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Autore: vabbeiovado@hotmail.com

Trastevere e Gianicolo: cosa vedere, fare e mangiare!

Era da tanto che io e Nanà stavamo organizzando questa passeggiata per la nostra Roma, più precisamente nelle zone di Trastevere e Gianicolo. Finalmente sabato, in una bellissima giornata di sole, ci siamo godute la bellezza della nostra città! Non è mai così facile trovare il tempo per vivere in tranquillità i luoghi in cui viviamo.

E per vivere Roma senza lo stress del suo famoso traffico o ritrovarci per ore a cercare un parcheggio, ci siamo mosse utilizzando il treno Regionale Trenitalia patendo dalla stazione di Ottavia che in 35 minuti ci ha portate a Roma Trastevere. Abbiamo acquistato i biglietti al chiosco automatico della biglietteria. Biglietti al plurale perchè anche Nanà ha dovuto acquistare il suo biglietto. I cani possono essere trasportati sui nostri treni regionali con regolare biglietto e museruola. Costo della tratta 1€. E mentre io leggevo il mio libro Nanà ne ha approfittato per un pò di coccole dagli altri pendolari.

Giunte e destinazione iniziamo questa nostra passeggiata per Trastevere e Gianicolo. Vi elenchiamo qui di seguito le nostre tappe e vi aggiungiamo una mappa del nostro percorso.

Le Levain

Questa piccola boulangerie e pasticceria francese è il luogo perfetto dove fare colazione se vi siete svegliati con una voglia di pain au chocolat o cinnamon roll. Ed è proprio sull’ultimo che è ricaduta la mia scelta. Cannelloso e appena sfornato una vera gioia per il palato! Il locale è piccolo e ha solo alcuni tavolini per una colazione veloce. Trovate tanti dolcetti francesi tra cui anche i macaron. E molte altre specialità salate e prodotti stagionali.

Si trova in Via Luigi Santini, 22. Aperto dalle 8:00 alle 20:00 tutti i giorni. Di recente ha aperto una succursale in Via Piave 8 che non mancheremo di andare a provare presto!

Alcazar

Questo vecchio cinema risalente all’epoca fascista ora è un luogo di incontro tra arte, spettacolo, artigianato e musica live. Dopo una chiusura durata circa due anni, nel 2017 viene riaperto e portato a nuova vita. Potete passare qui per un brunch, un drink serale, un pò di musica live e per il suo mercatino artigianale. Il mercatino lo trovate il lunedì, martedì, sabato e domenica dalle 10:00 alle 19:00 o 21:00. Potete controllare gli orari nel loro sito ufficiale, oltre a tutti gli eventi in programma.

Si trova in Via Cardinale Merry del Val, 14, ma potete accedere anche da Via di San Francesco a Ripa.

Elvis Live

Dal 2009 è il luogo perfetto dove comprare la t-shirt più alternativa di Roma. In questo negozietto, proprio accanto ad Alcazar Live e di fronte e Supplì Roma, trovate t-shirt, gadget, accessori tutti con simpatiche stampe che richiamano alle tradizioni e ai detti romani. E tante chicche musicali! Insomma il luogo dove fare il regalo più originale della capitale. Non a caso premiato come miglior negozio del quartiere. Infatti non vedo l’ora di farvi vedere la maglietta che ho preso a Riccardo! Ma poi chi è che vi accoglie con un bel “Ciao Patatoni?”

Si trova in Via di San Francesco a Ripa 27, aperto dal lunedì al sabato ore 11:00-14:00/16:00-19:00.

Supplì Roma, lo street food romano tra Trastevere e Gianicolo

Abbiamo fatto colazione. Abbiamo fatto shopping. Ma ora ci vuole uno spuntino! E poi guarda caso ci troviamo proprio davanti ad uno dei migliori supplì della capitale! E poi dobbiamo controllare che sia davvero al telefono! E si lo è! Questo posto, ormai un’istituzione romana, è qui dal 1979 ed oltre ai supplì trovate pizza al taglio e alte prelibatezze da gustare mentre correte da una parte all’altra di Roma. Ma preparatevi prima a fare un pò di fila!

Ma sapete che il nome Supplì deriva dal francese “surprise”? Fu l’esclamazione che fece un soldato francese delle truppe di Napoleone, appena arrivate a Roma, quando aprendo questa crocchetta di riso fu sorpreso di trovarci questa filante palla di formaggio. E dal filo che crea il formaggio caldo ecco il “supplì al telefono“.

Si trova in Via di San Francesco a Ripa 137, aperto dal lunedì al sabato ore 10:00- 21:00.

Piazza San Cosimato o meglio Piazza Simpsonsimato

Questa piazza nel cuore del rione Trastevere prende il nome dall’omonima chiesa che oggi fa parte dell’Ospedale Nuovo Regina Margherita. Famosa per i murales a tema Simpson che ricoprono i muri del parco bimbi. Una piazza ricca di street art dove rilassarsi in uno dei tavolini dei tanti locali che trovate qui e respirare la vera anima di questo rione. Siamo passate in mezzo allo storico mercato e fotografato la vecchia insegna del Cinema America, sperando un giorno di rivederlo aperto.

Teatro dei Burattini del Gianicolo

Questo piccolissimo teatro dei burattini è qui dal 1959 fondato da Carlo Piantadosi. Per noi è un grande ricordo della nostra infanzia. Ma purtroppo negli ultimi anni ha rischiato di chiudere. Quindi vi invitiamo a fine spettacolo a lasciare un’offerta per poter far si che questa tradizione possa continuare a far ridere tanti bambini e non solo di Roma. Se volete riportarvi un souvenir potete acquistare uno dei burattini creati a mano.

Gli spettacolo si tengono sabato e domenica dalle 10:00 alle 17:30. La durata di ogni spettacolo è di circa 10 minuti.

Cannone del Gianicolo

Poco prima di mezzogiorni ci siamo posizionate al bel vedere del Gianicolo per non perderciTrastevere e Gianicolo: cosa vedere, fare e mangiare! In pochi, anche tra i romani, conoscono questa tradizione. Dal 1 dicembre 1847 questo cannone scandisce il mezzogiorno. Il pontefice Pio IX decise che Roma aveva bisogno di un segnale unico dell’ora ufficiale. Ebbene si non tutte le campane di Roma suonano precise! Inizialmente il cannone fu posizionato a Castel Sant’Angelo spostato poi qui nel 1903. Tradizione interrotta solo durante la seconda guerra mondiale. Fin da piccola assistere allo sparo del cannone era un’esperienza ricca di adrenalina e paura! Infatti indovinate chi allo sparo non ha saputo trattenere uno strillo?

Stanche dopo tanti chilometri siamo corse nuovamente giù! Si, preparatevi a fare un bel percorso in salita per arrivare da Trastevere al Gianicolo! Ma pensate sempre che poi sarà in discesa.

Noi siamo felicissime di avervi portato con noi in questa passeggiata e siamo curiose di sapere se conoscevate tutti i luoghi che vi abbiamo nominato qui.

Ma vi aspettiamo sui nostri social per farvi scoprire tutte le ultime avventure!

Area faunistica dell’orso di Campoli: dove conoscere gli Orsi!

Poteva sembrare una domenica come tutte le altre ma al nostro arrivo all’Area Faunistica dell’orso di Campoli, ci siamo resi conto che ci aspettava un’incontro davvero speciale. In una calda e soleggiata domenica di Gennaio, abbiamo avuto uno degli incontri più emozionanti della nostra vita. Ma dove ci troviamo esattamente?

L’area Faunistica dell’orso di Campoli si trova a Campoli Appennino, in provincia di Frosinone, nel territorio meglio conosciuto come Ciociaria. Si tratta di un piccolo borgo medievale arroccato a circa 650 metri di altitudine nella regione Lazio ai confini con l’Abruzzo. E si trova trova nella fascia esterna del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

E questo paese, dall’alto della sua splendida torre, guarda verso la dolina carsica in cui si trova l’area faunistica. La dolina carsica di Campoli, denominata il “Tomolo” è la più grande e l’unica con il perimetro abitato del Lazio. Questa riserva di 15 ettari e di 630 metri di diametro, viene inaugurata nel 2010 con la cooperazione del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Nasce con l’intento di salvare da situazioni di sfruttamento e maltrattamento alcuni orsi europei.

Come nasce l’Area Faunistica dell’Orso di Campoli appennino

Così nel settembre 2010 arrivano i primi ospiti dell’area Faunistica dell’orso di Campoli Appennino: Abele e Jill. Tutti gli orsi presenti nella riserva sono orsi bruni europei. Abele e Jill hanno un passato triste e drammatico. Salvati da condizioni di vero sfruttamento a scopo di intrattenimento e rinchiusi in gabbie, arrivano a Campoli Appennino dopo essere passati anche per alcuni zoo. Qui finalmente piano piano riescono a ritrovare una situazione di tranquillità. Vivono una vita, dal momento dell’entrata nella riserva, dignitosa che gli ha fatto conoscere il lato buono dell’uomo. Nel 2017 arrivano nell’aerea tre nuovi compagni: Sonia, Leone e Piero.

Ad oggi purtroppo possiamo salutare e conoscere solo Piero e Leone. Gli altri abitanti dell’area ci hanno lasciato. Ma non rattristatevi: la causa della loro mancanza è dovuta all’anzianità. Questo vuol dire che almeno una parte della loro vita è stata vissuta in totale rispetto e amore delle loro condizioni di vita. La durata media di vita di un orso può raggiungere i 25 anni più o meno l’età in cui ci hanno salutato Abele, Jill e Sonia.

Gli orsi Piero e Leone vivono nella riserva in stato di semilibertà. Purtroppo essendo nati in cattività non potrebbero mai essere reintegrati totalmente in natura. Non saprebbero cacciare ne procurarsi alcun sostentamento da soli. Per quanto si possa pensare, questo stato di semilibertà gli garantisce una vita felice e tranquilla, allungando di molto le loro aspettative di vita e soprattutto la qualità.

E conoscere le loro storie ci ha fatto capire quanto ancora l’uomo abbia da imparare sul rispetto, l’educazione e l’amore verso gli abitanti del nostro pianeta. Immaginare e vedere le foto di Piero e Leone rinchiusi in piccolissime gabbie ci ha davvero stretto il cuore. Ma quando siamo scesi nell’area e li abbiamo trovati tranquilli a passeggiare nella riserva l’emozione ci ha riempito di gioia. E abbiamo capito che chi opera in questa riserva, sta facendo di tutto per rendergli giustizia e ridargli un pò di quella dignità che altre mani umane gli hanno tolto per anni.

Come visitare l’area faunistica

Per conoscere Piero e Leone bisogna prenotare una visita guidata. Si può scendere solo con un esperto che vi accompagnerà e risponderà a tutte le vostre domande e curiosità sugli orsi.

Le visite si svolgono il sabato e la domenica. L’incontro è all’info point che si trova in Via Guglielmo Marconi, davanti al bar Marconi, alle ore 15:00. Da qui dopo aver conosciuto la storia dell’area faunistica si parte alle ore 15:45 per la visita guidata.

Tenete presente che c’è sempre una probabilità di non riuscita. Piero e Leone girano nell’area totalmente liberi e non sempre sono a ridosso della recinzione. Soprattutto in inverno quando vanno in semi letargo e potrebbero dormire per due tre giorni di seguito. Purtroppo in cattività non andavano in letargo ma ora che sono qui stanno pian pian tornando alla loro natura e in inverno alcuni periodo dormono per giorni interi.

