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Autore: vabbeiovado@hotmail.com

Viaggio on the road: le regole per viaggiare sicuri e felici!

Il viaggio on the road è per molti uno stile di vita. Così come scrisse Kerouac:

“Dobbiamo andare e non fermarci mai finché non arriviamo. – Per andare dove, amico? – Non lo so, ma dobbiamo andare.“

On the road, Jack Kerouac.

Ma non possiamo negare che viaggiare in strada con l’auto o in camper non richieda grandi attenzioni, organizzazione e consapevolezza che non sempre sarà una cosa facile.

E possiamo confermarlo soprattutto dopo essere rientrati da questo viaggione di ben 5 800 Km, che ci ha portati da Roma fino in Portogallo!

Guidare per ore con la playlist giusta di sottofondo, ammirare i paesaggi cambiare e la strada scorrere davanti a noi è indubbiamente una gande sensazione di libertà!

Ma cosa succede se ci ritroviamo invece per ore in lunghe code di attese ai caselli sotto il sole cuocente? È qui che si realizza che viaggiare on the road ha una faccia meno confortante. La cruda realtà dei fatti è che l’imprevedibile è sempre dietro l’angolo! Ma se ci arriviamo organizzati sapremo sicuramente affrontare e superare meglio gli ostacoli. E vivere una grande avventura.

In questo articolo cercheremo di darvi alcuni consigli maturati in anni di on the road in Europa e Italia sempre con la nostra auto.

Vi racconteremo poi le nostre avventure in giro per il mondo in un articolo dedicato.

Guida ai consigli per un viaggio on the road!

Se partiamo con un nostro mezzo che sia auto o camper la regola numero 1 è fare un bel check up o un tagliando dal nostro meccanico di fiducia.

Controllare olio, acqua, filtri, liquido radiatore, pressione delle ruote e farsi anche consigliare da lui se intraprendere un viaggio on the road o meno con il vostro mezzo. Ruota di scorta pronta e kit per cambiarla! Controlliamo i tergicristalli e in caso cambiamoli, se arriva la pioggia dobbiamo guidare con una buona visuale. Il parasole, essenziale nei mesi caldi. Assicurarsi che sia tutto ok prima della partenza sicuramente ci darà una tranquillità in più. Anche se bucare una ruota è un’attimo!

Se viaggiate in inverno assicuratevi di avere liquido antigelo nel radiatore, ruote termiche e o catene a bordo.

Documenti della nostra auto.

Oltre ad avere con noi sempre il libretto e tutta la documentazione della nostra auto è obbligatoria l’assicurazione auto! Assicuratevi di avere compresa l’ assistenza stradale! Fondamentale per un viaggio on the road! Cosa fare se si rompe l’auto e dobbiamo chiamare un carroattrezzi? In questo caso siamo coperti per le spese di trasporto auto al più vicino meccanico.

Tutte le coperture della nostra assicurazione auto saranno valide in tutti i paesi della comunità europea. Diverso invece il discorso se usciamo fuori da questi confini. Dovremmo quindi cautamente informarci sul paese in cui ci recheremo per sapere se dobbiamo o meno avere la Carta Verde. La carte verde, un vero e proprio foglio verde, fa si che la nostra auto possa circolare nel paese in ci siamo godendo della nostra RC auto secondo la loro normativa assicurativa.

paesaggi durante un on the road in Germania
Le meraviglie lungo le strade tedesche.

Alcuni dei paesi in cui vige la carta verde sono: Albania, Bielorussia, Bosnia Erzegovina, Iran, Israele, Macedonia, Marocco, Moldavia, Montenegro, Russia, Tunisia, Turchia e Ucraina. In alcuni casi potremmo avere la carta verde compresa già nella nostra assicurazione in caso contrario va richiesta e va controllato o meno se è incluso il paese interessato. Nel caso in cui il paese non rientri nella lista carta verde dovremmo acquistare una polizza temporanea direttamente alla dogana di entrata.

Fuori dai confini europei dobbiamo controllare di non dover richiedere la patente internazionale, potete controllare qui i requisiti per la guida in ogni paese.

Come equipaggiare la nostra auto.

La ruota di scorta dovrebbe a questo punto essere abbastanza scontata in ogni caso assicuriamoci di averla e in buone condizioni. Teniamo a portata di mano una torcia. Un piccolo estintore a norma e un kit di pronto soccorso che attenzione è ormai obbligatorio avere in macchina!

Non dimenticate il giacchetto catarifrangente, anche questo dovrebbe già essere nella vostra auto! Viste le lunghe tratte che dovremmo affrontare nel nostro viaggio on the road e l’uso che probabilmente faremo di telefono e navigatore accertiamoci di avere cavi USB e caricatori.

Una cosa importantissima che porto sempre con me è la chiave di scorta dell’auto! Ovviamente non mettetela dentro l’auto ma fate in modo di averla sempre con voi nello zaino o nella borsetta.

Abbiate sempre a disposizione acqua fresca e qualche snack. Munitevi di una borsetta frigo, noi ci prepariamo spesso anche il pranzo per fermarci nelle aree di sosta.

Cercate di partire nelle ore meno calde soprattutto se in estate. E in inverno attenti alle ore buie a rischio ghiaccio o neve.

Buono sarebbe poter avere anche un cambio alla guida. Noi di solito cerchiamo di alternaci facendo in modo di non caricare tutto solo su un guidatore. Guidare vuol dire essere perennemente allerta e concentrati, il che stanca molto.

Lo spirito giusto per il nostro viaggio on the road!

Un viaggio on the road non è per tutti. Affrontare tante ore in macchina, gli imprevisti e la stanchezza non sono di certo il tipo di vacanza che la maggior parte si aspetta.

Ma c’è poi il suo lato romantico: i paesaggi all’alba o al tramonto, i cambi di scenari, la mano fuori dal finestrino con la canzone preferita.

E la musica in un on the road è essenziale! Avremmo sicuramente bisogno del sottofondo perfetto per creare i meravigliosi ricordi che questo viaggio ci regalerà.

Vi linkiamo una delle nostre playlist preferite del nostro viaggione on the road fino in Portogallo!

Playlist per viaggio on the road

Oltre la musica i viaggi sono fatti di persone. E qui vi auguriamo di avere accanto il passeggero giusto.

Un viaggio on the road è qualcosa che va vissuto a 360 gradi. E vedrete che una volta raggiunta la meta sarete così soddisfatti dei chilometri percorsi che non vedrete l’ora di partire di nuovo.

PS: sì, ci sono anche i Black Eyed Peas!

La valigia del tuo cane: prepariamola insieme a Nanà!

Partire per un viaggio con il nostro cane è una delle esperienze più belle che si possano condividere insieme. Ma come preparare la valigia del tuo cane?

Nanà è pronta ad aiutarvi ad organizzare al meglio il vostro viaggio! Prima di tutto dobbiamo pensare alla tipologia del viaggio e alla destinazione.

Se rimaniamo in Italia non dobbiamo preoccuparci troppo dei documenti, a parte il microchip obbligatorio. Ma se usciamo fuori dal nostro paese nella valigia del tuo cane ci dovrà essere il passaporto! Per sapere come richiederlo puoi leggere le informazione che abbiamo dato in questo articolo. E mi raccomando informati sempre bene prima sulle regole di accesso del paese in cui andrete. Magari contattando prima l’ambasciata!

Una volta scelta la meta pensiamo come organizzare al meglio tutto quanto!

Premessa: per nostra esperienza possiamo darvi consiglio solo su viaggi in auto o treno. Nanà non ha mai viaggiato in aereo e mai lo farà finchè non cambieranno le leggi che ci obbligano a mettere i nostri amici a 4 zampe in stiva!

Quindi se viaggiamo in auto dobbiamo essere sicuri di avere tutto a norma, per la nostra sicurezza e quella del nostro cane. Una soluzione comodissima se si viaggia con un solo cane è il box auto o il telo copri sedili a cui aggiungiamo la cinta.

Trasportino per auto cane, cosa mettere in valigia del cane
Nanà che dorme comoda nel suo box con cinta.

In caso ci sia più di un cane dovete provvedere con la rete rigida che va installata e poi autorizzata dalla motorizzazione. Altra accortezza è quella di oscurare i vetri dell’auto con delle tendine. Evitate che sia esposto al sole durante il tragitto in auto.

Nanà ci sta comodissima e si fa dei gran sonni. Ora che abbiamo la destinazione e il posto in auto provvediamo a preparare la valigia del nostro cane!

Cosa mettere nella valigia del tuo cane!

  • Passaporto ( per l’estero) e libretto delle vaccinazioni con il numero del microchip.
  • Pettorina, guinzaglio e museruola. Ricordiamo che la museruola non è obbligatoria indossarla ma averla con se in caso sia richiesta.
  • Altra cosa importane che il vostro amico a 4 zampe deve avere è una targhetta con nome e contatti telefonici!
  • Bustine per la pupù! Guardando i nostri marciapiedi non è una cosa così scontata da ricordarvi! Ma soprattutto le dovete usare per raccogliere i regalini dei nostri amici pelosi! Mi raccomando il rispetto per il prossimo e il territorio è alla base del viaggiare!
  • Ciotolina portatile con borraccia per l’acqua sempre fresca!
  • Croccantini sufficienti per il viaggio e snack. Portate la sua solita pappa, evitate di fare cambi in viaggio che potrebbero dargli problemi.
  • Scarpine: in caso di neve, rocce e o scogli. Ma anche nell’eventualità in cui camminando in strada in estate ci rendiamo conto che l’asfalto sia troppo caldo. Ricordatevi che è come se voi camminaste a piedi nudi!
  • Vestitino o cappottino nel caso si viaggi in inverno e in paesi particolarmente freddi.
  • Un asciugamano, non si sa mai venga voglia di un bagno in lago, mare, fiume ai nostri amici pelosi.
  • Spazzola e salviette pe tenerli puliti.
  • Spazzolino e dentifricio per l’igiene orale. E anche per l’alito visto il lungo viaggio tutti insieme in auto!
  • Un cuscino o la sua cuccetta con il suo pupazzetto preferito! Questo è essenziale per farli sentire a casa. Nanà non molla mai la sua scimmietta!
  • Una pinzetta per le zecche soprattutto se viaggiate in estate. Oltre ad aver messo l’antiparassitario prima del viaggio.
  • Cuscinetto rinfrescante da poter mettere anche nel box in auto.

