covent Garden, London, UK

Covent Garden

Per iniziare al meglio questa seconda giornata ci vuole una bella colazione. Qui potete approfittarne per fare colazione in uno dei canti carinissimi caffè. Così, belli carichi, siete pronti ad affrontare la valanga di arte.

National Gallery

Prima di entrare ammirate l’imponente Trafalgar Square e magari fate una foto su uno dei leoni che controllano la piazza sotto la colonna di Nelson. Una volta dentro la National Gallery vi perderete in compagnia di Van Gogh, Rembrandt e Piero della Francesca. La sua vasta collezione di opere, più di 2 300, spaziano dal 1200 ai primi del 900 e le sue opere si concentrano solo sulla pittura. Aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00 e il venerdì fino alle 21:00! A Londra l’arte non è mai troppa, soprattutto quando è gratuita! Quindi: avanti con un altro museo!

Prima però attraversate Leicester Square e controllate l’ora sul suo orologio svizzero. E già che ci siete date il buongiorno al nostro amico Harry Potter! Prima che voli via sulla sua scopa!

British Museum

Continuando in direzione nord eccoci arrivati al British Museum. Fondato nel 1753 è uno dei musei più importanti al mondo, un museo “universale” sulla storia dell’uomo. Non a caso la Stele di Rosetta si trova qui. Prenotate in anticipo il biglietto gratuito per l’entrata. Finito con i musei non ci rimane che passeggiare e magari dedicarci a un pò di shopping lungo Oxford Street fino ad arrivare alla celebre Oxford Circus.

Carnaby Street e Piccadilly Circus

Scendendo per Regent Street deviamo per Carnaby Street, dove nei primi anni 60 nacque la minigonna! E ancora oggi è una delle strade più alla moda di Londra. Se volete un pezzo raro e unico qui troverete sicuramente qualcosa che fa per voi! Arriviamo poi alla piccola Time Square di Londra che vi colpirà con i suo mega display led. Data la vicinanza a Chinatown, potrete finire al giornata con dei buoni ravioli cinesi e tornare a caricarvi per domani! E se ci scappa, perchè no, un drink in un qualche localetto di SOHO. Poi però a ninna!

Terzo giorno a Londra!

  • Notting Hill e Portobello Road Market
  • Buckingham Palace e il cambio della guardia
  • Hyde Park
  • Camden Town
  • Natural History Museum e Harrods
  • Neal’s Yard

Cosa non può mancare in un itinerario londinese? Sicuramente il famoso Porto bello Road e la stravagante Camden Town. Ma tanto altro altro ci aspetta da vedere a Londra in questa terza giornata!

Portobello Road Market

Iniziamo quindi la mattinata di buonora passeggiando proprio tra i banchi in cui passeggia Hugh Grant in Notting Hill. Il mercato si tiene tutti i giorni dalle 8:00 alle 16:00 ma quello dell’antiquariato lo trovate solo il sabato! Gustatevi quest’atmosfera di altri tempi tra bancarelle di frutta e verdura e cianfrusaglie in cui poter trovare qualche cimelio storico.

Buckingham Palace

Se siete riusciti ad uscire presto allora non potete perdervi il famoso cambio della guardia! In caso contrario comunque è d’obbligo una visita ai reali. Saliamo in metro e arriviamo al Buckingham Palace, la residenza ufficiale dei reali, ora quindi di re Carlo III. Cercate di essere qui per almeno le 10:30 in modo da essere ai posti migliori per la cerimonia che inizia alle ore 11:00 tutti giorni in estate e a giorni alterni durante le altre stagioni. Consultate il sito ufficiale per i giorni e gli orari. Finita la cerimonia potete attraversare il Green Park e arrivare a Hyde Park Corner. Passeggiate per il famoso polmone verde londinese per poi prendere il bus 274 a Bayswater direzione…

Camden Town

La stravaganza qui è la normalità! Non troverete negozio che non abbia qualcosa di assurdo! Luogo perfetto tra l’altro se avete voglia di un bel tattoo ricordo! Se invece avete fame camminate fino al Camden Lock Market! Qui poterete mangiare qualsiasi cosa vi venga in mente: da un burritos a un piatto di noodles alla pizza napoletana. Questo luogo è stato negli anni recenti rivalutato ed è diventato una vera chicca non solo per lo shopping ma anche per un pomeriggio di relax sul canale e un giro per la sua Street Art. Non perdetevi il famoso Cyberdog ormai qui dal 1994 è perfetto se vi serve una magliettina da rave!

National History Museum e Harrods

La giornata è ancora lunga e potremmo finirla con una visita al National History Museum. Ultima entrata alle 17:30, vale la pena entrare anche solo per i dinosauri e per la sua bellissima architettura gotica molto Hogwarts! Entrata sempre gratuita, quindi perchè non approfittare? Poi se ancora dovete prendere qualche souvenir con una piccola passeggiata di 15 minuti eccoci da Harrods! Oltre a comprare il classico orsacchiotto qui potrete salire sulla prima scala mobile di Londra! E ammirare la sua parte egiziana!