Ma sapete che gli orsi non hanno un grande udito ma un olfatto molto sviluppato? Tanto che potrebbe dargli fastidio il profumo che indossiamo. Quindi sarebbe opportuno evitarlo prima della visita.

Per informazioni e prenotazioni potete chiamare a questo numero: 377 3834016. E seguire le avventure di Piero e Leone sulla loro pagina.

Noi torneremo a trovarli presto! Magari per la festa del tartufo che si tiene tutti gli anni qui a Campoli Appennino a novembre.

E seguiteci sui nostri social per scoprire in diretta tutte le nostre prossime avventure di viaggio!

Visitare l’Arabia Saudita: visto e documenti necessari.

Siamo appena rientrati da questa folle avventura che ci ha portati a Riyadh, in Arabia Saudita, per la finale della Supercoppa italiana 2024. È successo tutto all’improvviso! Abbiamo avuto comunicazione della nostra imminente partenza solo 10 ore prima! Abbiamo quindi provveduto subito agli essenziali di viaggio, documenti e visto, per l’entrata nel paese. Per poi trovarci in aeroporto a vivere una delle avventure più folli e assurde della nostra vita. Ritrovarci a Riyadh per sole 15 ore ad assistere ad una partita di una squadra che non tifiamo! Ma il bello è stato questo: sentirsi comunque parte di un grande evento. Perchè alla fine il calcio ci unisce sempre. Ma vi raccontiamo meglio la nostra mattata qui! E ringraziamo per l’invito Wizzair e Visit Saudi. Ora vediamo insieme come accedere nel paese e come richiedere il visto.

Volo a sorpresa con la Wizzair

Visto e documenti per entrare in Arabia Saudita

Dal 27 settembre 2029, l’Arabia Saudita, ha consentito a ben 49 paesi l’accesso per turismo con un visto. E l’Italia rientra tra questi. Il primo requisito essenziale per l’entrata nel paese è il passaporto con validità residua di 6 mesi, importante perchè vi servirà anche per la richiesta del visto.

Il visto va richiesto online cliccando a questo link ufficiale. Procedete passo passo seguendo le indicazioni. Ma vi aiutiamo noi a capire meglio. Tra l’altro dovrete fare tutto in lingua inglese. Inoltre avrete bisogno oltre che del passaporto di una foto dimensioni 200 x 200 che non superi i 100 KB, in cui siete ben visibili fino alle spalle. Vi avvisiamo subito: la parte foto è una vera rottura ma ce la potete fare!

Compilata tutta la prima parte dovrete accettare le varie condizioni e informazioni. Vi verranno indicate poi le varie assicurazioni sanitarie da cui sarete coperti grazie al visto. Sì perchè nel visto è compresa l’assicurazione sanitaria che è obbligatoria per entrate in Arabia Saudita. Passate poi al pagamento tramite carta di credito o debito. Costo del visto: 488,51 SAR che equivalgono a 119,59€. Si purtroppo il visto Saudita ha un costo importante. È vero però che comprende l’assicurazione sanitaria e ha una validità di un anno.

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Una volta effettuato il pagamento vi arriverà la ricevuta e dopo qualche minuto anche il visto che dovrete salvare sul vostro telefono o stampare. L’importante è che ce lo abbiate al momento dei controlli. Se non vi arriva subito tranquilli perchè siamo stati avvisati che potrebbero impiegarci anche due ore. A noi è arrivato dopo circa 10 minuti.

Ora noi vi consigliamo di richiedere il visto per l’Arabia Saudita prima della partenza ma in realtà potete chiederlo anche all’arrivo in aeroporto. Da settembre 2022 è possibile richiederlo ai controlli appena scesi dall’aereo.

Preparatevi in ogni caso a una lunga fila ai controlli. Noi siamo stati quasi un’ora in fila. Vi verranno prese le impronte digitali di entrambe le mani, vi verrà scattata una foto e dovrete consegnare visto e passaporto. Si, avrete un nuovo timbro!

Se invece dovete fare scalo tecnico non avete bisogno del visto turistico. Se viaggiate con una delle compagnie saudite avrete la possibilità di avere un visto gratuito della durata di 4 giorni su un periodo di 3 mesi. Questo ovviamente non vale se state organizzando uno scalo in questo paese per conto vostro.

Per altre tipologie di visti dovete contattare l’ambasciata e avere un garante (sponsor).

Il traffico di Riyadh

Altre informazioni utili

Dopo la sua apertura al turismo nel 2019, il paese sta cercando continuamente di migliorarsi e adeguarsi agli altri. E questo è visibile anche dallo sviluppo che sta avendo a livello interno.

Ma ci sono comunque molte regole da rispettare. Una volta entrati in territorio saudita sono vietati la vendita, il consumo e il possesso di: alcolici, carne suina, armi e tutto ciò che possa andare contro i principi dell’Islam.

Per le donne è stato abolito l’obbligo di indossare il velo e l’abaya, ma resta comunque la richiesta di utilizzare buon senso e rispetto indossando vestiti che coprano spalle e gambe e che non siano troppo aderenti. Lo stesso vale per gli uomini. E dal 2018 le donne possono guidare e lavorare nell’aeroporto controllando i documenti anche agli uomini. Prima di allora potevano controllare solo le donne che non volevano mostrare il proprio viso agli uomini.

Il paese è sicuro e tranquillo ma ci sono alcune aree da evitare. È severamente vietato l’accesso alla città di Mecca perchè consentito solo ai musulmani. E in generale l’accesso alle moschee. Può essere molto rischioso avvicinarsi alle zone di confine con Yemen e Iraq e alle zone di Jizan e Asir. Si consiglia di registrarsi a DOVESIAMONELMONDO in caso di lunghi viaggi.

Essenzialmente è un paese privo di particolari pericoli e l’importante è portare rispetto alla religione Islamica. Il popolo saudita è gentilissimo e molto amichevole.

Aver vissuto l’esperienza dello stadio ci ha fatto capire che sono molto contenti di questa apertura al turismo e che sono felici di potersi confrontare. Abbiamo avuto modo di parlare e conoscere persone davvero entusiaste di averci nel loro paese. E siamo rimasti sorpresi della grade partecipazione alla partita della Supercoppa italiana.

Moltissimi sauditi che tifavano con grande trasporto le due squadre italiane di Napoli e Inter. È stato emozionante vedere ragazzi sauditi indossare il loro abito tradizionale, il thobe, e il guthra con al collo le sciarpe delle nostre squadre italiane. Ci ha fatto capire la loro voglia di integrazione. E anche il loro amore verso il calcio. Ed è proprio grazie al calcio e a questa esperienza che abbiamo capito che una partita può unire e creare momenti davvero magici e indimenticabili. Essere partiti per un’avventura così folle e arrivare in un altro continente e ripartire in sole 24 ore, è stato un vero atto di coraggio!

Ma è sicuramente tra le esperienze che rifaremmo molto volentieri.

E poi ora che abbiamo il nostro visto non ci rimane che prenotare il nostro prossimo volo in terra Saudita e approfondire la conoscenza della loro cultura. E quella culinaria perchè anche se poco possiamo assicurarvi di aver mangiato davvero bene.

Voi seguiteci sui nostri social per scoprire le prossime avventure!

Scozia: i consigli per organizzare il viaggio perfetto!

A lungo sognato e finalmente avverato il nostro viaggio in Scozia è stato quasi perfetto. Diciamo quasi perchè qualche consiglio su come organizzarlo al meglio ci sarebbe sicuramente servito. Ma cosa ci stiamo a fare noi se non a fare da cavie ed evitarvi disagi di viaggio? Sempre con grande piacere, sia chiaro.

Questo viaggio in Scozia ci ha regalato grandi emozioni. Da paesaggi usciti da un film di Harry Potter a laghi fatati dove strani riflessi ci hanno fatto dubitare dell’esistenza di Nessie Abbiamo guidato in stradine in cui avevano la precedenza simpatiche pecorelle e abbiamo deviato per salutare Scottish Highland non troppo socievoli. Abbiamo assaggiato piatti di cui è meglio conoscere gli ingredienti solo dopo e assaporato il vero gusto di questo paese da whisky pregiati. Ah ovviamente tutto a suon di Paolo Nutini e Snow Patrol.

Come organizzare al meglio un viaggio in Scozia? Ecco qui i nostri consigli salva-viaggio che vi aiuteranno a vivere un’esperienza perfetta in Scozia!

Glenfinnan Viaduct, treno di Harry Potter in Scozia

Documenti per entrare in Scozia

La Scozia, malgrado i continui referendum e lotte all’indipendenza, fa parte del Regno Unito. Si trova nella parte più settentrionale dello stato, affaccia quasi totalmente sul mare tranne che per il lato sud confinante con l’Inghilterra. Le modalità di accesso al paese sono quindi le stesse che avrete in un viaggio a Londra: passaporto! E attenzione perchè anche di recente ho sentito persone dire che basta la carta di identità valida per l’espatrio. Assolutamente no! Da quando il Regno Unito è uscito dalla comunità europea sono cambiati anche i requisiti di accesso. Per l’entrata nel paese avete bisogno di un valido passaporto con validità residua della durata del viaggio. Si parla in futuro di un visto ETA che ancora non è attivo per i cittadini europei.

Vi consigliamo come sempre, quando avete dubbi, di consultare il sito della Farnesina o chiamare l’ambasciata.

Oltre i dovuti documenti, il grande consiglio che vi diamo ad ogni viaggio è quello di stipulare un assicurazione viaggio e sanitaria. Noi ci affidiamo ormai a HeyMondo che rende più tranquille le nostre avventure. E in più grazie a noi potrete avere uno sconto del 10%! Clicca qui.

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Quando organizzare un viaggio in Scozia

Per il nostro viaggio in Scozia abbiamo deciso di partire durante la stagione autunnale. Paesaggi tinti ti giallo e arancione. Pioggiarellina fina fina che ha accompagnato le nostre giornate senza gran disturbo e la nebbia che molto spesso ha reso tutto suggestivo ma un pò complicate le traversate in auto. Giornate corte e poco tempo per visitare le aree di interesse. Vi sconsigliamo quindi l’autunno? No, ma sicuramente il nostro consiglio è quello di non partire oltre la fine di ottobre. Molte strade in Scozia sono buie, strette e con passaggi alternati. Per non parlare di pecore e cervi he possono attraversare in ogni momento. E poi last but not least: se come me ancora aspettate il treno per Hogwarts sappiate che l’ultima corsa parte il 25 ottobre per riprendere a Marzo. Trovate qui il calendario aggiornato ogni anno.

Il clima in Scozia è temperato quasi tutto l’anno. Inverni non troppo freddi con rare nevicate. La primavera e l’autunno rendono i paesaggi particolari per i loro colori. L’estate è sicuramente il periodo migliore per organizzare un viaggio in Scozia viste le sue temperature miti (difficilmente oltre i 20 gradi) e le lunghe giornate, il sole può tramontare anche alle 22:00. Di contro c’è la grande affluenza turistica del mese di agosto. Insomma ogni stagione ha le sue particolarità e potendo scegliere sicuramente torneremo in tarda primavera per sperare in qualche giornata di sole. Ah si perchè quello che è certo che la pioggia sarà sempre con voi!