Ovviamente ricordatevi eventuali medicine se ne prende e calcolate bene i giorni. Purtroppo l’estate che Nanà è stata male aveva una lunga cura da fare che prevedeva svariati farmaci. Quindi calcolateli bene e portatene alcuni di scorta, oltre ad avere sempre con voi la ricetta.

Io avevo anche segnato le cliniche veterinarie vicine alle zone in cui soggiornavamo. Chiedete prima anche un consiglio al vostro veterinario di fiducia. Per noi è stato essenziale e di gran sicurezza sapere che il nostro veterinario era tranquillo nel saperci in viaggio durante la malattia di Nanà. Ed è stato rassicurante per noi avere i suoi contatti in caso di necessità.

Se viaggiate con un cane anziano vi saranno sicuramente utili i consigli del nostro amico Gastone: il fedele compagno di viaggi di Martina meglio conosciuta come Viaggi Scritti a Mano!

Se cucciolo abituatelo molto prima ai viaggi in auto con piccole passeggiate sempre più lunghe. Ed è fondamentale una gran dose di educazione! Siate sinceri con voi nel capire se davvero il vostro cane è abbastanza educato e addestrato per poter passeggiare e convivere con altre persone.

Ora che avete preparato la valigia non vi rimane che partire e seguirci sui social nel nostro grande viaggio con Nanà verso il Portogallo!

PS: vi abbiamo linkato i prodotti comprati e testati da Nanà con cui si trova bene.

La città blu del Marocco: visitare Chefchaouen da Fes.

Quando si associa il colore blu a una città molto probabilmente la prima che vi verrà in mente sarà la città blu del Marocco: Chefchaouen.

Stradine blu, casette blu, scalette blu, cielo blu. Sembrerà quasi di ritrovarsi in un sogno. In realtà ci troviamo nella parte settentrionale del Marocco, precisamente ai piedi della catena montuosa del Rif. Infatti il nome della città blu del Marocco, in passato Chaouen cioè “vette”, poi ribattezzata Chef-Chaouen, significa “guarda le vette”. Le vette del Rif, purtroppo, non sono però tra i luoghi più tranquilli di questo paese. La causa sono i traffici illegali di hashish che rendono questa zona poco tranquilla.

Porte instagrammabili a Chefchoauen, Marocco
Porticine colorate di Chefchaouen.

Ma non roviniamoci il sogno e scopriamo insieme tutta la bellezza della “città santa”. Si, questo è un altro appellativo di Chefchaouen. Fondata nel 1471 da Moulay Ali Ibn Rachid, uno dei discendenti di Maometto e dalla popolazione berbera del Rif, divenne poi rifugio per i musulmani ed ebrei che fuggivano dall‘Andalusia. Per secoli fu totalmente proibito l’ingresso agli stranieri. Solo nel 1920 le truppe spagnole riuscirono ad entrare e conquistare la città blu del Marocco fino al 1956. La sua impronta spagnola risalente già a metà del XV secolo è visibile in molti angoli, che ricordano proprio le città andaluse. La sua struttura però è quella tradizionale di una kasbah con la presenza di 4 moschee, 4 Hammam e 4 scuole coraniche.

Ma perchè è blu?

Il suo colore originario era il marrone! E sul perchè si sia poi tinta di blu ci sono tantissime e fantasiose teorie. Si crede sia stata dipinta di blu dagli ebrei per ricordare il colore del Paradiso. O che questo colore sia un efficace repellente contro le zanzare. Altra ipotesi è quella che aiuti a tenere fresche le case riflettendo meglio la luce del sole. Si suppone anche che sia semplicemente per ricordare il mare. Quello che sappiamo per certo è che rimarrà un segreto legato alla bellezza e al fascino che il blu regala a questa città.

Come visitare la città blu del Marocco.

Angoletti instagrammabili della città blu del Marocco, Chefchaouen
Angoletti instagrammabili della città blu del Marocco, Chefchaouen.

Per il tour a Chefchaouen ci siamo affidati a Get Your Guide. Ormai è l’applicazione essenziale nei nostri viaggi. Potrete scegliere tra vari tour. Noi abbiamo optato per la visita in giornata da Fes. Scegliete il tour più adatto a voi, tra gruppo o privato. In entrambi i casi sarete prelevati direttamente al vostro hotel con un mini bus o un’ auto privata. Orario di partenza circa le 8:00. Lungo la strada ci siamo fermati in un punto panoramico sulla riserva naturale di Sidi Chahed a circa 30 km da Fes. Altra sosta per colazione e bagno e poi dritti fino a Chefchaouen. Il paesaggio è molto brullo ma spesso vedrete sugli alberi e sui tetti delle case tanti nidi di cicogne.

Prima di addentravi nella medina della città blu vi fermerete ad ammirare la vista dal basso. La parte più alta della città è la più antica. Quella in cui tra poco vi perderete. Tutto il tour è seguito da una guida ma appena scesi dal mini bus si è aggiunto un simpatico signorotto local che ci ha accompagnato e raccontato tutti i segreti di della città blu del Marocco. A cui tra l’altro è stato davvero difficile tenere il passo! Anche perchè la cittadina punta in alto, che vuol dire tante salite! Avete 4 ore per girare tutta la città e il giro con la guida è stato di quasi 2 ore.

Vi ricordiamo sempre di viaggiare sicuri! Quindi non partite mai senza una buona assicurazione viaggio e sanitaria! Noi ormai ci affidiamo a HeyMondo! E grazie a noi potete avere uno sconto del 10%! Clicca qui!

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Cosa vedere a Chefchaouen.

Il tour con la guida vi darà modo di girarla e di conoscere meglio la sua storia e i suoi angoli nascosti. Il consiglio è quello di fare poi un giro in autonomia. Siamo partiti da Bab el Ain uno dei principali accessi alla medina, una piccolissima porta. Da qui se non accompagnati vi perderete. Che in ogni caso vorrebbe dire scoprire comunque tante meraviglie. Tra i vicoli vivono ancora tante realtà artigianali. Potrete vedere come si tesse un tappeto a mano o come si lavora il legno e respirare il profumo del pane appena sfornato. Non mancherà l’occasione di fare shopping e riportarsi a casa qualche piccolo manufatto.

Tappeti per le strade di Chefchaouen, Marocco
Tappeti per le strade della città blu.

Punto di ritrovo per i cittadini è Plaza Uta el-Hammam in cui rilassarsi in un bar. Da qui scorgerete la Grande Moschea, accessibile solo ai musulmani e la kasbah edificata nel 1672 che merita di essere visitata per il suo lussureggiante giardino e il Museo Etnografico. Il percorso però punta a salire verso le cascate del Ras el Ma. Forse chiamarla cascata è un pò eccessivo ma comunque ha il suo fascino. Appena fuori dalle mura della medina, è perfetta per prendere una cosa fresca e ammirare le donne di Chefchaouen che ancora lavano i panni qui. Il tour con la nostra guida termina in questo punto.

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Torniamo sui nostri passi per ammirare con più tranquillità ogni angolo di questa città. Ci rendiamo purtroppo conto che il turismo qui viene sfruttato il più possibile e in tutti i modi. Vi capiterà spesso di vedere dei bellissimi spot fotografici, delle vere e proprie scenografie in cui poter scattare delle super foto instagrammabili pagando. È vero che si parla di pochissimi euro ma purtroppo questo sistema rischia di rovinare la naturale e tradizionale entità di questa città. Il tempo di concederci un pranzo con un cous cous e ci siamo ritrovati nel punto di partenza per tornare verso il nostro mini bus. Termina così la nostra piccola passeggiata qui. Siamo rientrati a Fes per le 20:00.

Spot romantici nella città blu del Marocco, Chefchaouen
Spot romantici nella città blu del Marocco, Chefchaouen

Per molti potrebbe sembrare un pò una mattata visto il poco tempo a disposizione. In realtà date le ristrette dimensioni di questa città il tempo a diposizione è perfetto per visitarla anche abbastanza in tranquillità. Poi potendo aggiungere una notte sicuramente si ha modo di visitarla fuori dal contesto turistico e magari viverla meglio. Per noi questo tour è stato il modo migliore per visitare Chefchaouen da Fes in giornata. Tanto da aver avuto modo di rientrare la sera nella sua caotica medina e gustarci una tajine. Ed esplorarla con calma seguendo l’itinerario qui.

Ora aspettiamo solo di sentire la vostra su questa perla blu del Marocco e vi aspettiamo sui nostri social.

Singapore dove mangiare e come muoversi.

Singapore è una città dalle mille opzioni, soprattutto sul mangiare. Dai ristoranti lussuosi allo street food stellato. Dagli aperitivi con vista su tutto lo skyline a locali alternativi in quartieri tradizionalistici.

Singapore è dove puoi mangiare spendendo pochissimi euro o concederti in anteprima la carne sintetica! Puoi muoverti con taxi ma anche con l’efficiente rete di mezzi pubblici. E dormire in qualsiasi quartiere perchè avrai sempre modo di arrivare ovunque. Di seguito vi elenchiamo alcuni dei posticini che abbiamo provato durante la nostra visita nella città del leone e alcuni consigli che potrebbero facilitarvi l’esperienza in questa sorprendente città asiatica.

Dove mangiare e bere a Singapore.