Anche questa terza giornata è andata! Non rimane che rilassarci e perchè non goderci un drink nelle stradine colorate di Neal’s Yard!

Vi abbiamo fatto vedere tantissime cose, vi abbiamo fatto fare su e giù per l’underground più famosa del mondo e fatto fumare i piedi ma ne è valsa la pena perchè Londra è così, in continuo movimento e sempre piena di novità!

Fateci sapere se siete riusciti a tenere il nostro passo già dalla prima puntata di questa nostra mini guida “Cosa vedere a Londra” !

E seguiteci sui nostri social per scoprire le nostre nuove avventure!

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Viaggio Pet Friendly: viaggiare con cane e gatto!

Siete curiosi di sapere se è davvero possibile viaggiare con un cane e un gatto? Assolutamente sì! Si tratta semplicemente di gestire e organizzare al meglio i nostri amici pelosi. Scopriamo insieme come pianificare un viaggio Pet Friendly in modo ottimale!

L’emozione di condividere un’avventura di viaggio con il vostro amico peloso sarà una delle esperienze più belle che potrete mai vivere. Tuttavia, ci sono diverse cose da prendere in considerazione prima della partenza e durante tutto il viaggio.

Prima di tutto, è importante valutare se il vostro amico a quattro zampe ha l’educazione necessaria per interagire con altre persone e camminare per lunghe distanze. Il suo livello di socializzazione e il suo desiderio di fare passeggiate sono fondamentali. Ad esempio, un cane che salta addosso agli altri o abbaia costantemente potrebbe creare problemi durante il soggiorno in una struttura ricettiva o disturbare gli altri mentre mangiano. Allo stesso modo, un cane che cerca continuamente coccole e attira l’attenzione può diventare un po’ troppo invadente per i bambini e gli adulti.

Una corretta valutazione del comportamento e delle esigenze del vostro animale domestico vi aiuterà a garantire un viaggio piacevole e senza problemi per tutti i partecipanti. Con un po’ di pianificazione e attenzione, potrete godervi appieno l’avventura del viaggio insieme al vostro fedele compagno peloso!

Dovendo magari percorrere lunghe distanze e cambiare frequentemente luogo, è importante considerare anche il rapporto che il vostro cane e/o gatto hanno con l’auto. Nanà è stata abituata alla macchina fin da subito e la adora così tanto che salta dentro anche quando si apre lo sportello per andare a lavoro! Lilo, a soli 3 mesi, ha affrontato senza problemi il viaggio da Roma alla Puglia! Ora si addormenta tranquillamente durante i viaggi, anche se diventa un po’ nervoso quando capisce che stiamo andando dal veterinario.

Tutti a Parigi in viaggio Pet friendly
Tutti insieme al Louvre di Parigi!

Di che documenti hanno bisogno i nostri amici a 4 zampe?

Se ci troviamo in Italia, è fondamentale che il cane e il gatto siano regolarmente registrati all’anagrafe canina e siano dotati di microchip (o tatuaggio), oltre ad avere una targhetta con nome e numero di telefono. Devono essere in regola con tutte le vaccinazioni richieste. Se intendiamo viaggiare all’estero con il nostro amico peloso, è necessario ottenere il passaporto per animali da compagnia.

Il passaporto per animali da compagnia può essere richiesto presso l’ASL di competenza dopo aver effettuato la vaccinazione antirabbica. La prima cosa da fare è quindi consultare il proprio veterinario di fiducia, che provvederà a somministrare il vaccino e a registrarlo insieme a un certificato di buona salute sul sito dell’anagrafe canina.

Già dal giorno successivo possiamo recarci presso l’anagrafe canina della nostra ASL per richiedere il passaporto per il nostro amico peloso. Dovremo portare con noi la documentazione rilasciata dal veterinario, il libretto sanitario, il pagamento del bollettino di 34€, il numero di registrazione all’anagrafe canina del microchip e i nostri documenti. Una volta consegnati i documenti, l’ASL si occuperà delle pratiche necessarie.

Entro due giorni, il passaporto di Nanà era pronto, tuttavia ci tengo a sottolineare che il cane non può viaggiare immediatamente. Il vaccino antirabbico diventa valido solo dopo 21 giorni, a cui deve essere aggiunto un certificato di buona salute rilasciato dal veterinario entro 48 ore prima della partenza. Quindi, è consigliabile pianificare il viaggio almeno un mese dopo aver somministrato il vaccino antirabbico.

Alla scadenza del primo anno, è necessario rinnovare il passaporto del nostro amico peloso ripetendo il richiamo del vaccino antirabbico, che avrà poi una durata di altri 3 anni. Tuttavia, è importante tenere presente che la durata del vaccino può variare a seconda del tipo utilizzato. Nel caso di Lilo, ad esempio, il suo vaccino ha una durata di 4 anni. È fondamentale informarsi sempre bene sui paesi che intendiamo visitare, in alcuni stati, determinate razze potrebbero non essere accettate o potrebbero essere richiesti ulteriori vaccini per il passaggio attraverso la dogana. Per maggior sicurezza, è consigliabile contattare il consolato del paese di destinazione. Inoltre, consigliamo di portare sempre con sé il libretto sanitario del nostro animale domestico durante i viaggi.