Come muoversi in Scozia

La Scozia va vissuta in pieno. La Scozia va esplorata perdendosi alla ricerca del castello fatato e del promontorio da cui ammirare il tramonto più bello della vostra vita. Va vissuta con la calma di un viaggio dove la meraviglia è proprio fuori da finestrino. È quel viaggio dove ci sarà sempre qualcosa che ti farà fermare l’auto per scattare la miglior foto ricordo. E poi immaginate questi paesaggi con sottofondo la vostra playlist a tema. Non esiste viaggio in Scozia senza un’auto. Questo è sicuramente il consiglio più grande che vi diamo. Ma come faccio con la guida a sinistra? Tranquilli ragazzi, vi possiamo assicurare che una volta presa la mano andrete alla grande. Soprattutto se optate per un’auto con cambio automatico

Ma ovviamente ci sono alcuni accorgimenti da fare prima di salire in auto. Assicuratevi di avere una protezione completa che copra anche il cambio gomme. Informatevi su eventuali strade chiuse magari mostrando il vostro itinerario, gli scozzesi sono sempre pronti ad aiutarvi. Utilizzate un navigatore off line e alcune applicazioni indispensabili per un viaggio on the road che via abbiamo consigliato in questo articolo dedicato.

Controllate bene la vostra auto prima di partire e controllate sempre di aver scelto di riportare l’auto con il pieno. Rispettate i imiti di velocità, che vanno dai 40 ai 70 km orari, e tutti i segnali stradali. E non guidate dopo aver bevuti alcolici. Il limite consentito è di 0,5% ma per una ragione di buon senso sconsigliamo la guida anche solo dopo una birra piccola. Se siete cittadini della comunità europea non avete bisogno della patente internazionale. Se intende condividere la guida inserite il guidatore aggiuntivo.

Fate rifornimento ogni volta che potete, alcune aree non sono ben servite o potrete trovare chiuso. Fate attenzione con il buio perchè molte strade non sono illuminate, sono strette e con passaggio alternato e soprattutto di inverno potreste trovare ghiaccio e animali che passeggiano lungo la strada. Per questo vi sconsigliamo la guida dopo il calar del sole.

Se proprio non ve la sentite di guidare potete scegliere uno dei tanti tour organizzati.

Cosa mettere in valigia per un viaggio in Scozia

Come detto nel paragrafo precedente il tempo in Scozia è molto pazzerello, cambia molto spesso e in poco tempo. La pioggia molto spesso vi accompagnerà anche durante i lunghi trekking. Scegliete bene cosa mettere nella vostra valigia in base alla stagione ma quello che non può mancare di certo sono delle comode scarpe, magari impermeabili e da trekking se intendete farne. Una giacca antivento e un K-Way. Inutile portare l’ombrello nelle giornate di vento, rischiate di fare la fine di Mary Poppins. Ottimo per la leggera pioggiarellina inglese. Il nostro consiglio è di vestirsi come sempre a cipolla, preferendo abbagliamento caldo in inverno. Guanti, sciarpa e cappello. In estate oltre a una crema solare mettete nello zaino uno spray contro i fastidiosi moscerini “Midges”.

Attenti a proteggere la vostra attrezzatura fotografica e ad assicurarvi che sia impermeabile anche il vostro zaino.

E mi raccomando non dimenticate un adattatore per la presa elettrica! Ah e ovviamente una buona camera per immortalare tutti i fantastici paesaggi scozzesi.

Consigli random per un viaggio in Scozia

A volte ci sono tante piccole accortezze che tralasciamo ma vogliamo rendere unica e impeccabile la vostra esperienza in Scozia. Così ecco qui alcune piccole tips.

  • I pub e i ristoranti chiudono presto! Ora sembrerà banale ma fidatevi che quando alle 21:00 vi recherete in qualsiasi locale per mangiare e non sarete serviti, ci ringrazierete. In Scozia, un pò come tutto il Regno Unito e i paesi del nord, si mangia molto presto. Dalle 18:00 in poi non sarà strano vedere famiglie già a tavola per la cena. Molto spesso le cucine dei ristoranti e pub chiudono tra le 20:30 e le 21:00. Assicuratevi la cena prenotando prima delle 20:00. Per il pranzo già è molto diverso perchè soprattutto nei pub verrete serviti in qualsiasi orario dall’apertura alla chiusura della cucina.
  • Prenota per tempo musei ed escursioni. Anche qui noi molto spesso ci siamo ritrovati a rinunciare ad alcune visite. Ad esempio il castello di Edimburgo va prenotato con anticipo e solo online. Se volete fare un’esperienza visitando luoghi e attrazioni a tema Harry Potter, come il treno “The Jacobite” , controllate bene le date in cui si effettuano le corse. E valutate anche gli orari degli spostamenti e la stagione. In inverno quando è buio già alle 16:00 è molto facile perdersi tappe del vostro itinerario. Aggiungiamo di organizzare il prima possibile anche i pernottamenti per spendere di meno e non ritrovarvi a condividere una stanza di ostello.
  • Prenditi i giusti tempi. Se volete fare un on the road in Scozia, anche il più classico, calcolate almeno 5 giorni per vivere con calma e a pieno il vostro viaggio. Se volete includere anche Edimburgo aggiungete due giorni per visitare solo la capitale. Noi purtroppo avevamo solo 5 giorni in totale e abbiamo rinunciato a raggiungere l’isola di Skye. E ancora ci mangiamo le mani. Ma torneremo. Trovate il tempo di fermarvi lungo la strada ad ammirare il lago di Lochness. Ad osservare la bellezza che avete intorno e ad ascoltare il suono del vento. Trovate del tempo, anche se poco, per ascoltare questa terra. Ed organizza bene il tuo itinerario per non perderti nulla.
  • Assaggiate il cibo locale e i suoi Whisky. Tra i piatti tradizionali scozzesi sicuramente il più conosciuto è l’Haggis. Tradizionalmente cucinato e presentato all’interno dello stomaco della pecora, questo preparato gastronomico meraviglierà le vostre papille gustative. Trovate locali che servono anche la versione vegana. Che si ok non è la stessa cosa ma capiamo le esigenze di tutti. Assaggiate il salmone e le altre specialità locali. Gustatevi un bicchierino di Whisky e magari partecipate a una visita ad una distilleria. Noi abbiamo fatto questa esperienza alla distilleria di Oban. Io non sono un’amante dei superalcolici ma vi posso garantire che assaporerete la Scozia in un bicchierino.

Questo è solo il primo articolo di una serie che vi porteranno alla scoperta di questo magico paese. E mano a mano scoprirete il perchè della sua magia. Intanto seguiteci sui nostri social!

Visitare la miniera di sale di Wieliczka a Cracovia.

Appena rientrati da questa nuova avventura in Polonia sono carichissima ma soprattutto piena di appunti per condividere con voi la nostra esperienza durante la visita alla miniera di sale di Wieliczka a Cracovia. Partiamo subito con il dire che è una delle meraviglie che questo paese ha da offrire. E non a caso dal 1978 è Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Ero molto titubante se prenotare o meno. Perchè la visita alla miniera di sale di Wieliczka vi porterà a ben 135 metri sotto terra. Ma ho affrontato le mie paure e con il mio block notes e il telefono per creare contenuti, vicina vicina alla guida, ho portato a termine l’impresa. Distrarmi mi è servito molto anche se in realtà gli spazi sono molto più grandi di quello che potrete aspettarvi e quindi non cosi’ claustrofobici. E poi se ce l’ho fatta io potete farcela anche voi.

Iniziamo subito a scoprire tutti i dettagli sulla miniera di sale di Wieliczka.

Dove si trova la miniera

La miniera è situata a circa 15 km dal centro di Cracovia, nella piccola cittadina di Wieliczka, percorribili in auto in mezz’ora. L’indirizzo esatto è Daniłowicza 10, 32-020 Wieliczka. Noi l’abbiamo raggiunta utilizzando Uber e abbiamo speso circa 15€ per la corsa dal centro città.

L’alternativa è prendere i mezzi pubblici. Il bus cittadino 304 vi ci porterà in circa 45 minuti, la fermata di riferimento è Wieliczka Kopalnia Soli. Potete optare anche per il treno SKA dalla stazione Kraków Płaszów, che vi ci porterà in 20 minuti ma dovrete arrivare prima alla stazione che si trova a sud della città fuori dal centro. Visti i prezzi bassi dei taxi o delle corse Uber noi vi consigliamo di prenotare una corsa.

Come prenotare la visita alla miniera di sale di Wieliczka

Noi abbiamo prenotato la nostra esperienza con Get Your Guide. Essendo con i miei genitori che non parlano inglese, abbiamo prenotato la visita con una guida in italiano. Gli orari delle visite con le guide sono standard. In italiano l’orario è tutti i giorni alle 12:30. Ma controllate sempre sul sito ufficiale o sul portale di prenotazione perchè gli orari cambiano in base alla stagionalità.

Non è possibile visitare la miniera senza guida. Quindi scegliete la vostra lingua e prenotate con largo anticipo la visita. Ovviamente con i tour in inglese avete più fasce orarie

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Da dove parte la visita

La visita alla miniera di sale di Wieliczka parte dal Mine Ticket Office che si trova a Daniłowicza 10. Il punto di incontro per chi ha prenotato un tour con Get Your Guide è proprio all’entrata del locale Huchnia Wielicka, che trovate su Google ancora con il vecchio nome: Karzma Hilit Wieliczka . Tra l’altro qui si mangia benissimo! Quindi aspettate qui l’arrivo della guida che vi darà poi accesso alla miniera. Per i WC potete accedere al bar all’interno del giardino della miniera. Ci sono dei bagni nella miniera ma li incontrerete dopo circa un’ora e mezza di percorso. Approfittatene ora!

Al termine della visita si risalirà in superficie da un’ascensore che in un minuto vi porterà all’uscita che però sarà dalla parte opposta da cui siete entrati. Così avrete modo di attraversare con una piacevole passeggiata il paesino di Wieliczka avendo l’opportunità di visitare anche il suo castello.

La storia della miniera di sale di Wieliczka

La miniera fu costruita verso il XIII secolo e leggenda vuole che questo luogo ricco di sale, dove una volta c’era il mare, sia stato scovato dalla principessa ungherese Kinga. La promessa sposa al Re di Cracovia gettò il suo anello in queste terre e ordinò poi di scavare proprio qui. Fu così che fu trovato il sale e il suo anello. Kinga divenne così la protettrice dei minatori. Questa miniera fu una grande ricchezza per la Polonia. Basti pensare che il sale all’epoca veniva chiamato “Oro bianco”. Avete mai pensato al perchè si dice: ho pagato un conto salato? Proprio perchè il sale era una cosa che costava molto. Nel corso dei secoli ha perso la sua importanza e nel XVII si iniziò ad adoperare questa miniera anche per svago.

Furono costruite le grandi sale che visitiamo oggi compresa l’imponente Cappella di Santa Kinga. Una volta si accedeva solo con invito del Re, poi da circa 200 anni questa miniera è diventato un luogo turistico con entrata a pagamento. Scoperto poi il suo grande potere curativo nel XIX secolo, è stata costruita una clinica con una stazione termale dove potrete fare un vero e proprio percorso curativo a 135 metri sotto terra. Con il microambiente che si crea qui sotto, grazie alla presenza del sale che lo rende un luogo sterile, l’aria che si respira è priva di impurità e ricca di cloruro di sodio, magnesio e calcio. Perfetta per curare molte malattie del tratto respiratorio.