Singapore è una città multietnica dove si uniscono la cultura malesiana, cinese e indiana. Questo legame si trova, non solo nella perfetta convivenza religiosa tra le diverse culture ma soprattutto a tavola.

Partiamo da China Town dove non avrete problemi ad assaggiare degli ottimi ravioli cinesi o qualsiasi cosa troviate per i vari locali e bancarelle di questo quartiere. Noi ci siamo seduti ad uno dei tavoli di Ba Dao Guan dove sorseggiando una Tiger, birra locale di Singapore, avendo una vista sulla trafficata Pagoda Street. Un posto che purtroppo ci siamo persi in questo quartiere è Hawker Chan, famoso perchè si tratta di un locale di street food ma stellato! Ve lo menzioniamo sperando riusciate ad andarci voi!

dove mangiare a Singapore, China Town
Pranzo a China Town.

Spostandoci verso Little India abbiamo trovato uno spartano ma favoloso ristorante bordo strada: Raj Wines. Qui abbiamo mangiato una delle migliori Chana Masala mai assaggiate. Si tratta di una zuppa piccante di ceci. E dato che c’eravamo abbiamo anche provato il piatto speciale della casa: zuppa di montone. Tra l’altro a colazione avevamo mangiato solo un “leggero” prata con miele e banana accompagnato da una fumante tazza di Milo. Qui ne vanno pazzi. Si tratta semplicemente dell’equivalente del nostro Nesquik. Eravamo al Syed Cafe, proprio di fronte al Mustafa Centre.

Spostandoci invece nel quartiere arabo di Kampong Glam, dove non faticherete a trovare un locale trendy e colorato dove fermarvi, vi consigliamo per la cena un’ottimo piattone di noodles in questo piccolissimo locale: Eat 3 Bowls.

Ci concediamo un bel cocktails a pochissimi passi di distanza in uno stravagante e stroboscopico locale che fa molto contrasto con la tranquillità della vicina moschea. Blu Jaz Cafe, qui potrete ordinare qualsiasi cocktails con stuzzichini o anche cenare, il tutto con musica sparata al massimo volume!

Se volete fare un aperitivo con vista sulla Marina Bay, assistendo allo spettacolo di uci del Marina bay Sands con un dj set allora vi potete accomodare al Bayside Drinks and Eats.

Ma se cercate qualcosa di più tranquillo, romantico e particolare allora salite al sesto piano della National Gallery. Al Smoke & Mirrors potrete sorseggiare un Singapore Sling con una vista unica sullo skyline di Singapore.

Tra le zone più cool di Singapore non possiamo non menzionare Clarke Quay. Questa vivace e giovanissima zona si affaccia sulle rive del Singapore River e avrete solo che l’imbarazzo della scelta tra i tantissimi locali che propongono piatti da tutto il mondo e megaclub dove passare la nottata. Noi ci siamo limitati a una passeggiata esplorativa. Forse siamo già troppo vecchi per tutta questa vitalità notturna!

Quello che è chiaro che avrete un grande imbarazzo della scelta su dove mangiare e bere a Singapore!

Dove dormire a Singapore.

La nostra esperienza all’Hotel Boss è stata più che positiva. Nella zona tra Kampong Glam e Little India che è molto tranquilla e ricca di locali e ristoranti. Alcuni proprio sotto la bellissima struttura. È dotato di molti comfort quali piscina, lavanderia, palestra e una vista spettacola sulla città. Dalla terrazza con piscina si vede la Singapore Flyer! La nostra camera forse era un pò piccolina ma con tutto l’essenziale e una vetrata con vista. Riuscivamo a vedere Marina Bay. In pratica un ottimo rapporto qualità prezzo. Da quello che abbiamo potuto vedere girando molto a piedi non ci sono zone particolari da evitare. Singapore è molto controllata quindi è sicurissima. Tutto sta al vostro portafoglio e al tipo di viaggio che volete fare. Visto il caldo una struttura con piscina dove recuperare un pò le forze ve la consigliamo!

Come muoversi a Singapore.

Avendo l’hotel in una posizione abbastanza strategica e vicina alle maggiori attrazioni ci siamo quasi sempre mossi a piedi. Compresa la sera anche rientrando ma Marina Bay. In alternativa abbiamo usato molto Grab. Si tratta dell’equivalente asiatico di Uber, scaricate l’applicazione create il vostro account collegando una carta e chiedete la corsa. Ovviamente serve connessione ma come consigliato anche qui prendete subito una sim locale che costa pochissimo e vi garantisce copertura in qualsiasi momento. Abbiamo utilizzato anche i mezzi, pagando singolarmente le corse direttamente sul bus o in metro con il contactless dal telefono a da carta, circa 0,80 SGD. Ovviamente organizzatevi meglio se avete intenzione di arrivare un pò fuori dall’isola come ad esempio a Sentosa Island.

street art di China town, Singapore
Street Art a China Town.

Ora che avete l’itinerario completo per due giorni e che sapete dove poter mangiare e bere a Singapore non vi rimane che prenotare e dirci la vostra su questa città che ha scavalcato ogni aspettativa stupendoci e rendendo questo viaggio indimenticabile!

Sassi di Matera: cosa vedere in 24 ore.

Ormai si sa, ci piace approfittare di qualsiasi scusa per prendere lo zaino e andare a zonzo. Quando poi la scusa è un concerto rock all’interno di un cava di tufo con sfondo i bellissimi Sassi di Matera come farsi scappare questa occasione?

Ma prima di perderci tra le sue bianche stradine e gustarci un peperone crusco in questa perla della Basilicata ci siamo informati sulla storia e la tradizione di questa città che ci ha rapito il cuore con un tramonto mozzafiato.

tramonto romantico a Matera, basilicata
Tramonto romantico a Matera.

Quindi iniziamo scoprendo cosa sono i Sassi di Matera.

I Sassi sono i due grandi quartieri del centro storico della città di Matera: Sasso Barisano, che guarda verso nord – ovest e quindi verso Bari e Sasso Caveoso orientato a sud che prende invece il nome da Mons Caveous cioè da Montescaglioso. Si tratta di insediamenti risalenti al periodo Paleolitico che rendono i Sassi di Matera una delle città ancora abitate più antiche del Mondo. Nel 1993 i Sassi sono dichiarati Patrimonio mondiale dell’Unesco e nel 2019 l’intera città proclamata capitale Europea della Cultura.

Pensare invece che negli anni ’50 veniva chiamata “Vergogna Nazionale” a causa delle gravi condizioni di abbandono e degrado in cui la popolazione viveva proprio all’interno delle sue famose case grotte. Periodo superato grazie a un piano di risanamento voluto nel 1952 da De Gaspari che trasferì gli abitanti dalle grotte alle nuove costruzioni dell’ormai moderna città di Matera. Nei decenni successivi i Sassi sono rivalutati e ristrutturati tanto da esser trasformati in strutture turistiche e musei che hanno portato i Sassi di Matera ad essere poi “orgoglio Nazionale”.

La sua posizione a strapiombo sul canyon delle Gravine la rende ancora più affascinante quando il sole cala e si illumina di mille lucette sembrando un presepe. Attraversando il ponte tibetano vi ritroverete nel Parco della Murgia Materana dove si trovano dei resti di villaggi trincerati e circa 150 chiese rupestri . Noi purtroppo non siamo riusciti a visitarli perchè le temperature a luglio sono troppo alte, parliamo di 43 gradi nella giornata in cui siamo stati. Questo però vuol dire che torneremo presto.

Ma cosa vedere in una giornata nella città dei Sassi?

Prima di tutto vi consigliamo di non visitare Matera nei periodi più caldi dell’anno! Rischiate purtroppo di appesantire la visita e avere difficoltà nel poter fare alcune attività come il trekking alla Gravina che noi non vediamo l’ora di recuperare presto! Ma comunque il caldo non ci ha fermato nel poter fare tante altre attività!