Come trasportare regolarmente il nostro peloso in macchina?

“È vietato trasportare animali domestici in numero superiore a uno se ciò costituisce un impedimento o un pericolo per la guida. Tuttavia, è consentito il trasporto di più animali domestici purché siano custoditi in una gabbia o contenitore apposito, o nel vano posteriore separato dal posto di guida da una rete o un altro mezzo analogo idoneo. È importante notare che, se tali dispositivi sono installati in modo permanente, devono essere autorizzati dall’ufficio provinciale competente della Direzione generale della M.C.T.C.”

Per trasportare un cane in auto, puoi scegliere tra un kennel (trasportino) o apposite cinture di sicurezza per animali domestici. Nel nostro caso abbiamo optato per un comodo box munito di cintura, posizionato sul sedile posteriore, il che garantisce la sicurezza e il comfort del cane durante il viaggio. Per il gatto, un trasportino è sicuramente la scelta migliore. Per Lilo abbiamo acquistato uno zainetto trasportino con schienale apribile e allungabile, anch’esso dotato di una pettorina per assicurare ulteriormente la sua sicurezza.

Noi abbiamo anche oscurato i vetri dell’auto con le tendine in modo di evitare l’esposizione al sole durante il viaggio. È importante mantenere una temperatura costante ed equilibrata, evitando di tenere l’aria condizionata al massimo.

Evitare di far mangiare i nostri amici pelosi due ore prima del viaggio è una pratica saggia, specialmente se non sono abituati a viaggiare in auto. Assicurarsi che abbiano sempre a disposizione acqua fresca e cibo durante il viaggio è fondamentale, così come fare pause regolari ogni 2/3 ore per permettere loro di rilassarsi e fare una passeggiata. Le ciotole richiudibili attaccate al guinzaglio sono un’idea geniale! Portare con sé il pupazzetto preferito è un ottimo modo per far sentire i nostri amici pelosi al sicuro e confortevoli durante il viaggio Pet Friendly. La piantina di erba gatta e il tiragraffi sono un tocco davvero premuroso per Lilo.

È un ottimo consiglio ricordare di avere sempre con sé la museruola per il proprio cane durante i viaggi. Molti non sono a conoscenza dell’obbligo legale. Attaccarla al guinzaglio è una pratica intelligente per assicurarsi di non dimenticarla mai. La legge è chiara: è necessario avere con sé una museruola, sia rigida che morbida, da applicare al cane in situazioni di rischio per la sicurezza di persone o altri animali, o su richiesta delle autorità competenti, indipendentemente dalla razza del cane. È importante rispettare le regole, poiché potremmo trovarci in luoghi pubblici o privati dove l’uso della museruola è obbligatorio. Il rispetto delle regole ci permette di godere appieno del nostro viaggio Pet Friendly senza inconvenienti!

Dove soggiornare durante un viaggio Pet Friendly?

Informatevi in anticipo sulle strutture Pet Friendly! Noi mandiamo sempre un e-mail o un messaggio prima del nostro arrivo per ricordare la presenza delle nostre compagne di viaggio. Lo stesso lo facciamo al momento della prenotazione in un ristorante. Vedrete che nella maggior parte dei casi accoglieranno prima il vostro Pet che voi! Le nostre esperienze sono state sempre più che positive sia con Nanà che con Lilo!

Riquewihr in Francia nel nostro viaggio Pet Friendly
Riquewihr in Alsazia, Francia!

Naturalmente, siamo sempre attenti a comprendere se il gatto, soprattutto Lilo, che è ancora alle prime esperienze, possa sentirsi stressato. I gatti possono soffrire molto quando vengono allontanati dal proprio territorio. Abbiamo portato con noi la lettiera da viaggio che Lilo ha già utilizzato qualche giorno prima della partenza, insieme al suo tiragraffi preferito su cui dorme e ai suoi giocattoli. Siamo costantemente vigili riguardo a finestre o porte aperte per evitare che possa scappare, anche se fortunatamente non è nella sua natura farlo! Anche durante le passeggiate in zaino, siamo molto attenti a tenerla legata all’interno con guinzaglio e pettorina, e lei è così curiosa che vuole sempre stare a testa alta e guardare fuori! Insomma, abbiamo capito che per Lilo basta la presenza di Nanà e una finestra da cui sbirciare per essere felice! E ovviamente non mancano mai le coccole al ritorno a casa la sera!

Siamo sicuri che sarà una delle avventure più belle che possiate fare con i vostri amici pelosi!

Ora che avete tutte le informazioni necessarie, non vi resta che organizzare il prossimo viaggio Pet Friendly con il vostro amichetto a quattro zampe. E se dovete preparare la valigia tranquilli che vi aiuta Nanà! Seguiteci sui nostri social per non perdervi le prossime avventure!