La miniera è stata utilizzata per il prelievo di sale l’ultima volta nel 1996.

Come si lavorava all’interno della miniera di sale di Wieliczka

Ad oggi ancora lavorano qui ben 250 operai che si occupano della manutenzione di tutta la miniera e della sua sicurezza. Nei secoli passati lavorare qui era un gran rischio, crolli delle pareti, esplosioni dovute alla creazione di gas metano, e incidenti vari portarono alla perdita di molte vite. E non solo umane. Qui lavoravano di fianco agli uomini i cavalli che venivano utilizzati per il trasporto dei grandi carrelli contenenti i blocchi di sale che potevano superare le tonnellate. I cavalli una volta trasportati nel buio della miniera vivevano qui tutta la loro vita. L’ultimo cavallo è stato trasportato in superficie nel 2002. Scoprirete grazie a dei modellini come viene messo in movimento l’argano e la potenza delle grandi corde di canapa.

PS:  ricordatevi di non partire MAI senza assicurazione viaggio! In questo periodo con il ghiaccio il rischio di cadere è alto, quindi facciamo in modo di essere coperti qualsiasi cosa possa succedere! Noi ormai ci affidiamo a HeyMondo e grazie a noi potete avere uno sconto del 10%. Scegliete di viaggiare sempre sicuri!

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Come è strutturata la miniera

La miniera di sale di Wieliczka arriva ad una profondità di circa 300 metri. Ma tranquilli che il massimo visitabile a livello turistico sono 135 metri. Si struttura in ben 9 livelli. Il primo livello è a 64 metri. Scenderete fin qui tramite una scala di legno verticale che è la parte più difficile per chi come me soffre i luoghi chiusi. Da qui non vi accorgerete più di quanto state scendendo perchè il percorso spesso è in discesa o farete delle scale passando da una sala all’altra e senza rendervi conto arriverete al terzo livello a ben 135 metri.

L’intero percorso sotterraneo è fatto di ben 300 km di cunicoli. Voi ne visiterete solo 3 km. Le pareti della miniera sono molto spesso ricoperte di legno, betulla e quercia, perchè si mantengono molto bene e sono resistenti. Rimarrete poi sorpresi dall’immensità di alcune di queste sale, tanto che vi dimenticherete di essere sotto terra. Intere pareti scavate nel sale, vere e proprie opere d’arte come la Cappella di Santa Kinga o la bellissima sala Jozef Pilsudski con il verde lago.

Cosa vedere all’interno della miniera

Tranquillizzatevi subito perchè a parte il primo livello e alcuni cunicoli di passaggio non avrete mai la sensazione di trovarvi in una miniera. Vi ritroverete in grandi sale, cappelle, piattaforme panoramiche e addirittura in un vero museo con cui terminerete la visita. Alcune sale sono dedicate alla ricostruzione dei luoghi di lavoro dei minatori. Come si lavorava il sale, come veniva trasportato in superficie e come veniva messa in sicurezza la miniera eliminando i residui di metano. In questa miniera ci sono ben 40 luoghi di culto. Ogni mattina alle 6:00 i minatori prima di iniziare il lavoro pregavano, ecco spiegato il perchè di tutte queste piccole e grandi cappelle.

Tra tutte non può mancare la visita alla Cappella di Santa Kinga. Un’immensa sala a 101 metri sotto terra con un’altezza di 12 metri e 54 di lunghezza. Tutto qui è interamente fatto di sale. Lampadari compresi. Per portare a termine i lavori di questa cappella ci sono voluti 70 anni. Rimarrete a bocca aperta davanti alla bellezza del bassorilievo dell’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci realizzato dallo scultore-minatore Antoni Wyrobek. Degno di grande nota anche il Presepe di Betlemme e l’altare il cui tavolo liturgico raccoglie le reliquie di Santa Kinga. E in questa sala è presente l’unica statua in sale ritraente Papa Paolo Giovanni II, realizzata nel 1999 da Stanisław Anioł e due suoi assistenti.

La cosa che più vi sorprenderà è la presenza di molti laghi sotterranei che acquistano un particolare color smeraldo. Uno di questi è la sala Erazm Jakub Barącz, dove abbiamo assistito ad un suggestivo spettacolo con la musica del grande Chopin. Nel lago così come nel resto della miniera non sono presenti forme di vita. Tranquilli: nessun topolino.

Ci sarà poi la sala dedicata al grande astronomo Nicolaus Copernicus, che fece visita alla miniera e come lui anche Fryderyk Chopin. Infatti molte delle sale sono dedicate ai grandi della storia e della scienza che hanno fatto visita a questa miniera nel corso dei secoli. Vedrete così tante meraviglie che non riuscirete a credere che tutto questo si trova a 135 metri sotto terra.

Orari e costi della miniera di sale di Wieliczka

La miniera è sempre aperta dalle 09:00 alle 17:00. È possibile fare le visite guidate in molte lingue, il tour in italiano parte alle 12:30 in inverno e anche alle 16:15 in estate. La durata della visita può variare dalle 2 ore e mezza alle 3 ore.

Ricordate che non potete portare grandi zaini, accendini e torce per questioni di sicurezza. Vestitevi calcolando una temperatura che oscilla tra i 14 e i 18 gradi. Durante la nostra visita eravamo ad una temperatura costante di 16 gradi e si stava benissimo con il maglione, tenendo presente che camminerete per più di due ore. Potete fare foto e video ad uso privato e troverete anche un’area ristoro con bagni durante il tragitto. Alcune percorsi sono accessibili anche in carrozzina. Non possono accedere animali al di fuori dei cani guida.

Il costo del biglietto si aggira tra i 28€ ai 35€ con guida in italiano. Noi abbiamo prenotata con Get Your Guide che ci ha garantito anche la cancellazione gratuita entro le 24 ore dalla visita.

Tornare all’aria aperta vi farà un certo effetto. Soprattutto se come noi vi ritrovate a -10 gradi e in una Cracovia totalmente innevata, che ha reso questa nostra avventura sotterranea ancora più magica. Ma se volete scoprire come è andato il resto del nostro viaggio seguiteci sui nostro social!

Itinerario in Islanda del sud: le tappe da non perdere.

Non si può partire per l’Islanda senza un itinerario ben studiato con tutte le tappe da non perdere! Ecco quindi che vi aiutiamo ad organizzare al meglio un tour nel sud dell’isola, perfetto se viaggiate durante la stagione invernale. La scelta del periodo in cui visitare l’isola islandese dipende molto da cosa volete vedere.

Estate natura e lunghe giornate, in inverno poche ore di luce perfette se intendete andare a caccia dell‘aurora boreale. Ma dato che avrete letto il nostro precedente articolo in cui vi aiutiamo proprio nella scelta del periodo più adatto al vostro sogno islandese, iniziamo subito con segnarci le tappe imperdibili per un itinerario nell’Islanda del sud.

Il vostro punto di partenza sarà quasi sicuramente l’aeroporto di Keflavík, l’unico aeroporto internazionale dell’isola. Da qui noleggerete la vostra auto e inizierete a scendere verso il sud dell’isola. Addentrandovi sempre di più in paesaggi magici ed a volte lunari. Ma procediamo seguendo il nostro itinerario tappa dopo tappa nel sud dell’Islanda, ammirando ogni singola meraviglia lungo la Ring Road, la strada che ci guiderà per tutta l’isola.

Promontorio di Dyrhólaey, Islanda

Seljalandsfoss

Ho intravisto questa maestosa cascata già dalla strada e ho iniziato a gridare di gioia. Ma la meraviglia mi ha travolto quando ho avuto modo di trovarmi alle sue spalle. Si perchè la grande particolarità di questa cascata è il fatto di poter passarci dietro. Sarà un’esperienza unica e molto bagnata! Perchè si ovviamente la visita a questa cascata comprende un bagno assicurato sotto le sue gelide acque. Quindi importantissimo avere un abbigliamento impermeabile e stare molti attenti al percorso scivoloso. In inverno vi consigliamo anche i ramponcini. Rimarrete impressionati dal suo potente getto di ben 65 metri.

Ma non fermatevi qui: proseguite poco più avanti per far visita alla più piccola Gljúfrabúi. Nascosta all’interno di un canyon vi lascerà comunque colmi di stupore con i suoi 40 metri di altezza.

Le cascate sono proprio sulla strada, quindi vi basterà fare una piccola deviazione dalla Ring Road e lasciare la vostra auto nel grande parcheggio. Cha attenzione è a pagamento:  700 ISK. Le cascate, così come tutte le meraviglie naturali nel sud dell’Islanda, sono gratuite.

Skógafoss e Skógar nell’Islanda del sud

Questa cascata un tempo era una scogliera e ai suoi piedi c’era il mare che oggi è ad una distanza di ben 2 Km. è uno dei luoghi più iconici dell’Islanda grazie ai tanti arcobaleni che si creano dal riflesso del sole sulle gocce di acqua che cadono nel fiume sottostante da un’altezza di 60 metri. Ben due leggende accompagnato questo luogo spettacolare. La prima narra di un tesoro nascosto dal vichingo Þrasi Þórólfsson in una grotta dietro la cascata. Che fu trovato da un ragazzo che lo perse nelle gelide acque del fiume e affondò senza essere mai più trovato. La seconda è legata al suo potere magico: chiunque si bagni nelle sue acque avrà modo di ritrovare un oggetto smarrito.

Potete ammirare la cascata dalle sue pendici o percorrendo il percorso sul lato destro con circa 400 scalini che vi porterà ad ammirare il panorama dall’alto del suo tuffo.

Il parcheggio qui è gratuito così come l’entrata all’area.

A pochi chilometri di distanza si trova l’antico villaggio di Skógar il cui nome significa “foresta”. Quella che purtroppo oggi non c’è più. In questo villaggio ad oggi vivono solo 25 persone ed è famoso per le sue case con il tetto di torba che ricordano molto Hobbitown. Questo piccolo villaggio rurale ospita la sede del museo del Folklore dove avrete la possibilità di scoprire come si viveva qui e molti oggetti e mezzi di varie epoche. Il parcheggio è gratuito e l’entrata al museo costa 17€. Controllate gli orari sul sito perchè potrebbero variare in base alla stagione.

Aereo DC-3 sulla spiaggia di Sólheimasandur

Ormai è diventato uno dei luoghi iconici dell’Islanda. Meta di veri e proprio pellegrinaggi. Vista anche la media difficoltà nel raggiungerlo. Si perchè i resti del DC-3 si trovano a circa 3,8 km dal parcheggio. Questo vuol dire più di 7 km di camminata per raggiungerlo. In alternativa c’è una navetta che vi porterà fino al relitto ma ha un costo di 20 € andata e ritorno.

Ma come ci è finito questo aereo qui? Il 24 novembre 1973, di ritorno da una spedizione al Vatnajökull, questo aereo della US Navy improvvisamente ha dei problemi ai motori. Il pilota tenta, con gran riuscita un atterraggio di emergenza, portando in salvo le altre 4 persone che viaggiavano con lui. Una volta tratto in salvo l’equipaggio si decide di lasciare i resti dell’aereo alle intemperie del tempo. Oggi rappresenta un luogo di solitudine e decadenza, in cui la forza del mare e del vento fanno immaginare le difficoltà di quell’atterraggio. Il contrasto tra il grigio chiaro dell’aereo, le montagne e il nero della sabbia creano un quadro perfetto da ammirare al tramonto. State attenti perchè non è un luogo controllato e i resti delle lamiere potrebbero essere pericolanti.