  • Cisterna del Palombaro lungo. Chiamata anche Duomo dell’acqua, si trova in piazza Vittorio Veneto a circa 16 metri di profondità. Si tratta di una delle 5 grandi cisterne che raccoglievano e smistavano acqua in tutta la città. Il Palombaro lungo è la più grande di queste realizzata in seguito a uno scavo fatto in diversi periodi. Il pozzo è stato distrutto nel 1927 in concomitanza con la realizzazione di un acquedotto moderno. Fu totalmente dimenticato fino al 1991, anno in cui si decise di esplorare la cisterna di cui si conosceva l’esistenza ma non la sua reale dimensione. Oggi è possibile visitarla passando su delle pedane. Il costo del biglietto è di 3€ e il tempo di permanenza è di 15 minuti.
  • Casa Grotta di Vico Solitario. Avrete modo di poter visitare più case, questa è quella che abbiamo scelto noi. Si trova dopo la chiesa di San Pietro e Paolo, troverete delle indicazioni ad aiutarvi. Qui potrete conoscere le condizioni di vita della popolazione Materana fino al suo trasferimento nella città moderna, voluto nel 1952 da Alcide De Gasperi. La legge sui Sassi fu emanata in seguito alle ormai degradanti condizioni in cui la popolazione viveva in queste case a partire dal 1800, in seguito a una grande crisi economica. Qui le condizioni di vita erano al limite dell’igiene. Le famiglie vivevano in queste grotte di pochi metri in compagnia del proprio bestiame. Interessante sarà anche la visita alla neviera. Siamo rimasti a bocca aperta nello scoprire il processo di conservazione della neve per uso alimentare, per la conservazione dei cibi, ed uso medicinale per abbassare ad esempio la febbre durante le epidemie. Ma raggiunto ormai l’appellativo di “Vergogna Nazionale”, i Sassi di Matera furono svuotati e abbandonati, fino a quando verranno poi rivalutati grazie al cinema. Farà infatti da scenario a grandi film grazie a registri quali Pasolini e Mel Gibson solo per citarne alcuni. I Sassi di Matera tornano così a rivivere grazie anche a grandi lavori di ristrutturazione che hanno portato queste grotte a diventare musei, ristoranti o rilassanti hotel con Spa. Tanto poi da ricevere le onorificenze sopra menzionate. Costo del biglietto: 5€. Controllate sul sito tutti gli orari e le aperture.
l'interno di una casa grotta
L’interno della casa grotta.
  • Le sue innumerevoli chiese rupestri. Tra tutte le chiese rupestri che potrete visitare a Matera non potete farvi scappare la bellissima Chiesa di Santa Maria di Idris. La vedrete sovrastare sul Sasso Caveoso. In realtà si tratta di un complesso di due chiese scavate nella roccia: Monterrone. La prima, la chiesa di Santa Maria di Idris o dell’Idria risale al XIV secolo. Qui troverete dei resti di affreschi rupestri restaurati ma di cui rimane poco. Tramite un piccolo varco potrete accedere alla seconda chiesa: San Giovanni in Monterrone. Questo varco fu aperto nel XIX secolo proprio per rendere comunicanti le due chiesette, quest’ultima risalente al XII secolo. Potrete usufruire di un biglietto cumulativo che con 7€ vi darà l’accesso anche alla chiesa di Santa Lucia alle Malve, sempre se come me non perdete il biglietto con lo scontrino. Usciti da qui vi troverete davanti una vista fantastica sul Parco della Murgia Materana. Una visita è d’obbligo anche alla più grande chiesa rupestre di Matera: San Pietro Barisano.
Chiesa di Santa maria di Idris, Matera, italia
Chiesa di santa Maria di Idris.
  • Una chiesa che purtroppo ho trovato chiusa ma avrei tanto voluto approfondire è la chiesa del Purgatorio. Vi basterà guardare la sua macabra e minacciosa facciata per capire perchè va sicuramente menzionata. In stile Barocco, i teschi scavati nel tufo e incisi nel portone di legno la rendono davvero unica nel suo stile. Edificata tra il 1725 e il 1747, voluta dai cittadini e dalla Confraternita della morte, come luogo dove poter pregare i defunti. Il suo interno sembra altrettanto interessante, con affreschi che raffigurano scene del Purgatorio. Oggi ospita messe cristiane e ortodosse.
  • I belvedere sui Sassi di Matera. Per poterla ammirare al meglio è opportuno recarsi in uno dei suoi Belvedere. Menzioniamo tra i più belli: Belvedere Luigi Guerricchio , Belvedere Piazzetta Pascoli, Piazza San Pietro Caveoso, PIazza Duomo e Belvedere Murgia Timone al di fuori dei sassi. In quest’ultimo potete arrivare con l’auto o percorrendo un trekking che attraversa il ponte tibetano che vi darà la possibilità di vedere il villaggio Neolitico e il parco Archeologico delle Chiese Rupestri.

Dove mangiare e bere tra i Sassi di Matera.

Abbiamo camminato così tanto che è giunta l’ora di ricaricare un pò le batterie con qualcosa di tipico. Iniziamo dalla colazione:

Pasticceria Schiuma: qui abbiamo assaggiato quelle che dicono siano le Tette delle Monache più buone di Matera. Si, in realtà si tratta di un dolce tipico della vicina Altamura ma vista la vicinanza tra le due città, questo dolcetto ripieno di crema si è diffuso anche nelle pasticcerie lucane.

Pranzo:

L’antica Credenza alla Locanda: qui abbiamo mangiato dei piatti fantastici della tradizione ma rivisitati in chiave moderna, come le bombette o le orecchiette con le cime di rapa e il peperone crusco. Accompagnati da un’ottima scelta di vini locali che potete prendere al bicchiere. Lasciate lo spazio per il dolce e qui vi consigliamo gli Sporcamuso. Scoprite da voi cosa sono.

pranzo l'antica credenza, Matera
Pranzo super con vino locale da L’antica Credenza.

Aperitivo e dopo cena:

Zipa Cafe: per una vista su tutta la Gravina sorseggiando dei cocktail particolari. Tipo: mai bevuto un cocktail con il basilico?

Charlie’s Speakeasy: anche qui una scelta di cocktail preparati da loro. Io ho bevuto nel cappello di un mago.

Area 8: simpatico locale vintage in cui arrivare però il prima possibile!

Ora un pò di informazioni base le avete. Noi dobbiamo tornare per attraversare il ponte tibetano e fare il trekking della Gravina così con la scusa ampliamo anche la lista dei locali!

Nel mentre speriamo di leggere qui sotto le vostre avventure in questa città che in così poco tempo ci ha sorpreso ad ogni angolo!

Singapore e Malesia: come organizzare e cosa portare con se!

La nostra prima volta in Asia è stata in due paesi che in realtà non avevamo mai seriamente preso in considerazione. O per lo meno Singapore in realtà era nella mia Wish List già da piccola. Conoscete la canzone “Singapore” dei “I nuovi Angeli?”

Singapore, vado a Singapore
Vi saluto belle signore!

Ecco tutto è partito da lì, ancora prima di scoprire dove fosse questa città. La Malesia è venuta di conseguenza.

Decisa la meta del nostro viaggio, Singapore e Malesia, ho monitorato per qualche giorno i voli, fino a quando  ho deciso che il prezzo era nella media, per il periodo e per il poco anticipo. Abbiamo prenotato la nostra partenza solo 40 giorni prima! Volo A/R operato da Qatar Airways, prenotato però con Malaysia Airlines con entrambi gli scali a Doha. Costo a persona del biglietto aereo: 730€ . Entrambi i voli per e da Kuala Lumpur.

Documenti necessari per l’entrata a Singapore e Malesia

  • Singapore

Passaporto con validità 6 mesi dalla data di scadenza, non serve visto per soggiorni turistici che non superino i 90 giorni. Per eventuali dubbi o visti diversi da quello turistico vi consigliamo sempre di aver conferma controllando sul sito della Farnesina Viaggiare Sicuri o contattare le ambasciate. Non ci sono vaccini obbligatori, noi però qualche settimana prima della partenza ci siamo rivolti al nostro Centro Vaccinazioni Internazionali dove ci hanno consigliato vaccino Epatite A, Tifo e Antitetanica, che abbiamo deciso di fare per partire tranquilli. Cosa importantissima è l’assicurazione sanitaria. Noi abbiamo come sempre stipulato un’assicurazione completa viaggio, bagaglio e sanitaria con HeyMondo. E grazie a noi potete avere uno sconto del 10%. Approfittatene e non partite mai senza assicurazione!

Sconto Heymondo 10%
Singapore by night, Singapore
Singapore by night.
  • Malesia

Passaporto valido 6 mesi dalla data di scadenza, non è necessario alcun visto per soggiorni turistici non superiori a 90 giorni. Per tutto il resto vi rimandiamo a quanto scritto su Singapore.

Itinerario e spostamenti interni tra Singapore e Malesia

Il nostro volo è stato andata e ritorno da Kuala Lumpur. Ma decidiamo di iniziare il nostro viaggio da Singapore arrivandoci in bus appena atterrati a Kuala Lumpur. In circa 5 ore di viaggio eravamo a destinazione. Tutti i bus presi in questo viaggio, sono stati prenotati tramite l’applicazione Easybook, un motore di ricerca per qualsiasi tipologia di mezzo molto utilizzato nel sud est asiatico. Ricordatevi che una volta arrivati in stazione, ci si deve recare comunque in biglietteria per farsi stampare il biglietto. Purtroppo ancora vogliono il cartaceo!

I viaggi in bus sono sempre stati abbastanza piacevoli, a parte la mancanza del bagno. Prima di arrivare a Singapore bisognerà scendere per i controlli alla dogana malesiana, risalire per pochi km e scendere per l’entrata nella città stato. Questo sali e scendi porta via un pò di tempo, soprattutto se tuo marito decide di perdere il bagaglio! Perchè si dovrete scendere con tutti i bagagli. Tranquilli lo abbiamo poi ritrovato! Il nostro soggiorno a Singapore è durato 3 giorni e 3 notti.

Da qui ci siamo spostati nuovamente in bus direzione Isole Perhentian. Quindi primo viaggio in Bus da Singapore a Kuala Lunpur 5 ore. Da Kuala Lumpur a Kuala Besut, che è il porto per le isole Perhentian, purtroppo durato un pò più del dovuto, circa 13 ore invece delle 8 programmate. Viaggiare nel weekend, nel nostro caso la notte tra venerdì e sabato, vuol dire incontrare il traffico dei locali in vacanza anche loro, più purtroppo, dei brutti incidenti lungo la strada.

isole Perhentian, Malesia
Isole Perhentian.

Per arrivare alle isole Perhentian il porto è Kuala Besut. I biglietti per i traghetti li potete acquistare direttamente lì. In circa mezz’ora di avventuroso viaggio sarete sulle isole. Noi abbiamo soggiornato per 4 notti su Palau Besar, la più grande delle 2 isole. Per spostarsi poi tra un’isola a l’altra o per le varie spiagge ci sono i water taxi. Tenete presente che gli spostamenti in barca sono soggetti alle condizioni del mare.

Dalle Perhentian siamo tornati a Kuala Lumpur con un volo interno operato da Air Asia, A/R circa 60€ in due. L’aeroporto di partenza e arrivo per le Perhentian è Kota Bharu a circa un’ora da Kuala Besut, per arrivarci abbiamo preso una navetta prenotata dal nostro hotel.