Copritevi bene perchè il nostro rientro verso il parcheggio è stato molto più lungo del previsto, con il vento che ci soffiava contro. calcolate almeno 3 ore tra andata e ritorno e soprattutto in inverno, quando il sole cala presto, cercate di andare in mattinata.

Il parcheggio è gratuito e per arrivarci inserite le indicazioni per: Solheimasandur Plane Wreck.

Spiaggia nera di Reynisfjara e promontorio di Dyrhólaey

Questo è il luogo che più in assoluto mi ha affascinata di questo viaggio nell’Islanda del sud. La potenza dell’oceano, il nero della sabbia e il cielo grigio e misterioso in una delle spiagge più pericolose al mondo. Si perchè qui molte persone hanno perso la vita trascinate in mare dalle forti onde. La causa sono la formazione di onde anomale chiamate sneaker wavesche si creano dal sovrastarsi di onde più piccole e dalla forte marea, capaci di trascinarvi a fondo nel mare. All’entrata della spiaggia infatti troverete un semaforo che indica la percentuale di rischio della giornata. Se è rosso non avvicinatevi assolutamente! Cercate di far si che questo posto non sia famoso solo per le sue tragedie.

Noi siamo capitati una giornata tranquilla ma ci siamo comunque tenuti a dovuta distanza e abbiamo ammirato il bellissimo paesaggio. A sinistra i due faraglioni Reynisdrangar. Leggenda vuole che in realtà queste due grandi rocce siano i resti di due troll che scoperti a rubare in una nave furono trasformati dai raggi del sole. A destra il bellissimo promontorio di Dyrhólaey con il suo arco naturale che supera i 120 metri di altezza. Il luogo perfetto da cui ammirare il tramonto. E alle vostre spalle la grande grotta kirkjan e le sue pareti in basalto che sembrano formare un grande organo che suona a ritmo del mare. In estate qui potrete trovare tante pulcinelle di mare. Io sono rimasta davvero ipnotizzata da questo paesaggio.

Il parcheggio è a pagamento e c’è un grande ristorante dove potete scaldarvi.

Vatnajökull nell’Islanda del sud

Non potete perdere un’esperienza unica da fare nel sud dell’Islanda: l’escursione sul ghiacciaio più grande d’Europa. Vi abbiamo raccontato la nostra avventura in questo articolo dove vi spieghiamo dove e come organizzarla. Vi assicuriamo che sarà una delle più grand emozioni della vostra vita.

In ogni caso ci troviamo nel grande parco naturale di Vatnajökull che comprende il parco nazionale di Jökulsárlón e quello di Skaftafell.

Ti ricordiamo sempre di viaggiare tranquilli e sicuri prenotando una valida assicurazione viaggio. Noi ormai ci affidiamo a HeyMondo e grazie a noi puoi avere uno sconto del 10% sul tuo prossimo acquisto! Segui il link qui.

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Jökulsárlón e Diamond Beach

Qui mi sono letteralmente persa ad osservare gli iceberg che galleggiano sul più grande lago di origine glaciale del sud dell’Islanda. Il silenzio qui è assordante. Ma se vi inchinate verso l’acqua riuscirete a sentire il suono degli iceberg che si toccano. E osservate il cambiamento di colore di questi immersi blocchi di ghiaccio. Rimarrete sorpresi dall’intensità dell’azzurro di alcuni di questi. Qualcosa di davvero magico. Questa laguna inizia a formarsi ad inizio degli anni ’30 del secolo scorso, quando purtroppo inizia rapidamente a sciogliersi il ghiacciaio di Vatnajökull. La sua profondità, circa 260 metri, lo rende il lago più profondo dell’Islanda. Potete fare alcune escursioni qui come navigarlo all’interno di barche anfibie e gommoni cercando di scovare le tante foche che vivono qui. Io ne ho viste due!

Da qui volendo potete recarvi a piedi alla sorprendete spiaggia dei “diamanti”: Diamond Beach. Troverete una spiaggia nera ricoperta di diamanti di ghiaccio, quelli che arrivano dalla laguna trasportati dalla corrente. Questo luogo è così unico che non lo troverete mai uguale. Il luogo ideale per ammirare un tramonto ed emozionarvi ancora una volta il questa meravigliosa terra.

Gullfoss

Qui ci troviamo nel Circolo d’Oro, nella sua parte più orientale. E proprio cascata d’oro è il nome di questa immensa e imponente meraviglia della natura. Chiamata così in seguito alla leggenda del tesoro nascosto nelle sue acque e ancora mai trovato. Si tratta in realtà di due cascate che si incontrano nel canyon del fiume Hvítá. La prima ha un’altezza di 11 metri e la seconda di 21 e fu scoperta nel 1907. E ha rischiato nel corso del secolo passato di essere rovinata da una diga. Potrete decidere se ammirarla intraprendendo il percorso superiore lungo il bordo della cascata o dal percorso inferiore proprio a ridosso dell’acqua. Motivo per cui dovrete essere muniti di un impermeabile. Ma purtroppo nei periodi invernali quando tutto ghiaccia potreste trovare il percorso inferiore chiuso, come successo a noi.

Il parcheggio e l’entrata al parco sono gratuiti e troverete una grande area ristoro e un negozio di souvenir.

Geysir e Strokkur

Altra tappa imperdibile del Circolo d’Oro. Questo luogo è unico al mondo. Qui potrete ammirare la potenza del getto di un geyser! Il più attivo e grande dei geyser è Stokkur che erutta regolarmente ogni 4 – 7 minuti. La sua attività inizia in seguito ad un terremoto nel 1789. L’acqua che viene sputata da Stokkur ha una temperatura di circa 120 gradi e il suo getto può arrivare fino a 40 metri, partendo da una profondità di 23 metri. Ovviamente non fatevi mai venire in mente di superare le recinzioni di sicurezza ne tanto di toccare l’acqua!

Mentre l’ormai dormiente e Grande Geysir è il primo geysir scoperto in Europa. La sua ultima eruzione risale al 20 febbraio 2016 e il massimo del suo getto è stato di 122 metri. Non stiamo qui a spiegarvi tutto quello che accade nel sottosuolo ma vi possiamo garantire che è un’esperienza che vi caricherà di adrenalina. Noi siamo stati qui circa 15 minuti e siamo riusciti a vedere ben tre eruzioni e ogni volta sarà un’esplosione di stupore. Ovviamente non tutte hanno la stessa intensità. Vi consigliamo di proseguire il percorso in salita verso la collina e ammirare l’intero parco dall’alto. Sentirete anche da qui l’esplosioni di Stokkur. E se sentite puzze strane tranquilli che è lo zolfo che fuori esce dall’acqua e da anche un color ocra al terreno.

Il parcheggio e l’entrata all’area sono anche qui gratuiti.

ghiacciaio Vatnajökull Islanda

L’Islanda ci ha regalato a livello naturalistico le più belle meraviglie viste finno ad oggi. Un mix di luoghi magici, potenti ed unici al mondo che vi daranno la conferma di quanto la nostra terra è forte. Ma anche di quanto ha bisogno del nostro rispetto e aiuto per continuare a meravigliarci e stupirci. E questo ce lo ha dimostrato purtroppo il rapido scioglimento dei grandi ghiacciai nel sud dell’Islanda come Vatnajökull.

Ora che avete l’itinerario e sapete come organizzare al meglio il vostro viaggio leggendo qui non vi rimane che prepararvi a riempirvi gli occhi di meraviglia.

Nel mentre seguiteci sui nostri social per scoprire tutte le nostre avventure.

Islanda: escursione sul ghiacciaio Vatnajökull.

Volevamo rendere questo viaggio in Islanda il più speciale possibile così abbiamo pensato che scalare il ghiacciaio più grande d’ Europa, Vatnajökull, fosse il giusto modo. Ci sbagliavamo? Assolutamente no! Ritrovarsi lassù ad ammirare quella magica terra, ci ha fatto capire quanto siamo piccoli paragonati alle meraviglie di questo Mondo. Ma purtroppo ci ha anche messi davanti, ancora una volta, alla triste realtà del nostro pianeta: i ghiacciai si stanno sciogliendo. E per quanto possiamo negare l’evidenza il problema è reale e va affrontato.

Ma partiamo con il capire meglio dove siamo esattamente e la storia del ghiacciaio Vatnajökull, che oltre ad essere il più grande dell’Islanda, è il terzo al mondo dopo Antartide e Groenlandia.

Dove si trova il Vatnajökull

ll ghiacciaio Vatnajökull si trova a sud ovest dell’Islanda e ricopre circa l’8% dell’isola con un’estensione di ben 8.100 km². Praticamente la grandezza della Corsica. Si trova ad un’altezza massima di 2 110 metri, dove svetta la montagna- vulcano Hvannadalshnjúkur, la più alta dell’Islanda. Accanto a lui, che ormai giace silenzioso c’è l’ancora l’attivo vulcano Grimsvötn che nei decenni passati con le sue eruzioni ha sciolto grande parte di questo ghiacciaio. Ci troviamo all’interno del più grande Parco Nazionale d’Europa: Il Parco nazionale del Vatnajökull.

Questo parco è stato creato nel 2008 e ha inglobato i parchi di  Skaftafell e  Jökulsárgljúfur.

La triste storia di questo ghiacciaio inizia verso gli anni ’70 quando inizia a sciogliersi tanto da diventare una vera preoccupazione. E si calcola che tra 25 anni possa diventare la metà di quello che è ora. La guida che ci ha condotto lungo il trekking ci ha tenuto molto a mostrami delle foto che ci hanno alquanto scioccati.

Come era il ghiacciaio nel 1999 e come era nel 2019 a distanza di soli 20 anni. Le condivido qui con voi perchè credo sia veramente importante portare agli occhi di tutti la trasformazione catastrofica che la nostra terra sta vivendo a causa del cambiamento climatico. E se vi state chiedendo: cosa posso fare io? La risposta è sicuramente quella di continuare nel nostro piccolo a proteggere la terra evitando sprechi di ogni genere, fare attenzione all’uso della corrente e di ogni tipo di risorsa, prediligere il riciclo intelligente e rispettare madre natura con tutte le nostre forze.

Noi siamo arrivati qui partendo dalla cittadina di Vik a circa 1 ora e 30 di macchina. L’alternativa è la cittadina di Hofn che dista più o meno uguale.

Come organizzare un’escursione sul ghiacciaio Vatnajökull in Islanda

Fare un trekking sul ghiacciaio non richiede una grandissimo preparazione fisica, tanto da essere un’attività adatta già dagli 8 anni. Noi però ci sentiamo di consigliarla a chi un minimo di dimestichezza con la montagna e i trekking ce li abbia. Le guide sono preparatissime e molto attente al gruppo e a ogni suo singolo componente ma si tratta comunque di più di 3 ore di trekking sul ghiaccio. Non potete praticare questa attività in solitaria, dovete quindi affidarvi ad un’agenzia che vi guidi e protegga in questa fantastica avventura soprattutto perchè è vietato avventurarsi nelle grotte di ghiaccio senza una persona qualificata.

Noi ci siamo affidati ad uno dei tour che trovate su Get Your Guide. Tour che è stato gestito da Troll Expeditions.