Nel nostro itinerario iniziale ci sarebbe dovuto essere un tour giornaliero al Taman Negara ma abbiamo poi cambiato programma all’ultimo. Abbiamo deciso di saltare il Taman Negara e andare alle Cameron Highlands. Avevamo purtroppo poco tempo e abbiamo deciso di fare la gita in giornata alle più grandi piantagioni di the verde del sud est asiatico. Il nostro tour è stato organizzato dalle ragazze del Centro Turistico di Kuala Lumpur, il MATIC, il giorno prima. Costo: 730 RM in due. Abbiamo avuto una guida personale che ci ha portato per i vari luoghi di interesse dalla mattina alle 7, al rientro per le ore 20. Agenzia di riferimento Avin Travel.

Piantagioni di the a Cameron Highlands, malesia
Piantagioni di the verde nelle Cameron Highlands, Malesia.

Per spostarsi dall’aeroporto di KL c’è il Klia Express, un trenino che vi porta fino al centro città in circa un’ora. Per il rientro abbiamo optato invece per un Grab.  Grab è un delle applicazioni che dovrete assolutamente scaricare: è l’equivalente di Uber asiatico. 

Connessione internet!

Una delle prime cose da fare appena atterrati è acquistare una Sim Locale, con circa 7/10€ avrete una Sim con GB illimitati. Ne dovrete acquistare una per paese. Le trovate nei negozietti di elettronica o in piccoli negozi che vendono un pò di tutto.

Moneta locale

A Singapore potrete pagare con il Dollaro di Singapore: SGD. Un dollaro sono circa 0,70€. Abbiamo quasi sempre pagato con le carte tranne nei mercati. Quindi tenete sempre qualche soldo. Noi come sempre ritiriamo direttamente agli ATM, la maggior parte delle volte direttamente in aeroporto.

In Malesia invece pagherete con il Ringgit: MYR o RM. Un RM equivale a 0,20 RM. Anche in Malaysia se andate per mercati e negozietti preparate sempre soldi in contante. Soprattutto se andate in zone un pò più remote. Alle isole Perhentian non ci sono ATM e spesso le carte danno problemi di linea.


Dove abbiamo dormito

Tutti i pernottamenti del nostro viaggio a Singapore e Malesia sono stati prenotati tramite la piattaforma Booking.com.

Sinagapore: Hotel Boss molto elegante e in una posizione strategica. Camere forse un pò troppo piccole. Area relax con palestra e piscina fantastica. 

Isole Perhentian: Suhaila Palace per noi è stato perfetto: davanti la spiaggia, camera molto spartana ma spaziosa e con personale super gentile. Aria condizionata e ventilatore. 
Kuala LumpurCeylonz Suites by MyKey è un affitta appartamenti, dotati di vista spettacolare su Kuala Lumpur, cucina, ampi spazi e una piscina con una vista mozzafiato.

vista dall'hotel di Kuala Lumpur, mlaesia
Vista dall’hotel di Kuala Lumpur.

Cosa mettere in valigia

Il clima a Singapore e in Malesia è sempre molto caldo e umido. Quindi vestiti freschi e leggeri, una felpa o giacchetta per quando si entra nei ristoranti o luoghi chiusi, in cui l’aria condizionata è purtroppo al massimo. Da avere con se anche nel caso in cui si voglia visitare qualche tempio o moschea. Scarpe super comode e scarpe da trekking nel caso in cui decidiate di esplorare la giungla. Scarpe da scoglio per il mare. 

Portate tutti medicinali di cui normalmente avete bisogno, tra cui un antidiarroico e un grande consiglio è quello di iniziare e continuare durante il viaggio una cura di fermenti lattici. Spray antizanzare e uno dopo puntura. Noi siamo abituati a mangiare piccante e speziato ma ricordate anche che l’igiene in alcuni posti, soprattutto nei mercati non è sempre al massimo. L’acqua sempre e solo in bottiglia! Cercate di godervi al massimo tutto il local food che potete ma con le dovute attenzioni!

Vista di Kuala Lumpur da KL Tower, Malesia
Vista su Kuala Lumpur dalla KL Tower.


Avevate mai preso in considerazione di visitare questi due Paesi? Trovate gli itinerari completi di Kuala Lumpur e Singapore qui.

Direi che ora siete abbastanza informati e non vi resta che prenotare e raccontarci la vostra avventura! E seguiteci sui nostri social per le nuove avventure!

Firenze Pet Friendly: una passeggiata a 4 zampe.

Molto spesso viaggiare con un cane non è cosa facile, ma con un pò di impegno e organizzazione siamo riuscite a trasformare anche Firenze in una città Pet Friendly.

Era da un pò che mancavamo da Firenze e avevamo voglia di farci una bella passeggiata e terminare la giornata con una bella cena con l’immancabile Fiorentina. Così caricati gli zaini e Nanà ci siamo diretti verso la città del sommo poeta.

Premessa: non troverete il classico itinerario culturale ma una semplice passeggiata di una giornata in modalità Firenze Pet Friendly! Purtroppo sappiamo che i nostri amici a 4 zampe non possono sempre entrare ovunque. Però vediamo insieme come passare una giornata in compagnia dei nostri pelosetti a Firenze!

Ma primissima cosa importante: dove parcheggiare a Firenze?

Firenze è una città in cui con la macchina si hanno grandi difficoltà. Ma negli anni abbiamo trovato alcuni posti che ci sono risultati molto comodi.

In primis se non avete grande voglia di girare tanto potete scaricare l’applicazione “Firenze Parcheggi”. Noi abbiamo sfruttato la vicinanza dell’hotel al parcheggio Parterre a circa venti minuti dal centro. Purtroppo parliamo di 15€ di parcheggio per l’intera giornata.

Mentre se vi va di girare e camminare vi segnaliamo i parcheggi a Piazza Piave, gratuiti la domenica. Valida alternativa anche il parcheggio adiacente la Coop in via Nenni Torregalli e poi andare con la tramvia. Noi quest’ultima volta abbiamo lasciato l’auto al parcheggio di Piazzale Michelangelo, 1€ l’ora, però potete ammirare una delle viste migliori su Firenze!

Vista da Piazzale Michelangelo, Firenze Pet Friendly
La vista da Piazzale Michelangelo.

Noi abbiamo parcheggiato qui perchè scendendo verso sinistra vi ritroverete nel Giardino delle Rose.

Questo fantastico giardino proprio sotto piazzale Michelangelo è aperto tutti i giorni dalle 9:00 al tramonto e oltre a essere gratuito è anche Pet Friendly! Il vostro amico a 4 zampe potrà passeggiare in questo parco munito di guinzaglio. Opera dell’architetto Giuseppe Poggi, lo stesso del Piazzale soprastante, fu inaugurato nel 1865. Contiene più di 350 rose antiche, ma malgrado il suo nome qui potrete trovare anche un giardino giapponese donato dalla gemellata città di Kyoto, oltre a alcune opere dell’artista belga Jean Michel Folon.

Opere al Giardino delle Rose di Firenze
Opera di Jean Michel Folon all’interno del giardino delle Rose.

Usciti dal giardino entrerete nelle mura di Firenze da Porta San Minato, arrivando a Lungarno Serristori. Abbiamo attraversato Ponte Vecchio e siamo arrivati alla Cattedrale di Santa Maria del fiore. Qui avevamo da un pò adocchiato un posticino adatto a noi. Un negozio di vinili con annesso pub! E attenzione: con vista sulla cattedrale! Si tratta del Move On. Ci siamo limitati però a un piccolo aperitivo con una delle loro scelte di birra alla spina, con Nanà sempre al nostro fianco.

Belli carichi ci siamo diretti alla Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella, in via della Scala 16. Si tratta di una delle farmacie più antiche del mondo, risalente al XIII secolo, periodo in cui si stabilirono qui i frati domenicani che si impegnarono nella creazione di preparati curativi tra cui la loro famosissima Acqua di Rose. Qui potrete fare un viaggio olfattivo in cui tutto viene ancora preparato secondo la tradizione secolare. Così come la bellezza della struttura che fa parte del complesso conventuale di Santa Maria Novella, dove antichi affreschi ed eleganti arredi raccolgono gelosamente questa collezione di profumi di altre epoche. La bellissima entrata floreale vi darà accesso alla farmacia, non perdetevi però l’istallazione audio visiva che trovate in una saletta destra dell’entrata: Blooming in Paradise di Felice Limosani. E anche qui Nanà ha potuto fare la visita con noi.

Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella, firenze
Perdetevi tra i mille profumi.

Abbiamo continuato la nostra passeggiata fiorentina tra i classici di questa città e ci siamo immortalati in 4 bellissimi scatti nella fotoautomatica di via dell’Agnolo. Ci siamo poi fermarti per una schiacciata con una fresca birra da Note di Vino, che avevo segnato anche per i loro mini coni di formaggio blu, di cui sono rimasta più che soddisfatta!

Tutto questo andava bruciato e quindi perchè non camminare fino all’Orto del Pernaso? Parliamo di una splendida terrazza in cui vive un coloratissimo serpente nella parte alta del giardino dell’Orticoltura da cui ammirare un panorama mozzafiato su Firenze. L’idea di questo serpentone, che per altri è un drago che affianca tutta la scalinata, è nata dalla mente di Marco Dezzi Bardeschi, portato a termine nel 1990. Potete accedervi o dall’alto di via Trento o da via Bolognese. Nel giardino basso trovate anche un tepidario in cui potrete trovare alcuni eventi o rinfrescarvi nel vivace bar. Anche qui l’entrata è gratuita, con accesso agli amici a 4 zampe che hanno anche un’area riservata. Siamo così riusciti a trovare modo di passeggiare per una Firenze Pet Friendly!

Il serpentone degli Orti del Parnaso, Firenze con Cane
Nanà e Riccardo sotto il Serpentone!

Abbiamo camminato così tanto che si è fatta l’ora di cena. O meglio l’ora di andare nel luogo che in realtà era lo scopo principale della nostra visita qui a Firenze. E sempre a mangiare finiamo!

Ma questa volta la cena non è stata solo per noi. Abbiamo scoperto di recente che uno dei nostri ristoranti preferiti di Firenze ha avuto un’idea unica!