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Abbiamo scelto il secondo turno in partenza alle ore 09:00. Dovete essere al punto di incontro mezz’ora prima. Mi raccomando puntuali perchè non aspettano i ritardatari!

Noi ci siamo trovati all’orario stabilito presso la loro sede dove vi viene data tutta l’attrezzatura necessaria. Vi consigliamo di presentarvi con un abbigliamento tecnico adeguato tra cui guanti e cappello. Se non vanno bene i scarponi che avete tranquilli che vi verranno dati quelli giusti da loro e vi verrà spiegato come indossare i ramponi da ghiaccio. Che indosserete solo quando ve lo dirà la vostra guida. Indosserete l’imbracatura e il casco di protezione e avrete una piccozza.

Lasciate tutto quello che non è essenziale e pesi inutili in auto. Io ho portato con me solo la macchinetta fotografica. Ok uno zaino adatto a trekking con magari piccoli spuntini. Utilizzate le toelette finchè potrete perchè per le prossime 4 ore non ne avrete. Da qui si parte con l’intero gruppo, che non supera mai le 15 persone, con il bus che vi lascerà sotto il ghiacciaio. E ora parte l’avventura!

sul ghiacciaio più grande dell'Europa

Inizierete ammirando la grande laguna nata purtroppo dal continuo scioglimento del ghiacciaio e inizierete a salire ammirando sempre da più alto il panorama intorno. Il lato di ghiacciaio su cui vi troverete a camminare è il Falljökull. Giunti ai piedi del ghiacciaio la nostra guida vi spiegherà come indossare i ramponi e come muovervi sul ghiaccio.

È essenziale che seguitate tutte le indicazioni che vi vengono date. E soprattutto non allontanatevi mai dal sentiero. Il ghiaccio nasconde molte insidie e tra le più pericolose ci sono i Mulini Glaciali che possono risucchiarvi e da cui non ne uscirete mai vivi. Alcuni tratti saranno a strapiombo, in salita e a volte dovrete tenervi ad una corda.

Quindi, non per mettervi paura, ma state davvero molto attenti a tutte le indicazioni e direttive della vostra guida.

E in totale sicurezza vi godrete una delle migliori esperienze della vostra vita. Ho trovato veramente molto preparata e gentile la nostra guida, Luciana, che ha saputo rispondere alle mie tante domande e nel mentre è stata dietro a tutto il gruppo. Anche quando ci siamo dovuti dividere per entrare all’interno delle grotta di ghiaccio. Per questioni di sicurezza si entra metà alla volta, anche per poter vivere al meglio l’esperienza. Ammetto che avevo un pò paura all’idea di entrare in una grotta di ghiaccio ma l’adrenalina è stata così tanta che ha prevalso sulla paura.

È stato davvero affascinante pensare che quella grotta così come l’intero ghiacciaio sono il risultato di secoli. E pensare che in così poco tempo noi lo stiamo distruggendo vi fa capire l’importanza di dover fare del nostro meglio per salvaguardarlo. Il blu del ghiaccio crea una bellissima atmosfera magica, proprio alla Frozen!

Si continua a salire sempre più su finchè l’intera valle sarà davanti ai vostri occhi. Un paesaggio mozzafiato che rimarrà nei vostri ricordi di questo grande viaggio in Islanda. E da qui si inizia la discesa per tornare al punto di partenza.

Quanto costa l’escursione e i rimborsi.

Ok, l’escursione sul ghiacciaio Vatnajökull non è sicuramente tra le cose più economiche da fare in Islanda ma è sicuramente un’esperienza che non dovete perdere. Almeno finché questo ghiacciaio sarà in vita.

Costo dell’attività: 140€ a persona.

Comprende:

  • Trasporto dal punto di incontro ai piedi del ghiacciaio con bus.
  • Attrezzatura tecnica quale: ramponi da ghiaccio, caschetto protettivo, piccozza da ghiaccio, imbracatura da arrampicata
  • Guida preparata a portarvi lungo il percorso sul ghiacciaio in totale sicurezza.

L’escursione sono soggette alle condizioni meteo, che purtroppo in Islanda fanno spesso i capricci. Noi siamo stati fortunati nel trovare una giornata davvero spettacolare. Ma purtroppo il giorno prima hanno dovuto annullare a causa del forte vento. Cosa succede se viene annullata la mia escursione?

Avrete modo di poterla recuperare già dal giorno dopo. Se purtroppo non riuscite a reinserirla nel vostro itinerario potete richiedere un rimborso. Lo stesso vale se avete problematiche personali che vi impediscono di completare l’escursione. Potete richiedere il rimborso entro le 24 ore prima del giorno dell’escursione.

Vi consigliamo inoltre, per garantire una copertura completa al vostro viaggio, di stipulare un’assicurazione viaggio e sanitaria. Noi ormai ci affidiamo da tempo a HeyMondo e proprio qui vi spieghiamo l’importanza di essere sempre coperti da una buona assicurazione. E poi grazie a noi avete sempre uno sconto del 10% su tutte le coperture!

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L’escursione sul ghiacciaio Vatnajökull, renderà unico e speciale il vostro viaggio in Islanda. Sarà un’esperienza che vi farà capire l’unicità ma anche la fragilità dell’intero pianeta.

Sarà davvero il modo migliore di sentirvi vivi in un terra dove il silenzio e la pace rendono tutto surreale. E il freddo vento dell’Islanda vi sveglierà ricordandovi che viaggiare è il miglior modo per tenere viva l’anima.

Per ispirarvi e aiutarvi nell’organizzazione di un viaggio in Islanda vi rimandiamo al nostro precedente articolo. E vi ricordiamo di seguire le nostre matte avventure sui nostro social.

Vi aspettiamo come sempre con nuove e fantastiche avventure!

Muro di John Lennon a Praga: un simbolo di libertà

Fin da piccolina John Lennon e i Beatles sono stati i miei idoli. I lori cd, i loro poster, i loro videofilm e le magliette riempivano la mia cameretta e la mia testa di canzoni e poesie. Con il crescere la passione è rimasta e la collezione di cd e libri è cresciuta insieme a me. Così ogni qual volta nel mondo ho modo di visitare e omaggiare un luogo a loro dedicato, non manco mai di esserci.

Dal Strawberry Fields Memorial di New York, a luoghi iconici di Londra, all’immancabile ultima visita al John Lennon Wall di Praga. Un muro dedicato al grande cantante e poeta, un eroe moderno che si è dedicato alla pace nel mondo. E piccola curiosità: John Lennon non ha mai visitato Praga.

Muro di John Lennon a Praga 2023

Come nasce il muro di John Lennon a Praga

Il muro si trova esattamente a Velkopřevorské náměstí, piazza del Gran Priorato, nella zona di Malá Strana, sulla sponda sinistra del fiume Moldava.

Ma questo muro a Praga non è sempre stato dedicato a John Lennon. Ha una storia che fa parte della triste e difficile crescita che la città di Praga ha attraversato nel corso dei secoli.

Il muro di John Lennon a Praga, a partire dal 1980 è diventato un’immensa stratificazione di disegni, scritte di pace, testi di canzoni e dediche d’amore che nei decenni hanno costantemente cambiato la facciata del muro. Ogni volta che verrete qui nulla sarà come prima. Un nuovo murales di John Lennon vi darà il benvenuto e nuovi slogan di pace e fratellanza ricopriranno di speranza quello che ormai è il simbolo indiscusso di una generazione che ha fatto della musica e di una grande eroe il mezzo con cui poter strillare il proprio dissenso a tutte le atrocità che purtroppo continuano a riempire i nostri giornali e che colpiscono ancora un numero troppo grande di anime.

Muro di John Lennon a Praga dicembre 2023

Questo muro a partire dagli anni ’60 è diventato un angolo i propaganda pacifista e di dissenso verso il regime comunista che continuava a limitare e oltraggiare la libertà di molti giovani praghesi che volevano solo omologarsi al resto del mondo e chiedevano a gran voce indipendenza e realizzazione dei proprio sogni.

Veniva continuamente rimbiancato e riempito di striscioni propagandistici comunisti che costantemente venivano sostituiti da striscioni inneggianti alla libertà individuale e dell’intero popolo ceco.

Il giorno dopo la morte di John Lennon, l’8 Dicembre 1980, su questo muro di Praga compare il primo murales a lui dedicato. Si dice per opera di un giovane studente messicano.

Solo quando i Cavalieri di Malta ne presero le difese, autorizzandone la libera espressione, essendo il muro di loro proprietà, il regime comunista smise di rimbiancarlo.

Nel 2014 una mattina il muro viene ritrovato totalmente imbiancato con una sola grande scritta: “The Wall is Over”. Opera di un gruppo di Street Artist che hanno voluto richiamare con questa scritta alla storia del muro di Berlino. Scritta che è stata subito cambiata in “War is Over” tornando così ad omaggiare John Lennon e non spezzando la catena di questo simbolo di libertà che in pochi giorni ha ripreso nuovamente colore e anima.

Come arrivare al muro

Noi ci siamo fatti una bella passeggiata partendo dalla Piazza della Città Vecchia, superando Ponte Carlo e scendendo subito alla sua sinistra passando per la piccola isoletta di Kampa.

Siamo passati davanti al Pub ” The Wall Pub” e appena girato l’angolo ci siamo trovati sul piccolo ponticello del Mulino del Gran Priorato. Affacciatevi a salutare Vodník. Questo piccolo e pauroso essere è “L’uomo dell’acqua”. C’è chi dice che può portare grande fortuna ma può essere anche presagio di sciagure. E c’è chi narra sia in attesa del passaggio delle anime degli annegati. In ogni caso limitatevi a osservarlo da lontano portandogli rispetto e passando oltre. Qui alla vostra destra vedrete il grande muro e il via vai di turisti e giovani fan del cantante e dei Beatles.

The wall pub a Praga 2023

L’indirizzo preciso per arrivare al muro di John Lennon a Praga è Velkopřevorské Namesti, che sta per Piazza del Grande Maestro, ad indicare il Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri di Malta.

A pochi minuti di cammino dal muro dal 2021 in Prokopská 296/8, trovate il Museo del Muro di John Lennon dove sono raccolte tante testimonianze storiche della nascita e dei tanti cambiamenti che questo muro, simbolo di pace, ha subito nel corso dei decenni.

Dove mangiare dopo aver visto il Muro di John Lennon

Arrivando dalle indicazioni che vi abbiamo dato sopra passerete davanti allo storico pub “The Wall Pub” un tempo conosciuto con il nome di “John Lennon Pub”. Ci siamo recati qui per pranzo, approfittando della selezione locale di birre e portandoci a casa come souvenir una bottiglia, di birra local, che ritrae proprio Il grande John. Il menù è composto da classici piatti da pub inglese con alcune specialità Ceche.

L’ambiente è molto informale e arredato perfettamente con molti cimeli dei Beatles. E se cercate il bagno dovete entrare nella cabina telefonica londinese che trovate a sinistra!

Il luogo perfetto dove ricaricarsi prima di tornare alla scoperta di Praga. Soprattutto se siete in visita nella capitale ceca per i suoi mercatini di Natale!

Non mancate di seguirci anche sui nostri social per conoscere in anteprima le nostre avventure di viaggio!

Organizzare un viaggio in Islanda: i nostri consigli.

Eccoci qui, a pochissimi giorni dal rientro dal nostro viaggio in Islanda, a darvi i primi consigli su come organizzare al meglio l’avventura nella terra del ghiaccio e del fuoco!