Accogliere i nostri amici pelosi come dei veri ospiti servendo pasti anche a loro! Un locale più Pet Friendly di così noi ancora dobbiamo trovarlo! Quindi come potevamo non portare Nanà ad assaggiare un dei loro 4 menù che sono stati interamente studiati con la collaborazione della loro veterinaria di fiducia.

Parliamo di Il Latini, storico ristorante di Firenze che è qui dal lontano 1911. La nostra prima visita in questo ristorante risale a qualche anno fa quando ancora si mangiava tutti insieme alle grandi tavolate. Il Latini nasce come fiaschetteria dove condividere oltre al pasto anche chiacchere ed esperienze di vita. Infatti noi ricordiamo quella cena anche per un’amicizia nata proprio a quelle tavolate, che purtroppo sono scomparse causa Covid e cambio di mentalità delle nuove generazioni, cosa che ci ha davvero rattristati. E così siamo tornati con grande piacere con la nostra Nanà che è stata accolta con grande calore dai proprietari.

 
Ristorante Il Latini, con menù Pet Friendly a Firenze

Il bello di un ristorante non è solo nel suo menù e nella sua qualità, che qui non ha bisogno di presentazioni, ma anche nella cordialità e disponibilità del personale. Abbiamo avuto modo di farci raccontare, proprio dalla persona che ha avuto l’idea del menù a 4 zampe, l’origine di questa iniziativa. Tutto nasce da un grandissimo amore per i loro cucciolotti pelosi con cui spesso condividono viaggi. E sapendo bene quanto può essere a volte complicato trovare strutture che ci consentano di accedere con un cane o più, loro hanno pensato di dare invece oltre che ospitalità anche la possibilità di un pasto. E da qui l’idea di un menù pensato e realizzato appositamente per loro.

È stato bello scoprire con quanto amore è stata intrapresa questa iniziativa e quanto felici ne siano della loro riuscita. E Nanà è stata felicissima di trovarsi davanti il suo piatto con arista di maiale e mele! Ci è mancato poco che le rubasse il piatto Riccardo ma per fortuna è poi arrivata la sua Fiorentina da 1,7kg!

Anche questa volta siamo usciti più che soddisfatti di aver mangiato una delle migliori bistecche di Firenze, accompagnata degli immancabili crostini toscani che adoro! E questa volta anche Nanà è uscita contenta da un ristorante!

Ristorante Il Latini, Pet Friendly a Firenze

Ringraziamo di cuore i proprietari che ci hanno dedicato il loro tempo anche se durante l’orario di servizio, a raccontarci con amore la loro passione per i nostri amici pelosi e quella per il loro lavoro. Abbiamo apprezzato tanto non solo la cura nel nostro servizio ma soprattutto quella nell’aver accolto Nanà. Il Latini continua a regalarci non solo cene memorabili ma ricordi di splendide chiaccherate. Speriamo di ritrovare presto anche le tavolate!

Questa lunga giornata per una Firenze Pet Friendly si è conclusa così, con il pancino pieno per tutti e tre! Ma abbiamo camminato tanto eh!

Ora tocca a voi offrire la cena al vostro pelosetto! Vi aspettiamo alla prossima passeggiata Pet Friendly e seguiteci sui nostri social per non perdere le prossime avventure di Nanà!

Fes: alla sua scoperta in una giornata!

Situata nella regione del Medio Atlante e patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, Fes è la città Imperiale più antica del Marocco, sorta intorno al 790 D.C. Fes el Bali la sua antica medina, è la più grande medina pedonale del Marocco e del mondo, con i suoi 15 Km di muro che circonda le sue stradine strette e incasinate. Qui sicuramente non faticherete a realizzare di essere in Marocco!

Ma non fermatevi solo alla sua vecchia medina, perchè offre molto anche al di fuori e il modo migliore per visitarla è avere una guida con auto che vi faccia scoprire i suoi luoghi meno battuti. Anche perchè Fes ha ben due medine: Fes el Bali e Fes el Djdid in cui vive la comunità ebraica del Marocco, all’interno del loro quartiere: Mellah.

medina di Fes,
La vecchia medina: Fes el Bali.

Noi siamo arrivati a Fes con il treno direttamente da Rabat. Usciti dalla stazione centrale abbiamo optato per un taxi che ci ha portati appena fuori dalla medina per poter poi proseguire a piedi fino al nostro Dar. Il costo della corsa è sempre una spesa minima, circa 5€. L’autista si era anche proposto di farci da guida per la città ma avevamo già accordi con il proprietario del nostro Dar. Quindi tenete presente che vi capiterà anche questo e valutate perchè sicuramente girare la città con una persona del posto vi darà modo di vedere molto di più, ma affidatevi a qualcuno che sia davvero preparato.

Da dove iniziare a scoprire la caotica ma fascinosa Fes?

La medina. Sicuramente questo è il punto di inizio per chiunque voglia da subito catapultarsi nella vera anima di questa città. Venendo dall’elegante e quasi tranquilla Rabat, Fes ci ha praticamente dato una botta in pieno viso. Cavalli e asini che portano merce nelle strettissime stradine di questa medina medievale, pollame pronto al macello e gatti che passano tranquilli sopra i banchi di lavoro. Le urla dei venditori e il via vai di ragazzi che si rincorrono urtando i passanti curiosi che ammirano la vita di questa città svolgersi così caoticamente. L’odore forte e acre della carne di cammello alla brace e il profumo dei dolci appena fritti e colati di miele. Ogni cosa qui ha il suo opposto. E non potrete, soprattutto appena arrivati, rimanere sbigottiti ma anche ammaliati.

porta blu , Bab Boujeloud
Bab Boujeloud la porta blu.

Il ragazzo che gestisce il nostro Dar appena arrivati ci ha dato un’unica indicazione su cosa fare nella medina: perdetevi! E fidatevi che non è difficile! Ci siamo ritrovati a camminare per colorati e allegri vicoli e poi improvvisamente: una pecora! Quando i vostri piedi non reggeranno più cercate l’insegna di qualche caffe con terrazza e ammirate il panorama tranquillo e silenzioso sorseggiando un the. Vi consigliamo di entrate dalla bellissima porta Bab Boujeloud, la porta blu eretta nel 1913.

Addentrandovi da qui nella medina avrete modo di vedere subito la grandiosa Madrasa Bou Inania, una scuola coranica tre la più importanti del Marocco risalente al XIV Sec. Perdetevi poi nel souk per provare l’esperienza sensoriale che vi abbiamo raccontato pocanzi. Perdendovi sicuramente vi ritroverete a Place Nejjarine, su questa splendida piazza svetta la Fondouk Nejjarine risalente al XVIII, era luogo di riposo per mercanti viaggiatori, oggi ospita il Museo del legno e dei mestieri. Questo percorso lo abbiamo fatto da soli perdendoci e ritrovandoci a volte anche con l’aiuto di Google Maps, che non sempre ma spesso vi aiuterà a ritrovare la strada.

Palazzo reale Fes
Il grande Palazzo Reale.

Palazzo Reale o meglio Dar el-Makhzen, si trova appena fuori dalla medina. Si tratta del palazzo reale più grande e antico di tutto il Marocco. Come le moschee anche i palazzi reali non sono visitabili. Quindi potete ammirare le sue sette porte che rappresentano i giorni della settimana e i livelli della Monarchia. Anche qui è difficile arrivarci da soli. da qui però potete visitare la Mellah e la medina nuova o meglio Fes-el-Jedid.

Borj Sud. Si tratta della fortezza sud da cui poter ammirare una vista fantastica su tutta Fes e inoltre vedere la fortezza nord proprio di fronte a voi. Qui è essenziale una macchina.

Le Concerie. Capirete di essere arrivati nel posto giusto non appena riceverete un ramoscello di menta. Cosa ci dovrete mai fare? Le concerie sono i luoghi in cui si lavorano a mano le pelli. A Fes ne sono rimaste 4 e sono le più antiche del mondo. Si trovano a sud della medina, vicino al fiume la cui presenza è essenziale per la lavorazione delle pelli e la loro pulitura. Grazie alla nostra guida abbiamo visitato la Concerie Chaouwara, la più antica risalente circa a 1000 anni fa.

Concerie Chaouwara, a Fes
Conceria Chaouwara

Si entra direttamente dai negozi che poi vendono il prodotto finale. Capirete appena arrivati che il ramoscello di menta è essenziale per affrontare il fortissimo odore dei prodotti utilizzati per la lavorazione delle pelli. Varcata la soglia della terrazza vi ritroverete davanti tante vasche ad alveolo, un tripudio di colori. La nostra guida ci ha sapientemente spiegato passo passo il duro lavoro che giornalmente affrontano i conciatori per arrivare al prodotto finale che servirà poi per una bella borsetta. Le pelli una volta arrivate in conceria sono lavate e pulite dal grasso dell’animale. Comunemente sono lavorate le pelli di capra, mucca, pecora e cammello, quest’ultimo utilizzato per prodotti particolari data la sua resistenza. Le prime vasche in cui vengono immerse sono quelle contenenti orina di bovino, calce, acqua e sale. Qui come da tradizione vengono utilizzati solo ed esclusivamente prodotti naturali, nulla di chimico!

Il secondo passaggio è quello nelle vasche bianche che contengono deiezioni di piccione. E mi sono chiesta: ma dove la prendono tutta questa pupù?

Concerie a Fes, marocco
Non proprio una foto romantica ;-P

E qui siamo venuti a conoscenza del fatto che la “Pastilla” che tanto abbiamo mangiato e apprezzato in questi giorni, non è di carne di pollo ma di piccione. Quindi la maggior parte dei ristoratori ma anche dei cittadini ha delle gabbie in cui oltre a tenere i volatili raccolgono i loro escrementi per venderli poi al kg. Ed è proprio da queste vasche che arriva il forte odore, o meglio puzza, che vi costringerà a tenere ben attaccato al naso il ramoscello di menta. Praticamente le feci di piccione sono ammoniaca naturale. Dopo di che le pelli sono fatte seccare al sole per 3 giorni e poi immerse nelle vasche colorate. Il giallo è dato dalla curcuma, il rosso dai semi di papavero, l’henne per i colori scuri e così via utilizzando sono elementi naturali. Una volta secche sono pronte alla lavorazione.

Scesi all’interno dei negozi vi renderete conto dei colori fantastici che vengono fuori da questi 15 giorni di duro e faticoso lavoro, che viene portato a termine con grandissimo orgoglio da chi ha ereditato questo mestiere secolare.

Non siete tenuti a comprare nulla, ma se dovete fare qualche souvenir o magari vi serve una cinta qui sicuramente potrete aiutare l’artigianato locale.

Art de Poterie Ach. Una fabbrica artigianale di ceramica. Qui potrete scoprirete come vengono realizzati tutti i bellissimi mosaici che ornano porte e fontane. Anche qui inutile dirlo parliamo di una tradizione secolare di cui vanno molto orgogliosi tanto che il governo marocchino sta convenzionando queste attività che cercano sempre di più di divenire importanti punti turistici. Abbiamo avuto modo di conoscere un ragazzo che parla italiano che ci ha saputo raccontare tutta la nascita di queste meraviglie artigianali. Dalla raccolta dell’argilla alla montagna alla sua essiccazione e lavorazione. Il lungo processo di creazione di vasi, mattonelle e delle immancabili tajine.

fabbrica di ceramiche a Fes,
Le splendide opere in ceramica.

La loro lunga cottura in forno a più di 1200 gradi e alla mano finale della colorazione. Ci lavorano anche molti giovani che erano felici di far vedere il loro lavoro e che ci incitavano a riprendere e fotografare proprio per farsi conoscere a livello turistico. Per noi è stato molto interessante dato che è stata la prima volta che in una sola giornata provavamo l’emozione di assistere alla lavorazione di prodotti artigianali e autoctoni e soprattutto di essere accompagnati da persone così fiere del loro lavoro che si illuminavano ad ogni nostra domanda. Questo è il bello del popolo marocchino: l’orgoglio e l’entusiasmo con cui parlano del proprio paese e delle proprie tradizioni e più chiedete e più saranno felici di rispondervi.

Dove soggiornare e mangiare.

Come per Rabat, anche a Fes abbiamo scelto di dormire in una tipica struttura marocchina. Questa volta però un Dar, che letteralmente vuol dire proprio “casa”. Appena dentro le mura della vecchia medina: il Dar Kenz Fes.

Qui ci ha accolti Mostafa il ragazzo che gestisce questa struttura che risale a circa 300 anni fa. Un bellissimo Dar ristrutturato che da inoltre la possibilità di fare colazione e anche cena tipica marocchina. E se pensate di soggiornare qui vi consigliamo vivamente di prenotare una cena, preparata e servita dalla gentilissima zia di Mostafa. Le camere sono spaziose e ovviamente affacciano sul cortiletto interno che è una vera oasi di pace. Mostafa su richiesta vi potrà portare alla scoperta di Fes. Ma dovrete contattarlo per tempo. Noi abbiamo avuto la fortuna di poter passare tutto il primo pomeriggio in giro con lui che ci ha mostrato angoli di Fes che altrimenti soli e a piedi non avremmo mai scoperto.

Per mangiare, oltre all’opzione cena nel nostro Dar, abbiamo avuto modo di gustare qualche pasto in giro per Fes, tra i nostri consigliati vi elenchiamo:

Sunshine Coffee: questo posticino nascosto in un vicolo colorato della medina offre anche una bellissima terrazza. Abbiamo assaggiato i loro centrifugati accompagnati da una tajine di cous cous con pollo e tfaya.

cous cous con tfaya, marocco
Cou Cous con pollo e tfaya.

British Saloon: purtroppo Riccardo ogni tanto vuole fare l’esperimenti di provare la pizza all’estero. Abbiamo scelto questa sorta di disco pub all’americana per provare la pizza e poterci bere una birra. La pizza ovviamente non ve la consigliamo ma se volete un drink o una birra locale qui trovate delle buone scelte. E se ve lo stesse chiedendo, sì birre marocchine come ad esempio la Casablanca. Raro trovarle ma se cercate nei posti più turistici come questo avrete modo di bere qualcosa di alcolico e locale.

Abbiamo provato altri piccoli posticini di cui purtroppo era complicato anche capire il nome ma di cui forse potete fare a meno! Però se cercate un posto tranquillo per un the, andate sul sicuro ovunque, puntate magari a quelli con terrazza in modo di avere anche un pò di pace dal trambusto della medina.

Vi ricordiamo sempre di viaggiare sicuri! Quindi non partite mai senza una buona assicurazione viaggio e sanitaria! Noi ormai ci affidiamo a HeyMondo! E grazie a noi potete avere uno sconto del 10%! Clicca qui!

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Il nostro viaggio in Marocco volge al termine qui. Sono stati tre giorni intensi, fisicamente e mentalmente. E Fes è stata il fulcro di questo viaggio. La parte più sconvolgente e autentica. Vi consigliamo se riuscite ad aggiungere qualche giorno pe rilassarvi in un bell’Hamman che noi abbiamo solo visto da fuori dato il poco tempo. E vivere con più tranquillità alcuni particolari di questo paese che ci ha sconvolto. Se siete arrivati fino a qui sicuramente avrete seguito la nostra avventura dall’inizio. Se così non fosse sappiate che trovate consigli su come organizzarvi per un viaggio in Marocco e l‘itinerario per Rabat.

Come sempre speriamo di esservi di ispirazione e vi aspettiamo alla prossima avventura e sui nostri social.

Antica Roma: scoprila al Roma World!

Sembra impossibile ma c’è un modo per viaggiare nel tempo! Un viaggio di circa 2000 anni nell’Impero Romano alla scoperta dell’antica Roma!

Ebbene si! Poco distante da Roma, a Castel Romano, oltre al grande Parco Divertimenti di Cinecittà World troverete Roma World!

Questo parco tematico dedicato al glorioso periodo dell’Impero Romano vi darà la possibilità non solo di passare una divertente giornata tra esperienze uniche ma di imparare molto di più di quello che i libri di scuola possano aver fatto in anni.

Invitati a provare questa esperienza direttamente da Roma World non potevamo fare altro che accogliere l’invito con grande entusiasmo e curiosità! Trovate la nostra avventura raccontata in breve qui!

Roma Wolrd a cinecittà world
Benvenuti al Roma World!

All’entrata del parco la gentilissima dama ci ha raccontato la nascita di questa iniziativa gestita dal Gruppo Storico Romano. Questo vuol dire che il personale che lavora qui è preparatissimo su tutta la storia, gli usi e costumi dell’antica Roma. E più chiederete e più vi stupirete di quante cose ignoriamo di quella che alla fine è parte della nostra cultura. In questo preciso punto sono stati trovati dei veri resti dell’antico Impero Romano, quindi come non prenderlo come un segno del destino?

Qui è stato tutto accuratamente riscostruito secondo le tradizioni e gli usi dei romani. Dall’accampamento, il Castrum, alla Taberna, all’arena dei gladiatori!

Andiamo passo passo alla sua scoperta!

La nostra avventura è iniziata alle 11:30 con il tour botanico dove la nostra guida ci ha mostrato e spiegato l’utilizzo e il consumo che veniva fatto di alcune piante e bacche autoctone che ancora oggi possiamo trovare nella nostra macchia mediterranea. Immersi nel verde avrete modo di scoprire come è fatta la salsapariglia! Si proprio quella dei Puffi. Uscendo dal bosco avrete modo di conoscere i simpatici abitanti della fattoria. Qui abbiamo appreso che il popolo romano era così evoluto ed organizzato che avevano imparato ad allevare la selvaggina, così da non dover ricorrere alla caccia giornalmente e avere un continuo rifornimento di cibo. Ovviamente tutti gli animaletti qui sono tenuti con grande rispetto e amore.

Una volta salutati i maialini ci siamo ritrovati con un arco in mano! Il signor Luciano, esperto istruttore della Federazione Italiana di tiro con l’arco, ha avuto la grande pazienza di insegnarci come tirare con un vero arco! Ma purtroppo abbiamo ancora tanto da allenarci prima di riuscire a prendere la mela!

Attenti a non perdervi lo spettacolo dei gladiatori nell’arena! Dopo aver appreso tutta la preparazione che gli schiavi dovevano affrontare per passare dall’essere dei rudiari (da rudere la spada in legno che utilizzavano per allenarsi) a dei veri gladiatori (da gladio, la spada che si utilizzava per i combattimenti), avrete la possibilità di impugnare il gladio anche voi!

I gladiatori nell’arena!

Dopo tanta fatica è giunta l’ora di recuperare un pò di energie. Ma cosa mangiavano i romani nell’antica Roma? lo potrete scoprire gustando uno dei menù proposti nella taberna.

Ma se volete invece fare un picnic potrete tranquillamente recarvi nell’area attrezzata e gustarvi il vostro pasto al sacco.

A pancino pieno potrete scoprire cosa vi riserverà il futuro e assistere ad un rito benaugurale in omaggio alla dea Giunone per poi recarvi all’arena dei rapaci per conoscere uno dei simboli dell’impero romano: l’aquila reale! Passate per il mercato dove potrete ammirare come le sapienti mani di artigiani esperti lavorano ancora oggi legno e marmo. Potrete coniare le monete dell’epoca e scoprire come si vestivano le donne dell’antica Roma.

Preparatevi poi ad assistere al grande spettacolo nella fedele ricostruzione del Circo di Massenzio. Set del kolossal Ben Hur, qui potrete rivivere l’esperienza della corsa delle Bighe.