È stato uno di quei viaggi che è andato di gran lunga oltre le nostre aspettative. Sia per gli incredibili paesaggi che ci siamo trovati davanti ma anche per la fantastica compagnia che abbiamo avuto in questa avventura.

L’Islanda è sicuramente un viaggio che richiede un’attenta organizzazione, che dipende molto anche dal periodo in cui decidete di partire. Nulla che non possiate comunque organizzare in autonomia, grazie anche ad alcuni preziosi consigli che cercheremo di darvi in questo articolo.

Quali documenti servono

Iniziamo dalle basi. Per accedere in Islanda serve: carta d’ identità valida per l’espatrio o passaporto entrambi in corso di validità.

Non ci sono vaccini obbligatori ne consigliati e nessuna problematica a livello sanitario. L’acqua del rubinetto è tra le più pure e buone del mondo quindi potete tranquillamente riempie la vostra borraccia.

Il grande consiglio che vi diamo ad ogni viaggio è quello di stipulare un’assicurazione sanitaria e viaggio. Noi ormai ci affidiamo a Heymondo. Vi spieghiamo dettagliatamente tutte le sue coperture e le sue clausole qui. E cosa importantissima grazie a noi potete avere uno sconto del 10% sulla vostra prossima assicurazione viaggio!

In questi giorni ancora è attivo l’allarme eruzione vulcanica nella penisola di Reykjanes. L’eruzione, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe causare problemi alla viabilità aerea. Perchè non tutelarsi per tempo?

Sconto Heymondo 10%

Quando organizzare un viaggio in Islanda?

La risposta a questa domanda dipende molto da cosa volete vedere durante il vostro viaggio e il periodo in cui decidete di partire per l’Islanda. Le differenze tra estate e inverno sono molte, così come sono tanti i gradi di differenza tra le due stagioni.

L’Islanda ha un clima di tipo subartico, in quanto si trova subito sotto il circolo Polare Artico. Le correnti provenienti dal Golfo mitigano molto le temperature. In inverno si scende sotto lo 0 anche di 10 – 15 gradi. Questo potrebbe rendere impraticabili alcune tratte della Ring Road e quasi sicuramente troverete le strade interne chiuse a causa di ghiaccio e neve. Inoltre le ore di luce soprattutto tra fine novembre e febbraio sono molto poche. Avrete circa 4-5 ore di luce.

Noi siamo partiti il 7 novembre e rientrati il 14. La mattina il sole sorgeva alle 8.30, ma non era mai alto. Anche a mezzogiorno sembrava sempre quasi l’ora del tramonto. Alle 17:30 era quasi completamente buoi. Questo è buono se dovete andare a caccia dell’aurora boreale! Ma vorrà anche dire avere poche ore a disposizione per esplorare l’isola, che comunque con una buona organizzazione si può fare tranquillamente. Tra l’altro c’è quasi tutto il giorno una luce perfetta per le foto.

In estate le temperature non superano mai, in casi eccezionali e sulla costa, i 20 gradi. La particolarità in questa stagione è il sole di mezzanotte. Il 21 giugno, solstizio d’estate, il sole non tramonterà mai, nei restanti giorni dei mesi di giugno e luglio il sole sorgerà intorno alle 3:00 per tramontare un paio di ore verso la mezzanotte. Questo vuole dire quasi l’intera giornata per poter fare qualsiasi tipo di escursione e vedere anche alcuni posti in totale riservatezza. Sempre se siete capaci di reggere così tanto senza sonno.

Per quanto riguarda le precipitazioni ci affidiamo al detto islandese che ci ha portato fortuna per tutto il viaggio: “se non ti piace il tempo aspetta 5 minuti che probabilmente peggiorerà”. Nel nostro caso molte volte è migliorato.

Sicuramente il periodo migliore per organizzare un viaggio in Islanda è tra fine agosto e ottobre, quando il clima è ancora mite, le giornate si allungano e si ha la possibilità di vedere anche l’aurora boreale. E soprattutto si passa alla bassa stagione e i prezzi diminuiscono notevolmente.

Come vedere l’aurora boreale

Tenendo presente che più ore di luce abbiamo, più le possibilità di ammirare questo raro evento si alzano, i mesi consigliati vanno da fine settembre a circa metà aprile.

Ma vedere la regina del cielo non è affatto cosa facile! Noi siamo partiti pieni di aspettative: “ti pare che non la vediamo su 7 sere?” In realtà malgrado tutto siamo stati fortunati nel vederla lieve per ben due sere.

Ci sono molti fattori che devono essere allineati affinché si possa riuscire a vedere l’aurora boreale. Come il periodo, le luci urbane dei centri abitati, le nuvole e anche la luna!

Ma nel nostro articolo dedicato vi spieghiamo meglio come vederla e soprattutto come fotografarla!

come fotografare l'aurora boreale in Islanda

Un modo sicuramente quasi sicuro meno impegnativo di vedere l’aurora boreale potrebbe essere partecipare ad un tour organizzato. Noi abbiamo partecipato a questa attività grazie all’invito di Grey Line Iceland. , la più antica e fidata compagnia di tour islandese che offre diversi servizi tra: navette private da e per l’aeroporto, tour giornalieri per le maggiori attrazioni naturali e turistiche e per i tour alla ricerca dell’aurora boreale.

Si parte da Reykjavik e si viene prelevati a partire dalle ore 20:00 presso il proprio hotel. Noi abbiamo fatto l’attività di gruppo ma potrete optare anche per un tour privato. In ogni caso comprende una preparatissima guida che, durante il percorso verso la miglior location per quella sera, vi spiegherà tante particolarità e curiosità su questo fenomeno e sul territorio islandese. È stato molto interessate approfondire con un’esperta la conoscenza di questo fenomeno. Ci siamo diretti per la serata nella cittadina di Borganes, a nord di Reykjavik.

Purtroppo come spiegato in precedenza l’aurora non sempre si fa vedere. E la nostra serata è stata una di quelle no. In questi casi viene rilasciato un voucher con la durata di due anni utilizzabile già dalla serata successiva. Il nostro consigli, infatti, è quello di prenotare per le prime sere in modo di avere possibilità di recuperarla nel corso dello stesso viaggio. Trovate tutte le informazioni necessarie per prenotare sul loro sito. L’aurora boreale è davvero imprevedibile e tante volte è tutta questione di…fortuna!

Noleggio auto in Islanda

Quando iniziate a organizzare un viaggio in Islanda tra le prime cose da gestire c’è il noleggio auto. È praticamente impensabile fare un viaggio qui senza l’auto. Potrete abbattere il costo un pò più alto rispetto alla media partendo con un piccolo gruppo con cui dividere le spese. Noi in 4 abbiamo ammortizzato molto le spese totali di noleggio, assicurazione completa e guidatore aggiuntivo.

Per noleggiare l’auto in Islanda vi basta una patente valida e una carta di credito. In qualsiasi stagione decidiate di partire valutate una 4X4, potrete guidare anche in strade non asfaltate nel caso in cui decidiate di allontanarvi dalla N 1, cioè la Ring Road, la strada che percorre tutta l’isola ad anello. Le strade sono tutte quasi in ottime condizioni, a meno che non decidiate di uscire fuori da quelle principali o vi troviate costretti a fare strade alternative per chiusure legate a neve, ghiaccio o vulcani.

A tal proposito potete scaricare alcune applicazioni dedicate come: Veður o Road.is.

Mantenete sempre l’attenzione sulla velocità! Rispettate tutte le regole automobilistiche e di sicurezza stradale. E mi raccomando attenzione alle portiere della macchina. Quando tira vento forte, rischiate di vederla volare e le assicurazioni non coprono danni causati dal vento.

Controllate sempre i parcheggi! Molti sono a pagamento anche se l’attrazione è gratuita. Vale così per quasi tutti i parchi naturali. Vi consigliamo di scaricare subito l’applicazione Parka, utile anche per i camping.

Come organizzare un viaggio low cost in Islanda

La moneta locale islandese è la Krona, corona islandese. La troverete abbreviata KR. Una KR sono 0,0065€. Cosa ci fate? Assolutamente nulla.

E se e ve lo state chiedendo sì, l’Islanda è molto cara. Ma molto più di quello che ci aspettavamo. La media di un hamburger in un pub è sui 20€ quindi circa 2 950 KR.

Quindi andare a mangiare fuori sarà una cosa veramente difficile. Vi consigliamo nell’organizzare un viaggio in Islanda di scegliere strutture con cucina o appartamenti in cui poter fare la spesa e alleggerire un pò il costo del cibo che sarà comunque elevato rispetto alla nostra media. Se volete bervi una meritata birra a fine giornata, tenete presente che nei supermercati troverete solo birra analcolica o con basso grado alcolico: 2,25 gradi. Potete optare per comprare qualcosa di serio nei liquor shop o recandovi in birrifici di produzione propria.

Noi non abbiamo mai ritirato soldi in contanti perchè abbiamo pagato ovunque con le carte. Attenzione alle commissioni. Uno dei pochi paesi in cui ci sono state addebbiate sulla nostra carta di credito.

Dividere le spese di viaggio con altri compagni vi aiuterà molto. Le spese che restano invariate sono quelle personali e il costo di eventuali escursioni e souvenir.

Cosa mettere in valigia per un viaggio in Islanda

Partite ben equipaggiati è essenziale in un paese dove il clima cambia spesso e in modo a volte molto drastico. E in cui un gran problema è il fortissimo vento.

In realtà noi ci riteniamo molto fortunati. A metà Novembre abbiamo trovato temperature medie sui 3 gradi. Solo una sera siamo scesi a -3. Ma è stato essenziale avere il giusto vestiario.

Sempre maglietta e pantaloni termici, in inverno valutate anche l’intimo. Quelli basic di Decatlhon hanno fatto il loro gran lavoro. Maglione o felpa e pantaloni da neve. Calzettoni di lana e scarpe comode, impermeabili e adatte anche a eventuali escursioni. Magari aggiungendo anche dei ramponcini per il ghiaccio/neve. Cappello, sciarpa o scalda collo, guanti e per finire un cappotto adatto alle basse temperature e impermeabile. L’ideale sarebbe optare per vestirsi a cipolla, potendo così togliere eventuali strati che ci appesantiscono troppo. O rimetterli! Tenete sempre con voi: burro cacao, crema per le mani e viso. Una giacca antivento da tenere sempre nello zaino soprattutto in estate. Il vento è un nemico peggiore del freddo!

E non dimenticate di mettere un costume da bagno nel vostro zaino per rilassarvi in una delle tante piscine geotermiche.

Ora che la valigia è pronta non rimane che prenotare un biglietto aereo e organizzare il vostro viaggio in Islanda!

Noi abbiamo trovato un’offerta con la Wizz Air pagando 200€ a persona. Quindi tenetela sotto controllo!

Se volete conoscere meglio le nostre avventure vi consigliamo di sbirciare anche i nostri social dove trovate anche tante divertenti retroscena di questo viaggio.

Aurora boreale in Islanda: come vederla e fotografarla.

Siamo partiti carichi di tantissime aspettative sulla riuscita della nostra grande impresa in Islanda: vedere l’aurora boreale! Ci siamo riusciti? Si, ma non è andata proprio come ce l’aspettavamo.

Riuscire e vedere le grandi luci del nord non è una cosa facile. Ci sono molti, troppi, fattori che devono esaudirsi per riuscire a vivere questa grande emozione.