Riccardo il gladiatore
Riccardo è ormai un legionario!

Al calar del sole lo spettacolo del fuoco darà fine a questa lunga giornata ma prima di lasciare il villaggio non dimenticatevi di passare attraverso il Bosco Magico. Sempre se non decidiate di pernottare nel Castrum! L’esperienza di dormire in una vera tenda di legionari, senza corrente sotto solo la luce delle stelle, sicuramente è una cosa da provare!

Informazioni pratiche su Roma World:

Dove si trova: vai Irina Alberti, dal GRA prendete l’uscita 26 Pontina, Castel Romano.

Parcheggio: è privato e a pagamento, 5€ in loco, 4€ prenotando online.

Accessibilità: non tutte le aree del parco sono accessibili a persone in carrozzina. Trovandosi in un area naturale purtroppo i sentieri non sempre danno accessibilità.

Biglietti: sono prenotabili online sul sito e partono dai 15€ ai 49€ con il pernottamento nel Castrum. C’è anche la possibilità di organizzare dei veri percorsi didattici per le scuole.

La bocca della verità, antica Roma
Bocca della verità, ops!

La nostra giornata qui è stata ricca non solo di divertenti momenti ma anche di tanti insegnamenti. Abbiamo appreso curiosità e particolari che purtroppo i libri in anni e anni di scuola non ci hanno mai insegnato. Poter parlare con persone preparate ed entusiaste del loro sapere e felici di tramandare è stata l’esperienza che ci ha fatto capire che la storia dell’antica Roma è la nostra storia. È parte integrante di quello che è oggi la nostra città. Non è un semplice parco tematico me è una vera esperienza didattica, adatta a piccoli e grandi.

Insomma che aspettate a catapultarvi nell’antica Roma?!

Rabat in un giorno: cosa vedere e fare!

Rabat in un giorno è fattibile? Si se ottimizziamo al meglio il tempo a nostra disposizione. Ma conosciamola prima un pò!

Rabat è la capitale del Marocco e una delle quattro città imperiali otre a Fes, Marrakesh e Meknès. Inoltre grazie alla sua bellezza è anche patrimonio mondiale dell’UNESCO. Il suo essere così elegante e armoniosa fa sì che il vostro primo incontro con il Marocco sia quasi inaspettato. La sua Medina è molto pulita, ordinata così come i souk. Le stradine bianche all’interno della Kasbah sono spezzate dai colori delle opere in esposizione in piccole gallerie. Il forte vento dell’Atlantico vi strapazzerà i capelli mentre guardate i surfisti, sorseggiando un the con menta. Insomma vi addentrerete in modo lento e graduale alla fantastica realtà di questo paese.

Iniziamo a scoprire Rabat in un giorno proprio dalla sua Medina. La Medina è la parte più antica e tradizionale della città, il suo centro storico. Circondata da massicce mura difensive in cui per accedere dovrete entrare da una delle monumentali porte. Sarà la medina più ordinata che potrete vedere in Marocco. Anche se qualcosa di strano ogni tanto salterà fuori e se sentite un gallo cantare in uno dei suoi colorati vicoletti, è tutto ok. Qui potrete assaggiare dolcetti di origine francese, come buonissimi croissant o fare uno spuntino con un Msemmen appena cotto (un pane arabo simile a una crep sfogliata). Comprare spezie o olio d’argan, coloratissimi tappeti o tajine dove poter cucinare il cous cous al vostro rientro a casa. Sicuramente vi perderete ma tranquilli la cosa bella è che avrete così modo di scoprire piccoli angoli colorati e coccolare tanti gattini.

Da qui incamminatevi verso la Kasbah, al cui interno si trova la Bab Oudaya una fortezza risalente al XII secolo. Qui oltre ai suoi vicoletti bianchi e azzurri troverete una piccola oasi di pace e fresco nel Giardino Andaluso. Potrete visitare la preziosa collezione di gioielli marocchini nel Musee des Oudaya. Incamminatevi in questi vicoli pieni di negozietti di artigiani e piccole gallerie d’arte fino ad arrivare alla terrazza dove avrete una fantastica vista sulla foce del fiume Bou Regreg e sull’oceano Atlantico. L’orario del tramonto è indubbiamente il migliore per vivere in pieno la rilassatezza di questa città tra ragazzi che surfano nell’oceano, vecchietti che ammirano il mare dal bagnasciuga e bimbi che corrono spensierati. Guardando alla sponda opposta del fiume potrete vedere la piccola città di Salè, se avete tempo potrete visitare la sua medina, la Grande Mosquée e la scuola coranica della dinastia Merinide.

Vista sull'oceano Atlantico dalla Kasbah
Vista sull’Oceano Atlantico dalla terrazza della Kasbah

Proseguite scendendo verso la parte nuova di Rabat, costeggiando le mura della Kasbah fino al grande incrocio a Place 16 Novembre. Qui vi sarà abbastanza chiaro che Rabat è una città eco-sostenibile e attentissima ai sui spazi verdi. E in questi grandi giardini potrete scorgere la Torre Hassan che sarebbe dovuta essere il minareto della incompiuta moschea voluta da Yacoub el Mansour nel XII secolo. Poco distante si trova il mausoleo di Mohammed V e di Hassan II, rispettivamente il padre e il nonno dell’attuale sovrano, Mohammed VI. Questo monumentale mausoleo fu costruito tra il 1961 e il 1967 dall’architetto vietnamita Vo Toan. L’ingresso qui è gratuito ma gli orari di apertura sono un pò incomprensibili: dall’alba al tramonto.

Torre di Hassan II, a Rabat
Torre di Hassan II.

Sfruttando un economico taxi potrete raggiungere la periferia di Rabat per visitare la Chellah, un sito archeologico in cui ammirare resti di origine romana e fenicia. Abbandonato per lunghi secoli divenne poi sede della necropoli durante la dinastia Merinidi nel XII secolo.

Godetevi il calar del sole lungo la sponda del fiume. In totale relax come i local, respirate tutte le good vibes che questa città regala.

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Cosa e dove mangiare

Il nostro consiglio è sempre quello di assaggiare e assaporare le prelibatezze del paese in cui siete in visita. Non c’è nulla di più bello che scoprire i piatti locali e il Marocco ne propone di squisiti.

Immancabile la Tajine: Il nome si riferisce sia al piatto utilizzato per cucinare, che è caratterizzato da un coperchio a cono, sia alla pietanza stessa al suo interno. Si tratta di un secondo piatto di origine berbera i cui ingredienti variano dalla carne di agnello a quella di pollo al pesce, ovviamente speziato e accompagnato dal tipico pane arabo.

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Altro piatto da assaggiare è il cous cous con la Tfaya, una sorta di crema di cipolle caramellate, speziate insieme all’uvetta passa. La Harira una zuppa a base di ceci, carne di agnello e verdure. Una cosa che non vedevamo l’ora di assaggiare è stata la Pastilla. Si tratta di una sorta di pasticcio di carne, solitamente di piccione, avvolto in una pasta sfoglia spolverato poi di cannella e zucchero a velo che ci è piaciuto molto.

Dei tanti dolci assaggiati ci è rimasto impresso il Chebakia dei biscotti al miele e sesamo fritti. Una cosa che non mancherà mai al vostro tavolo anche durante una sosta il the con la menta. Ormai a casa nostra è diventato di routine, anche perchè davvero aiuta molto la digestione.

Vi lasciamo una lista dei posticini provati da noi:

Dar Zaki: un caratteristico Dar con un cortiletto interno in cui riposarsi e rifocillarsi al fresco. Menù tradizionale con ottima pastilla. Non accettano pagamenti con carte.

Dar Rbatia: anche qui tipica architettura di un Dar. Abbiamo avuto la possibilità di dividerci un menù con antipasto misto, tajine, pastilla e dolcetti. Fate il carico di olive e datteri di cui il Marocco è un gran produttore.

Le Dhow: ristorante e lounge bar situato all’interno di un’imbarcazione tradizionale è perfetto per ammirare un tramonto sulle rive del fiume Bou Regreg, sorseggiare una birra o un cocktails. E si, non analcolici!

Per il dolcetti abbiamo mangiato in strada. Sentirete spesso profumi invitanti di forni che tirano fuori prelibatezze calde calde e quindi perchè non approfittarne?

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Dove dormire a Rabat

Per la nostra unica notte in questa adorabile città abbiamo soggiornato al Riad Meftaha. Come vi abbiamo consigliato nell’articolo precedente, provate l’esperienza di dormire in queste caratteristiche strutture marocchine. Ci siamo trovati benissimo in questo Riad appena fuori la Medina, nascosto in un vicoletto. Camera spaziosa con bagno interno e un’arredamento da mille e una notte. Cortiletto interno con piante, fontanella, decorato dai classici e coloratissimi mosaici dove la mattina viene servita una colazione tradizionale. Per un pò di relax c’è anche una terrazzina con vista sui tetti di Rabat. A completare l’esperienza la grande gentilezza delle ragazze che lo gestiscono che si sono rese molto disponibili già per e-mail nel consigliarci i mezzi per raggiungere non solo il Riad ma proprio la città con il treno.

Vista dal terrazzo del nostro Riad in Marocco
La vista dal terrazzo del nostro Riad.

Insomma Rabat ci è piaciuta? No di più: ci ha rapiti e sconvolto con il suo fascino arabo ma la tempo stesso molto europeo. La sua architettura tradizionale che convive perfettamente con strutture moderne come ad esempio la straordinaria Grand Théâtre de Rabat che spicca lungo il fiume. I suoi viali adornati di palme che sembrano quasi volersi paragonare a dei Boulevard che contrastano con le viuzze della medina. Per noi è il punto di inizio perfetto per scoprire il Marocco.

Se già non lo fate, vi consigliamo di seguirci sui nostri social per scoprire le prossime avventure!