L’aurora boreale spiegata in piccole parole è il risultato dello scontro tra le particelle elettriche del Sole, elettroni e protoni, con l’atmosfera della Terra. Si crea una forte energia che da vita a questi fasci di luce che si chiamano fasci aurorari. Questa energia viene attirata dal campo magnetico della terra che si trova ai due poli. Polo Nord e Polo Sud. In realtà sarebbe corretto chiamarla genericamente aurora polare, specificando l’aurora boreale per l’emisfero nord e quella australe per l’emisfero sud. Ecco perchè possiamo vederla solo in prossimità dei due poli.

I colori che la distinguono variano in base alla presenza dei gas presenti nell’atmosfera. Il verde si crea grazie alla presenza dell’ossigeno, e altri gas riescono a creare sfumature di viola, rosa, rosso. Tutto dipende anche dall’altitudine in cui avviene la collisione tra gli elementi. Ma l’intensità di questa magia dipende essenzialmente dall’intensità dell’attività solare. Quindi la nostra gande stella ha un ruolo fondamentale in tutto questo. Ma sono tantissimi i fattori che determinano la nascita di questa meravigliosa danza del cielo.

Ci sono paesi in cui riuscire a vederla è più semplice, grazie a determinati fattori geografici e ambientali. Le mete più gettonate per un viaggio a caccia dell’aurora boreale sono: Norvegia, Finlandia, Isole Faroe, Alaska, Canada, Groenlandia, Russia e ovviamente Islanda. Anche se in particolari situazione è possibile vederla anche a latitudini più basse. Un mese fa è stata avvistata anche in alcune regioni italiane, grazie a una forte tempesta solare.

Come vedere l’aurora boreale in Islanda.

In Islanda così come ovunque nel mondo ci sono alcune precise condizioni che favoriscono l’avvistamento di questo fenomeno.

  • Totale mancanza di luce, abbiamo bisogno di un cielo buio e limpido. Totale assenza di luna e di luci cittadine che possono oscurare l’aurora boreale. Dobbiamo allontanarci il più possibile da ogni tipo di inquinamento luminoso. Quindi potremmo vederla dopo il tramonto e durante la notte, quando il cielo è totalmente nero. Gli orari migliori in cui si manifesta l’aurora di solito sono tra le 20:00 e le 2:00. Possiamo confermare questo orario, dopo il quale il cielo si è spento di tutto per il resto della notte. Ma non è mai così preciso. Potreste vedere le luci del nord anche alle 4:00!
  • Cielo limpido, manifestandosi al di sopra dell’atmosfera terrestre, l’aurora boreale potrebbe essere coperta dalle nuvole. Quindi un cielo totalmente limpido è l’ideale. Anche se con leggere nuvole o cielo non totalmente nuvoloso potremmo comunque riuscire a vederla tra gli spazi delle nuvole.
  • Periodo giusto. Questo si ricollega alla luminosità del cielo. Avendo bisogno di totale assenza di luce abbiamo anche necessità di un arco di tempo tale che ci dia un numero di ore sufficienti di buio. Quindi non potremmo mai vedere l’aurora in estate in Islanda, quando le ore di luce si limitano a 3, se non in totale assenza di notte durante i mesi di luglio e giugno in prossimità del sole di mezzanotte. In Islanda il periodo giusto per andare a caccia di aurora boreale va da settembre a fine aprile.
come fotografare l'aurora boreale in Islanda
L’Aurora Boreale sopra la nostra casetta.
  • Una buona applicazione per le previsioni. Per quanto l’aurora sia imprevedibile, possiamo comunque fare delle previsioni a breve termine. E ci sono alcune applicazioni che dobbiamo avere nel nostro telefono se vogliamo riuscire nella “caccia”. Essenziale è My Aurora Forecast. Ci da la mappa degli spostamenti aggiornati a livello mondiale dell’aurora, le migliori posizioni dove vederla e le webcam in tempo reale. Oltre alla percentuale di possibilità di vederla nella nostra zona, dobbiamo tenere presente anche l’indice del KP. il KP è l’indice dell’attività geomagnetica della terra. Il suo valore va dallo 0, che indica assenza di attività a 9 che ne in dica il suo massimo.
  • Partecipare a un tour organizzato. Uno dei modi più semplici e meno complicati per riuscire a vedere l’aurora boreale in Islanda, è sicuramente quello di affidarsi ad un tour. Noi abbiamo scelto Gray Line Iceland. Potete scegliere il tour più adatto a voi, di gruppo o privato. In entrambi i casi sarete prelevati a partire dalle 20:00 presso la struttura in cui alloggiate. Sarete portati nelle zone dove è segnalata un’alta probabilità di vedere l’aurora. Con voi ci sarà una guida esperta che con grande simpatia e allegria sarà darvi tante informazioni sull’aurora, il territorio e vi racconterà anche tante leggende legate a questo magico evento. Sarete così sicuri di arrivare in zone con poca luce e spazi aperti. Durante il viaggio ci sarà una pausa per il bagno e snacks. Una volta arrivati a destinazione seguite tutte le indicazioni della vostra guida. Compreso il non allontanarsi e tenere sempre a mente il numero del vostro bus. Importantissimo non accendere torce e abbassare la luce del vostro cellulare. In ogni caso durante il viaggio vi verrà spiegato come impostare le vostre macchinette fotografiche o cellulari. I tour sono in lingua inglese e la durata totale è di 4 ore. Altra cosa da avere bene a mente è che in questo lasso di tempo sarete sempre all’aperto in attesa dell’aurora, quindi assicuratevi di avere addosso la giusta attrezzatura termica. In caso di malessere potete risalire sul bus. Ma mi raccomando non rovinatevi l’avventura. Vi consigliamo i giusti indumenti nel nostro articolo dedicato. Noi ci siamo diretti verso la penisola di Snaefellsnes a nord di Reykjavik. Abbiamo cambiato diversi spot ma purtroppo la fortuna non ci ha assistito. Cosa succede quindi in questo caso? Avrete modo di riprenotare un’altra uscita o avere un voucher utilizzabile entro due anni. Il nostro consiglio è quello di fare l’escursione con tour i primi giorni di viaggio in modo di avere occasione di recuperarlo. Costo dell’esperienza dai 50€ ai 120€. Potete prenotare direttamente sul loro sito. Purtroppo l’aurora è così: imprevedibile e capricciosa! Ma diciamo anche che siamo stati estremamente sfigati noi!

Come fotografare le luci del Nord.

Ovviamente, parlando di un evento atmosferico che si verifica in determinati periodi dell’anno, a seconda del tipo di attrezzatura, ci comporteremo di conseguenza.

Analizzeremo insieme a voi e cercheremo di aiutarvi nel migliore dei modi, nel far si che lo scatto o gli scatti che farete, risultino abbastanza buoni già in prima fase. E di portare a casa il perfetto scatto dell’aurora boreale come souvenir dall’Islanda.

Ah quasi dimenticavamo di dirvi che: l’aurora boreale ad occhio nudo non è come la vedete in foto!

Ebbene si! Il nostro occhio umano non riesce a captare bene i colori dell’aurora, anche perchè si deve abituare al buio. E poi molto dipende anche dall’intensità. Sicuramente però non avrà questo problema il vostro smartphone o la vostra camera. Vi basterà puntarla per avere davanti a voi coloratissimi fasci di luce. Che magari ad occhio nudo vedete di un bianco chiaro.

Si purtroppo tutte le foto che vedete non sono veritiere di quello che i vostro occhi vedranno.

Ormai gli smartphone hanno delle fotocamere e dei software molto avanzati che vi daranno gran belle soddisfazioni. Sia che si tratti di foto, video o timelapse riuscirete, nei casi in cui l’aurora boreale lo permetta, a portare a casa risultati molto soddisfacenti. Inutile dire che un oggetto indispensabile per scatti notturni è il treppiede\tripod. Ovviamente se avete con voi una reflex, il risultato nella maggior parte dei casi sarà migliore. Ma vediamo adesso come fotografare al meglio la Regina della notte, sia con smartphone che con reflex.

Fotografarla con lo smartphone

Ovviamente, più la fotocamera dello smartphone è avanzata più lo scatto sarà entusiasmante. Noi abbiamo un IPhone 14 Pro, di conseguenza fotocamera e software faranno il loro lavoro egregiamente. Per prima cosa ancoriamo lo smartphone al nostro treppiede, ovviamente puntando la fotocamera verso l’oscurità del cielo. Ora non dovete far altro che impostare il tempo di scatto a 5 secondi oppure 10 in caso di assenza totale di luci nelle vicinanze. Noi consigliamo sempre di scattare con l’autoscatto, in modo da evitare qualsiasi tremolio dello smartphone, dovuto alla pressione del dito sullo schermo. Il segreto e il bello di questo tipo di fotografia è l’attesa e la pazienza. Fidatevi, il tempo impiegato vi darà grandi risultati.

Fotografarla con la reflex

Partendo dal presupposto che i corpi macchina Reflex APSC, ancor più full frame, hanno sensori più grandi rispetto ad uno smartphone, se avete con voi un obiettivo grandangolare luminoso siete a cavallo. Sia che si tratti di fotografia notturna, cielo stellato o, per l’appunto, aurora boreale, un obiettivo grandangolare abbastanza luminoso è essenziale per la riuscita dello scatto. Noi abbiamo sempre con noi una reflex Canon EOS 200D. Ha un corpo macchina leggero e ci ha dato sempre gran belle soddisfazioni. Appena presa abbiamo sostituito l’obiettivo standard,18-55 F 3.5-5.6, con un Sigma 17-50 F 2.8, ben più performante. Ma passiamo adesso allo scatto.

la mia macchinetta foto
io e la mia immancabile Canon 200D

Posizioniamo per prima cosa la nostra reflex sul nostro treppiedi e orientiamo l’obiettivo sulla parte di cielo che più ci sembra adatta. Di solito le reflex hanno una ghiera che ci fa scegliere il tipo di scatto più adatto alle circostanze. Settiamolo su modalità manuale. La maggior parte degli obiettivi sono stabilizzati e ci danno la possibilità di scegliere il tipo di messa a fuoco, manuale o automatica. Impostiamo la messa a fuoco manuale e cerchiamo sulla ghiera del nostro obiettivo l’infinito. La ricerca e la messa a fuoco sull’infinito non è difficile. Sulla ghiera del nostro obiettivo ci sono diversi simboli, tra i quali quello, appunto, dell’infinito. Una volta settato questo, vediamo insieme come in modalità manuale eseguire lo scatto.

Per prima cosa Impostiamo l’apertura del diaframma al minimo, nel nostro caso 2.8. Il valore ISO deve essere tra 1600-4000. Ora il tempo di posa è il valore che influenzerà il nostro scatto e deve essere massimo di 8 secondi. Come per lo smartphone, noi consigliamo di eseguire lo scatto con autoscatto oppure con app esterne , appunto per smartphone, che vi faranno controllare da remoto la vostra reflex. Vi consigliamo vivamente, dato il periodo freddo, di portare con voi delle batterie di ricambio, in quanto proprio il freddo ridurrà l’autonomia delle stesse. Inutile dire che trattandosi di un evento atmosferico, le circostanze cambieranno luce e riuscita dello scatto ma è proprio questo il bello.

Provare e riprovare. Come ha detto la nostra guida durante il tour: andare a caccia dell’aurora boreale è come andare a pesca, bisogna avere tanta pazienza.